[Cerchio] La Ciotta sulla donna svelata

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Autore: Tuula Haapiainen
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Oggetto: [Cerchio] La Ciotta sulla donna svelata
Vi ho letto, ma ora ho tempo di mandare solo questo!
tuula

RIFLESSIONE. MARIUCCIA CIOTTA: LA FURIA SULLA DONNA SVELATA
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 23 novembre 2002 estraiamo questo nitido
e scintillante intervento di Mariuccia Ciotta, intellettuale e militante di
finezza e lucidita' grandi]
Agbani Darego, studentessa di informatica, 18 anni, quando e' stata eletta
la piu' bella del mondo nel 2001 avra' esultato pensando che il suo paese
non era piu' quello della sharia e di Amina Lawal, condannata alla
lapidazione per adulterio. Si era sbagliata.
La "parata vergognosa" delle miss, la "provocazione" del corpo che si
esibisce e svela lo scontro tra i sessi - e di cui i concorsi di bellezza da
sempre misurano il grado, come la pornografia - e' esplosa nella Nigeria,
dove il fondamentalismo e' rinato dopo l'11 settembre, come in altri luoghi,
alimentato dall'occidente.
Piu' di cento i morti della "guerra santa", contro la donna svelata. Le
strade di Kaduna, citta' musulmana del nord, affollate di cadaveri, teatro
di massacri contro la "parata di nudita'", e la sorridente vanitosa ragazza
che fa spettacolo di se'.
All'ovest si direbbe ridotta a merce, se non fosse che ormai l'"oggetto del
desiderio" si e' messo al comando della rivolta contro i tutori dell'ordine
sociale e sessuale, solidali ad est e ad ovest nel controllo violento delle
pulsioni di liberta', disintegratrici di senso e di ubbidienza.
Anche le Miss giocano d'azzardo scambiando simbologie e codici, a capo di
contraddizioni planetarie, che attraversano tutti, corpi-lavoro e
corpi-bellezza, in quest'epoca di mercato globalizzato.
I musulmani integralisti nigeriani non difendono la loro "cultura" dalle
contaminazioni occidentali, difendono l'esercizio del terrore-potere, non
sono certo paladini della dignita' femminile. Quella e' in mano alle donne
nigeriane, e' affar loro. E' affar loro, e nostro, misurare l'attacco e la
sfida ai killer dello chador, azzardare la battura umoristica su un
religioso sedotto dalle girls internazionali, rischiare la pelle sfilando in
pieno Ramadan, incoronare la reginetta in solidarieta' alle condannate a
morte, o restare a casa per lo stesso motivo, provare e sbagliare.
Nessuno dica che se la sono voluta. Non ci sara' "buon senso" in risposta al
paternalismo democratico che dice di iniziativa poco opportuna. Miss Mondo
nella terra della sharia. Il sangue versato in Nigeria per una sfilata di
bellezza non e' un "incidente" a margine della lotta delle donne, che in
tutti i paesi si battono contro i regimi integralisti.
E' solo la misura di una intimidazione che alza il livello dello scontro. E
da una parte troveranno nigeriane e italiane, iraniane e americane,
islamiche e cristiane. Quelle che sono contro i concorsi di bellezze e
quelle a favore. Dall'altra, tutti quelli che sguainano la spada in nome
delle diversita' culturali. Non ce n'e' una degna di trasformare una parata
di ragazze in un lago di sangue.
E a proposito di "modelli occidentali", ricordiamo miss Burkina Faso, eletta
durante il governo di Thomas Sankara, assassinato dal neocolonialismo. La
piu' bella di Ouagadougu, invitata in Europa, se ne torno' a casa perche'
preferiva ballare nelle boite del "paesi degli uomini integri" piuttosto che
fare la modella in un luogo "cosi' triste" come il nostro.
Il Burkina Faso e' uno dei paesi piu' poveri del mondo, ma era migliore di
altri. Dove le donne erano al governo, anche le Miss. Pronte a fare le
"fuorilegge" della Banca mondiale anche in bikini. Integralisti di ogni
latitudine attenti.