Pesce scrive:
Per quano riguarda gli operai fiat, rispetto la loro rabbia, ma non mi è
mai piaciuta la loro strategia di difesa dei livelli di produzione, una
strategia poco lungimirante portata avantio di comune accordo con la
proprietà. una strategia in cui ora loro stessi si trovano imprigionati.
alcuni dei dirigenti fanno discorsi diversi, ma generalmente l'andazzo è
questo. difendere i livelli di produzione esistenti
in pochi hanno il coraggio di uscire dalla smania produttivista e di
dire che nel lungo termine l'obiettivo è arrivare a lavorare meno e
tutti, dematerializzando l'economia, producendo meno manufatti, meglio e
con meno, per goderci finalmente sto cazzo di società benessere di cui
qualcuno un tempo ci parlava...
Si vede Giovanni che non hai ben seguito le ultime vicende.Tra le richieste
dei lavratori con documento votato ed approvato nelle fabriche:
1) Diminuzione dell'orario di lavoro e turnazione in tutti gli stabilimenti
della cassa integrazione. In pratica 7 ore di lavoro (35 ore) in due turni,
togliendo cosi' il turno notturno e risparmio per la fiat e minor produzione
machine.
2) Sviluppo di due poli progettistici ad Arese e Termini dell'auto
all'idrogeno o auto ecologica (i lavoratori la chiamano giustamente a basso
impatto ambientale)
3) Ricoversione di Cassino alla costruzione dei nuovi treni locali (no alta
velocita') appalto già vinto dalla fiat-avio (gruppo fiat produttore di
Treni)
4) A Torino Mirafiori produzione e sviluppo del progetto bus fiat (progetto
cofinanziato dal comune e provincia di Torino) ed anche del progetto gia' in
studio dei carri merci vagoni ferroviari fiat, e' anche per l'affosamento di
questo progetto che i sindacati si sono incazzati perchè per svilupparsi
doveva venir finanziato oltre che dalle banche anche dal governo. Ovviamente
su nessn giornale o trasmissione televisiva troverai queste cose, fa piu'
odies le lacrime e la rabbia, ed è questo l'
errore che imputo anch'io agli operai e ai sindacati quello di non dire
chiaramente che le alternative ci sono, con un passaggio magari sofferto ma
un'altra ipotesi di mobilita' esiste. Ovviamente con questo governo tutto
riesce piu' difficile. Ma io ho sempre sostenuto che parlare informarsi con
le persone puo' essere meglio che tirare giudizzi affrettati. Poi la Fiat è
un caso diverso lei di produrre macchine non gliene frega piu' niente o
meglio di produrre macchine in Italia, e si cari ragazzi la seicento viene
prodotta in Polonia (macchina + venduta fiat), la Doblo' (quella dei
jaimaicani) in Turchia, La Palio (quella del ciclista che si appogia) in
Brasile e Argentina. Le macchine prodotte in Italia Panda (a giugno per
legge eruropea contro inqinamento uscira' dalla produzione), la Punto (ormai
alla 4 versione senza nessun sviluppo nei piani fiat devra' sostituire la
Panda, lascio a voi pensare da che manager è gestita ) La Stilo (obbrbrio
che costa come una Golf ma senza averne le qualita') Lo so che non ve ne
frega nulla ma credo che sia giusto informarsi anche per capire come cercare
di risolvere i problemi attuali. Credo pure che una nuovo sviluppo di
trasporto ferroviario soprattutto di merci sia l'unica soluzione, per i
migliai di posti di lavoro. Non so se sapete ma la regione lombardia insieme
alla societa' autostrade ha appena deciso e approvato la costruzione entro
il 2005 della quarta corsia della Milano-Bergamo e la terza corsia della
Saronno-Como.
Ancora una volta si privilegia il trasporto su gomma. Infine sapete qual'e'
il ramo d'azienda + produttivo di fiat? Ovviamente Iveco camion (brescia)
Iveco furgoni (suzzarra) ed infine la produzione di energia elettrica.
Infatti ad Arese la centrale elettrica verrà ampiata se no come vi arriva
corrente a Milano per far funzionare le vostre case? Per fortuna noi al bulk
abbiamo le candele :-)
Solo per ricordarvi che le contradizioni sono il nostro pane quotidiano in
una societa come questa fatta di consumismo.
Buona serata Luca Espy
"...Andrò così lontano che il ricordo muoia disperso tra le pietre della
strada. Continuerò ad essere lo stesso pellegrino con dentro la pena e fuori
il sorriso." il che
La rivoluzione corre su due ruote
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