Carissimi,
sono Alessandro ed attendo di prendere la bicicletta per poter accodarmi
anch'io alle vostre manifestazione più che propositive.
Non solo agire per modificare il sistema urbanistico e per invitare qualcuno
a considerare la macchina come bene non di prima necessità nè qualità, ma
anche fare comprendere che l'utilizzo dell'auto come bene privato è elemento
primario di consenso verso le strategie liberiste ed economiche che fanno
della guerra ai paesi produttori di petrolio il proprio strumento di
mantenimento di un potere complesso a livello globale, ed in un mondo
unipolare questa potenza si ravvisa negli USA e nella super-società globale
intesa come la definisce Chiesa.
Ascoltate; perchè, per chi fosse interessato, non trovarci per definire
anche la promozione di incontri pubblici che manifestino he cosa è, quale
storia ha e quali obiettivi politici propone il nostro gruppo? Magari
potremmo anche costruire una proposta positiva e direi modificante
sostanzialmente la cultura politica anzi antipolitica di questa società
globale omologata ed omologante.
Io rendo disponibile alcune associazioni ed alcune risorse.
Parliamone a giovedì prossimo: a che ora in piazza mercanti? Alle 20,00
vero?
Un abbraccio
Alessandro Rizzo
-----Messaggio originale-----
Da: cm-milano-admin@???
[
mailto:cm-milano-admin@inventati.org]Per conto di Davide Maggi
Inviato: venerdì 25 ottobre 2002 13.05
A: cm-milano@???
Oggetto: [Cm-milano] Graziano ha scritto al corrierun
Dalle lettera si San Graziano Apostolo ai Solferini:
CRITICAL MASS
La città che vorremmo
Sono un assiduo frequentatore dei raduni ciclistici del giovedì sera
detti «masse critiche». Leggo con dispiacere che alcuni automobilisti
sono stati aggrediti durante queste scorribande. La cosa non mi può che
rattristare, anche perché, come sempre succede, per colpa di questi
pochi facinorosi quella che ci va di mezzo è la credibilità di tutti.
Per quanto mi riguarda partecipo a questi happening con uno spirito
assolutamente positivo, non contro gli automobilisti, ma a favore di una
diversa visione della città. Io la massa critica la vedo come un momento
di teatro di strada, in cui si mette in scena la città come potrebbe
essere se non fosse soffocata dalle auto. Si ricorda la famosa frase di
Gandhi: «Diventa tu stesso il mondo in cui vorresti vivere»? Penso che
questo sia lo spirito.
Il confronto auto-bici è mantenuto sul piano giocoso e festoso, con la
semplice «imposizione» agli automobilisti di una breve pausa, la messa
in scena di una coda, simile a una delle tante di ogni giorno. Una sosta
che non dura più di 5-10 minuti, giusto il tempo di far passare tutte le
bici e magari chiedersi «Ma che ci faccio io qui sempre piantato in coda
sulla mia auto?».
Graziano Predielis
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