Autor: Piergiorgio Petruzzellis Data: Assunto: [Cm-milano] comunicato di ciclobby
inoltro comunicato di ciclobby dicono di voler fare qualche piccola azione
trasgressiva nei dintorni +kaos
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GRUPPO AZIONE BICI - GAB
CICLOBBY Fiab, Arciragazzi, Legambiente, MAM, WWF Lombardia
Via Borsieri, 4 - 20159 Milano - tel/fax 02.69311624
Comunicato stampa
Lunedi 28 ottobre 2002: presidio in bicicletta in piazza della Scala
Fino a quando il Comune di Milano non si deciderà a relizzare concreti e
significativi interventi a favore della circolazione confortevole e
sicura della bicicletta, le associazioni collegate nel GAB (CICLOBBY Fiab,
Arciragazzi, Legambiente, MAM, WWF) continueranno, ogni ultimo lunedi del
mese, a dare appuntamento ai ciclisti milanesi davanti a Palazzo Marino.
Il prossimo appuntamento è previsto dunque lunedi 28 ottobre 2002 in
Piazza della Scala alle ore 18. Da lì i ciclisti si sposteranno nei
dintorni, con piccole trasgressioni che praticano obiettivi perseguiti
dalle associazioni in materia di ciclabilità.
Lo scopo dell'iniziativa di lunedi prossimo, e delle successive fino a
quando sarà necessario, è segnalare alla città (opinione pubblica e
Palazzo) che è proprio giunto il momento (per la verità si è ormai
accumulato un grave ritardo) di fare qualcosa per la bici al fine di
contribuire a migliorare traffico e ambiente urbano.
Si segnala inoltre che il GAB e altre associazioni hanno inviato una
lettera (riportata di seguito) al Sindaco Albertini ed all'Assessore al
Trasporti Goggi - chiedendo il sostegno anche delle forze sociali ed
economiche della città - con la proposta di mantenere e di estendere le
domeniche senz'auto nonostante la soppressione dei contributi statali
decisa dal Ministro dell'Ambiente.
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Al Signor Sindaco di Milano e all'Assessore ai trasporti di Milano
e p.c. Presidente API, Presidente Assolombarda , Presidente Camera di
Commercio di Milano, Segretari CGIL CISL UIL, Presidente CNA, Presidente
Confcommercio, Presidente Confesercenti
Presidente Lega delle Cooperative, Presidente Unione Artigiani
Egregio Signor Sindaco,
le scrivo - a nome e per conto di Arciragazzi, Associazione Utenti del
Trasporto Pubblico (UTP), Camminamilano, CICLOBBY Fiab, Federazione
Italiana Amici della Bicicletta, Legambiente, Mamme Antismog (MAM), WWF -
per chiederle di non eliminare, nonostante la soppressione dei contributi
statali, l'iniziativa delle domeniche senz'auto a Milano.
Al riguardo, una volta per tutte, occorre evitare mistificazioni,
demagogie e discorsi tra sordi. Noi non abbiamo mai pensato che le
domeniche senz'auto servissero per risolvere il problema dell'inquinamento
dell'aria (anche se, per un assetato, un cucchiaino d'acqua è meglio che
nulla). Né che esse servissero per educare i cittadini ad una diversa
fruizione della città obbligandoli a lasciare l'auto per qualche ora al
mese: via, converrà con noi che questa idea è alquanto paternalista.
Il vero obiettivo - molto apprezzato e in modo consapevole dalla
stragrande maggioranza dei cittadini, diversamente da una minoranza di
automobilisti incalliti, o, se vuole, di autodipendenti - delle domeniche
senz'auto è di poter finalmente muoversi nella propria città, almeno una
volta al mese, liberi dalla morsa del traffico.
Le chiediamo dunque di stabilizzare questa iniziativa, anzi di estenderla
sviluppando altresì la pratica di chiudere al traffico, in questo caso
ogni domenica mattina, piccole porzioni di città, dando così pratica
attuazione al concetto di isole pedonali a tempo.
E dove istituire queste isole temporanee?
Una prima possibilità - idea ventilata nei giorni scorsi anche da
rappresentanti della Sua Amministrazione e da noi apprezzata - è,
certamente, quella di estendere, ogni domenica, le attuali tre isole
pedonali esistenti a Milano per comprendervi anche alcune vie adiacenti.
Una seconda iniziativa potrebbe riguardare la chiusura al traffico
motorizzato privato, la domenica mattina, delle grandi vie commerciali di
Milano (Buenos Aires, Sarpi, Vercelli ed eventualmente altre); non occorre
per questo pensare di doverle vivacizzare con eventi particolari:
basterebbe l'apertura volontaria di un certo numero di esercizi, quali
caffè, pasticcerie, ristoranti, fioristi, giornalai e simili.
Una terza iniziativa potrebbe riguardare la destinazione temporanea a
pedoni e ciclisti di porzioni di città, particolarmente qualificanti per
una loro fruizione senza l'assillo del traffico motoristico. Un esempio
per tutti sarebbe l'asse dei viali alberati tra le Mura Spagnole e la
circonvallazione esterna nel tratto Tabacchi, Sarfatti, Parco Ravizza,
Bellezza, Romano, Piacenza, Buozzi, Papi, Tiraboschi, Libia, Cadore,
Bronzetti, Castelmorrone, Eustachi, Monteverdi.
La ringrazio per l'attenzione a queste nostre proposte e le invio i
migliori saluti.
Antonio Monzeglio, Presidente di Arciragazzi - Milano
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