Autor: Cinzia Data: Asunto: [Lecce-sf] A proposito dell'articolo di Imma Barbarossa sulla Cecenia
<html>
A proposito dell'articolo di Imma Barbarossa inviato da Antonella Mangia,
<br>
segnaliamo un articolo di Livio Maitan apparso su Liberazione il 29=20
<br>
ottobre 2002, che sottolinea l'inopportunit=E0 di definire "vero e
proprio <br>
terrorismo" la legittima lotta di liberazione del popolo
ceceno.<br>
<br>
<br>
<br>
<br>
<br>
<font size=3D4>TERRORISMO E AUTODECISIONE<br>
<br>
<br>
Al di l=E0 delle diverse tonalit=E0, il motivo conduttore prevalente sui
media egemonici dopo gli avvenimenti di Mosca appare inequivocabilmente:
=E8 sempre pi=F9 minaccioso un terrorismo mondiale che ha un comune
denominatore e discende, al di l=E0 di condizionamenti specifici, da una
particolare visione del mondo, da una religione come quella islamica, e,
in ultima analisi, da una civilt=E0 radicalmente diversa o addirittura
contrapposta . A una simile impostazione =E8 vitale opporre da parte nostra
un radicale rigetto, fondato sul rifiuto dell=92uso di formule generiche,
astratte, dalle tonalit=E0, esplicitamente o implicitamente,
demonizzatrici, e sul maggiore scrupolo analitico possibile
Dovremmo pure evitare ogni ipotesi ispirata, consapevolmente o meno, a
una sorta di interpretazione complottistica della storia.<br>
Per cominciare, nessuna indicazione permette di affermare che episodi
cos=EC diversi come l=92attacco alla petroliera francese, la strage a Bali e
l=92incursione nel teatro di Mosca siano opera della stessa organizzazione
o, come qualcuno ha detto, di una stessa =93federazione=94 terroristica di
cui reggerebbe le fila il famigerato Ben Laden. Va da s=E9 che non
pretendiamo di sapere come stiano esattamente le cose. Diciamo solo che,
se dietro a tutto ci fosse effettivamente Ben Laden, sarebbe questa la
prova inconfutabile della criminale inutilit=E0 della guerra in
Afghanistan.<br>
Ci sembra, invece, colga pi=F9 nel segno un conservatore lucido come Sergio
Romano quando sottolinea che le =93cellule segrete=94 =93non hanno una organ=
ica
strategia comune, non obbediscono agli ordini di un solo leader e non
sono il nemico globale di cui qualcuno va fantasticando=94. Diciamolo pi=F9
in generale, per il presente e per il futuro: la societ=E0 mondiale del
capitalismo dell=92era della globalizzazione, lacerata da contraddizioni
infinite, semina miserie e devastazioni su scala cos=EC vasta, acuisce in
forma cos=EC parossistica diseguaglianze planetarie, che in uno stesso
periodo si possono produrre molteplici esplosioni conflittuali nelle
regioni anche pi=F9 remote, segnate dalle reazioni pi=F9 disperate e, se
vogliamo, dal punto di vista di fini democratico-rivoluzionari ed
egualitari, irrazionali.<br>
In secondo luogo, non =E8 possibile usare indiscriminatamente la categoria
del terrorismo per esprimere in termini stereotipi una condanna. C=92=E8
appena bisogno di ricordare che sin dall=92inizio il movimento operaio, in
particolare in Russia, si =E8 costruito in contrapposizione a concezioni e
tendenze terroristiche. Ma, a partire da Lenin, non si =E8 mai trascurato
di indicare quali fossero le origini materiali di queste tendenze , le
cui impostazioni e i cui metodi erano respinti con analisi e critiche
concrete e non con proclamazioni generiche. Questo metodo resta valido
.Oggi, i nostri avversari, nella categoria del terrorismo includono
movimenti politici e ideologici tra i pi=F9 diversi da Al Qaeda alle Farc
colombiane passando per la resistenza palestinese. Per noi, invece, =E8
indispensabile comprendere diversit=E0 di origini, di ideologie, di
impostazioni strategiche e di metodi tattici .La nostra condanna
del terrorismo alla Ben Laden, che si basa su una contrapposizione non
solo di ideologie e di metodi politici, ma anche di contenuti sociali,
non pu=F2 essere la stessa che nei confronti dell=92Eta, che afferma di
battersi per l=92autodecisione, ha incontestabilmente una base popolare
ecc., ma che continua a usare metodi inaccettabili da un punto di vista
non solo umano, ma anche democratico-rivoluzionario.<br>
Nel caso dei Ceceni, possiamo forse sorvolare un solo istante sul dato
di fatto incontestabile che una lotta dura da secoli, o, per limitarci
alle vicende pi=F9 recenti, che una vera e propria guerra =E8 in corso da
oltre un decennio? Effettivamente si tratta di una guerra, che il
potere russo ha condotto e conduce distruggendo letteralmente citt=E0 e
villaggi (una testimonianza struggente ci =E8 venuta nei giorni scorsi da
Ettore Mo). Domanda: se di una simile guerra si tratta, perch=E9 non
sarebbe =93terrorismo=94 distruggere una citt=E0 cecena e lo sarebbe, invece=
,
un=92azione cecena a Mosca?. La nostra critica pu=F2 e deve
essere che con simili metodi si rischia di scatenare reazioni ancor pi=F9
distruttive, si sacrificano inutilmente vite di ceceni e di russi, non si
guadagna la solidariet=E0 di altri popoli del mondo. Ma contemporaneamente
non dobbiamo stancarci di dire che la sola soluzione democratica, o pi=F9
semplicemente, civile, =E8 assicurare al popolo ceceno la possibilit=E0 =
;
di decidere sul proprio destino. Per noi, come democratici, prima ancora
che come comunisti, l=92autodecisione resta un punto cardinale.<br>
Le immagini delle giovani donne uccise nel teatro ha suscitato diffuse
reazioni, anche commosse. Al di l=E0 del giudizio sulla impresa in
cui hanno perduto la vita, queste donne, vedove di guerriglieri e forse,
alcune, figlie o nipoti di Ceceni deportati come popolo all=92epoca di
Stalin, potrebbero essere assunte a simbolo tragico di tutti i
drammi che lacerano un mondo, da cui non si pu=F2 uscire con azioni come
quella del teatro moscovita, le si definiscano o no terroristiche, ma che
=E8 pi=F9 che mai necessario trasformare da cima a fondo in senso
rivoluzionario nel senso pi=F9 pregnante del termine. <br>
<br>
28 ottobre
2001 =
&nbs=
p; &n=
bsp; =
&nbs=
p;
<br>
Livio Maitan<br>
</font>
<BR>
</html>