da Gazzetta del Mezzogiorno
http://www.gdmland.it/QUOTIDIANO/2310/PAESI/LE07/A01.asp
Rinnoviamo l'invito a scrivere lettere ai giornali o prese di posizione
pubbliche, per controbilanciare queste dichiarazioni.
Io, Luca, Antonella siamo a disposizione per fornirvi i dati dettagliati sui
progetti.
Alessandro
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Melendugno: è polemica sulla realizzazione dei sette alberghi.
I promotori del progetto spiegano le loro ragioni
«Sirene» romagnole a caccia di turisti?
Gli imprenditori: «Ci invitano a lavorare lì per fiaccare la concorrenza
salentina»
Il sindaco: «Lo strumento urbanistico è modulato sulle presenze degli anni
'80»
MELENDUGNO Le polemiche di questi giorni sui nuovi insediamenti turistici
nelle marine sta provocando malumore tra gli imprenditori interessati. E
qualcuno si lascia sfuggire una clamorosa indiscrezione: «Mentre qui siamo
bersagliati da critiche ingiuste, dalla riviera romagnola riceviamo
continuamente sollecitazioni ad investire in quella zona ma noi ci sentiamo
salentini e vogliamo contribuire allo sviluppo della nostra terra». Ma
perchè tanta generosità da parte dei «ricchi romagnoli»? Nessun mistero.
«Negli ultimi anni - spiegano gli imprenditori salentini - il Salento sta
catturando sempre più clienti ed a pagarne le conseguenze sono proprio le
località tradizionali della vacanza, soprattutto in Romagna ed in Toscana.
Allora ecco il tentativo di sottrarre idee e capitali dalle località in
forte espansione: invece di contrastare il nemico lo si impoverisce». Per
ora il pericolo sembra scongiurato ma non si sa mai.
Tornando alla polemica sulla realizzazione delle strutture, il sindaco
Giordano Carrozzo contesta quanto sostenuto dal comitato per la difesa delle
marine e Rifondazione Comunista riguardo il cambio di rotta fra lo strumento
urbanistico vigente e i progetti, in quanto - sostiene il sindaco - quello
strumento, se pur approvato poco tempo fa, è disegnato su scenari turistici
dei primi anni 80. Ecco quindi - dice ancora Carrozzo - la necessità del
ricorso alla variante urbanistica che è uno strumento previsto, non un atto
criminoso. Se facciamo riferimento ai dati Apt del 2000, 25.105 arrivi e
223.104 presenze (alberghiere ed extralberghiere), rispettivamente il 6 e
l'8.5 per cento sul totale provinciale, trovano ospitalità in strutture che
consistono appena nell'1 per cento, in termini di ricettività, della
complessiva disponibilità di posti letto della Provincia. Se poi aggiungiamo
che la permanenza media è stimata in 8.8 giorni (diminuita rispetto a quella
del '98 che era di 11.4 giorni) ben superiore a quella media provinciale che
si attesta sui 6.6 giorni, leggiamo un ulteriore mutamento della tipologia
di domanda turistica che ci interessa. Altri dati fanno del Comune di
Melendugno la settima potenza turistica della regione: mentre per la
provincia, considerando il biennio 1998-2000 si è avuto un incremento di
arrivi pressocchè equivalente a quello delle presenze e pari al 18-19 per
cento, per Melendugno si è registrato il 57 per cento in più di presenze ed
addirittura il 101 per cento in più di arrivi. Dato per acquisito che non
siamo mai lo diventeremo emuli della costa riminese, è lecito domandarsi
perchè la ricettività debba rimanere in Puglia appannaggio del Gargano che
ne detiene una fetta pari al 60 per cento con sola Vieste assestata intorno
al 20? Questi dati - conclude il sindaco - ci consegnano un territorio amato
e in forte crescita, con le presenze che non viaggiano di pari passo con gli
arrivi. La nostra idea di crescita socio-economica che ha come presupposto
la protezione dell'ambiente e la salvaguardia del territorio può essere o
meno condivisa. Non consentiamo però che la si veicoli come "corposa
speculazione edilizia". Il nostro è un territorio da accompagnare in uno
sviluppo sostenibile e che del contributo di tutti ha bisogno, certo non di
sciagurate e preconcette prese di posizione».