Autore: livio colombo Data: Oggetto: [Cm-crew] 3 pensierini dopo la planata alla fiorentina
eccovi tre pensierini su cui ho meditato oggi fingendo di lavorare dopo
essere planato felice su firenze:
1. il buon viaggio
un uomo sul bordo della strada dalle parti di barberino ci ha gridato
buon viaggio.
non buona pedalata o peggio ancora buona biciclettata, no: buon viaggio.
ecco, mi sono detto, ecco uno che ha capito tutto sui viaggi, lo si
dovrebbe proporre come candidato alla presidenza del touring club italiano.
una pedalata uno se la puo' fare anche con la cyclette, un viaggio di
certo no.
2. i criticalmass e zorro
abbiamo di nuovo sperimentato l'emozione di passare tra ali di folla che
applaude, siamo entrati e usciti nel corteo e nessun servizio d'ordine
ce l'ha impedito, caso mai qualcuno tra i cordoni ha gridato: fate
passare i ciclisti.
un'altra volta ci siamo detti che la bicicletta apre proprio tutte le porte.
ormai molti ci riconoscevano e alcuni, che magari ne avevano sentito
parlare ma ancora non ci avevano visti, manco fossimo zorro, ci
chiedevano conferma: ma voi siete "i criticalmass"?'
proprio cosi', "i criticalmass", con buona pace di tutte le pippe
mentali che mi/ci sono/siamo fatti sul nome, su come ci muoviamo, su
dove andiamo.
il corsera e tanti altri cosi' ci hanno chiamati fin dall'inizio, e che
cosa avremmo dovuto fare al tempo, mandare una lettera di richiesta di
rettifica alla carlotta jesi?
ma ormai cosi', con questo nome, siamo entrati nell'immaginario popolare.
3. intensionalita' ed estensionalita' del gesto ciclistico
alcuni si saranno certamente chiesti cosa c'e' di tanto rivoluzionario
nel nostro andare in bici.
molti hanno trovato come facile scorciatoia quella di dire "protestano
contro al traffico" oppure "protestano contro l'inquinamento".
eppure un campione del passato come francesco moser, che pure un tempo
compiva un gesto pedalatorio non certo dissimile dal nostro (anche se
assumendo sicuramente molte piu' sostanze proibite di noi) e' ora, da
uno scranno istituzionale, un fiero sostenitore della teoria della
totale cementificazione delle dolomiti.
l'errore interpretativo sta nel cogliere soltanto l'aspetto prettamente
"estensionale" dell'atto ciclistico, saltando a pie' pari quello
"intensionale", in questo caso decisamente piu' pregno.
un po' come se si ascoltano le note de "l'internazionale" e poi quelle
di "fratelli d'italia": entrambe non sono altro che successioni di
vibrazioni delle molecole dall'aria, e qualsiasi tentativo di
evidenziarne una qualche differenza sul piano estensionale si fermerebbe
ad una scialba analisi melodica e armonica o peggio ancora fisica.
sul piano intensionale siamo invece in due mondi differenti e non
avremmo alcun dubbio nel scegliere a quale delle due composizioni
assegnare un valore decisamente piu' alto.
analogamente possiamo affermare che il nostro frusciare di raggi si
traduce, sul piano estensionale, in un banale, anche se utile,
rassodamento di glutei e cosce.
sul piano intensionale e' invece l'equivalente, ne' piu' ne' meno, della
comune di parigi.