Autor: Cinzia Data: Assumpte: [Lecce-sf] Resoconti delle visite programmate del 23 novembre. Cinzia
Nachira
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<font size=3D4><b>Relazione sulla visita al Centro di Permanenza Temporanea
di Lamezia Terme, =93Malgrado Tutto=94 <br>
effettuata in data 23 11 2002.<br>
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</b>Componenti della delegazione:<br>
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On. Graziella Mascia (Deputato PRC)<br>
On. Giovanni Russo Spena (Deputato PRC)<br>
Patrizia Sentinelli (Capogruppo al Consiglio comunale del Comune di Roma
del PRC e membro della Segreteria Nazionale)<br>
Stefano Galieni (Dip. Nazionale immigrazione PRC e Tavolo Migranti)<br>
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1) </font><font size=3D4><b>Storia del Cpt<br>
</font></b><font size=3D4>Il Cpt di Lamezia Terme, nasce nel 1999 nei
locali utilizzati all=92epoca da una cooperativa sociale per il recupero di
tossicodipendenti. La gestione del centro =E8 annualmente affidata mediante
convenzione, alla Coop. Sociale =93Malgrado Tutto=94 che condivide le
attivit=E0 con la locale Protezione Civile. Per la gestione del centro la
cooperativa percepisce una retta giornaliera pari a euro 46, 75 oltre Iva
per ogni recluso.Ne risulta un importo medio di 1.262.250 euro annui. La
struttura sorge in un area collinare isolata circondata da campi e alberi
di ulivo. Un complesso a due piani con un cortile interno per le attivit=E0
ricreative. Al pian terreno =E8 situata buona parte dei servizi, al primo
piano le stanze e una piccola moschea. L=92adeguamento dei locali in Cpt ha
imposto la creazione di alti reticolati e di sbarre atte a evitare fughe.
Una palazzina ospita gli agenti preposti alla sorveglianza (turni di sei
ore coperti da sei agenti di ps e da altrettanti carabinieri.). L=92intera
area =E8 recintata, l=92accesso =E8 controllato da un passo carrabile con
sbarra e un gabbiotto di controllo. Dal dicembre 1999 ad oggi sono stati
immessi nel centro 2403 persone. Di queste 766 sono stati accompagnati
alla frontiera ed espulsi, 1419 non sono stati identificati e sono stati
dimessi con ordine del Questore e l=92intimazione a lasciare il territorio
nazionale entro 15 giorni, 74 entro 5 giorni (legge Bossi Fini, dal 9 09
2002). 106 si sono allontanati arbitrariamente. In tale periodo 10 sono
stati i casi denunciati di autolesionismo. Attualmente i reclusi sono 74
di cui 24, secondo la prefettura, ex detenuti. <br>
<br>
2) </font><font size=3D4><b>La visita.<br>
</font></b><font size=3D4>Gi=E0 da lontano la struttura del Cpt mostra in
pieno il proprio carattere di istituzione totale poco difforme se non in
peggio da un normale penitenziario. Abbiamo trovato gran parte dei
reclusi in cortile in evidente stato di tensione. Appena chiarito lo
scopo della nostra visita gran parte dei reclusi si =E8 prodigata a
raccontare le condizioni di detenzione e le modalit=E0 attraverso cui erano
stati portati nel centro. Ne =E8 emerso un quadro di abuso generalizzato
del diritto nelle forme pi=F9 elementari.<br>
Gran parte degli ex detenuti si ritrova a subire nel centro un surplus di
pena ingiustificabile.<br>
Si tratta di persone per cui in carcere non vengono espletate le norme
per l=92identificazione e che alla scarcerazione per fine pena vengono
trasferite nel Cpt. Questo significa ulteriori 60 giorni di reclusione
immotivata prima dell=92espulsione o del rilascio che prelude rapidamente a
nuova cattura.<br>
L=92essere detenuti e in un regime peggiore di quello carcerario, senza
alcun motivo =E8 percepito in maniera molto netta dai reclusi. Una
condizione che =E8 fonte di rabbia e aggressivit=E0 che spesso si esprime in
conflittualit=E0 interna o con danneggiamento delle suppellettili. Gran
parte delle stanze non hanno pi=F9 porta (sostituita da lenzuolo o coperta)
a detta del personale queste vengono periodicamente divelte. Una parte
consistente dei reclusi =E8 in condizioni di tossicodipendenza e viene
trattata con medicinali.<br>
Alcuni casi poi, se confermati, destano ancora maggiore
indignazione.<br>
Il caso di un ragazzo proveniente dal Bangladesh che denuncia di essere
stato arrestato mentre si trovava al pronto soccorso dell=92ospedale per
una infezione ad un orecchio.<br>
Il caso di un uomo, sposato e con figli, inquisito per irregolarit=E0 nella
gestione di un esercizio di ristoro, tuttora sotto inchiesta, ma che non
potendo essere detenuto per la pochezza del reato, =E8 tenuto nel
centro.<br>
Il caso di un uomo che ha dichiarato di provenire dall=92Austria, di essere
entrato in Italia un mese e mezzo fa con un visto turistico (valido 3
mesi) e di non riuscire a parlare con la moglie che lo ha raggiunto a
Lamezia.<br>
Il caso di un uomo in evidente stato di denutrizione e depressione,
proveniente dalla Bulgaria, che non ha dopo un mese, trovato un
interprete.<br>
Almeno 4 reclusi presentavano evidenti e gravi ferite che ne
richiederebbero l=92ospedalizzazione.<br>
A specifiche domande tanto il personale medico tanto il rappresentante
del Prefetto hanno affermato che in casi di conclamata gravit=E0 si
provvede in tal senso ma che tutte le cure vengono effettuate dal
personale dell=92ospedale pi=F9 vicino a titolo volontario, non esistendo
accordi con le autorit=E0 per provvedere ai costi di cura. Questo causa
inevitabilmente ritardi nelle cure.<br>
Tanto il personale della cooperativa quanto i funzionari di polizia non
hanno potuto fare a meno di notare come, malgrado i tentativi di rendere
meno penose le condizioni di vita nel centro, il suo carattere di
struttura detentiva ne renda difficile la gestione. Ci =E8 sembrato di
cogliere nel reiterato trincerarsi dietro alle disposizioni del Ministero
dell=92Interno, da parte del viceprefetto, la difficolt=E0 a motivare
l=92esistenza di una vera e propria struttura penitenziaria senza che ne
sussistano i requisiti giuridici.<br>
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3) </font><font size=3D4><b>Conclusioni<br>
</font></b><font size=3D4>Senza entrare nel merito dei casi specifici
citati e partendo dall=92elevato grado di sofferenza e di degrado in cui si
trovano a vivere i reclusi, vanno poste alcune questioni di carattere
generale.<br>
Il Cpt di Lamezia ha da tempo abiurato alla sua funzione formalmente
sancita, gi=E0 di per se inaccettabile, per divenire una struttura di
detenzione in regime giuridico parallelo a quello vigente.<br>
Non luogo di identificazione ma di reclusione coatta senza altra ragione
che le inefficienze del sistema identificativo. Inefficienze che ricadono
completamente sulla persona da identificare che subisce, a tale scopo,
ingiusta e immotivata detenzione. Al =93Malgrado tutto=94 giungono, per
ammissione degli stessi gestori, da tutta Italia le persone in condizioni
di maggiore disagio che vengono immesse in un circuito di per se
criminogeno. Chi riesce ad uscire dal centro senza essere identificato o
rimpatriato, si ritrova ben presto a essere ripreso in un percorso senza
fine, una condanna perenne, sovente non motivata da alcun reato. Un
circuito in cui finiscono con l=92essere immessi anche coloro che tentano
di costruirsi un progetto di vita legale da cui vengono a priori esclusi
dalla vigente legislazione. Inutile indugiare anche sui probabili
illeciti nella gestione, su inefficienze e carenze strutturali. Da notare
comunque, e non certo per sottovalutare l=92aspetto connesso ai patimenti
subiti, come anche questo centro riveli nelle sue funzioni dichiarate
(espulsione degli irregolari) una evidente antieconomicit=E0. Se una
struttura cos=EC costosa riesce ad espellere in 3 anni poco pi=F9 di 700
persone, significa che tali spese non trovano giustificazione neanche in
tali motivazioni. Anzi questo aspetto rende ancora pi=F9 lampante il suo
carattere strutturale di istituzione punitiva e coercitiva per un reato,
la clandestinit=E0, che come tale non =E8 sancito da alcun codice penale.
<br>
Ne emerge una struttura che per sua stessa natura non =E8 umanizzabile, in
quanto a priori nasce dalla negazione del diritto. Simile alle altre
presenti nel territorio nazionale ma, per quanto detto, =E8 paradigmatica
della assoluta necessit=E0 di provvedere, attraverso interventi legislativi
ed azioni politiche incisive che coinvolgano i movimenti della societ=E0
civile, ad eliminarne l=92esistenza.<br>
.<br>
Stefano Galieni<br>
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