<html><div style='background-color:'><DIV>
<P>cos'è ultimamente va il noir?<BR><BR></P></DIV>
<DIV></DIV><BR><BR><BR>
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<P>"nella notte scura</P>
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<P>una bici</P>
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<P>fa paura"</P>
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<DIV></DIV>>From: "Alex Mengozzi" <AMENGOZZI@???>
<DIV></DIV>>Reply-To: cm-crew@???
<DIV></DIV>>To: Sindaco Forlì <SINDACO@???>
<DIV></DIV>>Subject: [Cm-crew] trasporti funebri a pedali
<DIV></DIV>>Date: Mon, 18 Nov 2002 00:11:57 +0100
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<DIV></DIV>>prot.AA.11/02,01
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<DIV></DIV>>Forlì, lì 18. novembre, 2002
<DIV></DIV>> Spett.le Sindaco di Forlì
<DIV></DIV>>Assessore all'ambiente e viabilità
<DIV></DIV>>Assessore alle pari opportunità
<DIV></DIV>>Assessore alla partecipazione
<DIV></DIV>>
<DIV></DIV>>OGGETTO: servizio trasporto funebre (a pedali)
<DIV></DIV>>
<DIV></DIV>>Egrege/i signore/i
<DIV></DIV>> a nome dell'associazione Autolisti Anonimi (A.A.) vi scrivo, dopo aver attentamente valutato il mio/nostro futuro, al quale non possiamo sfuggire, chiedendovi cortesemente di prendere in seria considerazione la nostra istanza.
<DIV></DIV>> Visto che la vita è breve e l'unica certezza che tutti condividiamo nella nostra epoca è che dovremo morire, vi chiediamo:
<DIV></DIV>>
<DIV></DIV>>1 - Il servizio di trasporto 'bare' con auto-funebre gestito dal comune di Forlì è obbligatorio?
<DIV></DIV>>2 - E' possibile chiedere una dispensa, per motivi religiosi*, al suddetto servizio e potersi dotare di un mezzo di trasporto funebre diverso?
<DIV></DIV>>3 - E' possibile che il servizio funebre comunale stesso si doti, per rispondere ad istanze di pluralismo religioso, di un mezzo alternativo? Tale atto comporterebbe un riconoscimento delle differenze e praticherebbe una politica delle pari opportunità di accesso al soddisfacimento dei bisogni spirituali, espressi dai cittadini residenti, senza alcuna discriminazione.
<DIV></DIV>>
<DIV></DIV>>Certi in un vostro positivo riscontro porgiamo i nostri più cordiali saluti, rimanendo a vostra completa disposizione per qualsiasi chiarimento e collaborazione.
<DIV></DIV>>
<DIV></DIV>>
<DIV></DIV>>Il presidente
<DIV></DIV>>signor. A.
<DIV></DIV>>
<DIV></DIV>>* "...quasi tutte le religioni sostengono il rispetto del prossimo, l'amore reciproco, il non nuocere o danneggiare l'altro, compreso l'ateismo. Per un credente passare l'ultimo giorno in società con i viventi senza nuocergli è di grande importanza; per alcuni, il senso di benessere, reso possibile dalle pedalate, che investirà i propri cari sopravvenuti per l'estremo saluto, è di grande giovamento emotivo immediato, può condurre alla serenità perenne e rinvigorire l'animo di coraggio e ironia".
<DIV></DIV>>Dalle memorie di P. Pio, protettore dei ciclisti.
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<DIV></DIV>>
<DIV></DIV>>IL modello 'Workhorse' che vedete qui sotto (in foto) è uno dei mezzi alternativi ai quali alludevo. E' omologato per le leggi canadesi (molto restrittive), può trasportare un oggetto lungo 1,80mt. (con un leggera modifica può raggiungere anche i 2,10), un peso di 210 kg, la larghezza è più che abbondante per una bara. E' sato realizzato da Bike Cart Age, un progetto dell'organizzazione no-profit Victoria Centre for Appropriate and Responsible Transportation - Cananda. I mezzi BikeCartAge sono utilizzati da aziende per la consegna delle merci in diverse città, tra cui: Santa Cruz, Eugene, New York City, Boulder and Berkeley. Faccio notare inoltre che trasporti funebri con mezzi trainati da biciclette o altre macchine a pedali non sono una novità nella storia e nella geografia umane. Senza andare troppo lontano, in Olanda, si eseguono, ancora oggi, trasporti funebri con mezzi simili a quelli illustrati.
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http://www.bikecartage.com/
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<DIV></DIV>>"Quando era ancora ragazzo, il conte di Saint-Simon (1760-1825) vide venire una carrozza incontro a un bambino che giocava su una strada; qualunque filantropo di antico stampo sarebbe corso a salvare il bambino, togliendolo dalla strada, ma il futuro predicatore del socialismo si piantò di fronte alla carrozza e non volle più muoversi perchè il bambino giocasse tranquillo".
<DIV></DIV>>(Cfr., Benevolo, L., Le origini dell'urbanistica moderna, Bari, 1963, cit., p.80)
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