[RSF] 004 Rete Lilliput Nodo di Roma Bollettino interno di a…

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Author: Luigi Pirelli
Date:  
Subject: [RSF] 004 Rete Lilliput Nodo di Roma Bollettino interno di aggiornamento 2002/12/04
004 Rete Lilliput Nodo di Roma 2002/12/04
Bollettino interno di aggiornamento


1) INIZIATIVE NAZIONALI
2) INIZIATIVE SU ROMA
3) DATE EVENTI - APPUNTAMENTI
4) APPUNTAMENTI DEL NODO
5) APPUNTAMENTI NAZIONALE
6) OGGI VI SEGNALIAMO…
7) RESOCONTI E VERBALI
8) VORREI FARE QUALCOSA…
9) LINK PER TENERSI AGGIORNATI
10) CONTATTI

1) INIZIATIVE NAZIONALI
1. Campagna Pace da tutti i balconi
2. Campagna Contro i mercanti di armi
3. Campagna “Fuori l’Italia dalla guerra”
4. Tavolo parlamentari

2) INIZIATIVE SU ROMA
1. Coordinamento cambia lo sponsor
2. Tavolo AltrEconomia

3) DATE EVENTI - APPUNTAMENTI
6 dicembre - Un caminar en dignidad
10 dicembre - "Giornata nazionale d'azione per la pace
e i diritti umani"
12-15 dicembre - Festa dell'AltraEconomia

4) APPUNTAMENTI DEL NODO
5 dicembre – plenaria

5) APPUNTAMENTI NAZIONALE
6-7-8 dicembre - Assemblea Nazionale per la scelta
delle priorità 2003

6) OGGI VI SEGNALIAMO…
Il Manifesto della Rete Lilliput

7) RESOCONTI E VERBALI
1. Resoconto Giornata del Nonacquisto “La trappola del
consumo. Liberarsi è possibile” gio28nov
2. Cinque valori per un'economia dal volto umano. Il
modello di Michael Albert

8) VORREI FARE QUALCOSA…
1. 10 dicembre
2. 11-15 dicembre

9) LINK PER TENERSI AGGIORNATI
1. Sito Internet nodo di Roma
2. Bollettino nazionale LilliputNotizie
3. Ufficio stampa nazionale

10) CONTATTI

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1) INIZIATIVE NAZIONALI
1. Campagna Pace da tutti i balconi
2. Campagna “Fuori l’Italia dalla guerra”
3. Campagna Contro i mercanti di armi
4. Tavolo parlamentari

1. Campagna Pace da tutti i balconi
(www.bandieredipace.org)
/ "Chiediamo di esporre da subito la Bandiera della
Pace o un pezzo di stoffa bianco con scritto "no alla
guerra", ai balconi delle case lasciandoli ben
visibili finché non sarà definitivamente scongiurata
la minaccia di un conflitto armato contro l'Iraq"
/ Referenti: Andrea Guerrizio (Satyagraha)3486049213
onlus.satyagraha@???; …
/ Glt: Nonviolenza (Andrea)
/ Iniziative in corso: vendita delle bandiere; lettera
aperta alle associazioni di adesione alla campagna;
segnala il tuo balcone su www.bandieredipace.org
/ Note: le bandiere si possono acquistare contattando
Andrea, oppure si trovano alla bottega Pangea e alla
filiale di Banca Etica. Sono disponibili volantini da
distribuire ovunque (Condomini, gruppi, associazioni,
parrocchie). Tutti sono invitati a diffondere la
lettera di invito alle associazioni per aderire alla
campagna.

2. Campagna "Fuori l'Italia dalla guerra"
(www.retelilliput.org; www.emergency.it)
/ "Insieme a Libera, Tavola della Pace ed Emergency
chiediamo di firmare (su supporto cartaceo scaricabile
su www.retelilliput.org oppure su supporto informatico
sul sito www.emergency.it) l'appello FUORI L'ITALIA
DALLA GUERRA e a promuovere la manifestazione del 10
dicembre, giornata universale dei Diritti Umani,
contro tutte le guerre. La manifestazione sarà una
fiaccolata nelle piazze di diverse città italiane”
/ Referenti: Andrea Guerrizio (Satyagraha) 3486049213
onlus.satyagraha@???; …
/ Glt: Nonviolenza (Andrea)
/ Iniziative in corso: firma dell'appello;
organizzazione dell'evento del 10 dicembre
/ Note: Il 10 Dicembre, 54° Anniversario della
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, invitiamo
tutti alla FIACCOLATA che organizzeremo alle ore 18,00
al COLOSSEO. Vogliamo fare di questa una giornata per
la promozione di una Cultura di PACE, dei diritti
umani e contro la partecipazione del nostro Paese alla
guerra in Iraq. Vi invitiamo a portare candele,
fiaccole, stracci bianchi e bandiere di pace.
Occorre che tutti si impegnino a far firmare l'appello
in ogni occasione.


3. Campagna Contro i mercanti di armi (http:// )
/ “ ………………..”
/ Referenti: Riccardo Troisi (ReOrient) 3355769531
riccardo.troisi@???
/ Glt:
/ Iniziative in corso:
/ Note:

4. Tavolo parlamentari (http:// )
/ “….”
/ Referenti: Marina Russo (Gaos)
/ Glt:
/ Iniziative in corso:
/ Note:

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2) INIZIATIVE SU ROMA
1. Coordinamento cambia lo sponsor
2. Tavolo AltrEconomia

1. Coordinamento cambia lo sponsor
(http://www.romanordestsocialforum.org/cocs/home.htm)
/ “Il Cocs intende promuovere un modello di “consumo
critico”, cioè attento non solo alla qualità ed al
prezzo del prodotto, ma soprattutto alla sua storia
(impatto ambientale e sociale) ed al comportamento
dell’impresa che lo offre sul mercato”.
/ Referenti: Luigi Bertolo (singolo) 0687141132
mc9376@???; Giorgia Pandolfo (singola) 064395035
noctua@???
/ Glt: Impronta ecologica e sociale (Luigi, Giorgia)
/ Iniziative in corso: 1.Partecipazione alla Giornata
del nonacquisto (vd. inziative nazionali) 4.) 2.
Vertenza Comune di Roma – Nike (conferenza stampa di
presentazione il 14/12 nell’ambito della Festa
dell’AltrEconomia); 3. Campagna adesivi “La
multinazionale te l’appiccico al muro”
/ Note: chiunque abbia fantasia e capacità grafiche
può collaborare alla realizzazione degli adesivi. Il
Cocs sta traducendo il rapporto We are not machine”
sulla condizione dei lavoratori Nike e Adidas in
Indonesia

2.Tavolo AltrEconomia
/ “Festa dell'AltraEconomia (12 – 15 dicembre): i temi
di quest'anno sono: economia alternativa, consumo
critico, agricoltura biologica, commercio equo e
solidale, energie rinnovabili”
/ Referenti: Marina Russo (Gaos)……………..
mariru61@???; Riccardo Troisi (ReOrient)
3355769531 riccardo.troisi@???
/ Glt: tutto il nodo (Marina, Stefano, Riccardo)
/ Iniziative in corso: le associazioni interessate ad
esserci si facciano avanti, perchè si sta decidendo su
come suddividere gli spazi e a chi dedicarli. Anche
chi non potesse essere presente ma ha dei materiali
propri (dai
volantini a cartelloni, mostre, ecc) si faccia avanti
perchè è possibile trovare spazio. Io
Come al solito ci saranno i due spazi di vendita (uno
per padiglione) dedicati a produttori biologici e
commercio equo e solidale rispettivamente.
/ Note: Dove: ex-mattatoio con ingresso da piazza
Giustiniani. Quando: dal 12 al 15 dicembre, dalle
10.00 alle 23.00. Cosa:- il 12 e il 13 mattina
riservato alle scuole (visita guidata a orti biologici
e altro: per questo motivo qualsiasi associazione che
ha materiali interessanti, mostre, pannelli e
quant'altro, è pregata di farsi avanti e di dare la
propria disponibilità ad esserci con i propri
materiali: si monterà tutto entro mercoledì 11).- il
12 pomeriggio seminario riservato alle associazioni
interessate - il 13 mattina dalle 10.30 alle 13
convegno istituzionale: la Rete delle Città. Si
parlerà di democrazia partecipativa, carta del nuovo
municipio e altro, interverranno sindaci di vari
municipi aderenti
alla rete. - il 13 pomeriggio alle 17 teatro per
bambini, alle 21 teatro per adulti - il 14 mattina
(sabato) dalle 10.30 alle 13.30 il convegno centrale
sull'AltraEconomia. Lo sta curando Riccardo Troisi,
vi farò avere informazioni più
dettagliate appena avremo le conferme di chi vi
parteciperà. - il 14 sera concerto alle 21 - il 15
alle 11 teatro per bambini, alle 17.30 teatro per gli
adulti. I pomeriggi di venerdì e sabato e domenica
tutto il giorno ci saranno attori itineranti
(Informattori) e musica con il Dragan Trio.

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3) EVENTI
6 dicembre - Un caminar en dignidad
10 dicembre - Giornata nazionale d'azione per la pace
e i diritti umani
12-15 dicembre Festa dell'AltraEconomia

6 dicembre - Un caminar en dignidad
/ “Le donne nel processo di cambiamento in America
Latina. Interverranno , esponendo significative
esperienze nei processi di cambiamento in  America
Latina: Nora Castañeda e Gloria Cuartas”
/ Referenti: Andrea Baranes (Banca Etica, Attac)
3391236138 a.baranes@???
/ Glt: tutto il nodo
/ Iniziative in corso: -----
/ Note: L'incontro e' previsto al Rialto Sant'Ambrogio
(Via di Sant'Ambrogio 4), venerdi 6 dicembre alle
17:30.
Nora Castañeda    - Presidentessa del Banco de la Mujer
(Banca della Donna), nominata l’ 8 Marzo del 2002 dal
Presidente Venezuelano Ugo Chavez: obiettivo di tale
banca è di concedere alle donne venezuelane circa
1.000 microcrediti al mese. Dirigente del movimento
delle donne e professoressa di economia all’
Università Centrale del Venezuela.
Gloria Cuartas - Ex-sindaco della cittá di Apartadó
nella regione di Urabá in Colombia. Questa é una delle
zone di maggior conflitto in Colombia per lo scontro
tra Esercito, Paramilitari e Formazioni Guerrigliere.
Per il suo coraggio si é conquistata un posto di
grande rilievo nel movimento delle donne per la pace
in Colombia ricevendo il premio UNESCO per la pace nel
1998.
Il microcredito, l’esperienza di Banca Etica: Gabriele
Giuglietti Vice Direttore di Banca Etica e Consigliere
di Amministrazione di ETIMOS
L’incontro è stato organizzato da:Banca Etica -
Coordinamento Soci del Lazio; WIN (Women International
Network) Emergency and Solidarity Club colombianos en
el exterior; ReteLilliput – Nodo di Roma.
All’inizio dell’incontro verrà proiettato il video
realizzato dall’ACHNUR sul desplazamiento forzato in
Colombia


10 dicembre - Giornata nazionale d'azione per la pace
e i diritti umani
(vd inziative nazionali “Campagna Fuori l’Italia dalla
guerra”)

12-15 dicembre Festa dell'AltraEconomia
(vd inziative su Roma - Tavolo AltrEconomia)

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4) APPUNTAMENTI DEL NODO
5 dicembre – plenaria
19:30 ReOrient Via Scavolino, 61 (Fontana di Trevi).
Ordine del giorno: 1. Resoconto e discussione delle
iniziative concluse: a. Social Forum Europeo, b.
Giornata del non Acquisto: 29 e 30 novembre. 2.
Iniziative in corso: a. festa di Altreconomia b.
giornata del 10/12: fuori l'Italia dalla guerra 3.
Vico Equense, assemblea delle macroregionali 4. Varie
ed eventuali. Luigi Bertolo ha proposto di aggiungere
anche: a) Finanziamento b) Nuove adesioni

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5) APPUNTAMENTI NAZIONALE
6-7-8 dicembre - Assemblea Nazionale per la scelta
delle priorità 2003
Resistere, Proporre, Costruire Campagne e iniziative
lillipuziane per il 2003
/ Venerdì 6 dicembre Ore 18,30
Fuori l'Italia dalla guerra, fuori la guerra dalla
storia. Dibattito.
/ Sabato 7 dicembre
10.00-13.00
Un anno di campagne e iniziative. Difficoltà e punti
di forza raccontati dai vari luoghi della Rete: GLT
ESF (ESF Firenze e Porto Alegre); GLT Nonviolenza
(Legge 185, guerra, campagna quadro, gan); GLT IES
(giornata non acquisto, settimana IES, Economia
Solidale, Rio+10); GLT Imprese (campagna Kappa); GLT
commercio (WTO, FAO); GLO comunicazione e GLO Internet
(la comunicazione e il sito della Rete); Nodo Genova
(G8 un anno dopo).
15.00-16.45
Presentazione delle decisioni prese alle assemblee
macroregionali sul finanziamento della rete. Lo
scenario generale: l’esigenza di una azione
complessiva
17.00 - 20.00
Gruppi di Lavoro per la scelta delle priorità 2003
21.30-23.30
Finestra sulla Rete: Presentazione e socializzazione
dei risultati delle macroregionali
/ Domenica 8 dicembre 9.30 -13,00
Lavori in plenaria per la scelta definitiva delle
iniziative da sostenere

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6) OGGI VI SEGNALIAMO…

Per chi non l’ha mai letto e per chi se l’è
dimenticato, ricordando, a chi lo legge per la prima
volta, che l’adesione alla Rete Lilliput avviene
semplicemente con l’adesione a questo manifesto e
attraverso i nodi locali.

Manifesto della Rete Lilliput

In un momento in cui sembrano valere solo le leggi del
mercato e del profitto mentre le istituzioni
democratiche stanno perdendo credibilità e potere

NOI

associazioni, gruppi e cittadini impegnati nel
volontariato, nel mondo della cultura, nella
cooperazione Nord/Sud, nel commercio e nella finanza
etica, nel sindacato, nei centri sociali,nella difesa
dell'ambiente, nel mondo religioso, nel campo della
solidarietà, della pace e della nonviolenza

DIAMO AVVIO ALLA RETE DI LILLIPUT PER UNIRE IN
UN'UNICA VOCE ALLE NOSTRE MOLTEPLICI FORME DI
RESISTENZA CONTRO SCELTE ECONOMICHE CHE CONCENTRANO IL
POTERE NELLE MANI DI POCHI E CHE ANTEPONGONO LA LOGICA
DEL PROFITTO E DEL CONSUMISMO ALLA SALVAGUARDIA DELLA
VITA, DELLA DIGNITÀ UMANA, DELLA SALUTE E
DELL'AMBIENTE.

Come i piccoli lillipuziani riuscirono a bloccare il
gigante Gulliver, legando ciascuno un singolo capello
del predone, così noi cerchiamo di fermare il tiranno
economico conducendo ciascuno la nostra piccola lotta
in collegamento con gli altri.

Per questo abbiamo costituito la Rete di Lilliput: per
ampliare l'efficacia delle nostre singole opposizioni
condividendo esperienze, informazioni, collaborazioni
e concordando mobilitazioni comuni.
La recente sconfitta dell'Accordo Multilaterale sugli
Investimenti, lo stop che l'Organizzazione Mondiale
del Commercio ha subito a Seattle, la creazione di
sempre più stretti contatti, collaborazioni ed
iniziative tra i movimenti che a livello mondiale si
oppongono agli effetti devastanti della
globalizzazione e dell'economia dimostrano che è
possibile bloccare la macchina globale con i granelli
di sabbia. Il nostro obiettivo a lungo termine è la
costruzione di un mondo dove ogni abitante della terra
possa soddisfare i propri bisogni materiali, sociali e
spirituali nel rispetto dell'integrità dell'ambiente e
del diritto delle generazioni future ad ereditare una
terra feconda, bella e vivibile.

Nell'immediato ci opponiamo alle scelte economiche che
attentano alla democrazia, che portano a morte il
pianeta e che condannano miliardi di persone alla
miseria.

Le nostre strategie d'intervento sono di carattere non
violento e comprendono l'informazione e la denuncia
per accrescere la consapevolezza e indebolire i centri
di potere, il consumo critico e il boicottaggio per
condizionare le imprese , la sperimentazione di
iniziative di economia alternativa e di stili di vita
più sobri per dimostrare che un'economia di giustizia
è possibile.

Ci impegniamo a realizzare tutto questo in un rapporto
di dialogo e di collaborazione con tutti gli altri
gruppi, reti e movimenti che in Italia e all'estero si
battono per gli stessi obiettivi.

Siamo certi che mettendo in comune idee, conoscenze,
risorse, e iniziative, potremo ostacolare il cammino
della globalizzazione al servizio delle multinazionali
per contrapporre una globalizzazione al servizio degli
essere umani.

Questa è la nostra strategia lillipuziana, questo è il
potere di cui ciascuno di noi dispone.

Esercitiamolo insieme per ottenere dei risultati
concreti.

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7) RESOCONTI E VERBALI

1. Resoconto Giornata del Nonacquisto – “La trappola
del consumo. Liberarsi è possibile” gio 28 nov
2. Cinque valori per un'economia dal volto umano. Il
modello di Michael Albert


1. Resoconto Giornata del Nonacquisto – “La trappola
del consumo. Liberarsi è possibile” gio 28 nov

La trappola del consumo. Liberarsi e’ possibile (dal
sito New Brainframes)
http://www.newbrainframes.org/journal/art.php3?id=387&aid=3&tid=4&anno=2002
Stefano Minguzzi - 2002

Le sale senatoriali dell’ex Hotel Bologna stentano a
creare un feeling con i partecipanti: due metal
detector ricordano che non viviamo in tempi felici e
che la libera circolazione e’ vera più per uno yoghurt
che per un cristiano (figuriamoci per un musulmano!).
All’incontro organizzato per la Giornata del Non
Acquisto 2002 partecipano gli antropologi Canevacci e
Fabretti e l’economista Leonardo Becchetti. Completano
il tavolo di discussione le testimonianze del gruppo
di acquisto solidale GAOS e i Bilanci di Giustizia,
entrambi in area Lilliput. Modera Claudia Piacenza di
Pangea.
Semiotiche eversive
Canevacci apre le danze con un intervento
scoppiettante. Secondo l’antropologo polifonico negli
ultimi venti anni si è completato il passaggio dal
sistema fondato sulla produzione a quello sul consumo.
La società industriale, fondata su un sistema
produttivo, ha generato un tipo specifico di conflitto
dovuto alle dinamiche di classe ed alla sua struttura
lavorativa.
Il lavoro in questo sistema e’ quasi un ergastolo, una
costante nella vita dell’individuo. Per tanto il
dominio dell’Occidente si e’ fondato sulla logica
della produzione e su una dialettica che porta a
sintesi. In questo schema i temi del consumo sono
marginali ed anzi devianti in quanto il consumo e’
solo l’atto finale, conseguenza scontata della
produzione. Anche sul piano politico la critica al
consumo e’ fondata sulla perdita della coscienza di
classe dovuta all’allontanamento dal sistema
produttivo. Cosi’ come la visione morale cattolica
vede nel consumo un peccato, un mancamento, le
dittature hanno guardato il consumo come un elemento
deviante che indebolisce lo spirito nazionale.
Gran parte delle scienze sociali ha usato
l’omologazione per interpretare il consumo
evidenziandone solo i lati negativi. Dagli anni ’80 e
’90 si legano pero’ i tre aspetti di cultura, consumo
e comunicazione. Questo perche’ vien meno il lavoro
tradizionalmente inteso, cosi’ come la centralita’
della produzione. In questo scenario e’ possibile lo
sviluppo della metropoli comunicazionale che rende il
consumo produttore di valore sia in termini economici
che in termini di mode e di stili. Gli Shopping Center
ed i parchi tematici hanno spostato il terreno del
conflitto sociale ed impongono nuove analisi. La
metropoli e’ ovunque perche’ non e’ piu’ solo
esperienza urbanistica, ma comunicazionale: un flusso
senza confini.
Come cambia il conflitto in questo quadro? Secondo
Canevacci non cambia, ma anzi rimane rinchiuso in una
concezione industrialista che propone lo sciopero
dell’acquisto fondandosi sul concetto morente
dell’omologazione. Bisogna spostarsi sul terreno della
comunicazione: se le subculture giovanili sono in
grado di decostruire i linguaggi della pubblicita’ e’
li’ che bisogna intervenire. Bisogna costruire una
semiotica eversiva: no al boicottaggio, no allo
sciopero e si ad una nuova fase progettuale del
consumo. Una proposta rivolta alle nuove identita’
fluide: non piu’ dialoghi tra parti determinate, ma
scambi velocissimi a piu’ punti.
Non si puo’ piu’ pensare ad una trasformazione globale
e totale del mondo, ma piuttosto ad un progetto che
muore e rinasce senza fissarsi.
Dissetarsi con l’acqua salata
Piu’ posato il tono del secondo antropologo, ma non
meno duro verso la giornata ed il suo supposto
retroterra culturale. Fabretti, infatti, riparte da un
incontro sul non consumo di quasi 30 anni fa. Le
logiche del consumo e della sua negazione sono oggetto
di studio ormai da diversi anni e, nel corso della
storia, dittatori e pacifisti, comunisti e fascisti
hanno lanciato strali contro il consumismo.
Secondo Fabretti percio’ gran parte del dibattito e’
sterile e vuoto, mentre ha senso parlare e discutere
di un solo tipo consumo: quello rivolto alla riduzione
dei consumi dannosi per l’ambiente. Il problema però
e’ capire perche’ questa scelta non venga fatta
singolarmente. Il consumo si fonda su una concenzione
filosofica chiamata del pensiero libero. In questa
visione l’individuo se non limitato da vincoli
fisiologici o ambientali sceglie la migliore delle
ipotesi. Una societa’ che permette un’applicazione
generalizzata, si ipotizza, sarebbe la migliore
possibile. Purtroppo il pensiero libero, di per se’,
non porta a nulla.
Oggi, con un regime sempre meno caratterizzato da
scarsita’ (almeno nelle economie occidentali), il
consumo si sostituisce allo sfruttamento. Infatti il
sovraconsumo porta da un certo livello in poi ad
un’indifferenza, obesita’ e apatia. Il tempo del
consumo va, cosi’, ad occupare tutto il tempo libero
al di fuori di quello lavorativo.
Il processo liberta’-felicita’-consumo, pertanto, e’
fallace in quanto il pensiero libero facilita lo
sfruttamento dovuto ad una sorta di scontento dove li
porta il ciclo del consumo redentore che redentore non
e’. E’ come bere acqua salata per dissetarsi: piu’ si
compra piu’ cresce il senso di insoddisfazione ed il
bisogno di acquistare.
Le masse politicizzate cadono in questo paradigma e si
perdono in una serie infinita di questioni virtuali
sempre piu’ estreme. Il sistema dei consumi ormai
riesce a costruire ghetti culturali capaci di dare
risposte a queste masse ideologizzate che in questo
modo vengono neutralizzate.
Economie leggere
Il terzo relatore, un economista, si smarca dalla
critica sociale e passa all’analisi delle alternative
esistenti. Partendo dai problemi e’ necessario
orientare le nostre attivita’ allo sviluppo
sostenibile e quindi tenere presente i vincoli di
sviluppo e di sostenibilita’. I problemi sono
principalmente la poverta’, anche se va fatta una
questione sui sistemi di misurazione ed i contesti
dove le stesse misurazioni possono avere significati
diversi: egual reddito in Polonia o in USA misurano
evidentemente situazioni differenti.
L’altro problema e’ quello ambientale. C’e’ un vincolo
di risorse dovuto in gran parte alla
sovrappopolazione. Il problema del consumo e’ un
problema demografico che richiede un’economia leggera
cioe’ svincolata da una produzione di massa. Bisogna
puntare a quei salti tecnologici che permettono un
alleggerimento della produzione.
D’altronde la centralita’ dei consumatori e’
fondamentale: l’indicatore piu’ importante e’ proprio
la fiducia dei consumatori. Inoltre le imprese moderne
hanno gran parte del proprio capitale in azioni
contrattate in borsa e questo le espone alle
oscillazioni dei mercati in caso di
successo/insuccesso dei loro prodotti. E’ evidente che
in una situazione del genere anche piccoli gruppi
riescono a piegare le logiche aziendaliste alle
proprie richieste.
Ad esempio questo movimento di fatto sta imponendo
strumenti come la certificazione etica ai prodotti
alimentari. Detto questo pero’, tra istituzioni,
imprese e cittadini l’anello debole sono ancora questi
ultimi. Le uniche vere leve in mano alla cittadinanza
rimangono il risparmio e il consumo, in quanto il voto
e’ sempre piu’ spuntato come leva di guida sociale.
Gli altri strumenti appaiono spuntati: forse il solo
boicottaggio puo’ funzionare, pero’ non rispetta il
vincolo dello sviluppo. Ed il problema e’ che la
redistribuzione della ricchezza e’ impossibile in
quanto essa e’ tale solo in funzione del reddito che
e’ in grado di produrre. Meglio la scelta etica capace
di rispettare i vincoli dunque.
Per scegliere eticamente e’ pero’ indispensabile non
dividere i ruoli compresenti di lavoratore e di
consumatore. Infatti mentre il primo e’ sempre piu’
debole e precarizzato, il secondo ha un potere
marginale in costante crescita. Se il lavoratore ed il
consumatore sapranno incrociare i propri punti di
vista saranno possibili quegli interventi individuati
da tempo in varie sedi.
Le testimonianze
Marina Russo del GAOS (Gruppo di AcquistO Solidale) e
Patrizia Morgante per i Bilanci di Giustizia hanno
portato le loro testimonianze per dimostrare che
alcuni di questi interventi sono possibili e gia’
avviati.
I Gruppi di Acquisto sono strumenti di risparmio gia’
presenti da anni in vari paesi e consistono nel
mettere insieme diversi nuclei familiari per poter
comprare all’ingrosso e risparmiare sul dettagliante.
Da questa esperienza nascono i gruppi di acquisto
solidali (GAS) che funzionano alla stessa maniera, ma
aggiungono altri criteri etici.
I Gruppi di acquisto solidale infatti vedono un
prodotto non solo nella sua natura dicotomica
bene/prezzo, ma gli attribuiscono una storia che va
dalla produzione fino all’uso. Solo in questo modo e’
possibile interiorizzare le esternalita’.
Questa scelta potrebbe sembrare diseconomica, ma qui i
dati dei Bilanci ci danno incoraggianti smentite. I
Bilanci di Giustizia sono un censimento degli stili di
consumo di alcune famiglie gia’ coinvolte in progetti
di commercio equo e consumo critico. In questo modo e’
possibile avere uno scenario di cosa si muove in
Italia e di cosa comporta questo movimento. Un dato
sicuramente prezioso per chi si muove in questo campo.

Nel 2001 risulta per esempio che le famiglie
bilanciste hanno speso mediamente 241 mila lire al
mese, mentre la famiglia italiana sta a quota 412 mila
(dati ISTAT). In questo modo si dimostra che la scelta
etica non e’ per forza diseconomica se associata oltre
che ad un ragionamento puramente finanziario a quello
relazionale ed umano.

2. Cinque valori per un'economia dal volto umano. Il
modello di Michael Albert

Riceviamo da Adista il resoconto giornalistico
dell’incontro con Michael Albert.

31652. ROMA-ADISTA. La sfida non è di poco conto:
presentare un modello completo alternativo tanto al
capitalismo quanto al socialismo di stampo sovietico.
Michael Albert, uno dei massimi teorici statunitensi
di economia partecipativa, ci ha provato, elaborando
una visione economica che egli ha descritto in molti
articoli e libri (se ne trova una spiegazione compiuta
sul sito www.parecon.org). Di passaggio a Roma dopo
aver partecipato al Forum Sociale Europeo di Firenze,
Albert ha illustrato il suo paradigma in un incontro
"a porte chiuse" con alcune delle realtà romane
impegnate nell'ambito dell'economia partecipativa,
svoltosi il 16 novembre presso la Sala Consiliare
dell'XI Municipio. Il modello di economia
partecipativa elaborato da Albert è costruito attorno
a cinque valori centrali: solidarietà, diversità,
equità, autogestione ed efficienza. Il sistema
economico che si intende creare, cioè, deve essere
tale da creare solidarietà; offrire un'ampia gamma di
opzioni; garantire una remunerazione legata solo
all'impegno personale e alla quantità di tempo
destinato al lavoro. Un sistema che dia a tutti la
possibilità di influenzare le decisioni in proporzione
all'effetto che esse hanno su ognuno - il principio
che Albert definisce "autogestione partecipativa" -
nel modo che di volta in volta è considerato più
adatto (non necessariamente, dunque, con il voto a
maggioranza, che "in molti casi può non avere alcun
senso"). Un sistema, infine, efficiente: non
l'efficienza capitalistica del massimo profitto al
minimo costo (che non tiene minimamente in
considerazione la sicurezza e la qualità della vita),
ma l'efficienza che "consiste nel riuscire a centrare
l'obiettivo senza sprecare ciò che ha un valore: non
solo le risorse, ma anche la creatività, il potenziale
umano, la qualità della vita".
Ma come garantire l'attuazione di tali valori? Quali
istituzioni si richiedono a questo scopo? La prima
istituzione che propone Albert è quella dei consigli
dei lavoratori e dei consumatori, che funzionino a
diversi livelli di aggregazione, dal più piccolo al
più grande, secondo il principio dell'autogestione
partecipativa. Ma perché questo sia possibile, si
richiede - ed è il secondo elemento su cui poggia il
modello - quello che Albert chiama "complesso di
mansioni bilanciate". Secondo il teorico statunitense,
oggi, in ogni posto di lavoro, ognuno si occupa di
qualcosa di specifico, sviluppando così capacità,
abilità e autostima molto diverse a seconda della
mansione svolta, e tali da condizionare pesantemente
il processo decisionale. La minoranza della
popolazione che svolge mansioni più gratificanti
assume così il ruolo di classe dirigente, con la
conseguenza di stabilire una nuova divisione di
classe, che si aggiunge a quella fondata sul possesso
dei mezzi di produzione. È qui, secondo Albert, uno
dei limiti del modello socialista fin qui applicato:
quello di non aver capito che "non si può avere una
società senza classi senza una distribuzione del
lavoro che impedisca la nascita di una classe
dirigente". La soluzione individuata dal teorico
statunitense è quella di una divisione del lavoro
diversa da quella tradizionale, in cui ciascuno
ricopra un mix di mansioni responsabilizzanti e
appaganti e di mansioni noiose o faticose e dunque
svolga un lavoro che è ovviamente diverso da quello
degli altri ("un chirurgo - precisa Albert - non dovrà
smettere di fare il chirurgo") ma uguale in termini di
impatto sulla qualità della vita e le prospettive di
crescita.
Altro pilastro su cui poggia il modello è quello della
remunerazione legata non al potere di cui si dispone
né alla proprietà dei mezzi di produzione e neppure a
ciò che si produce (perché ciò che si produce dipende
in parte da fattori che non hanno relazione con le
proprie scelte e i propri atti, come, per esempio, la
qualità più o meno alta degli strumenti di lavoro o le
proprie caratteristiche fisiche), ma al sacrificio
personale e all'impegno profuso in lavori che siano
socialmente utili. "Perché, infatti - si chiede Albert
- un chirurgo dovrebbe lavorare 40 volte di più di un
operaio addetto alla catena di montaggio?". Saranno i
colleghi, poi, a stabilire la remunerazione
nell'ambito del consiglio dei lavoratori.
Infine, riguardo al sistema di distribuzione delle
risorse, la "pianificazione partecipativa" dovrebbe
sostituire, nella visione di Albert, tanto il mercato
quanto la pianificazione centrale (incapaci, sia l'uno
che l'altra, di attuare i cinque valori centrali su
cui dovrebbe essere fondata l'economia), presentandosi
come processo di negoziazione, nell'ambito dei
consigli dei lavoratori e dei consumatori, tra
l'offerta di ciò che i primi vorrebbero produrre e la
richiesta di ciò di cui i secondi hanno bisogno.
Nel quadro di un modello così configurato, le lotte
per obiettivi specifici - per l'aumento salariale, per
esempio, o per migliori condizioni di lavoro - non
vanno intese come fini a se stesse ma devono anche
creare le condizioni che portino a nuovi cambiamenti
in futuro, lungo una traiettoria che parte dalla
singola riforma, ma senza arrestarsi ad essa. Ed è il
movimento, ha concluso Albert, che per primo è
chiamato a "realizzare al suo interno una società
senza classi", applicando il più possibile meccanismi
partecipativi. Solo in questo modo il movimento "potrà
finalmente smettere di limitarsi a dire cosa non va e
a iniziare a parlare di obiettivi e di programmi". Che
è poi il modo migliore di guadagnare consenso:
"l'ostacolo maggiore al coinvolgimento delle persone è
il fatto che esse pensino che non ci siano
alternative".

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8) VORREI FARE QUALCOSA…

Per ognuna delle iniziative del nodo sono indicati
caratteristiche e nome del/dei referente/i. Chiunque
voglia può telefonargli o scrivere un e-mail di
spiegazione.

1. 10 dicembre
2. 11-15 dicembre

1. 10 dicembre
Ricordiamo che in questi giorni urgono disponibilità
soprattutto per la giornata del 10 dicembre, “Giornata
nazionale per la pace e i diritti umani” (vd. Campagna
“Fuori l’Italia dalla guerra”).

2. 11-15 dicembre
Festa dell’Altraeconomia
Servono persone per fare turni per lo stand di
Lilliput.
Si tratta di coprire:
venerdì 13 dalle 15 alle 23
sabato 14 dalle 10 alle 23
domenica 15 dalle 10 alle 23
Inoltre, si cercano volontari per allestire lo stand
mercoledì 11


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9) LINK PER TENERSI AGGIORNATI
1. Sito Internet nodo di Roma
2. Bollettino nazionale LilliputNotizie
3. Ufficio stampa nazionale


1. Sito Internet nodo di Roma **
http://nodi.retelilliput.org/roma/indice.htm **
/ Chi siamo? (nodi.retelilliput.org/roma/chisiamo.htm)
/ Associazioni aderenti
(nodi.retelilliput.org/roma/associazioni.htm)
/ Gruppi di lavoro tematico attivi
(nodi.retelilliput.org/roma/gruppi.htm)
/ Appuntamenti
(nodi.retelilliput.org/roma/appuntamenti.htm)
/ Iniziative
(nodi.retelilliput.org/roma/iniziative.htm)
/ Archivio (nodi.retelilliput.org/roma/archivio.htm)
/ Ufficio Stampa
(nodi.retelilliput.org/roma/stampa.htm)
/ Articoli (nodi.retelilliput.org/roma/articolo.htm
/ Download documenti
(nodi.retelilliput.org/roma/download.htm)
/ Contatti (nodi.retelilliput.org/roma/email.htm)
/ Link (nodi.retelilliput.org/roma/links.htm)

2. Bollettino nazionale Lilliput Notizie
**
http://www.retelilliput.org/stampa/lilliput_notizie/notizie_01.htm
**

3. Ufficio stampa nazionale **
http://www.retelilliput.org/stampa **
/ Manifesto
(www.retelilliput.org/stampa/manifesto.asp)
/ Strategia lillipuziana
(www.retelilliput.org/stampa/strategia.asp)
/ Gruppi di Lavoro Tematici
(www.retelilliput.org/stampa/glt.asp)
/ Subnodo (www.retelilliput.org/stampa/subnodo.asp)
/ Responsabile: Cristiano Lucchi 055601790 3396675294
e.mail ufficiostampa@???

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10) CONTATTI
/ Referenti del Nodo
Luigi Pirelli luipir@???
Susy Pirinei mpirine@??? 3494302599
/ Referente subnodo
Riccardo Troisi 3355769531 riccardo.troisi@???
/ Gruppo di Contatto (per nuove adesioni)
Marina Russo mariru61@???
/ Ufficio stampa
Luigi Bertolo mc9376@???
stampa_lilliput_roma@??? 0687141132



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Ufficio stampa nodo di Roma Rete di Lilliput
http://nodi.retelilliput.org/roma/stampa.htm

                       *** Cosa e' Lilliput? ***
Lilliput e' una rete laica di associazioni (cattoliche e non) e di singoli
           Lilliput non e' una rete di associazioni cattolica
                          www.retelilliput.org