[Cm-crew] Firenze Future Tour

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Autor: Alex Mengozzi
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Assumpte: [Cm-crew] Firenze Future Tour
ore 1400 FIRENZE 9-11-2002 - Era paleociclica - età min-max storica -
caduta del regno fiat: fase matura - inizio delle rivolte degli
ultraciclo-situazionisti e delle masse appiedate urlanti - insorgenza delle
autonomie del cicloevo: II stadio-diffusione e crescita.
....
mi muovo lento con il mio ciclo verso la fortezza, oltrepasso un sottile
invisibile confine sorvegliato da una coppia di vigili-fiat, entro senza
saperlo in una realtà sogno di una città ormai 'cancellata', sia
nell'identità (dalle funzioni imposte e dal vuoto sociale) sia nel corpo
(dalla privatizzazione degli spazi, dal controllo, dalla forme d'uso
mono-toniche).
Concentrazione umana, mi sento spaesato con il mio ciclo, nella massa degli
appiedati urlanti. Mi fermo penso e aspetto, vedo un mio simile, chissà
forse... "ehi vai alla critical mass?".
Ci dirigiamo a piazza Savonarola, il luogo (senza saperlo) dove verranno poi
portati tutti gli "ori, orpelli e simulacri" dell'era paleociclica ancora
rimasti in circolazione, tra cui la cosiddetta automobile, per essere fusi e
riportati ad uno stato formale 'puro' e socialmente stabile.
Incontro gli amici e iniziamo il future-tour nella città (senza saperlo) che
oggi conosciamo.
Un signore, sicuramente impiegato 'di concetto', molto distinto, ci spiega
che le 'strade' che stavamo percorrendo, qualche giorno prima erano un
incubo, "al sindaco non gliene frega niente del traffico; per
l'inquinamento, ...non ha fatto nulla". Arriva una ragazza, Maria Stella
("ciao Maria Stella", promossa poi scout del gruppo) che ci/mi descrive lo
stato di grazia in cui ci troviamo, quasi un sogno che la città, come
un'unica mente/corpo sognante, si è voluta concedere, per autopoieticamente
riflettere e trasformare se stessa. Lo spazio, senza auto (con molte meno
auto del solito parcheggiate), soprattutto nelle zone della città pre e
protoindustriale era proporzionalmente sezionato sui corpi/bici e li
avvolgeva con gradevole silenzio, rotto di (s)volta in (s)volta dai suoni e
dalle voci del corteo.

La città è fatta di fili che si intrecciano e di fili che si affiancano;
questi ultimi, avvolgendosi longitudinalmente, formano un cavo che la
trapassa. Poi
si sfilano e si riavvolgono altrove. Nell'avvolgimento si riannodano quei
legami collettivi che la 'città cancellata' aveva chiuso dentro/fuori, aveva
tagliato, aveva oscurato, aveva spezzettato, aveva inscatolato.

"Ho sempre avuto un'idiosincrasia per l'automobile, fin da piccola;
...abitavo in montagna, ma giravo lo stesso in bicicletta","per muovermi
verso Firenze usavo il bus e gli altri mi guardavano come 'una' un
po'strana". "Adesso abito qui a Firenze e mi faccio 4 + 4 Km tutti i giorni
per andare al lavoro (ingegnere), ...anche quando piove", "spesso vado anche
nei cantieri in bici e chi trovo si domanda, per un attimo"... (la mia
incredibile credibilità), "si aspettano bmw, mercedes...sai come sono certi
ambienti...". Il giorno prima nella patologia normalizzata della
gassificazione reciproca, un ciclo-compagno (infermiere al Careggi - persone
atte per indole all'aiuto generoso del prossimo), alla richiesta di
un'indicazione, si offre di farmi da guida per sbrogliarmi da un inferno
(della periferia ovest) al quale non sono abituato, evitando per quanto
possibile i percorsi rischiosi e puzzosi. Tutti i giorni si fa in bici, 7 +
7. E così altre e altri, tanti fili, che quando si riconoscono e si
riannodano creano [+] realtà, ridisegnando la città.
Carless, bikers, city riders, wind walkers, stalkers, urban divers,
televisionless, slowness runners,...


Un caloroso abbraccio a tutti gli amici della CM.
Soprattutto a Valentina e a tutti quelli che non sono riuscito a salutare
(per bene).
Arrivederci.
Alex (della colonna romagnola)



ANCHE IO:
"voto platano. sano, efficiente, immobile, frondoso, maestoso,
      con quelle belle lamiere colorate accartocciate alla base".