COMUNICATO STAMPA
diSUDbbedienza contro i licenziamenti FIAT
Fermarsi è diventato impossibile, dobbiamo rimetterci in cammino perchè le
emergenze sociali aumentano giorno dopo giorno, non riusciamo a fare un
bilancio, anche dopo la manifestazione a S Foca contro la Bossi Fini, i cpt
e la vergognosa gestione da parte di un prete carceriere.
Le domande passo dopo passo vanno aumentando, non solo sull'organizzazione
globale dello sfruttamento e della detenzione di migliaia di persone nel
nostro sud, ma anche su come praticare la partecipazione alla lotta contro
il neoliberismo.
Ci troviamo a dover ripartire per un'altra zona del nostro sud, qualche
centinaio di Km, in Basilicata per incontrare un'altra grande vertenza:
quella degli operai e delle operaie della Fiat. Il 5 la trattativa sulla
sorte di migliaia di lavoratrici e lavoratori arriva a un punto di svolta.
Nel corso degli ultimi mesi abbiamo attraversato, a partire dal Forum
Sociale Europeo, strade, piazze e cancelli, ogni volta abbiamo imparato da
altre donne e uomini che da posti diversi, da storie diverse si stanno
muovendo alla ricerca della dignità.
Siamo stati con gli operai davanti ai cancelli della Magneti Marelli nella
zona industriale di Bari per lo sciopero dei metalmeccanici e dell'indotto
Fiat a rischio licenziamenti.
Siamo stati a Melfi e abbiamo generalizzato lo sciopero contro la precarietà
nel mondo del lavoro occupando l'agenzia di lavoro interinale Adecco.
Siamo stati a Termini Imerese dove con le operaie e gli operai abbiamo
occupato la stazione ferroviaria, abbiamo discusso del sud e delle pratiche
di lotta per far vivere la pluralità delle questioni che pone il movimento
dei movimenti.
Siamo stati davanti alle carceri, abbiamo costruito con le altre realtà del
movimento dei movimenti, la grande manifestazione di Cosenza e finalmente,
oggi festeggiamo il rilascio delle compagne e dei compagni.
Un mese di cammino per arrivare al corteo nazionale a Roma contro il piano
di riordino del consiglio d'amministrazione della Fiat approvato dalla
General Motors. Questi sono stati i nostri primi passi contro la
repressione, contro gli arresti per sovversione.
Non ci arrestano e non ci fermano neanche atti di ingiustizia come la
richiesta di archiviazione dell'omicidio di Carlo Giuliani... contro la
guerra civile e permanente che colpisce ovunque dall'Iraq con l'embargo e i
bombardamenti, ai licenziamenti, alla precarietà comeunico futuro possibile
per una intera generazione, oggi 4 dicembre partiamo per Melfi, per
incontrare la Fiom Basilicata, le operaie e gli operai di Termini Imprese
e........
.....generalizzare lo sciopero. Per un picchetto globale contro lo
sfruttamento e i licenziamenti BLOCCHIAMO LA FIAT.
diSUDbidienti
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