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ho ripescato da una segnalazione di una collega iscritta =
all'associazione alla quale sono iscritta anch'io (AICO) una pagina =
molto interessante, e stavo pensando che nella maggior parte dei casi =
chi e' dentro a un carcere ha vissuto e vive in se stesso una situazione =
da terremoto, dovendo pero' da se' scrollarsi di dosso le macerie visto =
che in suo soccorso arrivano pochissimi operatori pietosi, e alcune =
volte affatto.=20
Avrei dovuto essere in viaggio stamattina ma e' saltato tutto e cosi' =
sono qui a riflettere, anzi per l'esattezza e' dalle 4 di stamattina che =
mi sono svegliata e non sono riuscita a riprendere sonno. Mi e' venuto =
in mente un detenuto in particolare, che mi ha confidato una cosa =
tristissima. Gli avevo chiesto se qualcuno andasse a trovarlo e mi ha =
spiegato che ha perso la madre nel 90, che lo aveva lasciato da piccolo =
alla nonna. Non ha fratelli o sorelle. Il padre e' morto due anni fa ed =
era l'unica persona che potesse dargli notizie dei suoi tre figli, che =
vivono con la madre e il suo compagno, e pensano che lui sia morto. =
Spezzato quest'ultimo legame familiare nel suo paese, rinchiuso qui da =
sei anni, piange, piange, piange, e anch'io che lo so, adesso, quando ci =
ripenso e particolarmente sentendo di qualche disgrazia che capita ai =
figli degli altri. Penso a quanto deve essere orrendo doversi rassegnare =
a non ricevere notizie, non potendo andare a cercarsele. Quando uno ha =
lontani i figli - ne so qualcosa perche' anche la mia e' oltreoceano -, =
sta sempre in ansia se non riesce a raggiungerli almeno telefonicamente. =
Poi basta una buona notizia, sapere che stanno bene, e tutto passa. =
Ebbene, a lui e' negato anche questo.=20
=
http://www.cestim.com/due-palazzi/studi_explorer_%201%20-%204/pagine%20we=
b/progettopolaris.htm
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