Qualcuno forse ha sentito qualche eco della polemica sulle posizioni di
Lilliput. Se non interessa a nessuno, meglio. Ho solo sprecato un pò di
tempo.
Ma siccome ci tengo a giocare a carte scoperte questo è il comunicato del
nodo di Genova.
COMUNICATO RETE LILLIPUT- NODO DI GENOVA
Vogliamo verita' e giustizia uguale per tutti
M. Monai ha sempre detto "cio' di cui mi accusano e' vero, paghero' per
questo", a quando la stessa dignita' da parte delle forze dell'ordine?
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E' di questi giorni la notizia di nuove misure cautelari verso 23
persone, per 9 delle quali si sono già aperte le porte del carcere; pur
riconoscendo la linea sostenuta dalla Procura genovese, che al contrario
di quella di Cosenza non contempla l'assurdità di reati di matrice
associativa, concentrandosi solo su responsabilità individuali, rimaniamo
decisamente perplessi sulle misure detentive cautelari, a più di un anno
di distanza, nel momento in cui non si vedono né possibilità di
reiterazione del reato, né occultamento di prove, né pericoli di fuga.
Le giornate del G8 genovese non sono state solamente il simbolo di un
aspro conflitto politico e sociale, che ha visto un movimento in
grandissima parte pacifico aggredito duramente da forze dell'ordine che
sono state in grado di compiere atti criminosi ancora impuniti; esse
hanno rappresentato anche il momento di massima crisi e di forte cesura
tra la società civile e le istituzioni.
Per questo vogliamo poter guardare alla magistratura come ad un possibile
elemento di ricucitura delle dinamiche democratiche, affinche' sappia
produrre giustizia e verità su uno dei periodi più oscuri degli ultimi
vent' anni. La richiesta di archiviazione del caso Placanica,
carabiniere, non va certo in questa direzione; costituisce una ferita
dolorosa e aperta, che vede un ragazzo di vent'anni in divisa uccidere un
suo coetaneo in un momento dove la violenta repressione della piazza
innescava una reazione da parte di alcuni manifestanti, portando la
situazione all'acme della drammaticità.
Vogliamo che la verita', anche se scomoda, venga fuori e si accertino le
responsabilità a qualunque livello, per tutte le forze dell'ordine,
carabinieri compresi, per tutta la catena di comando, governo e capo di
polizia compresi, per tutti coloro che, contro l'interesse del movimento,
sono stati lasciati liberi di devastare la citta';cio' deve avvenire
senza mettere in secondo piano principi fondamentali come la presunzione
d' innocenza prima dello svolgimento dei processi o l'uguaglianza di
fronte alla legge, nel momento in cui chi è accusato di devastazione
finisce diretto in carcere, mentre chi è sicuramente responsabile della
morte di Carlo Giuliani,vede archiviata la sua posizione senza nemmeno
arrivare ad un dibattimento.
Chiediamo chiarezza da parte della magistratura e maturità da parte di
tutto il movimento, perché avvenimenti ad oggi non del tutto chiari non
mettano in una situazione ancor più delicata chi oggi sta pagando per ciò
che successe a Genova più di un anno e mezzo fa.
Fin dall'anno scorso Massimiliano Monai ha sempre detto "ciò di cui mi
accusano è vero, pagherò per questo", a quando la stessa dignità da parte
delle forze dell'ordine e da chi le ha dirette?
Rete Lilliput - Nodo di Genova
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Le classi dominanti odiano i
sogni perchè sono incapaci di
progettare una poetica del futuro
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