[Cerchio] Ciao Giancarlo

Üzenet törlése

Válasz az üzenetre
Szerző: clochard
Dátum:  
Tárgy: [Cerchio] Ciao Giancarlo


ore 16 in piazza Esedra

Quel po' di antiproibizionismo
di Stampa Alternativa




Con una gran foglia di marijuana come "marchio" nasce ufficialmente nel 1969
Stampa Alternativa.
L'intenzione dei fondatori, capelloni e "reduci" sessantottini, è di dare
concrete risposte alle pressanti richieste di materiali e servizi
antiproibizionisti e controculturali. Il modello è quello delle Alternative
Press americane e inglesi.
Coerentemente, uno dei primi opuscoli fu il "Manuale per la coltivazione
della marijuana", adatto al nostro paese. Trentadue pagine, costo cento lire
la prima edizione del 1971. Decine di ristampe, con varie e diverse
copertine, nel corso degli anni Settanta per un totale di 500.000 copie.
Decine di sequestri e denunce e un processo durato anni, conclusosi nel 1982
con l'inaspettata assoluzione dalla corte d'appello di Roma.

Appresso a quel manuale venne la puntigliosa controinformazione di Giancarlo
Arnao, con l'inchiesta scientifica "Droghe e marijuana", aggiornata, dopo il
1972, anno dopo anno.
E' lo stesso Giancarlo Arnao a scrivere uno dei primi libri Millelire, quel
"Canna/bis" che raggiunse negli anni Novanta la stessa diffusione del
"Manuale per la coltivazione". Buon complemento a "Canna/bis" fu la "Breve
ma veridica storia della canapa Indiana" di Daniele Piomelli e, in altra
collana, l'inossidabile "Campa Cavallo che l'erba cresce", nonché l'
apprezzato "Marijuana in cucina". Una ventata giocosa, oltre che provocante,
è stata portata da Luther Canabis con il suo consultatissimo "Come farsela",
ormai giunto alla dodicesima edizione.

Bernardo Parrella dagli USA ha messo in fila, rigorosamente, tutta la
documentazione sulla bontà degli usi medici e terapeutici della Cannabis (il
suo titolo, nella collana Eretica, è "Cannabis, non solo fumo"). L'uso
terapeutico della "canapa" in Italia e' stato oggetto di un pamphlet, nella
collana Margini, "Canapa agli incurabili", che racconta la vicenda di un
medico napoletano che già all'inizio del '900 curò efficacemente malati
terminali con la buona canapa italiana.

Scusate se è poco.