Autore: Alessandro Presicce Data: Oggetto: [Lecce-sf] inoltro: Resoconto assemblea nazionale
Cari/e,
sabato 7 e domenica 8 dicembre si è tenuto a Roma un incontro nazionale
dei Social Forum.
Hanno partecipato 27 Social Forum. L'incontro si è articolato in
riunioni dei gruppi di lavoro -
Tavolo Migranti ,Gruppo Bastaguerra, Gruppo su Acqua e Privatizzazioni
e il Tavolo contro la Precarietà - e in un'assemblea plenaria finale. I
resoconti dei lavori dei gruppi tematici verranno messi in rete al più
presto.
L'assemblea conclusiva ha rilevato l'importanza dell'esperienza dei
Social Forum territoriali nella costruzione di pratiche sociali contro
le politiche neoliberiste, razziste e di guerra. Un'esperienza che ha
svolto, insieme ad altre, un ruolo significativo nello sviluppo
del "movimento dei movimenti" e che si propone di continuare ad essere
un luogo inclusivo dove si combinano la ricerca del consenso con la
pratica del conflitto.In questo senso il documento finale e l'agenda
delle campagne varati dall'Assemblea dei Movimenti Sociali Europei il
10 novembre a Firenze costituiscono i punti di riferimento essenziali.
L'assemblea dei Social Forum riuniti a Roma promuove e sostiene le
seguenti iniziative:
- la manifestazione del 14 dicembre, e gli incontri dal 13 al 15
dicembre, a Genova per chiedere la liberazione di tutti/e gli/le
arrestati/e per i fatti del Luglio 2001: per la verità e la giustizia
su Genova.
- sostiene l'Appello dalla Fiat di Cassino per un incontro tra il
movimento e i/le delegati/e RSU di tutti gli stabilimenti Fiat (vedi
sotto)
- promuove un'iniziativa nazionale di mobilitazione contro la guerra in
Iraq per il 17/18 gennaio
( vedi sotto)
-la partecipazione alla riunione convocata dal Coordinamento Italiano
del Forum Sociale Europeo per il 12 gennaio - per un allargamento e
superamento dello stesso - per discutere delle prospettive del
movimento. A questo proposito i Gruppi di Lavoro riunitisi a Roma si
convocano per sabato 11 gennaio nella città in cui si terrà la riunione
promossa da Coordinamento Italiano del FSE.
- la convocazione di un'Assemblea nazionale del Movimento per l'8 e il
9 Febbraio, proponendo che si svolga a Firenze alla Fortezza da Basso.
- aderisce all'appello promosso dal Forum Teatro contro la repressione
e per la democrazia
- decide di attivare un sito web dei Social Forum ( chi avesse idee o
volesse collaborare invii una mail a forisociali@???
un saluto a tutte/i
Felice Mometti
del
Brescia Social Forum
Appello per un'iniziativa nazionale, il 17/18 Gennaio, contro la guerra
in Iraq.
Il 17 gennaio 1991 con i bombardamenti su Baghdad prendeva avvio un
Nuovo Ordine Mondiale, in cui la guerra assumeva sempre di più il posto
della politica per la presunta "risoluzione delle controversie
internazionali" e diventava così, attraverso le tappe della "guerra
umanitaria" e della "guerra al terrorismo", lo strumento strategico di
dominio mondiale.
Oggi la nuova guerra annunciata all'Iraq è, ancora una volta, guerra
per il petrolio e per l'espansione geo-politica della superpotenza
globale USA con il sostegno della "nuova" NATO; ma è soprattutto tappa
cruciale delle Guerra Preventiva di Bush, vera e propria svolta di
civiltà verso la catastrofe del diritto e della convivenza
internazionale.
Perché non passi la guerra preventiva, è necessario che milioni di
persone dicano NO.
Perciò facciamo appello a tutte e a tutti per una mobilitazione
nazionale il 17/18 gennaio. Uniamo insieme gli sforzi di tutte le
associazioni pacifiste,le reti, i social forum e tutti i movimenti che
hanno manifestato a Firenze, al fine di realizzare una giornata di
opposizione alla guerra in Iraq,
attraverso iniziative di protesta attorno ai luoghi di guerra come le
basi militari, le fabbriche di armamenti o altri luoghi simbolici.
Attraverso manifestazioni e/o azioni pacifiche vogliamo esprimere il
nostro fermo NO alla guerra, senza se e senza ma, con o senza l'ONU.
Appello dalla Fiat di Cassino
Nella giornata di sciopero unitario di oggi 4 dicembre allo stabilimento
Fiat di Cassino, si è sancita una nuova forte relazione tra la lotta dei
lavoratori e il "movimento dei movimenti".
In questi giorni in tutte le mobilitazioni che hanno visto protagonisti
i lavoratori Fiat contro il piano dell'azienda, diverse componenti del
movimento hanno partecipato e solidarizzato, da Termini Imerese a Melfi,
da Arese a Mirafiori a Cassino, fino alle azioni di disobbedienza di
Venezia con l'occupazione di palazzo Grassi e quella della Pinacoteca
Lingotto
di Torino.
Di fronte all'arroganza della Fiat e all'assoluta mancanza di
risposte, è fondamentale proseguire nelle iniziative di lotta, nel solco
dell'unità tra tutti i lavoratori e tra questi e le tante anime del
movimento antiliberista. Oggi da Cassino parte un appello perché si
incontrino al più presto le Rsu di tutti gli stabilimenti Fiat e perché
si organizzi nel più breve tempo possibile un incontro nazionale tra le
delegazioni dei diversi stabilimenti e il 'movimento dei movimenti'. Da
Cassino parte oggi una grande mobilitazione di libertà e giustizia per
tutti i compagni arrestati questa mattina. Non ci fate paura, da questa
nuova
unità nasce la nostra forza e la convinzione che vinceremo.
*Dai blocchi dei lavoratori e del movimento dei movimenti a Cassino
4 dicembre 2002
L'Assemblea ha approvato anche la seguente mozione:
I Social Forum presenti all'incontro di Roma considerano il governo
italiano, e personalmente in ministro Pisanu, il prefetto e il questore
di
Bologna, responsabili della sorte del palestinese Amin Khairi, fatto
passare dall'Interpol per tunisino e rinviato a Tunisi dove lo attende
una possibile condanna a morte, in violazione del diritto
internazionale e italiano e di una sentenza della magistratura che ne
vietava l'espatrio in condizioni di rischio di persecuzione. I Social
Forum considerano questa vicenda esemplare dell'arbitrio degli
apparati
di sicurezza, dell'uso dei Cpt (in questo caso il nuovo centro di
detenzione di Bologna) come
appendice dei circuiti di polizia e dell'azzeramento del diritto
d'asilo, e appoggiano l'istanza urgentedei legali di Amin alla Corte di
Strasburgo per una condanna del governo italiano, che ne obblighi
fra l'altro i rappresentanti consolari a Tunisi a tutelare la vita e
l'incolumità del giovane palestinese.
Il rimpatrio coatto di Khairi è una delle manifestazioni della guerra
interna e del 'diritto di guerra' le cui vittime, prima ancora
degli esponenti del movimento arrestati in questi giorni, sono
centinaia di migranti ed asilanti
criminalizzati, respinti o detenuti nelle piccole Guantanamo italiane
dopo l'11 settembre. Lo stesso
"diritto di guerra" si esercita nel processo che si celebrerà il 17
dicembre a Benevento
contro chi occupò
simbolicamente nel '99 il locale stabilimento Agusta contro la vendita
di elicotteri da guerra alla
Turchia, un processo rivolto di fatto contro tutti coloro che
contestano la guerra, l'economia di
guerra e la priorità del business sui diritti umani.