[Lecce-sf] Quale riforma?

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Author: luisa rizzo
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Subject: [Lecce-sf] Quale riforma?
corriere della sera - milano

Nel gruppo consulenti della Moratti e dell'ex ministro Berlinguer
Polo e Ulivo, progetto per «salvare» la scuola
Laboratorio di esperti «trasversali» per costruire un sistema educativo che
resista ai cambi di governo

MILANO - I «congiurati» si vedono la sera, a cena. Tutte le volte che
possono. Altrimenti comunicano via Internet, i testi «sovversivi» si
affacciano di notte sui monitor dei pc di casa, accolti da fumo di
sigarette e occhiaie da superlavoro. Ma vanno avanti. Ormai da 8 mesi. Un
nome vero e proprio non ce l'hanno: sono «quelli del buon senso»
Attenti a pensarli come una setta segreta, però. Anzi, sono aperti ad ogni
tipo di contributo. Esclusi parlamentari in carica, i membri del governo e
i dirigenti dell'amministrazione scolastica «per non metterli in
imbarazzo». Perchè il compito che si sono dati è di quelli al limite del
proibitivo: pensare una riforma complessiva della scuola che regga al
mutare delle maggioranze, che prenda le cose migliori dei tentativi finora
messi a punto dai governi di centrosinistra e dal governo di centrodestra e
le assembli per approdare a un progetto finalmente organico, basato su
punti essenziali condivisi. Tempi previsti? Otto-dieci anni perchè vada a
regime, 15 a voler essere pessimisti. Poi, però, sono sicuri che l'Italia
avrà finalmente un sistema integrato istruzione-formazione al passo con i
tempi.
A cimentarsi nell'impresa sono esperti di primo piano del mondo scuola.
Studiosi cosiddetti «bipartisan», ovvero di centrodestra e di
centrosinistra. Ecco perchè si muovono da «carbonari»: devono agire in uno
dei settori più ideologizzati della nostra società. Dove se «non sei dei
nostri sei per forza un nemico e con un nemico non si collabora.

Da una parte e dall'altra», come dice Luisa Ribolzi, docente di Sociologia
dell'Educazione all'università di Genova, simpatizzante del centrodestra.
Lei e Vittorio Campione, ds, già segretario particolare di Luigi Berlinguer
al ministero dell'Istruzione, sono all'origine dell'iniziativa. «Tutto
cominciò con un cappuccino al bar, poi una cena con altri amici e da allora
si va avanti, tra incontri ed e-mail. Nessuno ci finanzia nè ci finanzierà»
racconta la Ribolzi.

Ma chi sono gli «amici di Vittorio e Luisa»? Ci sono i due pedagogisti
Roberto Maragliano (coordinatore della commissione Saggi di Berlinguer) e
Giuseppe Bertagna (coordinatore del gruppo di lavoro della riforma
Moratti). Sono «il diavolo e l'acqua santa - scherza la Ribolzi - eppure
dialogano dando al gruppo un contributo estremamente ricco». Ci sono tra
gli altri l'ex deputata ds esperta di scuola Claudia Mancina, il
responsabile scuola di Cl Franco Membrini, Paolo Ferratini del Mulino e il
consigliere di Stato Alessandro Pajno, già collaboratore del governo Prodi,
il filosofo della scienza Silvano Tagliagambe, collaboratore sia di
Berlinguer che della Moratti. Il Corriere, a cominciare da oggi con
l'articolo di Campione e Ribolzi, ospiterà gli interventi di alcuni di
loro, rigorosamente a «doppia firma bipartisan». Tra i temi la scuola
pubblica e quella privata, i contenuti dell'istruzione, le influenze della
riforma federalista sulla scuola.

La speranza è che «le nostre idee moderate, oggi sinonimo di
rivoluzionarie, siano seguite», spiega Campione e «il buonsenso prevalga
sulla faziosità» dice la Ribolzi. Senza dimenticare che «per chi fa il
grillo saggio di Pinocchio c'è sempre la possibilità che arrivi un
martello...».

Enrico Caiano 21 ottobre 2002