[Lecce-sf] disobbedienza all'università di lecce dei giovani…

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著者: Lecce Social Forum
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題目: [Lecce-sf] disobbedienza all'università di lecce dei giovani comunisti
Messaggioriceviamo da Mauro
seguono i testi dei volantini


----- Original Message -----
From: mauro
To:
Sent: Friday, November 29, 2002 4:25 PM
Subject: disobbedienza all'università di lecce dei giovani comunisti


questa mattina alle 12.00 i giovani comunisti della federazione di lecce,
insieme al collettivo universitario hanno messo su una azione di
disobbedienza e di protesta contro tutti i cpt, contro la Bossi-fini, e in
solidarietà ai compagni arrestati, presso l'università di lecce. alla
presenza di alcune tv locali e giornalisti abbiamo calato sull'entrata
principale del Codacci pisanelli uno striscione (chiudere tutti i cpt),
un'altro è stato appeso sulla porta d'entrata e un'altro ancora all'interno
della sede universitaria. sono stati distribuiti dei volantini in previsione
della manifestazione di domani (30.11) e con un megafono abbiamo fatto degli
interventi, il tutto si è svolto in maniera pacifica. spero di riuscire a
spedire le foto scattate.

Ricordo inoltre che domani ci sarà la diretta radiofonica con interviste e
interventi curata da "radio libera P.A.Z." una radio che trasmette su
internet
paz.ontheweb.com.
allego i due volantini distribuiti.
a presto
mauro chirenti
coordinatore provinciale dei giovani comunisti della federazione di lecce

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VOLANTINO 1

CHIUDIAMO I LAGER!
In Italia come in altri paesi europei come in Australia e negli Stati Uniti,
i governi hanno assunto ormai da tempo come priorità la predisposizione l'
affinamento e l'armonizzazione di politiche nazionali e regionali di
chiusura delle frontiere e di lotta all'immigrazione clandestina.
Dal punto di vista della globalizzaione capitalistica non vi è
contraddizione tra l'adozione di politiche di chiusura all'immigrazione e la
persistenza di una domanda di lavoro non soddisfatta dall'offerta interna.
Le politiche di chiusura delle frontiere, la restrizione dei canali di
ingresso regolare, la precarizzazione della condizione giuridica dei
migranti, l'irrigidimento delle norme di soggiorno il mancato riconoscimento
dei diritti di cittadinanza sono funzionali all'utilizzo dei migranti come
mano d'opera a basso costo altamente ricattabile e dunque più "flessibile" e
facilmente "espellibile".
Presentate come lo strumento principale per combattere l'immigrazione
irregolare, le politiche anti-immigrazione del governo non fanno altro che
alimentarla.
L'illegalità costringe i migranti ad accettare qualsiasi lavoro, o qualsiasi
condizione, permette di escluderli dai sistemi di protezione sociale e di
negare politiche di integrazione.
I CPT, (Centri di permanenza temporanea), sono dei veri e propri centri di
detenzione, simboli della politica neoliberista di criminalizzazione dei
migranti, sono luoghi in Cui si censura la dignità di donne e uomini
colpevoli solo di aver osato cercare una vita migliore.
In questi nuovi lager i migranti vengono trattenuti per mesi circondati da
militari armati e da reti di filo spinato.
E stata lanciata su scala europea una campagna per la loro chiusura e per
bloccare la costruzione di nuove strutture.
Oggi a S. Foca (Lecce), dinanzi al CPT "Regina Pacis", come a Torino
lottiamo per la costruzione di un alternativa, aperta, pluriculturale,
meticcia, fondata su principi e finalità che rivendichino:
. la garanzia del diritto a migrare e ad entrare in Europa;
. la libera circolazione per tutti/e, compresi i cittadini di paesi terzi;
. la regolarizzazione a regime di tutti (sans papier)
. l'idea di una cittadinanza inclusiva, capace di garantire a tutti coloro
che risiedono nel territorio europeo pieni diritti civili, politici e
sociali,
. la garanzia piena del diritto alla coesione familiare;
. la garanzia di uguali diritti per tutti i lavoratori e l'introduzione di
misure che tuteli no dallo sfruttamento i lavoratori stranieri, compresi
quelli precari e senza contratto di lavoro;
. la lotta contro ogni forma di discriminazione xenofoba e razzista;
. la garanzia dei diritti dei rom;
. la garanzia piena del diritto d'asilo;
. la chiusura immediata di tutti i CPT.

www.giovanicomunisti.it
Coordinamento Provinciale Federazione di Lecce

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VOLANTINO 2

A Lecce contro i nuovi lager
I Giovani Comunisti parteciperanno alla manifestazione di sabato 30 novembre
indetta dal movimento dei Social Forum contro i "Centri di permanenza
temporanea" per immigrati, che si terrà sabato mattina di fronte al Cpt
"Regina Pacis" di S. Foca (Le).
I Cpt rappresentano una vergogna per una qualsiasi società che voglia
definirsi democratica o civile. Luoghi di vera e propria sospensione del
diritto, dove vengono trattenute persone che non hanno commesso alcun reato,
se non quello di voler fuggire alle condizioni di miseria nelle quali
versano le popolazioni di tutti i "Sud" del mondo, causate dalle politiche
neoliberiste e imperiali dei governi dei paesi occidentali.
I Centri di permanenza temporanea sono il simbolo di un'Europa che si sta
costruendo in cui non c'è spazio per i diritti, nella quale alle merci ed
alle produzioni è consentito spostarsi nelle zone dove il lavoro è a basso
costo, ma nella quale non è garantita la libera circolazione delle persone
(e la chiusura delle frontiere per impedire l'ingresso in Italia di molti
manifestanti durante il Social Forum di Firenze è emblematica).
Contro i Cpt, che hanno aperto la strada alla legge Bossi sull' immigrazione
(della quale non a caso alcuni giudici iniziano a porre eccezioni di
incostituzionalità per violazione dei diritti umani), manifesteremo, in
forme pacifiche e non violente, ma sicuramente radicali, a partire dalla
giornata del 29 con un presidio con volantinaggio all'università di Lecce,
per poi proseguire con la giornata del 30 che vedrà anche una assemblea
pubblica durante il pomeriggio con la presenza di alcuni parlamentari che
hanno avuto accesso ai Cpt.
La questione dei diritti dei migranti è una questione che parla dei diritti
violati di tutti, la loro condizione è quella della precarietà alla quale le
politiche liberiste vorrebbero condannare loro e noi, studenti, donne,
lavoratori precari e flessibili, la lotta per i diritti dei migranti è una
lotta per i diritti di tutti.

www.giovanicomunisti.it
Coordinamento Regionale della Puglia