[Lecce-sf] la scuola al centro di una battaglia culturale

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Author: luisa rizzo
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Subject: [Lecce-sf] la scuola al centro di una battaglia culturale
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di Andrea Bagni

Tecnica della formazione componibile:
studiare per crediti.

http://www.firenzesocialforum.net/sapere/saperilavoro.html

Nel processo di riforma della scuola avviato in questi anni - sia in
Berlinguer che in Bertagna-Moratti, malgrado poi le significative
differenze - sembra aver operato un ragionamento di fondo: si sono =
assunte
le trasformazioni della societ=E0 e del lavoro nell'epoca del post =
fordismo
come una sollecitazione alla riduzione della scuola e alla sua
subordinazione al lavoro, anzi al mercato del lavoro e al mercato in
generale. Per cui se le attivit=E0 direttamene produttive si fanno =
sempre pi=F9
flessibili segmentate precarie, allora sempre pi=F9 simile ad esse deve =
farsi
la formazione: breve, modularizzata, componibile come una cucina ai =
desideri
del cliente. Privatizzata.

Nella societ=E0 del rischio e dell'insicurezza, il sapere =E8 diventato =
(anche
per molta sinistra) "capitale conoscitivo" da acquistare individualmente =
e
da spendere sul mercato del lavoro come opportunit=E0 di affermazione
personale: patrimonio di competenze delle "risorse umane" nella =
competizione
sociale; fattore di sicurezza e "ammortizzatore individuale" della
precarizzazione della condizione sociale: l'unico considerato possibile,
anche a costo di ridurre sapere e formazione a una sorta di variabile
dipendente del collocamento e dell'occupabilit=E0.

Una costruzione di conoscenza che ha carattere qualitativo e relazionale
dalla scuola materna fino all'universit=E0 (legato a contesti =
significativi e
a un senso condiviso, al rapporto fra generazioni diverse che =
s'incontrano -
e si scontrano - intorno a un progetto collettivo di vita), diventa un =
bene
quantificabile, da tradurre in segmenti da certificare (perch=E9 gi=E0
certificabili nella loro forma) in un libretto formativo che mette a =
valore
tutta la propria vita, tradotta in crediti, ridotta ad una misura =
astratta e
dunque economicamente riconoscibile. Astratta, impersonale, =
intercambiabile,
proprio come la moderna prestazione di lavoro, povera precaria
intermittente - per quanto paradossalmente da porre al centro della =
propria
biografia. Un sapere subordinato e dipendente nella sua grammatica =
profonda,
anche quando la prestazione si vorrebbe partecipativa e semi-autonoma.
Perch=E9 poi il capitale oggi, almeno come tendenza, cerca la mente =
dell'
operatore quanto e pi=F9 delle sue mani. Ogni tanto cerca anche la sua
"anima", le capacit=E0 relazionali che diventano cura delle relazioni =
col
cliente, perfino l'affettivit=E0 - in cambio offrendo appartenenza, a =
un'
azienda o una "famiglia", magari territoriale.

Allora ecco l'autonomia scolastica ridotta ad organizzazione verticale,
aziendalistica e insieme neofeudale (fondata su vincoli di fedelt=E0 =
personale
al signore dirigente); la diffusione di una mera sommatoria di progetti =
e
progettini client oriented: come in un fast food del sapere, =
supermercato
della formazione dove ogni famiglia =E8 "autonoma" nel comprare il suo
pacchetto di moduli integrati a piacere (compresa beninteso l'educazione =
ai
valori d'appartenenza) - la scuola altrettanto nello stare sul mercato =
dell'
offerta di micro saperi. E l'apprendimento scambiato dovr=E0 essere
oggettivamente misurabile, prestazionale, meccanicistico.

Per=F2 il pensiero unico della conoscenza come bene privato da =
acquistare in
aziende-scuole tecnicamente organizzate per nuovi lavoratori-consumatori
senza limite adattabili alla flessibilit=E0 della domanda, non =E8 privo =
di
crepe. Chiede alla formazione - anche universitaria - maggiore curvatura
verso il lavoro e contemporaneamente informa che non esiste pi=F9 il =
posto di
lavoro sicuro, ma si dovr=E0 abituarsi a cambiarne tanti nella vita - =
come
fosse una festa della creativit=E0 sociale e non l'incubo della =
precariet=E0
ricorrente.

E poi proprio la crisi della societ=E0 del lavoro fisso d=E0 senso (come =
mai
prima d'oggi forse) a un sapere di base, critico e problematico, =
gratuito :
formazione alla societ=E0, saltati i tradizionali canali della =
trasmissione
sociale - diploma, lavoro, sindacato, partito, pensione - pi=F9 che alle
prestazioni professionali.

Pi=F9 scuola (nell'epoca del sapere messo al lavoro), capace di ascolto =
delle
diversit=E0 e di lentezza, pi=F9 unitaria e di base (per non inseguire i =
nuovi
"programmi" in continua evoluzione, irraggiungibili - ma esserne il =
sistema
operativo, linux meglio di microsoft); una scuola per l'autonomia dei
ragazzi e delle ragazze nel mare aperto della societ=E0 esplosa e non =
per il
loro banale adattamento, docilit=E0 della nuova forza lavoro agli =
imperativi
categorici della flessibilit=E0; fondata su valore d'uso del sapere e =
non sul
suo (in crisi) valore di scambio.

A modo suo, peraltro, sembra ormai che il capitalismo tenda a mettere al
lavoro le nostre teste e i nostri desideri, in un certo senso la nostra
"soggettivit=E0", nel tentativo di ricondurla sotto il controllo =
gerarchico
nelle forme del lavoro salariato e del consumo telecomandato.

Ma se il capitale diventa sempre pi=F9 totalitario, pervasivo e =
colonizzante
nelle nostre vite, allora molte sfere dell'esistenza diventano possibili
luoghi di resistenza (consumi, stili di vita, sessualit=E0, =
sensibilit=E0,
ricerca religiosa).

Per la scuola, l'universit=E0 e la formazione potrebbe significare =
essere al
centro di una battaglia culturale che =E8 insieme politica ed economica:
quella per fare del sapere messo al lavoro dal capitale (sua ricchezza e =
sua
fragilit=E0, come possibilit=E0 culturale di esodo) un bene pubblico non
disponibile, patrimonio collettivo di creativit=E0, produzione di =
ricchezza
non privatizzata.

C'=E8 bisogno di fare della produzione e trasmissione delle conoscenze =
un bene
comune universalmente accessibile, senza recinzioni o copyright; degli =
spazi
in cui si costruiscono e si scambiano, luoghi pubblici riconosciuti =
nella
loro specificit=E0; territori liberati dal paradigma quantitativo ed
economicistico delle conoscenze, spazi pubblici dove la societ=E0 educhi =
se
stessa e si riconosca come in sue istituzioni di autoformazione, reti di =
un
mondo comune tessuto dalla molteplicit=E0 dei punti di vista: n=E9 =
colonizzato
dalla domanda (familistica) di mercato, n=E9 ridotto a trasmissione
burocratica di una pedagogia di stato, n=E9 polverizzato in territori =
dove
ognuno si fa le sue scuole, del quartiere o della ditta.





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formativo che mette a valore<BR>tutta la propria vita, tradotta in =
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ridotta ad una misura astratta e<BR>dunque economicamente riconoscibile. =

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di lavoro, povera precaria<BR>intermittente - per quanto paradossalmente =
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mani. Ogni=20
tanto cerca anche la sua<BR>"anima", le capacit=E0 relazionali che =
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vincoli di fedelt=E0 personale<BR>al signore dirigente); la diffusione =
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sommatoria di progetti e<BR>progettini client oriented: come in un fast =
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sapere, supermercato<BR>della formazione dove ogni famiglia =E8 =
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beninteso=20
l'educazione ai<BR>valori d'appartenenza) - la scuola altrettanto nello =
stare=20
sul mercato dell'<BR>offerta di micro saperi. E l'apprendimento =
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essere<BR>oggettivamente misurabile, prestazionale, =
meccanicistico.<BR><BR>Per=F2=20
il pensiero unico della conoscenza come bene privato da acquistare=20
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della=20
domanda, non =E8 privo di<BR>crepe. Chiede alla formazione - anche =
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maggiore curvatura<BR>verso il lavoro e contemporaneamente informa che =
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societ=E0 del=20
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tenda a mettere al<BR>lavoro le nostre teste e i nostri desideri, in un =
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