[Cerchio] Re: [movimento] I: COSENZA CITTA' APERTA

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Autor: dp
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Assumpte: [Cerchio] Re: [movimento] I: COSENZA CITTA' APERTA
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Riceviamo da Tussi e dagli studenti del liceo scientifico Severi di Milano e
nel rispetto della fonte e dei contenuti volentieri diffondiamo (nella sua
semplicita') il manifesto che metteranno all'entrata della loro scuola. Come
esempio crediamo importante che ognuno ed ognuna con le proprie parole
d'ordine realizzi materiali informativi (tazebao) da mettere fuori le
scuole, nei mercati, nei posti di lavoro e in ogni luogo d'aggregazione
(informare e creare coscienza e' ormai un dovere per resistere ed avanzare).
Invitiamo i compagni e le compagne di DP in Calabria e in particolare del
Consiglio Territoriale di Cosenza a partecipare alle manifestazioni in
programma e ad inviare le posizioni unitarie che si stanno esprimendo per
divulgarle e valorizzarle. Stesso appello facciamo ai compagni e alle
compagne di Napoli e i consigli territoriali a Viterbo.
Hasta la Victoria Siempre
Michele Capuano (segretario DP)
LA CERTEZZA DELLA GIUSTIZIA TRASFORMATA IN CASUALITA'? O PEGGIO?
Gli arresti operati dalla Procura di Cosenza - venti persone - sono l'
espressione di una casualita' sempre piu' emergente nel campo della
magistratura oppure riflette qualcosa di ancora piu' preoccupante? Trovarci
in compagnia di Ernesto Galli della Loggia, che sulla prima pagina del
"Corriere della Sera" del 18 novembre esprime tali riflessioni non ci sembra
davvero un grande risultato per chi voleva "colpire il movimento". Quando
anche i commentatori politici piu' interni al sistema iniziano a criticarlo
non tira un gran bel vento per il sistema stesso. Si puo' parlare di stato
terminale di un'evoluzione negativa - siamo alla frutta! - e di chiara
dimostrazione di debolezza. Ma appaiono anche altre problematiche. Dopo la
festa di Firenze, in fondo era andata bene a tutti, l'attacco a frange di
quel movimento potrebbe apparire come una vendetta postuma e cotta a fuoco
lento. Indagini protratte per mesi, un anno e mezzo circa, e giudicate da
due procure, fra cui quella di Genova, come inconsistenti, hanno trovato a
Cosenza accoglienza. Proprio la debolezza di tali azioni ispettive, che
ricorda quelle per cui, lo scorso anno, erano stati implicati un gruppo di
Iniziativa Comunista, che a tutti i costi si voleva agganciare al delitto D'
Antona, inchiesta poi sgonfiatasi totalmente, tale debolezza, si diceva, e'
stata usata, dopo un attimo di tentennamento, anche da uomini del centro
destra per dimostrare la vacuita' della giustizia in Italia. L'uso che viene
fatto anche in questa occasione dei ritardi ed approssimazioni della
magistratura rientra in un gioco pesante che si svolge tra i poteri
fondamentali dello Stato. Il potere politico di centro destra, ora al
governo, si serve in ogni occasione di ogni fatto che possa sostenere il suo
disegno di destrutturazione della magistratura. In ogni caso il tutto sulla
pelle di persone reali che intanto sono in galera. Al di la' dei commenti
scontati - vendetta postuma, inconsistenza delle prove, criminalizzazione
del movimento - e' da considerare con apprensione tale scontro sotterraneo
che ha come campo d'azione le nostre stesse vite.

Vogliamo gridare un forte BASTA a questo stato di cose.

Il paese ha altro da risolvere che non le beghe interne di un potere sempre
piu' debole ed approssimativo.

Esigiamo un immediato rilascio delle persone arrestate ed una serieta'
giuridica che sembra perdersi nel conflitto distruttivo che oramai da tempo
imperversa tra i gangli dello Stato.

Il ritardo nella riforma della giustizia non deve esser pagato dai noi,
cittadini dello stato.

Studenti del liceo scientifico Severi di Milano





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