[Lecce-sf] DICHIARAZIONE DELLE E DEI DISOBBEDIENTI IN ITALIA…

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Autor: csoa coppolarossa
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Temas antigos: [Lecce-sf] dai Verdi
Asunto: [Lecce-sf] DICHIARAZIONE DELLE E DEI DISOBBEDIENTI IN ITALIA SULLA LIBERAZIONE DEI "SOVVERSIVI"
DICHIARAZIONE DELLE E DEI DISOBBEDIENTI IN ITALIA SULLA LIBERAZIONE DEI
"SOVVERSIVI"


CON FRANCESCO E CON TUTTI GLI ALTRI COSPIRATORI PER LA DEMOCRAZIA, LA LOTTA
PER LA GIUSTIZIA E LA DIGNITA' CONTINUA, DA CASSINO E MELFI A COPENHAGEN

Agenzia di Comunicazione Disobbediente
http://www.disobbedienti.org
(tel: 380 7385575)

COMUNICATO STAMPA

IL MOVIMENTO DELLE E DEI DISOBBEDIENTI
AL FIANCO DI FRANCESCO CARUSO
E DI TUTTI/E I/LE "SOVVERSIVI/E" LIBERATI/E OGGI:
DOMANI FRANCESCO SARA' A MELFI CON GLI OPERAI FIAT,
ORA CONTINUA PIU' FORTE LA BATTAGLIA PER I DIRITTI

Il Movimento delle e dei Disobbedienti esulta per la liberazione, ordinata
all'unanimità e fatta eseguire oggi dal Tribunale del Riesame dei 18
compagni e compagne "sovversivi" incriminati dalla Procura di Cosenza sulla
base di fascicoli dei ROS, del GOS della Criminalpol e di varie DIGOS degni
delle polizie del Ventennio.

Abbracciamo oggi Francesco e idealmente tutte e tutti gli altri fin qui
detenuti. Domani Francesco sarà colle/coi Disobbedienti del Sud a Melfi,
nella protesta unitaria con gli operai Fiat di quello stabilimento e di
Termini Imerese. Siamo fieri e felici di riaverlo con noi, in una fase
straordinaria di incontro con le lotte operaie cominciata proprio a Termini
Imerese, venerdì 29 novembre, in un appuntamento che Francesco aveva
fortemente voluto, prima che la surreale mossa della Prucura di Cosenza lo
privasse della libertà.

Hanno tentato di fermarci, di riportarci indietro, di separarci dal mare in
cui la disobbedienza sociale vive e si moltiplica, il movimento globale. E'
una tendenza di guerra, che come ci ricordano i nostri fratelli cosentini
richiamando le inaccettabili misure di controllo che ancora subiranno i 42
indagati e come dimostrano l'inaccettabile richiesta di archiviazione del
processo per l'omicidio di Carlo Giuliani e le decine di processi
intentatici in tutt'Italia, rischia di non essere limitata al contributo
della gip Nadia Plastina e del pm Fiordalisi.

Fin qui non ci sono riusciti, anzi: la giornata di Termini Imerese e
dell'azione disobbediente di restituzione del maltolto dagli Agnelli a
Palazzo Grassi a Venezia, quella della grandiosa manifestazione per la
libertà a Cosenza, quella del corteo nazionale contro i centri-lager per i
migranti a Torino di sabato scorso, quelle di Milano e ancora di Torino,
dove al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori in lotta dell'Alfa di
Arese e della Fiat Mirafiori le/i Disobbedienti hanno realizzato nuove e
importanti azioni, fino al blocco oggi della stazione torinese del Lingotto
con la Fiom Quinta Lega, hanno disegnato una nuova realtà.
Proprio quella che i poteri volevano esorcizzare e battere nella loro guerra
preventiva: l'incontro della disobbedienza e delle lotte del lavoro e del
non lavoro, contro il neoliberismo e il suo tentativo di scaricare la crisi
sui subordinati.

Domani a Cassino e a Melfi questo incontro attraverserà nuove tappe. E non
si fermerà, perché il truffaldino e schiavistico padronato italiano deve
essere battuto e perché occorre farla finita con questo modello di sviluppo
cieco e fallimentare, che deprime la ricchezza sociale, devasta l'ambiente e
sacrifica i diritti e la stessa dignità del lavoro e della cittadinanza
all'interesse volatile del capitale globale.

Questa battaglia è parte essenziale della generale lotta per i diritti e la
dignità, contro la guerra militare economica e sociale, per la democrazia e
per l'umanità, di cui la disobbedienza sociale è espressione. Una battaglia
che porteremo fin davanti ai potenti europei riuniti nel vertice di
Copenhagen, che raggiungeremo il 13 dicembre assieme a tutte le sorelle ed a
tutti i fratelli disobbedienti scandinavi ed europei, con una carovana che
partirà da Roma il 10 sera e dal Rivolta di Marghera l'11 mattina e si unirà
a quelle dalla Spagna e dalla Germania.

In questa lotta marciamo uniti con tutte le differenze del movimento: la
nostra pratica disobbediente vuole con fermezza farla avanzare di tappa in
tappa, ricostruendo l'incontro tra diversi su terreni più avanzati di
liberazione. Questa è stata, è e sarà la nostra scelta di sperimentazione:
siamo noi stessi, crediamo che questo sia il contributo migliore che
possiamo dare al confronto di pratiche e culture del movimento.

Cambiamo quando ascoltiamo le risposte alle domande che facciamo camminando
nella lotta, non ci faremo cambiare da alcuna intimidazione dei potenti.

Occorre che lo comprenda anche Alex Zanotelli, che abbiamo sempre rispettato
ma di cui oggi non comprendiamo e non accettiamo lo stralunato invito alla
"autocritica", rivoltoci quando siamo stati colpiti da una lesione della
democrazia e indecifrabile per chiunque (differentemente da lui e a partire
invece dalle tante attiviste e dai tanti attivisti della Rete Lilliput che
abbiamo incontrato su una strada comune) sia stato a Genova in quel luglio
2001 e poi nel movimento globale in Italia per tutti il cammino successivo,
che sempre ha individuato e battuto le trappole del potere, combattendone la
violenza.

Noi, intanto, andiamo avanti. E proponiamo a tutto il movimento di aprire un
nuovo, essenziale fronte: quello del cambiamento dal basso dei meccanismi
della giustizia, contro l'attuale sistema inquisitorio, contro la tendenza
alla carcerizzazione della società e contro l'ulteriore mutazione voluta da
Berlusconi con gli interessi di cui è portatore e con i rischi di scambio
del centrosinistra già visti.

Occorre finalmente giungere all'abolizione dei reati d'opinione e degli
articoli del codice fascista. Occorre fermare la logica epidemica del 41 bis
e dei "pacchetti" post 11 settembre. Occorre infine e soprattutto, contro la
vergogna d'una classe politica che blandisce l'opinione pubblica con
promesse mai mantenute, conquistare la liberazione di tante e tanti dalle
carceri, sconfiggendo la detenzione preventiva e le legislazioni
proibizioniste e di controllo sociale repressivo da un lato, e dall'altro
guadagnando da subito una vittoria sulle proposte di amnistia e indulto.

TUTTE E TUTTI LIBERI!

LIBERARE I CORPI, I DESIDERI ED I DIRITTI!

DISOBBEDIRE AL CONTROLLO ED ALLA REPRESSIONE!

SOVVERTIRE L'ORDINE DELLA GUERRA E DELLO SFRUTTAMENTO!

UN MONDO DIVERSO E' POSSIBILE E NECESSARIO!

DEMOCRAZIA!

GIUSTIZIA!

DIGNITA'!


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