[Lecce-sf] Fwd: I: [migranti&antirazzismo] DOCUMENTO FINALE …

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Auteur: Cinzia
Date:  
Sujet: [Lecce-sf] Fwd: I: [migranti&antirazzismo] DOCUMENTO FINALE ASSEMBLEA EUROPEA DEI MIGRANTI DI FIRENZE
<html>
<br>
<blockquote type=3Dcite cite>From: "fabio raimondi" <br>
To: "fabio raimondi" <br>
Subject: I: [migrantiantirazzismo] DOCUMENTO FINALE ASSEMBLEA EUROPEA DEI
MIGRANTI DI FIRENZE <br>
Date: Thu, 14 Nov 2002 21:42:54 +0100 <br>
X-Mailer: Microsoft Outlook IMO, Build 9.0.2416 (9.0.2910.0) <br>
Importance: Normal <br>
<br>
<font face=3D"tahoma" size=3D2>-----Messaggio originale-----<br>
<b>Da:</b> Grazia Naletto [mailto:naletto.lunaria@tin.it]<br>
<b>Inviato:</b> gioved=EC 14 novembre 2002 14.24<br>
<b>A:</b> antirazzismo@???;
romamigrantforum@???<br>
<b>Oggetto:</b> [migranti&antirazzismo] DOCUMENTO FINALE ASSEMBLEA
EUROPEA DEI MIGRANTI DI FIRENZE<br>
</font><blockquote>
<dl><div align=3D"center">

<dd>Forum Sociale Europeo
<dd>Assemblea europea dei migranti, Firenze, Fortezza da Basso, 8-9
novembre 2002<br>
<br>

<dd>Documento finale<br>
<br>

<dd>Il movimento europeo dei migranti =E8 in costruzione<br>
<br>
</b></div>

<dd>Una partecipazione straordinaria ha caratterizzato tutti gli
appuntamenti in cui,</b> all interno del Forum Sociale Europeo, si =E8
discusso del tema delle migrazioni internazionali e dei diritti dei
migranti. Questa grande presenza di donne e di uomini provenienti da
diversi paesi europei e dagli altri continenti =E8 un evento di grande
rilievo: a Firenze, </b>il movimento dei movimenti ha finalmente
dimostrato di voler assumere come centrale il tema delle migrazioni, una
questione trasversale, connessa come =E8 ai processi di ristrutturazione e
destrutturazione del mercato del lavoro, alle politiche di abbattimento
del welfare state, ai processi di esclusione sociale. Va affermandosi la
consapevolezza che la lotta radicale contro la globalizzazione
neoliberista =E8 monca se non assume l obiettivo del conseguimento
</b>della pienezza dei diritti dei migranti, quei 19 milioni di cittadini
che l Europa di Nizza, di Laeken, di Siviglia vuole mantenere in una
condizione di invisibilit=E0, di sfruttamento, di apartheid.=20
<dd>In molti interventi il protagonismo dei migranti ha avuto modo di
esprimersi e di testimoniare come in tutta Europa stiano crescendo e
moltiplicandosi forme di autorganizzazione, esperienze che vanno
sostenute in quanto sono fondamentali per la crescita di tutto il
movimento che si batte per i diritti dei migranti e contro il razzismo,
ma non solo. La soggettivit=E0 dei migranti arricchisce, e ne =E8 elemento
indispensabile, la forza di tutto il movimento che lotta contro la
guerra, contro il neoliberismo, per i diritti sul lavoro, democratici,
sociali e civili di tutti.<br>
<br>
</b>
<dd>Nella gran parte dei paesi europei si =E8 diffuso un uso politico e
ideologico</b> del tema del controllo e della limitazione dell
immigrazione:=A0 i topoi </i>razzisti=A0 dell invasione , degli immigrati
come fonte di insicurezza per i nazionali, della clandestinit=E0 come
sinonimo di criminalit=E0 sono abitualmente adoperati come moneta da
spendere sul mercato elettorale, utilizzata a piene mani dai partiti di
destra, ma contesa anche da partiti di sinistra. La cittadinanza europea,
proposta nella Carta europea dei diritti =E8 una cittadinanza escludente,
riconosciuta solo a chi ha la nazionalit=E0 degli stati-membri. I milioni
di migranti che risiedono in Europa stabilmente </b>e contribuiscono alla
sua ricchezza economica e culturale </b>sono destinati, secondo Aznar,
Blair e Berlusconi, a rimanere privi di diritti.<br>
<br>

<dd>All approccio sicuritario delle politiche migratorie europee il
movimento risponde con lo sgretolamento dal basso</b> della Fortezza
Europa. Il Forum Sociale Europeo ha ribaltato l agenda dei governanti
europei ponendo le basi per la costruzione di un movimento europeo dei
migranti e per i diritti dei migranti che propone l idea di un Europa
alternativa aperta, pluriculturale, meticcia , fondata su principi e
finalit=E0 </b>radicalmente diversi: <br>
<br>

<dd>- la garanzia del diritto a migrare e a entrare in Europa;
<dd>- la libera circolazione per tutti, compresi i cittadini di paesi
terzi ;
<dd>- la regolarizzazione a regime di tutti i sans-papiers
<dd>- l idea di una cittadinanza inclusiva, capace di garantire a tutti
coloro che risiedono nel territorio europeo </b>pieni diritti civili,
politici, sociali, secondo il principio che =E8 cittadino europeo chiunque
nasca sul territorio europeo o vi risieda regolarmente;
<dd>- la garanzia piena del diritto alla coesione familiare;
<dd>- la garanzia di uguali diritti per tutti i lavoratori e l
introduzione di misure che tutelino dallo sfruttamento i lavoratori
stranieri, compresi quelli precari e senza contratto di lavoro;
<dd>- la lotta contro ogni forma di discriminazione, xenofobia </b>e
razzismo;
<dd>- la garanzia dei diritti dei rom;
<dd>- la garanzia piena del diritto di asilo.<br>
<br>

<dd>La discussione di Firenze si =E8 concentrata su tre grandi temi: in
primo luogo sul nuovo regime di frontiera</b> che si =E8 andato affermando
in Europa nell ultimo decennio, di cui sono state indagate le
ripercussioni sia verso l esterno (il cosiddetto effetto-domino,
attraverso il quale esso si irradia verso est e verso sud, coinvolgendo
in primo luogo i paesi candidati a entrare nell Unione europea) sia verso
l interno (proliferazione dei centri di detenzione, sistemi di
espulsione, ma anche tendenza a introdurre stratificazioni gerarchiche
all interno della cittadinanza nei singoli paesi europei); in secondo
luogo sui movimenti dei migranti e per i diritti dei migranti</b> che si
esprimono in Europa, di cui sono stati censiti le caratteristiche, lo
spettro d azione e le forme di mobilitazione; infine sul lavoro
migrante</b>, di cui sono state evidenziate l esemplarit=E0 e </b>la
rilevanza crescente all interno della composizione della forza lavoro
europea.<br>
<br>

<dd>I migranti, i rom, le associazioni antirazziste, le realt=E0
autorganizzate che si sono confrontate a Firenze nell Assemblea dei
migranti, hanno concordato per il prossimo anno la promozione di
iniziative, mobilitazioni e campagne comuni perfezionando e approvando le
proposte avanzate nel documento preparatorio elaborato dal Tavolo
migranti dei Social Forum Italiani.<br>
<br>

<dd>Il diritto a migrare</b>
<dd>Nessuna ragione economica, politica o sociale pu=F2 giustificare la
privazione della libert=E0 di emigrare, diritto riconosciuto a tutti gli
uomini e le donne dagli </b>artt. 13 e 14 della Dichiarazione Universale
dei Diritti dell Uomo. Va condotta su scala europea </b>una campagna per
l introduzione di meccanismi di regolarizzazione permanente</b> di tutti
coloro che di fatto sono inseriti nel tessuto lavorativo e sociale:=A0 i
diritti dei migranti non possono essere subordinati agli interessi dei
datori di lavoro, le politiche di ingresso contingentate e la
militarizzazione delle frontiere alimentano il traffico di esseri umani,
l immigrazione irregolare e il lavoro nero, anzich=E9 combatterli. <br>
<br>

<dd>La cittadinanza europea di residenza</b>
<dd>L Assemblea propone una nuova idea di cittadinanza </i>che assuma
come fondamento teorico la saldatura tra il riconoscimento dei diritti
umani universali - civili, politici e sociali - a tutti gli esseri umani
e la consapevolezza della dimensione ormai concretamente
pluriculturale</b> delle societ=E0 contemporanee. Una tale rivisitazione
dell idea di cittadinanza comporta la necessit=E0 di svincolare i diritti
di cittadinanza dalla nazionalit=E0 e di modificare l Art.17 del trattato
dell Unione. Ci=F2 in sostanza significa sostituire al principio della
nascita quello della residenza in un determinato territorio come
principio fondativo di una cittadinanza non solo civile e politica
(dunque comprensiva del diritto di voto), ma anche sociale. <br>
<br>

<dd>No detention</b>
<dd>I centri di detenzione sono il simbolo della politica neoliberista di
criminalizzazione dei migranti: a Woomera (Australia) come a Ponte
Galeria (Italia), </b>a Malaga (Spagna) come a Manchester (Regno Unito) e
a Zurigo (Svizzera), </b>essi </b>sono luoghi di sospensione del diritto
e uno dei principali strumenti di attuazione delle politiche repressive
nei confronti dei migranti. Donne e uomini, colpevoli solo di aver osato
cercare una vita migliore, vengono trattenuti per mesi in vere e proprie
prigioni, difese da militari armati e da reti di filo spinato. Verr=E0
lanciata su scala europea una campagna per la loro chiusura</b> e per
bloccare la costruzione di nuove strutture. La campagna ha gi=E0 un primo
appuntamento: a Torino, il 30 novembre 2002</b> si svolger=E0 una
manifestazione nazionale contro i centri di detenzione e contro la legge
Bossi-Fini alla quale parteciperanno delegazioni europee.<br>
<br>

<dd>Il diritto di asilo</b>
<dd>Dalla guerra del Golfo in poi i governi mondiali hanno scelto di
rilegittimare l uso della guerra come strumento di risoluzione delle
controversie internazionali, con l intervento in Kossovo hanno inventato
la guerra umanitaria , dopo l attacco dell 11 settembre hanno trovato
nella guerra permanente </b>al terrorismo un escamotage </i>per
giustificare una volta per tutte l uso indiscriminato delle armi contro
le popolazioni civili con=A0 la cosiddetta guerra preventiva . Ma i
profughi e i richiedenti asilo, che in buona parte rappresentano la
diretta conseguenza di quelle e di molte altre guerre, vedono negato ogni
giorno il diritto di asilo. Il Forum Sociale Europeo propone una campagna
europea per l effettiva garanzia del diritto di asilo</b> a qualsiasi
persona perseguitata, anche da soggetti non statali, per motivi politici
o in ragione della sua appartenenza religiosa, culturale, di genere, e
per chiedere all Unione Europea l adozione in tempi brevi di direttive
che vincolino gli stati membri ad uniformare, al livello pi=F9 alto, i
propri sistemi di accoglienza e le politiche di integrazione dei
richiedenti asilo e dei rifugiati. <br>
<br>

<dd>L Assemblea Europea dei Migranti si =E8 data un nuovo appuntamento a
febbraio a Parigi</b>: in un incontro di due giorni le campagne e le
iniziative individuate a Firenze verranno ulteriormente discusse e
tradotte in un percorso di lavoro coordinato in tutta Europa.<br>
<br>
<div align=3D"center">

<dd>MOZIONI PRESENTATE NEL CORSO DELL ASSEMBLEA<br>
<br>

<dd>MOZIONE PROPOSTA DAL TAVOLO MIGRANTI DEI SOCIAL FORUM
ITALIANI</b></div>

<dd>La cosiddetta sanatoria vede oggi 11 novembre chiudersi i termini per
la richiesta di regolarizzazione per i migranti sprovvisti del permesso
di soggiorno.<br>
<br>

<dd>Il Tavolo Migranti dei Social Forum, riunitosi a Firenze in occasione
del F.S.E., ribadendo la sua critica nei confronti di una
regolarizzazione che ha escluso a priori ampi settori della popolazione
migrante, dai lavoratori autonomi a quelli dediti ad attivit=E0 saltuarie,
flessibili e precarie, rileva come solo a pochi giorni dalla scadenza del
termine il governo abbia preso atto dell iniquit=E0 di una sanatoria, che
demanda all arbitrio del datore di lavoro la scelta tra regolarizzare o
meno il suo dipendente. <br>
<br>

<dd>La circolare ministeriale del 31 ottobre, che cerca di porre rimedio
a quell iniquit=E0, consentendo di richiedere il permesso di soggiorno
anche ai lavoratori migranti che aprono una vertenza contro i datori di
lavoro che non li regolarizzano, =E8 intervenuta tardivamente. Pochi giorni
di tempo non possono essere sufficienti a informare le migliaia e
migliaia di immigrati che in tutt Italia si sono visti licenziare per la
loro speranza di emergere dalla clandestinit=E0, o sono stati semplicemente
posti di fronte all alternativa tra il licenziamento o la continuazione
del lavoro al nero , n=E9 possono bastare per organizzare migliaia e
migliaia di vertenze di lavoro.<br>
<br>

<dd>Se il Governo ha inteso rimediare a un evidente ingiustizia,
contenuta nella legge di regolarizzazione, deve anche consentire di
rimuovere gli effetti di quell ingiustizia, concedendo ai migranti il
tempo necessario per aprire le vertenze contro i datori di lavoro.<br>
<br>

<dd>Il Tavolo Migranti dei Social Forum ritiene quindi assolutamente
necessario che venga disposta una proroga dei termini per la
regolarizzazione, perch=E9 non accada che da domani uomini e donne, che si
sono visti negare il diritto ad esistere da una legge ingiusta, possano
diventare vittime delle espulsioni o della segregazione nei centri di
detenzione amministrativa, che sono assi portanti del sistema di
repressione dell immigrazione instaurato dalla legge Bossi-Fini.<br>
<br>
<div align=3D"center">

<dd>MOZIONE PROPOSTA DALLE ORGANIZZAZIONI UMANITARIE DI CALAIS
(FRANCIA):
<dd>IL FORUM SOCIALE EUROPEO CONDANNA LA REPRESSIONE A
SANGATTE</b></div>

<dd>Nella notte tra il 7 e l 8 novembre 2002, circa 50 stranieri hanno
dovuto rifugiarsi dal Campo di Sangatte in una palestra di Calais, nel
Nord della Francia. Due giorni prima, il Ministro degli Interni francese
ha chiuso il campo, a dispetto del fatto che l UNHCR ha stabilito l=EC un
antenna di monitoraggio. Il campo =E8 stato aperto nel Settembre 1999 su
richiesta delle organizzazioni locali: allora, i rifugiati stavano
vivendo condizioni di vita durissime a Calais. Da quando i nuovi arrivati
non vengono pi=F9 accolti nel campo, la situazione umanitaria =E8 tornata
alla situazione di tre anni prima.=20
<dd>I rifugiati, in maggior parte Afgani, Kurdi provenienti dall Iraq e
Sudanesi, cercano ogni giorno di attraversare il canale, rischiando la
propria vita per raggiungere il Regno Unito. Nel corso di 4 anni, il
Governo francese non ha mai affrontato il problema, mentre ha reso sempre
pi=F9 difficile richiedere asilo; pi=F9 di 50.000 rifugiati sono riusciti a
raggiungere il Regno Unito. L attuale governo, sotto pressione del
governo Britannico e della compagnia Eurotunnel, ha deciso di chiudere
Sangatte senza proporre nessuna soluzione alle richieste politiche e
umanitarie dei rifugiati.=20
<dd>Negli ultimi due giorni, un impressionante numero di forze di polizia
hanno impedito ai nuovi arrivati l accesso al campo. L intera zona di
Calais =E8 sotto il controllo della polizia per intimidire i rifugiati e
disperderli lungo il canale e la costa del nord.=20
<dd>Le organizzazioni umanitarie di Calais cos=EC come le organizzazioni
francesi e inglesi hanno condannato duramente questa operazione di
polizia. Esse si sono collegate alle organizzazioni del Forum Sociale
Europeo, riunite a Firenze, in Italia, esprimendo il loro sostegno alle
organizzazioni di tutela dei diritti dei rifugiati e chiedendo il pieno
rispetto dei diritti umani e la protezione dei rifugiati in Francia e in
Europa.<br>
<br>
<div align=3D"center">

<dd>MOZIONE PROPOSTA DAL LECCE SOCIAL FORUM</div>

<dd>Il 13 novembre 2002</b>, tredici paesi dell'area del mediterraneo si
incontrano
<dd>a Lecce</b></u> per mettere a punto "IL PIANO DI ALLERTA E
REAZIONE RAPIDA CONTRO L'IMMIGRAZIONE ILLEGALE"</b>. Perch=E9 ora?
Perch=E9 a Lecce?
<dd>Si insiste nell'affrontare la questione esclusivamente dal punto di
vista repressivo. L'irregolarit=E0 =E8 in realt=E0 una costante di tutte le
migrazioni e dipende dal carattere pi=F9 o meno aperto della normativa in
tema di ingresso e di soggiorno nei paesi di destinazione. Occorrerebbe,
al contrario, assicurare l'imprescindibile tutela dei diritti
fondamentali dei migranti. Le logiche del proibizionismo, dove vietare
equivale ad impedire, non sono altro che ingenue illusioni. Ma =E8 proprio
questa, purtroppo, la logica che ispira la politica segregazionista e
xenofoba della legge Bossi-Fini. Le misure di allontanamento che, con
ogni probabilit=E0, i ministri convenuti intendono adottare comporteranno
rilevanti compressioni dei diritti fondamentali dei migranti. L'approccio
in atto rivela, su scala non solo nazionale, la tendenza alla
criminalizzazione, dietro cui nascondere una realt=E0 che vede migliaia di
esseri umani costretti a fuggire da situazioni intollerabili di guerra e
miseria determinate dalle politiche neoliberiste. Non saranno certo
politiche pi=F9 repressive a fermarli. Ci=F2 che =E8 accaduto e continua ad
accadere nel Canale d'Otranto e nel Canale di Sicilia sta a dimostrare
che l'uso della forza militare =E8 destinato soltanto ad aumentare il
numero delle vittime. Un altro approccio =E8 possibile!</b> Emancipandosi
dalla filosofia dell'ordine
<dd>pubblico e dal rifiuto razzista dell'immigrazione. Prevedere
l'espulsione o il respingimento coatto come sanzione per qualsiasi forma
di irregolarit=E0 significa consegnare i migranti alla gestione arbitraria
delle autorit=E0 di polizia. Misure che si collocano persino al di fuori
dalla prospettiva di gradualit=E0 della disciplina degli allontanamenti
entro cui si muove il recente Libro Verde della Commissione europea. Ma
ora, per i ministri, il problema =E8 come fronteggiare il certo riversarsi
sulle nostre coste dei profughi che fuggiranno dai paesi coinvolti
nell'annunciato conflitto bellico.=A0 Il LECCE SOCIAL FORUM, IL
COORDINAMENTO LECCESE DELLE ASSOCIAZIONI ANTIRAZZISTE INVITANO TUTTE LE
REALTA' DEMOCRATICHE ITALIANE (SOCIAL FORUM, ASSOCIAZIONI E CHIUNQUE
SENTA DI DOVER MANIFESTARE IL PROPRIO DISSENSO) A MOBILITARSI E
PARTECIPARE IN OCCASIONE DEL SUDDETTO SUMMIT ALLA MANIFESTAZIONE<br>
<br>
<div align=3D"center">

<dd>FRANCIA: APPELLO PER LA REGOLARIZZAZIONE DI TUTTI I SANS-PAPIERS IN
EUROPA<br>
<br>
</div>

<dd>La situazione dei sans-papiers, problema ricorrente in Francia, non
costituisce una particolarit=E0 nazionale. Dappertutto in Europa, le stesse
persone in situazioni di miseria aspettano un destino migliore. E a
questo livello che si pone la questione ed =E8 l Europa a dover rispondere.
</b></i>
<dd>Ai sans-papiers che, da molte settimane, fanno sentire, ancora una
volta, la loro voce, il governo francese risponde con una istruzione ai
prefetti che chiede di esaminare i dossiers caso per caso tenendo conto
del " piano sociale ed umano ". Il ministro dell Interno,
Nicolas Sarkozy, sostenendo di proporsi una politica " equilibrata
" e " conforme agli interessi della Francia " in materia
di immigrazione, promette una legge che dar=E0 al governo " i mezzi
giuridici di bloccare i fenomeni che, a giusto titolo, esasperano i
Francesi ". Si sa che l espulsione dei sans-papier =E8 irrealizzabile
dal punto di vista materiale, economico e anche semplicemente umano. Che
ne sar=E0 di quelli che non saranno regolarizzati?
<dd>Nessuna allusione, in queste dichiarazioni, alla dimensione europea,
che dovrebbe oramai guidare ogni iniziativa degli Stati membri dell
Unione europea in materia di politica di asilo e di immigrazione.
<dd>Nessuna attenzione, durante il Consiglio europeo di Siviglia del
giugno 2002, una cui gran parte =E8 stata dedicata alla futura politica di
immigrazione e di asilo, ai diritti dei principali interessati, i
cittadini degli Stati terzi.=20
<dd>Nessuna menzione di coloro che sono residenti di fatto e vengono
chiamati sans-papiers o clandestini.=20
<dd>Ancora una volta, l essenziale del dibattito si =E8 svolto sulla
sorveglianza delle frontiere, la possibilit=E0 di riammissione nei Paesi d
origine, la cooperazione poliziesca nella lotta all immigrazione
clandestina.=20
<dd>L Europa, man mano che si costruisce, elabora delle regole che,
secondo i suoi governanti, pretendono di " gestire i flussi
migratori ".=20
<dd>Chiudere agli uni l accesso al territorio europeo, organizzare l
entrata di altri=A0 coloro dei quali le economia europee ed i sistemi
pensionistici avrebbero bisogno=A0 questa =E8 la " gestione " che
ci viene annunciata.
<dd>In attesa della grande armonizzazione annunciata delle politiche
migratorie europee, in ciascuno degli Stati dell Unione si inaspriscono
gli atteggiamenti. Quanto alla gestione, le regolamentazioni come le
pratiche amministrative sono il pi=F9 delle volte un cocktail di
repressione, sospetto di frode, diniego di diritto. Talvolta, quando i
movimenti dei sans-papier suscitano importanti manifestazioni di
solidariet=E0, i poteri pubblici procedono a grandi regolarizzazioni. Poi
ricominciano a produrre situazioni di non diritto per coloro che
assomigliano agli schiavi del terzo millennio.
<dd>Le istanze politiche dell Unione europee lavorano ai testi sul
diritto al ricongiungimento familiare o sulle norme minime d accoglienza
per i richiedenti asilo, per esempio, ma, se evocano la necessit=E0 di
lottare contro il razzismo e la xenofobia, danno scarsa importanza ai
diritti dei residenti stranieri, e soprattutto in alcun caso a quelli
illegali, che sono tali per effetto di politiche discriminatorie.
<dd>Ora =E8 tempo che si discuta, per l appunto, a livello europeo, di un
vero e proprio diritto dei migranti.
<dd>Poich=E9 loro sono qui. Decine, forse centinaia di migliaia sul
complesso del territorio europeo. Vale a dire una goccia d acqua rispetto
al disordine che regna sul pianeta. Una goccia d acqua che viene
presentata come una marea o un flusso insostenibile, alimentando in tal
modo la xenofobia e il razzismo.
<dd>Questi cittadini di paesi poveri, instabili o in guerra hanno scelto
l Europa, per sempre o per qualche anno.
<dd>Quasi sempre vi lavorano, talvolta vi allevano i figli, alcuni
partecipano alla vita del loro quartiere, agiscono nell'ambiente
prossimo. Molti svolgono un ruolo importante nell aiuto allo sviluppo del
loro villaggio o della loro regione, o pi=F9 semplicemente nella
sopravvivenza di numerosi parenti rimasti in patria. Essi dunque
contribuiscono alla ricchezza economica e culturale dell Europa e allo
sviluppo del resto del mondo.
<dd>Risulta intollerabile che tali persone, alcune delle quali vivono da
noi oramai da anni, restino escluse del tutto dal quello che fonda la
cittadinanza, vivano nella costante paura dell espulsione, si vedano
private di elementari diritti e siano preda di criminali di ogni genere :
datori di lavoro illegali, locatari indegni, prosseneti, ecc.
<dd>L argomento dell " irrealismo " opposto a coloro che si
indignano del destino che =E8 riservato a queste persone =E8 stato da tempo
dimostrato infondato : i sans-papier europei sono qui perch=E9 trovano
lavoro e se avessero veri e propri diritti potrebbero pagare i loro
contributi previdenziali e molti creerebbero attivit=E0 e posti di lavoro.
Non =E8 stato mai dimostrato il rischio di attirare eccessivamente i
migranti e la libera circolazione verso l Europa favorirebbe anche
movimenti in senso contrario, con la partenza spontanea di alcuni di
coloro che vengono qui a cercare la loro fortuna.
<dd>E certo, invece, che il rispetto dei valori dello Stato di diritto
implica la lotta contro ogni forma di diseguaglianza e non si pu=F2
accettare che a taluni vengano conferiti degli status subalterni.
<dd>Per questi motivi riteniamo giusto chiedere
<dd>- che tutti i residenti di fatto sul territorio dell Unione europea
ottengano un permesso di soggiorno l=E0 dove essi vivono ;<font size=3D3>
</font><font face=3D"symbol" size=3D2>
<dd>=B7 </font><font size=3D3>che le istanze politiche europee obblighino gl=
i
Stati membri a tutelare queste persone contro coloro che cercano di
sfruttarli ed a garantire loro l accesso ai diritti che derivano dalla
loro presenza e dal loro lavoro ; </font><font face=3D"symbol" size=3D2>
<dd>=B7 </font><font size=3D3>che gli Stati dell Unione europea decidano
misure volte ad eliminare la situazione degli stranieri senza diritti,
istituendo uno status di residente europeo ;
</font><font face=3D"symbol" size=3D2>
<dd>=B7 </font><font size=3D3>che l Europa inserisca fra i suoi principi la
libera circolazione per tutti, cittadini dell Unione o di Stati terzi ;
</font><font face=3D"symbol" size=3D2>
<dd>=B7 </font><font size=3D3>che nell immediato sia risolta la situazione
degli attuali sans-papier, con una direttiva che obblighi gli Stati
membri a procedere alla regolarizzazione di tutti.
</font><font face=3D"symbol" size=3D2>
<dd>=B7 </font><font size=3D3>13 settembre 2002
</font><font face=3D"symbol" size=3D2>
<dd>=B7 </font><font size=3D3>Primi firmatar</i></u>i=20
</dl>MOZIONE PROPOSTA DAL "WORKSHOP KURDISTAN" PER UNA CAMPAGNA
SUI PROFUGHI DI GUERRA E PER UNA CANDIDATURA KURDA (LA CITTA' DI
DIYARBAKIR) PER IL FORUM SOCIALE MONDIALE DEL 2004, DOPO PORTO ALEGRE
2003</b> (sottoscritta da molte associazioni e assunta dalla presidenza
dell'assemblea dei/sui migranti per riproporla nell'assemblea generale
dei SF, insieme per=F2 alla ferma richiesta di dimissioni di Valery Giscard
d'Estaing dalla Presidenza della Convenzione europea per le motivazioni
vergognosamente razziste della sua presa di posizione contro l'ingresso
nella UE della Turchia e di altri paesi di religione e cultura
islamica).L'Assemblea del Forum Sociale Europeo, raccogliendo la grande
spinta di protagonismo e democrazia e la proposta di pace e convivenza
che viene dalle organizzazioni e dal popolo kurdo, vittima di un
terribile esodo e della guerra passata e imminente, e raccogliendo in
particolare l'invito della Piattaforma per la Democrazia di Diyarbakir,
rappresentativa di decine di municipalit=E0 e di 324 organizzazioni della
societ=E0 civile kurda in Turchia, decide: 1) di fare propria e riproporre
a tutte le associazioni e gruppi italiani ed europei la campagna
intitolata a Malli Gull=F9, giovane donna e militante kurda morta uccisa
dagli stenti sulla nave dell'esodo verso l'Italia, in difesa del diritto
all'asilo, ad un'accoglienza civile e non segregante e al ritorno in
condizioni di sicurezza per i profughi kurdi e tutti i profughi di
guerra; 2) di vincolare rigidamente la candidatura turca all'ingresso
nella UE ad un'amnistia generale che liberi Abdullah Ocalan e tutti i
prigionieri politici kurdi e turchi, all'abrogazione della legislazione
d'emergenza e all'avvio di un reale pluralismo, all'abbandono del
progetto devastante delle dighe sul Tigri e l'Eufrate, al libero ritorno
dei profughi interni ed esterni e alla ricostruzione delle migliaia di
villaggi distrutti dalla guerra; 3) di invitare tutte le organizzazioni
europee a una presenza di massa a Diyarbakir nella Festa del Capodanno di
Primavera, il Newroz del 21 marzo 2003, e di accogliere l'invito della
Municipalit=E0 e della "Piattaforma per la Democrazia" per
organizzare un grande incontro per la pace e la democrazia nel corso del
2003 e per candidare Diyarbakir ad ospitare nel 2004 l'assemblea del
Forum Sociale Mondiale. Prime adesioni: ICS, Azad, Uiki, Aassociazione
per la pace, Attac CT, Ciss-Cepir PA, Coordianmento di enti locali
CISCASE, Comitati di solidariet=E0 con il Kurdistan di Firenze, Alessandria
e Sardegna, Naga MI, Rete No-Global NA, Dip.to Immigrazione Prc, Giuristi
democratici, SinCobas, Ciac Parma.<br>
<br>
<br>
<div align=3D"center">
La traduzione in francese e in inglese del documento sar=E0 disponibile nei
prossimi giorni<br>
</b></i></div>
<br>
</font></b></i></blockquote><tt>To unsubscribe from this group, send an
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</tt><br>
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<br>
</tt></tt></blockquote><br>
<br>
<BR>
</html>