DAL SETTIMANALE L?INFORMATORE VIGEVANESE DI GIOVEDI? 21 NOVEMBRE 2002
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In bici contro il traffico
Domenica scorsa l?esordio della ?Critical mass?
Per mettere in discussione la cultura delle automobili e riappropriarsi
della città, trenta ciclisti, radunati casualmente in piazza Ducale, hanno
iniziato a pedalare lentamente per le strade del centro
VIGEVANO ? Si sono ?materializzati? in piazza Ducale domenica scorsa e da
lì hanno iniziato a pedalare per le vie della città. Lentamente, a passo
di bici, trenta persone hanno dato vita alla ?Critical mass? , ovvero la
prima massa critica lomellina. Un?iniziativa senza organizzatori, che
propone
un nuovo modo di vivere le città inquinate, reclama strade a misura di
umanità
e ricorda che «con la bici un?altra città è possibile, bella e divertente».
Non è una manifestazione, ma un semplice appuntamento di ciclisti che
casualmente
si ritrovano a percorrere tutti la stessa strada, magari lentamente, magari
al centro della carreggiata, nelle vie più trafficate, e, guarda caso, non
in fila indiana, come invece vorrebbe ?l?automobil-pensiero?. In due sole
parole è la ?Critical mass?, ovvero «una massa critica fatta di ciclisti
urbani pedalanti che diventano traffico, propongono un nuovo modo di vivere
nelle città inquinate, si riappropriano del territorio in bicicletta e
mettono
in discussione la cultura delle automobili». La prima uscita su strada della
?Cm? lomellina è avvenuta domenica scorsa a Vigevano, poco dopo le cinque
della sera.
Partenza da piazza Ducale, direzione non predefinita ma stabilita attraverso
un esercizio di democrazia diretta itinerante, tenendo conto delle necessità
(passare dalla stazione a recuperare 10 ciclisti di Abbiategrasso arrivati
con il treno) o dei bisogni ?militanti? (esporre, in diversi punti della
città, lo striscione «Il movimento non si arresta, liberi tutti!» contro
l?arresto dei no-global del Sud avvenuto venerdì scorso). All?appuntamento
hanno preso parte una trentina di ciclisti urbani ed extraurbani (mortaresi,
cilavegnesi, cassolesi, abbiatensi), più alcuni biciamatori aggregati al
gruppone a metà percorso: persone di tutte le età e con tante risposte
diverse
sul perchè si sono decise a fare ?massa?, ma con pari dignità, perchè nella
Cm non ci sono né organizzatori, né leader, né uomini soli al comando. Tutti
sono gregari. «Abbiamo attraversato in lungo e in largo le strade intorno
al centro storico - spiegano i ciclisti - che, anche di domenica, sono
invase
dalle auto, suscitando l?interesse di diverse persone che ci hanno fermato
per chiedere informazioni. Torneremo a pedalare anche in futuro e proporremo
anche una serie di idee per rendere più vivibili e bicitransitabili le
strade
invase dalle automobili».
LA STORIA
Il primo ritrovo scattò per un ponte ?proibito?
VIGEVANO ? Il vocabolario ciclistico alla voce Critical mass recita:
?Coincidenza
organizzata?. Una ?coincidenza? nata a San Francisco il 25 settembre 1992,
un venerdì, quando una quarantina di ciclisti sfidò le autorità pedalando
su un ponte appena inaugurato, proibito ai veicoli spinti dall?energia
umana.
Dalla California la pedalata critica ha contagiato più cento città del
vecchio
continente, per poi balzare in Asia e mettere piede, o meglio ruota, in
America Latina (San Paolo del Brasile) e Africa (Johannesburgh). In Italia
la Critical mass si può trovare a Torino, Milano, Bologna, Roma, Pisa,
Brescia,
Genova, Cagliari, Bergamo, Padova, Firenze, Andria, Catania, Vicenza,
Varese,
Verona, Reggio Emilia, Gallarate e Ravenna. Ultima a nascere, in ordine
di tempo, è la Cm di Vigevano, scesa in strada per la prima volta domenica
scorsa per reclamare strade a misura d?uomo-ciclista e per sostenere che
l?automobile non è l?unico mezzo di trasporto, ma soltanto il più dannoso.
In
www.inventati.org/critical mass la lista è in continua evoluzione.
Servizio a cura di Antonella Colombara
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