Non è per smorzare gli entusiasmi, ma davanti ad una situazione economica
catastrofica con buona parte delle ditte che navigano nei debiti, leggere di
un minor guadagno di Mc Donald non mi fa nessun effetto.
Non devi pensare che sia l'inizio di un cambiamento dei gusti della massa si
tratta solo di un'errata previsione degli utili fatta in tempi,
economicamente, meno bui di ora (quando davanti ud una sospetta ripresa del
PIL negli Usa ed in Europa si contappone un chiaro grafico con il downtrend
di lungo termine sempre più saldo), ma pur sempre di utile si parla!!!
VAMPIRE SHADOW - FRANZ
----- Original Message -----
From: "Gian Maria" <gian_mariax@???>
To: <cerchio@???>
Sent: Friday, November 08, 2002 11:12 PM
Subject: [Cerchio] Good News
> Da www.repubblica.it
>
> NEW YORK - Non è solo una notizia economica sullle difficoltà di un
colosso
> finanziario. Perché l'annuncio ufficiale della crisi di McDonald's -
gigante
> dell'alimentazione fast food, icona della globalizzazione, marchio
stranoto
> anche nelle più sperdute zone del mondo - è qualcosa di più: il segno di
un
> simbolo che comincia a scricchiolare. E, forse, di un possibile, futuro
> cambiamento delle abitudini alimentari.
>
> Ma cominciamo dai nudi fatti. E i nudi fatti sono i seguenti: dagli Stati
> Uniti, la super-holding del cibo veloce fa sapere che chiuderà ben 175
suoi
> ristoranti. Non solo negli Usa, ma anche in Europa e negli altri
continenti:
> in tutto dovrebbero essere coinvolti almeno dieci paese. La società fa
> sapere anche che non raggiungerà gli utili previsti per fine anno. I
> profitti alla fine del 2002 saranno infatti di 350 milioni di dollari,
> invece dei previsti 425 milioni. Il gruppo dichiara inoltre che dovrà
> tagliare tra i 400 ed i 600 posti di lavoro, solo in patria.
>
>
>
>
> Uno scarto di un centinaio di milioni di dollari, negli utili
effettivamente
> raggiunti dal gruppo, che significa una rivoluzione, nella catena mondiale
> di distribuzione. Significa la fine di una tendenza all'espansione durata
> per anni, con quella "M" rotondeggiante - simbolo della catena - in ascesa
> inarrestabile. In Europa così come nei paesi in via di sviluppo.
>
> Addio patatine fritte e Big Mac, addio menù standard e veloci da consumare
> in qualsiasi angolo del Pianeta? Non esageriamo, non è proprio così.
Perché,
> a fronte di 175 ristoranti che chiudono, ce ne sono migliaia che rimangono
a
> saracinesche alzate. Secondo le ultime stime, infatti, i fast-food della
> catena sono circa 30 mila. Sparsi in 121 paesi, e con bacino di clientela
> pari a circa 46 milioni di persone. Cifre stratosferiche, dunque.
>
> Quel che è certo, invece, è che - appena annunciato il calo degli utili,
con
> relativi tagli - il titolo ha cominciato a scendere a Wall Street. E
questo,
> per un simbolo vivente della globalizzazione, è già un bello schiaffo.
>
> Del resto il gruppo, guidato da Jack Greenberg, in questo momento soffre
> soprattutto per la concorrenza di rivali come Wendy's International. Ma
> attraversa anche quella che per certi versi può essere definita una crisi
di
> credibilità: ultimamente, specie negli Usa, molti clienti si sono
lamentati
> per la scarsa qualità del cibo fornito, per il servizio ed anche per
> l'igiene dei locali. Tutti elementi che invece, fino a oggi, hanno
> rappresentato il fiore all' occhiello del gruppo.
>
> (8 novembre 2002)
>
> per cancellarsi dalla lista, andare su
https://www.inventati.org/mailman/listinfo/cerchio
>