[Lecce-sf] Primi arrivi al Social forum

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Autore: Alessandro Presicce
Data:  
Oggetto: [Lecce-sf] Primi arrivi al Social forum
A Firenze centinaia di famiglie ospitano i no global
Un gruppo di svedesi batte tutti sul tempo. Mercoledì il via
Primi arrivi al Social forum
170 sindaci in assemblea
di MASSIMI VANNI
http://www.repubblica.it/online/politica/socialforumdue/primi/primi.html

FIRENZE - Sono stati gli svedesi a battere tutti sul tempo. La delegazione
ufficiale di Attac Svezia ha varcato ieri mattina la soglia della Fortezza
medicea che ospiterà il Social forum europeo a bordo di un vecchio autobus
sverniciato e consunto: in tutto quaranta persone della sinistra
socialdemocratica. Dopodomani, quando si aprirà il più grande raduno
no-global del continente, saranno 18mila. Arriveranno dalla Spagna come
dalla Moldavia, dalla Lituania come dalla Grecia: cattolici di Pax Christi,
comunisti ciprioti e italiani, sindacalisti francesi della Cgt, socialisti
scozzesi, indipendentisti baschi di Batasuna. In tutto oltre 400 movimenti
con ispirazioni e idee diverse ma con un punto in comune: immaginare un
altro mondo dove l'utile economico non sia la misura di tutto.

Si comincia mercoledì, quando in faccia alla basilica di Santa Croce
rimbalzeranno le note delle bande musicali europee e le parole del premio
Nobel Dario Fo. Dopo la festa, tre giorni di discussioni: 30 conferenze e
160 seminari che impegneranno 500 traduttori. Si parlerà di diritti globali,
di modelli di sviluppo e del diritto alla felicità dei bambini. La biologa
indiana Vanda Shiva che si batte contro gli Ogm si incrocerà con il
contadino francese anti-liberista Josè Bovè, il presidente della Bertrand
Russel Peace Foundation Ken Coates dibatterà con Guglielmo Epifani,
segretario generale della Cgil, il più grande sindacato italiano che ha
deciso di aderire al Forum.

E da Firenze il movimento proverà a delineare il volto di un altro mondo
possibile, come recita lo slogan. Sabato, sfilerà infine per i viali della
città: un corteo "contro tutte le guerre" per il quale si prevedono 200mila
persone. Eppure non è così semplice. Il Forum si apre dopo un turbinio di
polemiche. La scelta di Firenze nasce a primavera quando, nella nuova
stagione di mobilitazioni di piazza e girotondi che si sta aprendo nel
Paese, il sindaco Leonardo Domenici e il presidente della Regione Claudio
Martini rispondono con un sì alla richiesta del Social forum. Forza Italia
sovrappone subito l'annuncio del meeting con le immagini di Genova.

Non c'è un G8 da contestare, ribattono Domenici e Martini. Ma per mesi la
rincorsa agli allarmismi domina su tutto. E se, dopo aver parlato di
"devastazioni certe", il presidente del Consiglio Berlusconi conferma
Firenze anche in nome di una collaborazione bipartisan con le opposizioni,
in città Forza Italia annuncia di non crederci: "In caso di incidenti
chiederemo le dimissioni degli unici responsabili, cioè del sindaco e del
presidente della Regione", continua a dire. Così mentre 400 famiglie della
città aprono le porte per ospitare i no-global di tutta Europa, alcuni
commercianti annunciano chiusure nel giorno del corteo e blindano il negozio
con lastre di metallo.

"Lo so cosa dice il vostro governo, l'obiettivo è dipingerci come violenti
ma dovunque abbiamo manifestato lo abbiamo fatto in modo pacifico", sono le
prime parole di Guy Taylor, un esile giovanotto inglese di un metro e
ottanta arrivato anche lui ieri che rappresenta Globalize Resistance, il
movimento che il ministro degli Interni Giuseppe Pisanu ha inserito nella
lista delle sigle pericolose, nonostante il 28 settembre scorso abbia
portato per le strade di Londra, pacificamente, 400mila persone per dire di
no alla guerra contro l'Iraq non esclusa da Tony Blair.

Il sindaco ha scritto una lettera aperta per invitare la città a mostrare il
suo volto ospitale e per chiedere ai partecipanti di rispettare Firenze. Lo
ha ripetuto anche ieri a Palazzo Vecchio dove, quasi una sorta di prova
generale, rappresentanti di 170 città europee discutono anche oggi di
diritti globali. "E' giusto aprire un dialogo con i movimenti per dar vita
ad uno scambio fecondo", ripete anche il presidente Martini. Ma ora si
comincia. In una Firenze vigilata da 6mila agenti troveranno posto 18mila
no-global: mille dormiranno col sacco a pelo nel parcheggio sotto lo stadio,
seicento "Disobbedienti" all'ippodromo del Visarno, altri 2.500 al
Palasport. E' il piano d'accoglienza per 8.000 persone varato dal Comune.
Poi c'è il piano della Cgil: 2.000 volontari per il servizio
d'organizzazione e presidi in tutte le piazze del centro.

(4 novembre 2002)