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Biciclette sui bus
I membri del gruppo consiliare provinciale della lista «Con Illy per
Trieste» hanno presentato nei giorni scorsi una proposta di deliberazione a
favore dellutilizzo della bicicletta e dellintegrazione della mobilità
ciclistica con quella dei mezzi pubblici. I trasporti collettivi, infatti,
non costituiscono la sola alternativa allautomobile; combinandoli con l
utilizzo della bicicletta, alcune città europee sono riuscite a ridurre il
tasso di uso delle macchine e ridurre sensibilmente linquinamento
atmosferico e acustico. Uno studio finanziato dallUnione europea ha inoltre
evidenziato una grande percentuale di spostamenti quotidiani in automobile
che potrebbero benissimo essere effettuati con un altro mezzo (la bici per
esempio) senza modificare in maniera significativa i tempi di percorrenza;
la bicicletta è infatti più rapida dellautomobile, soprattutto sui brevi
tragitti urbani (5 km, e anche più, man mano che aumenta la congestione del
traffico). Va anche sottolineato che in Europa il 30% dei tragitti
effettuati in automobile copre distanze di meno di 3 km e il 50% è inferiore
a 5 km.
Spesso si sente affermare che la bicicletta viene utilizzata soltanto in
zone pianeggianti, mentre non è così: essa viene utilizzata anche in Paesi
che pianeggianti non sono, come per esempio la Svizzera. Per quanto riguarda
Trieste, ricordiamoci che gran parte del centro urbano è pianeggiante (tutto
il Borgo Teresiano, le Rive, Campo Marzio, passeggio SantAndrea, viale
Miramare, il lungomare di Barcola, via Battisti, via Carducci, viale XX
Settembre) o su lievi e pedalabili pendenze (viale dAnnunzio, Strada
Vecchia dellIstria, via Flavia, tutta la Zona industriale), e dove ci si
può muovere in bicicletta senza grosse difficoltà.
A Trieste però ci sono anche molte salite, obietterà giustamente qualcuno.
Infatti, proprio per agevolare la mobilità ciclistica come mezzo di
trasporto, gli esponenti della Lista Illy in Provincia hanno proposto, nel
documento presentato alcuni giorni fa, che vengano prese delle misure a
favore dei residenti in zone di saliscendi (come per esempio Cattinara,
Opicina, via Commerciale, via Rossetti, via San Pasquale o via Forlanini),
provvedendo allintegrazione dellutilizzo della bicicletta con quello dei
trasporti pubblici, installando ganci porta biciclette sugli autobus; così
si risparmierebbe loro la fatica delle salite (sistema bus + bici). Con
questi interventi risulta evidente a tutti che la scelta di politiche a
favore della mobilità ciclistica a Trieste non è per niente utopistica o
bizzarra, ma al contrario possibile, praticabile e unottima soluzione
per abbassare sensibilmente i livelli di smog.
Michele Di Donato
consigliere provinciale
«Con Illy per Trieste»