Era scivolato dentro nel solito modo straordinario; la fusione fisica con
Graziano Predielis, accompagnata dall'identificazione mentale e spirituale,
era avvenuta.
Come stava accadendo per qualsiasi altra persona che qui, sul pianeta
Terra, avesse afferrato in quel momento un manubrio.
Li percepi', tutti gli altri, assimilo' il brusio dei loro pensieri, senti'
nel suo cervello il frastuono delle numerose esistenze individuali.
Essi, e lui, si preoccupavano di una cosa soltanto: questa fusione della
loro energia mentale orientava la loro attenzione verso la strada,
l'invincibile bisogno di percorrere, di fluire, di ascendere e poi discendere.
Pedalata dopo pedalata si evolveva.
La figura composita di Graziano Predielis, guardo' in alto per valutare la
salita che doveva compiere.
Quante volte l'aveva fatta?
Le troppe volte si confondevano; presente e passato si confondevano; quello
che aveva vissuto si mescolava con quello che avrebbe vissuto, per cui non
restava nient'altro se non quel momento, quel preciso momento di felicita'.
Dio, penso' esausto, quanto puo' essere bello tutto questo!
E allora dentro di lui, il mutuo mormorio di tutti gli altri, fusi con il
suo spirito lo sospinsero.
Okay, disse lui, continuiamo la marcia.
Ricomincio' a pedalare, e tutti gli altri, subito, lo accompagnarono.
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p.s.
sta roba non e' farina del mio sacco (purtroppo)
piccolo quiz:
qual'e' l'autore ed il libro da cui e' stata tratta questa citazione?