[Cerchio] Fw: [movimento] senza freni

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Szerző: Pkrainer
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Tárgy: [Cerchio] Fw: [movimento] senza freni
----- Original Message -----
From: "infoCRAC" <infocrac@???>
To: <movimento@???>
Sent: Saturday, November 16, 2002 1:54 AM
Subject: [movimento] senza freni


> CHI HA PAURA DI CHI?
>
> Cosa porta lo Stato a reprimere in modo preventivo settori di movimento?
> Quale è il nesso tra il 270/bis e una occupazione di una agenzia di lavoro
> interinale?
> Parlano di azioni violente durante le manifestazioni di Napoli e Genova,
> dove manifestanti cercarono di difendersi dalle cariche della polizia.
> Vi è un nesso forse tra le occupazioni degli operai FIAT, e le

dichiarazioni
> di alcuni militanti dei gruppi colpiti al sud dalla repressione?.
> Non più tardi di alcuni giorni fa, infatti, molti compagni espressero il
> desiderio di partecipare e supportare la lotta degli operai in Sicilia.
> Questo poteva fare paura, allo Stato per un duplice motivo:
>
> Primo, perché gli operai, dopo le soporifere delegazioni dei partiti, le
> promesse dei preti e dei sindacati, si sarebbero trovati supportati da
> compagni e compagne, complici e disinteressati nella loro solidarietà,
> nonché maggiormente indipendenti dai giochi di potere, tra i più propensi

a
> liberare energie nel conflitto di classe in corso.
> Avrebbero dato un profilo più ampio alla lotta che sta prendendo corpo in
> Sicilia, legandola ad un contesto di generalizzazione del conflitto in
> Italia e nel mondo.
>
> Secondo, vi è la paura che quando i settori di movimento entrano in

contatto
> con porzioni di proletariato in lotta, vengano a loro volta contaminati
> dalla radicalità delle forme della guerra di classe. Gli operai in

Sicilia,
> ogni giorno occupano strade, binari, porto e aeroporti, organizzano
> picchetti, si muovono su un terreno ai margini della legalità, valutando

l'
> efficacia delle loro azioni nella pratica e non la loro conformità agli
> angusti spazi concessi dal compromesso sociale.
> Ora, con la crisi, settori di movimento, che per convenienza o scelta, si
> professano pacifisti, legalitari, possono essere facilmente trasportati

dall
> 'insorgenza proletaria, e attuare forme di lotta più adeguate all'attuale
> livello dello scontro di classe.
>
> Questa repressione era stata annunciata: qualunque settore di movimento
> osasse intralciare il processo di ristrutturazione del blocco Fiat sarà
> colpito, non si può disturbare il manovratore quando deve licenziare e
> precarizzare.
>
> Il carcere, tra cui il circuito degli speciali, e la repressione, sono

armi
> sempre a disposizione del capitale: sono parte integrante della prassi
> democratica e non di una forma di governo che va verso una involuzione
> autoritaria, ma propri di uno Stato che incorpora nei suoi codici , il

senso
> profondo della dittatura di classe, che non si disfa mai del suo

ingombrante
> bagaglio repressivo. La crisi mostra la rottura del compromesso tra le
> classi, lo Stato agisce di conseguenza. Le illusioni della pacifica
> disobbedienza si infrangono contro la forza del nemico di classe, non ci

si
> può immolare ne suicidarsi per il feticcio dell'ordine democratico.
>
> Solidarizziamo con i compagni arrestati, e invitiamo i proletari, i

compagni
> ad intervenire nel conflitto di classe per sviluppare autonomia

proletaria.
> Ogni lotta, per piccola che sia, ci contrappone al capitale, e a tutte le
> sue articolazioni. Possiamo pensare di contrapporci in modo vincente ad

esso
> se sapremo essere comunità di lotta e utilizzare ogni mezzo necessario.
>
> Solidarietà alla lotta degli operai del blocco FIAT
> Solidarietà a tutti i proletari e compagni in galera
> Abolizione immediata del 41/bis
> Chiamiamo comunismo una società senza galere
>
> Collettivo autonomo SENZA FRENI
> autprol@???
> www.autprol.org
>