Parla il consulente di Palazzo Civico: triplicherò le piste ciclabili
A Torino come ad Amsterdam
Una città a misura di bici, i progetti del Comune
Sei mesi fa ha posteggiato la sua Bianchi rossa vecchia di quindici anni di
fronte a Palazzo civico e ha chiesto di parlare con l?assessore ai trasporti
Sestero: «Datemi un anno e vi trasformo Torino in una piccola Amsterdam».
Antenore Vicari, 48 anni, ex-perito elettrotecnico che da sei vive soltanto
di bicicletta (organizza ciclo-tour in tutta Europa, 600 euro per dieci
giorni tutta salute e tutto compreso), alla fine ha convinto la giunta
comunale. Di qui alla primavera del 2003 quel signore che non guarda il Giro
d?Italia perchè sostiene di amare sul serio la bicicletta, e fa ogni anno 7
mila chilometri aggrappato al manubrio, dovrà centrare l?obiettivo di
convertire la città dell?auto alle due ruote. Lo farà, come illustra la
corposa delibera che fissa il suo eco-mandato, coordinando un gruppo di
lavoro chiamato «Mobilità ciclabile». Pool di quindici persone che, dopo 365
giorni di attività, dovrà dimostrare di aver fatto crescere la media dei
torinesi che ogni giorno si sposta in bicicletta, da uno striminzito 2 per
cento a un discreto 6. «Si tratta di un traguardo più che ragguardevole -
spiega Vicari - perchè Torino è una città fredda e dal traffico caotico, ma
presto i 65 chilometri di piste ciclabili di cui dispone diventeranno 100. E
speriamo che nello stesso tempo diminuiscano le difficoltà di utilizzo delle
medesime...». L?ex-perito elettrotecnico, d?altronde, è pagato proprio per
questo, dal Comune: individuare con pazienza tutte le pecche che impediscono
a Torino di diventare non solo una piccola Amsterdam, ma anche una piccola
Parma o Modena, dove in centro è tutto uno scampanellìo a due ruote.
Scoprire questi «punti neri» per girarli agli assessori competenti (Sestero,
ma anche Tricarico per il Verde e Ortolano per l?Ecologia) affinchè li
risolvano una volta per tutte. Prende fiato: «Innanzitutto bisogna
migliorare i punti di noleggio. In città ne esistono quattro, al parco
Colletta, al Valentino, al Ruffini, alla Pellerina. Ma funzionano poco e
male. Motivo? Le biciclette lì si affittano, ma lì - e questa è la
schiavitù - si devono riportare: tutto acquista il carattere della gita
confezionata ad hoc, altro che ordinaria mobilità. Se io la bici la uso per
andare a lavorare devo poterla lasciare in centro e dimenticarmene. Deve
essere una specie di tram, lo uso e resta a disposizione di un altro
cittadino». Altro che parcheggi d?interscambio «lascio l?auto e prendo il
bus», nel piano urbano del traffico di Antenore Vicari queste strutture sono
sostituite dai punti di noleggio delle due ruote. E? per raggiungere
quest?obiettivo che Vicari ha portato a Palazzo Civico tutta la
documentazione per realizzare a Torino ciò che è stato già fatto a Rennes,
in Francia: «Lì le bici si affittano con la facilità con cui prendi un caffè
alla macchinetta: basta infilare una chiavetta con il microchip. Vuoi
mettere?». All?ex-perito che a 42 anni ha lasciato tutto per la bici non va
giù neppure che a Porta Nuova ci sia un punto di noleggio troppo caro: «E?
nascosto, annesso all?ufficio custodia bagagli. Pochi lo conoscono e
lasciare lì la bicicletta o affittarla è salato. Insomma, a Torino questo
capitolo va riveduto completamente». E le piste riservate ai ciclisti? Che
pensa del fatto che d?inverno qualcuno possa praticare «ciclo-watching»
tanto sono rari coloro che le utilizzano? Sorride: «E? chiaro, vanno
migliorate. Molte sono ancora pericolose, mal segnalate, prive degli
appositi scivoli. Ma io farò un rapportino quotidiano all?amministrazione:
segnalerò ogni magagna... E quelle nuove andranno rilanciate, magari con una
nuova e azzeccata campagna pubblicitaria. Su questo, però, non posso dirle
nulla».
Che il Comune stia lavorando anche per persuadere occultamente i torinesi a
preferire la bici all?auto non è una novità. Più nuovo è che sarà Vicari «il
guru delle due ruote», insieme con l?agenzia pubblicitaria di turno, a
individuare presto slogan e immagini giuste. «Sono stato presidente
dell?Associazione Bici & Dintorni per diversi anni e ho capito sulla mia
pelle quali sono i vantaggi e gli svantaggi del muoversi pedalando. Presto
li tradurremo in una promozione efficace».
Neanche una piccola anticipazione? «Punteremo molto sulla rapidità. E?
dimostrato, dati alla mano, che sui percorsi brevi, fino a 5 chilometri,
specialmente durante gli orari di punta, muoversi in bici è conveniente
rispetto a qualsiasi mezzo di trasporto. Se qualcuno non ci crede può
scrivermi al seguente indirizzo: Ufficiobici@???, e fornirò
loro la documentazione». E le mamme che in un pomeriggio solo devono andare
in ufficio, al supermercato e a prendere i bambini a scuola, come le
convincerà? «Con la tecnica della goccia. All?inizio proporrò loro di
sostituire la due ruote all?automobile un giorno la settimana, magari
andando a scuola, lei e il bambino, entrambi in bicicletta. Poi vedrà che
saranno loro a decidere da sole che l?auto è preferibile soltanto con la
pioggia. La spesa? Ci sono ottimi cestini e valigette da applicare alle due
ruote. E? solo una questione di volontà. E poi si risparmia anche sulla
palestra e si arriva in ufficio meno stressati». E lo smog? Che dice di quei
poveri ciclisti che, d?inverno, respirano a pieni polmoni i gas di scarico
delle auto e anche le polveri del riscaldamento? «Che non è affatto vero -
risponde pronto - è provato scientificamente che scivolare veloci nel
traffico, cosa che non è consentita all?automobilista, è molto meno dannoso.
Scrivetemi, alla fine sostituiremo virtualmente alla voce "Torino" della mia
e-mail, quella di Amsterdam».
Emanuele Tumminia -
http://www.tumminia.it
--- la bicicletta è l'arte di fendere l'aria e di planare nello spazio (Paul
Fornel)