[Lecce-sf] Fw: Gli arresti dell'altra notte

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Author: luisa rizzo
Date:  
Subject: [Lecce-sf] Fw: Gli arresti dell'altra notte
From: "Rolando Alberto Borzetti" <r.a.borzetti@???>
To: <dw-politicascolastica@???>
Sent: Saturday, November 16, 2002 6:11 AM
Subject: [dw-politicascolastica] Gli arresti dell'altra notte sono una
operazione politica e ideologica


>** CHI E' FRANCESCO CARUSO? **

E' uno dei maggiori esponenti del movimento No Global italiano e
forse è anche chi più ne ha sviluppato la presenza sul Web;
insieme ad altre 41 persone dalla mattina di venerdì 15 novembre
è in carcere con l'accusa di essere stato un fiancheggiatore dei
Black Block.
[Pubblicato su www.zeusnews.it il 16-11-2002]
>> di Pier Luigi Tolardo

http://www.zeusnews.it/news.php?cod=1689

** NETSTRIKE CONTRO WWW.GIUSTIZIA.IT **
In seguito agli arresti degli attivisti politici del Sud Italia,
Isole nella Rete promuove un netstrike contro il sito del
Ministero di Grazia e Giustizia.
[Pubblicato su www.zeusnews.it il 16-11-2002]
http://www.zeusnews.it/news.php?cod=1690

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Dal Redattore Sociale:

Dopo gli arresti nella notte, scatta la rezione. In molte città
manifestazioni e conferenze stampa


http://www.disobbedienti.org

Siti web:
http://www.ecn.org
http://www.tutebianche.org
http://www.nonluoghi.org
http://www.rekombinant.org
http://www.sherwood.it
http://www.radiogap.net
http://www.disobbedienti.org
http://www.radiokcentrale.it
http://www.fse-esf.org
http://www.noglobal.org

“Gli arresti dell'altra notte sono una operazione politica e ideologica, in
contrasto con tutti i principi dello stato di diritto” rispondono così gli
organizzatori del Forum Sociale Europeo convinti che le accuse “si
sgonfieranno da sole”. Chiedono l’immediata scarcerazione per Francesco e
tutti gli altri che hanno subito l’arresto e che venga fatta piena luce su
coloro che definiscono “responsabili di questo ennesimo tentativo di
criminalizzare le lotte sociali e i movimenti”.

“Si alza la tensione nel paese come se, dopo il successo straordinario delle
giornate di Firenze, da qualche parte negli apparati dello Stato ci fosse
chi reagisce rabbiosamente e prova a ricostruire un clima di tensione nel
paese. – si legge in una nota ufficiale diramata del Fse - Proprio oggi,
mentre i nuovi movimenti si incontrano con le lotte dei lavoratori e con una
sensibilità ormai maggioritaria contro la guerra e i guasti del liberismo,
c'è chi disperatamente tenta di spezzare i fili che stanno costruendo la
possibilità di un cambiamento radicale”. “Ancora una volta – scrivono - si
sta producendo un grave danno alla democrazia di questo paese. Ancora una
volta si sta cercando di spingere ai margini e di provocare una intera
generazione che ha invece dimostrato -con le sole armi della partecipazione,
della nonviolenza attiva, della disobbedienza sociale praticata alla luce
del sole- di saper parlare alla maggioranza dei cittadini e delle cittadine
italiani”.

E il movimento parla di un “disegno” di cui, da Genova in poi, si dicono
vittime, un disegno “che mina lo stato di diritto in nome di obiettivi
politici”. “Da due anni, giorno dopo giorno, lo abbiamo sconfitto, tenendo
aperti e allargando gli spazi di democrazia e di partecipazione, come i 60
mila iscritti al Forum sociale europeo e il milione in piazza per la pace
dimostrano ad usura. Non è un braccio di ferro fra movimento "no-global" e
apparati dello stato. E' in gioco la nostra Costituzione, quella che ripudia
la guerra e si fonda sui diritti. Sono in gioco le istituzioni democratiche,
la qualità democratica del paese di cui siamo cittadini e cittadine”.
Ai no global arrestati un solo messaggio: “non siete soli”.

Tra le tante prese di posizione che in queste ore si stanno incrociando in
merito agli arresti di questa notte, anche quello di Attac Italia: "Gli
arresti degli esponenti della Rete del sud ribelle non sono un caso
giudiziario, ma politico. – si legge in una nota - La stessa imputazione di
associazione sovversiva finalizzata al sovvertimento dell'ordine
costituzionale richiama il fatto che chi si muove per cambiare il mondo va
trattato alla stregua di un criminale e riguarda non solo i compagni e le
compagne colpiti, ma tutti”.
“Si vuole colpire il movimento che ha conquistato credibilità e consenso
dopo le giornate del forum sociale europeo di Firenze. – scrive Attac - Non
permetteremo di dividere il movimento tra ipotetici buoni e cattivi, usando
dispositivi del codice fascista e teoremi già sperimentati tragicamente nel
recente passato indicandoci strade su cui non li seguiremo. Sarebbe utile
anche interrogarsi sul tempismo di un'operazione così mediatica in giorni di
ripresa di lotte operaie e conflitto sociale crescente e in particolare nel
giorno dello sciopero generale dei metalmeccanici. Esprimiamo la nostra
solidarietà agli arrestati, indagati ed alle persone a loro vicine.
Invitiamo tutti i cittadini e le associazioni a manifestare la loro
solidarietà con presidi e forme di protesta. Saremo uniti e forti, perché
dobbiamo cambiare il mondo insieme, malgrado loro e vogliamo farlo insieme
ai compagni e alle compagne colpiti”.

ATTAC
Indirizzo:9bis, rue de Valence - 75005 - Parigi (Francia)
Tel: +33.(0)1.43.36.30.54, Fax: +33.(0)1.43.36.26.26
E-mail: attacfr@???
responsabile:Bernard Cassen
addetto alla comunicazione:media@???
sito/i internet:
http://www.attac.org
http://www.attac.org/italia
http://www.local.attac.org/roma

Attac è un coordinamento di associazioni, cittadini, sindacati e testate
giornalistiche fondato nel giugno del 1998 da alcuni intellettuali francesi
in seguito a un editoriale di Ignacio Ramonet su Le Monde diplomatique. Si
definisce un movimento internazionale “per il controllo democratico dei
mercati finanziari e delle loro istituzioni, un luogo di convergenza della
resistenza al neo-liberalismo”. La sigla significa “Associazione per la
tassazione delle transazioni finanziarie e per l’aiuto ai cittadini”. Non ha
“struttura gerarchica, né un centro geografico”: svolge oggi iniziative in
vari stati del mondo, ponendosi come uno degli organismi di riferimento dei
movimenti contro gli effetti negativi della globalizzazione economica.
Presidente onorario è Ignacio Ramonet.
Dalla fine del 2000 sono attivi vari circoli di Attac anche in Italia.

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“L’arresto dei venti no-global rappresenta un provvedimento inquietante, del
tutto lontano da ciò che rappresenta lo stato di diritto” commenta il
presidente dell’Arci Tom Benetollo. “A pochi giorni dal Forum Sociale
Europeo, dove si era creato un clima positivo e trasparente, che ha reso
possibile la più grande manifestazione pacifista degli ultimi venti anni,
questi arresti riportano invece ad un clima torbido, che inietta veleno
nella vita democratica, e in cui si coglie un preoccupante scontro tra
diverse tendenze nel governo e negli stessi apparati dello stato. – si legge
nella nota dell’Arci - La decisione, estrema, di portare esponenti della
Rete Sud-Ribelle nelle carceri di massima sicurezza, al pari dei più
pericolosi criminali, appare qualcosa di sconcertante. Finora non sono
emerse altro che motivazioni ideologiche contro di loro, peraltro con
contenuti ripresi da tempi buii per la democrazia”.
“Il Movimento dei Movimenti saprà battersi con gli strumenti della
democrazia e del diritto contro questo abuso, che contiene un segnale
minaccioso rivolto a tutte le lotte sociali, democratiche, di pace. Facciamo
appello a tutte le forze democratiche, ai girotondi, ai sindacati, a
prendere la parola contro questo grave episodio. Nessuno si farà intimidire.
Difenderemo lo stato di diritto e ne affermeremo i valori con l’iniziativa
non violenta. E’ una lotta di cittadinanza, di libertà, che riguarda tutti”.

ARCI - Associazione ricreativa culturale italiana
Indirizzo:Via Monti di Pietralata, 16 - 00157 - Roma (RM)
Tel: 06/41609506, Fax: 06/41609275
E-mail: arcinazionale@???
responsabile:Tom Benetollo
addetto alla comunicazione:Andreina Albano (ufficiostampa@???)
sito/i internet:
http://www.arci.it
http://www.arci.it/milano
http://www.arciserviziocivile.it

L'Arci nuova associazione, con 1.200.000 associati e 5.500 circoli
organizzati in 137 comitati provinciali e 20 regionali, costituisce un ampio
tessuto democratico di partecipazione. Vuole contribuire allo sviluppo
dell'associazionismo come valore civile e sociale, per i diritti, contro
ogni forma di esclusione e di discriminazione.
L'Arci è impegnata: nell'attività con i sofferenti psichici, nella lotta al
razzismo, per i diritti degli immigrati, in progetti sulle
tossicodipendenze, nel volontariato con i Rom, per i diritti dentro e fuori
le carceri, in progetti per i disabili, con gli anziani.

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Rete Lilliput esprime solidarietà alle persone arrestate stanotte
nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla magistratura sul movimento nel sud
Italia. Riccardo Troisi, del gruppo di lavoro del Forum Sociale Europeo,
esprimendo fiducia nei magistrati sostiene che "la magistratura deve
spiegare con chiarezza agli interessati e all'opinione pubblica quali
elementi ha in possesso per accusare le persone arrestate di atti così
gravi. E' necessaria un'operazione di trasparenza che sollevi ogni dubbio
sui tentativi di criminalizzare il movimento."
Continua Troisi. "Il movimento nella sua pluralità e unitarietà è chiamato
all'ennesimo atto di responsabilità. Come nelle settimane precedenti il
Forum di Firenze la Rete Lilliput invita tutti coloro che credono che un
mondo diverso sia possibile di scendere in piazza, nelle strade, nei luoghi
di lavoro, tra le persone per spiegare ed illustrare le ragioni di un
movimento che lotta pacificamente e con il metodo della nonviolenza per
elaborare delle alternative al neoliberismo che sfrutta gran parte
dell'umanità a vantaggio di pochi. Il movimento è forte, compatto nella sua
diversità, che anzi rappresenta proprio la maggiore ricchezza di questa
esperienza." Per Enrico Pezza, coordinatore dei lillipuziani al Forum
Europeo "il successo del Forum di Firenze è un successo di tutte le anime
variegate della società civile che hanno lavorato in questi mesi per la
costruzione di un movimento che possa allargare le sue prospettive di
rinnovamento della società. Non accetteremo nessuna provocazione proveniente
da chi tenterà di distruggere lo "spirito di Firenze" dal quale è nato un
nuovo modo di fare politica dal basso, propositivo e pieno di risorse
ineguagliabili per il nostro paese."

Rete di Lilliput
Indirizzo: - - ()
Tel: 055/601790 (ufficio stampa), Fax:
E-mail: ufficiostampa@???
responsabile:Alberto Zoratti e Francesco Vignarca (Nord), Luca Mucci
(Centro), Riccardo Troisi (Sud), Roberto Barbiero e Alberto Castagnola
(Tavolo intercampagne), Roberto Brambilla, Massimiliano Pilati
addetto alla comunicazione:Cristiano Lucchi
sito/i internet:
http://www.retelilliput.org
http://www.lilliputmilano.org

La Rete di Lilliput nasce nel 1999 come coordinamento di gruppi e
associazioni contro "le scelte economiche che concentrano il potere nelle
mani di pochi e che antepongono la logica del profitto e del consumismo alla
salvaguardia della vita, della dignità umana, della salute e dell'ambiente".
La Rete viene promossa dal missionario comboniano Alex Zanotelli e da una
serie di associazioni e campagne, tra cui: Cocoricò, Chiama l'Africa,
Sdebitarsi, campagna Dire mai al Mai, Ctm Altromercato, Nigrizia, Campagna
per la Riforma della Banca mondiale, Mani Tese, Aifo, Pax Christi, Beati i
costruttori di pace, Rete Radiè Resch, associazione Botteghe del mondo,
Bilanci di giustizia, Centro nuovo modello di sviluppo.
I "nodi" sparsi in Italia rappresentano un mondo eterogeneo: dal commercio
equo all'ambientalismo, dai centri sociali alla cooperazione internazionale
alla finanza etica, ma anche gruppi del mondo religioso, della pace e della
nonviolenza, della comunicazione alternativa. L'obiettivo: riscrivere le
regole dell'economia, per fondarne una nuova basata su sobrietà, equità e
sostenibilità. Il nome della Rete è ripreso da "I viaggi di Gulliver", il
romanzo di Jonathan Swift dove "i minuscoli lillipuziani, alti appena
qualche centimetro, catturavano Gulliver il predone, di tante volte più
grande di loro, legandolo nel sonno con centinaia di fili". Nella realtà
della Rete, il gigante è la globalizzazione delle multinazionali e del
profitto a cui si contrappone una globalizzazione al servizio degli esseri
umani. Gli strumenti: strategie d'intervento nonviolente che comprendono
l'informazione e la denuncia, il consumo critico e il boicottaggio per
condizionare le imprese, la sperimentazione di iniziative di economia
alternativa e di stili di vita più sobri per dimostrare che un'economia di
giustizia è possibile.

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Mobilitazione permanente per gli organizzatori del Forum Sociale Europeo che
hanno deciso di autodenunciarsi alla magistratura di Cosenza, invitando
tutti coloro che hanno partecipato alle giornate di Napoli, Genova e Firenze
a fare altrettanto, intasando i fax e i centralini della Procura per dire
“Io c’ero”.
"Invitiamo tutti coloro che erano con noi a Firenze, tutti i democratici, ad
unirsi alla nostra protesta che sarà assolutamente pacifica ma determinata
nel denunciare l’ennesimo tentativo di colpire il movimento anche attraverso
un disegno che mina le fondamenta dello stato di diritto e le garanzie
democratiche”, scrivono. In molte città italiane, presidi di protesta per
gli arresti di questa notte vanno avanti già da stamattina. Per domani oltre
a quella annunciata a Napoli sono previste manifestazioni con cortei a
Firenze e Roma che gli organizzatori sottolineano avranno “lo stesso
atteggiamento unitario e sereno che ha caratterizzato l’enorme
manifestazione per la pace di sabato scorso.” Da stamattina è in corso un
presidio davanti al carcere di Trani.

http://www.fse-esf.org

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“La Procura della repubblica di Cosenza su mandato del governo ha deciso,
subito dopo la grande manifestazione di Firenze contro la guerra dell'Impero
e nel mezzo di una durissima vertenza della Fiat, di attaccare duramente le
reti sociali del movimento dei movimenti, arrestando venti attivisti della
Rete del Sud ribelle e tra questi Francesco Caruso, uno dei portavoce della
Disobbedienza”. Arriva in serata anche un nota del “Disobbedienti” di Torino
impegnati in un presidio contro gli arresti di questa notte e mobilitati già
da questa mattina.

”Le accuse della Procura sono disarmanti nella loro stupidità, qui si
finisce nel carcere di Trani e di Latina per improbabili reati associativi,
di opinione, per comportamenti che hanno coinvolto migliaia e migliaia di
persone. Lo stato scherza col fuoco! Dopo l'uccisione di Carlo a Genova il
20 luglio dell'anno scorso oggi si cerca di intimidire tutti noi con questa
allucinante campagna di arresti. – scrivono - Non ci riusciranno. Abbiamo
imparato a disobbedire contro il liberismo, per resistere a chi, dalla parte
della Legge, risponde con violenza senza limiti contro le persone,
bombardando per il mondo, internando nei lager i migranti o eseguendo nelle
piazze del movimento pene e condanne. Certo noi siamo responsabili. Ci
sentiamo responsabili per tutto ciò che facciamo, diciamo, sogniamo, sempre
pubblicamente con l'obiettivo di coniugare conflitto e consenso, per
conquistare nuovi diritti per tutti”.

”Noi "co-spiriamo", respiriamo insieme a pieni polmoni, "mediante
associazione al fine di turbare l'esercizio di governo". Noi effettuiamo
"propaganda sovversiva", usiamo la parola e l'esempio ovunque queste possano
rendere evidente l'insostenibilità dello stato di cose attorno a noi. Noi
sovvertiamo "violentemente l'ordine economico" sostenendo l'economia
alternativa, sradicando con l'azione diretta la malapianta degli OGM,
sanzionando le imprese responsabili di perpetuare le economie di guerra, di
rapina, di sfruttamento del vivente in ogni suo aspetto dalla cultura ai
migranti alla terra al codice genetico . Noi istighiamo "a disobbedire alle
leggi di ordine pubblico" perché nella disobbedienza si pratica la libertà”.
I disobbedienti fanno sapere che il 30 novembre manifesteranno contro
“l'invisibilità dei Lager per migranti,” contro il Cpt di corso Brunelleschi
per “svelarlo alla città, a colpi di colore, musica, danza e beffe, per
impedirne il funzionamento, opponendo alle espulsioni la nostra umanità e i
nostri corpi. Saranno con noi molte facce e voci, molte storie di gente
libera che muove per il mondo, moltitudine innumerevole che ha disobbedito e
tornerà a farlo, facendo la libertà, qui e adesso, solo con più rabbia in
corpo!”

http://www.disobbedienti.org

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Lorenzo Guadagnucci è il giornalista autore di "Noi della Diaz" ed è membro
del comitato "Verità e giustizia per Genova". ”Sono sgomento, è come se
avessero arrestato anche me – ha commentato le carcerazioni di questa
notte -. A leggere le accuse contestate alle venti persone arrestate
stanotte mi vengono i brividi: "cospirazione politica, sovversione
dell'ordine economico, propaganda sovversiva".
”Trovo una sinistra assonanza con un fatto che molti di noi, me compreso,
hanno finora sottovalutato: noi 93 che il 21 luglio 2001 eravamo dentro la
scuola Diaz siamo tuttora indagati per associazione a delinquere finalizzata
alla devastazione. Noi che siamo stati pestati e arrestati sulla base di
"prove" costruite dalla stessa polizia (le due molotov). Due di noi,
cittadini tedeschi, in occasione del Forum di Firenze sono stati respinti
alla frontiera, proprio in ragione di quest'accusa ancora in corso. I nostri
diritti civili - evidentemente - sono tuttora limitati, siamo persone
sospette. Questi arresti, quest'ondata repressiva in cui - per quello che
sappiamo - si contestano reati di tipo politico, confermano gli allarmi che
tante volte io stesso ho lanciato sulla qualità della nostra democrazia,
sullo stato dei nostri diritti.In questi mesi ho tante volte ricordato che
nessuno, a un anno e 4 mesi dai fatti, ha mai preso le distanze nemmeno da
un episodio grave e infamante per le forze dell'ordine come il blitz alla
Diaz. Il capo della polizia, De Gennaro, non ha mai rinnegato
quell'operazione, non ha mai trasmesso al paese un messaggio di autocritica,
di presa di distanza. Tutti i funzionari implicati nel blitz, e accusati di
reati infamanti come la calunnia, il falso ideologico, le lesioni personali,
sono ancora la loro posto”.
”In questo anno e più trascorso dai fatti di Genova i vertici della polizia,
del governo, dello stato, non hanno fatto nulla per colmare quel fossato che
si è aperto a Genova fra le istituzioni e la società civile. Quest'ondata
repressiva, a pochi giorni dal Forum di Firenze e dalla smentita degli
inutili allarmi lanciati in precedenza, allarga ancora quel fossato, e tenta
di spingere ai margini della vita civile migliaia di persone, intere
moltitudini. Quello che sta accadendo a Cosenza, a Trani, nel paese riguarda
tutti i cittadini che hanno a cuore i diritti civili e le libertà garantite
dalla costituzione. Io stesso, oggi, mi sento meno sicuro di ieri. Avverto
una perdita nella qualità dei miei diritti di cittadino”.




moderatore: "Rolando Alberto Borzetti" <r.a.borzetti@???>
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