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Autor: magali
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AIDS, retrovirus, Mucca pazza ed altre malattie misteriose (13 dicembre)

a cura dell'Osservatorio Etico Ambientale



Alcuni dicono che gli orientali non sono molto veloci nel trasmettere i
concetti poiché non avendo un alfabeto come il nostro, non possono creare
acronimi. Tuttavia questo non è vero perché gli ideogrammi cinesi e
giapponesi trasmettono velocemente i concetti: con una sola lettera, una
parola completa.

Oggi la velocità di trasmissione delle idee è garantita da Internet che, se
rimarrà libera, offrirà minori possibilità di manipolazione e propaganda -
semplicemente per una questione di tempo: non si riesce a manipolare in
tempo reale la grande quantità di concetti che sono immessi continuamente
nella rete. Forse per questo ho avuto la fortuna di riuscire a captare dei
concetti che, se presi singolarmente, non avrebbero dato luogo a particolari
deduzioni. Quando il nostro Osservatorio ha cominciato ad indagare
sull'uranio impoverito, si è presto trovato in una cerchia di siti che, chi
più chi meno, si proclamavano di controinformazione. In un primo tempo vi
erano delle notizie così strane che per lo più le tralasciavo accantonandole
in un punto lontano della memoria. Ma poi queste informazioni si sono
collegate tra loro, quasi disponessero di vita propria, lasciando
intravedere una trama sempre meno surreale e sempre più inquietante.
L'ultima scoperta mi ha lasciato interdetto definitivamente: il Mossad, il
servizio segreto isreliano, per decenni ha sfruttato la collaborazione di ex
nazisti ricattandoli con la minaccia di rivelare il loro passato, per poter
costruire il suo mortale arsenale di bombe nucleri (vedi Operazione Plumbat
e Mirage). Ecco finalmente capito il motivo della mancanza di interesse da
parte di "alcuni" per la questione sollevata nei miei precedenti articoli:
il riciclaggio di nazisti all'interno dei servizi segreti USA, della NASA,
ma anche delle strutture scientifiche che si occupavano di medicina,
psichiatria, fisica nucleare, genetica, oncologia, eccetera. Questo successe
perché, a seguito dell'operazione "Unterseeboot-234", gli USA pensarono bene
di utilizzare persone di sicura fede anticomunista per contrastare, durante
quella che poi chiameranno guerra fredda, il nemico Rosso/Russo. Almeno
duemila persone vennero messe nei posti chiave, o ci arrivarono dopo poco
tempo, al di là dell'oceano. Qualche centinaio anche in Francia,
Inghilterra, URSS e addirittura Egitto. I piloti della aeronutica nazista
andarono in sudamerica ad addestrare le squadre della morte. I risultati di
questo riciclaggio furono che i nazisti continuarono i loro tremendi
esperimenti umani sulla pelle degli americani e non solo, negli anni '60 e
'70 il "terrorismo" insanguinò mezza Europa e nel Sud America si conobbero
regimi atroci con migliaia di "desaparecidos". Ma non basta: nel tentativo
di dissimulare i tremendi effetti dell'inquinamento nucleare, causato dai
migliaia di test, incidenti e fughe radioattive, l'establishment neonazista
si inventò i virus che causavano il cancro e l'immunodeficenza. Con il
beneplacito delle multiNAZIonali farmaceutiche di cui almeno 24 manager
vennero processati, nell'immediato dopoguerra, a Norimberga, che con i loro
chemioterapici rapinano le vittime prima di finirle. Se questo viene
mischiato al delirante programma di depopolamento inventato da James Neel,
lo scienziato del genocidio degli Yanomani nella foresta amazzonica, il
quadro è completo. E pensare che quest'ultimo viene ancora citato come il
"padre dell'antropologia moderna"! Il guaio è che Neel era anche il
direttore del famigerato progetto di studio sui sopravvissuti di Hiroshima e
Nagasaki, progetto sul quale si basano gli odierni "livelli tollerabili di
esposizione alle radiazioni"...

Gli pseudovirus

Su Internet troviamo ormai parecchi siti che parlano di virus HIV inventato.
Questi intendono che il virus HIV sarebbe stato creato in laboratorio e poi
sparso tra le minoranze che si volevano eliminare. Oppure si dice che
sarebbe venuto dalle scimmie infettate che la Litton Bionetics distribuiva
ai laboratori USA. Si fa riferimento ad uno "Special Cancer Virus Program"
di cui Gallo era il capo e che avrebbe dovuto inventare queste terribili
armi biologiche. Molto più probabilmente, se Gallo venne mai incaricato di
creare un virus, questo fu pensato con lo scopo di attribuire al virus dei
disastri altrimenti riconducibili alla contaminazione radioattiva.

Non credo proprio che Gallo sarebbe mai stato in grado di crearlo. E
soprattutto perché la leucemia, il cancro e l'immunodeficenza non hanno
niente a che vedere con virus, prioni o retrovirus. Mi fa piacere di essere
in compagnia di almeno due premi Nobel che condividono questa opinione: Kary
Mullis e Walter Gilbert. Per la verità sono ormai più di 800 i medici nel
mondo che non credono nel virus HIV. Tra di essi anche tre membri
dell'Accademia Americana delle Scienze.

Tre civette sul comò

Nel 1975 tre personaggi presero un Nobel in medicina con la scusa di aver
trovato dei virus che producevano il cancro.

Almeno due di questi, David Baltimore e Howard Martin Temin, sono poi stati
accusati per truffa ed uno venne anche processato. Di Renato Dulbecco,
laureatosi in medicina nel 1936 a Torino, basti sapere che di Di Bella non
vuole nemmeno parlare, per capire che tipo di ricercatore è: assieme a
Garattini e Veronesi nel 1996 stroncò l'utilità terapeutica della melatonina
e poi venne ampiamente smentito dalle numerosissime ricerche e studi
effettuati in seguito in tutto il mondo, non solo da Di Bella, ma anche da
Lissoni, Pierpaoli, Regelson, Reiter, Tancini, Mandala, Barni, Giani,
Ardizzoni, Panzer, Viljoen, Bartsch, etc. Per capire come Dulbecco si sia
prestato al gioco dei falsi virus cancerogeni prima, e poi addirittura alla
strabiliante ipotesi che il cancro sia una malattia genetica, bisogna andare
agli anni in cui lavorava al Salk Institute, una struttura famosa per aver
promosso alla grande la vivisezione su milioni di animali, pratica criminale
oltreché completamente inutile. Il Dottor Jonas Salk, deceduto nel 1995, era
uno del gruppo che promuoveva l'ipotesi virale per l'origine dell'AIDS. Per
meglio illudere la gente, vi fu l'operazione "diamante falso rubato", ovvero
la polemica ad arte tra Luc Montagnier, responsabile della "Divisione
Oncologia Virale" all'Istituto Pasteur di Parigi, e Gallo, capolaboratorio
all'Istituto Nazionale del Cancro (NCI) negli USA, su chi per primo aveva
trovato il virus. I francesi denunciarono il ladro del diamante, peccato che
non esisteva.

Alla fine della zanzata, si misero d'accordo: avrebbero diviso il 20
percento delle royalties, il rimanente 80 percento sarebbe andato ad un
istituto che finanzia la ricerca...sul virus dell'AIDS. E che cosa mai
ricercheranno, secondo voi, i ricercatori che vorranno accedere a quei
finanziamenti?

Tornando a Dulbecco, lo troviamo oggi presidente della Commissione Nazionale
Oncologica. Il suo progetto Genoma sicuramente servirà a qualcosa, intanto a
renderlo famoso, ma per il cancro occorre l'ambizioso progetto
verità-sulle-conseguenze-della-guerra-fredda. Non stupirà sapere che sia
Baltimore che Dulbecco sono legati alla Rockefeller University. Rockefeller,
attivo nel Circolo Bilderberg e nella Commissione Trilaterale, non ha
bisogno di presentazioni. Chiamatelo "Bankenstein".

La mucca pazza

La mucca pazza rappresenta un altro mito, paragonabile al "vello d'oro". E'
chiaro che dopo Cernobil, la centrale che ha fatto traboccare il vaso, la
situazione è precipitata. Le derrate alimentari contaminate, grazie alla
cortomiranza dei politici della cooperazione internazionale, vennero
riciclate come "aiuti al terzo mondo". Non è un caso se proprio nei paesi
dove sono finite queste derrate si registrano Virus Ebola, Virus dell'Ovest
del Nilo, etc. Sono gli stessi paesi dove le pioggie radioattive dei test
hanno infierito maggiormente. Per quanto riguarda le mucche funziona così:
esse vengono alimentate con farine di animali (contaminati), vengono
macellate, alcune parti di scarto ridivengono farine animali, ci si
alimentano altri animali, etc. Non ci vuole il Nobel per capire che con
questo sistema in poco tempo si bioaccumulano i radioisotopi. Se è per
questo, con lo stesso meccanismo si bioccumulano anche altri veleni chimici.
La logica vorrebbe che si effettuasse uno screening in Europa per
individuare le zone meno contaminate dalla radioattività e che si limitasse
a queste l'allevamento e l'agricoltura (sperando che non ci arrivino gli
americani a spararci l'uranio impoverito). Ma gli interessi in gioco, quelli
delle corporation, non quelli degli uomini, pare che non lo permettano.
Bisognerà vedere se gli uomini permetteranno alle corporation di esistere da
sole.

La contaminazione mentale

Cernobil ha fatto definitivamente entrare in crisi il sistema del blocco
sovietico e ne ha decretato la fine. Ma anche in quei momenti di terrore, in
cui ancora non ci si rendeva conto che le conseguenze sarebbero peggiorate
con il tempo, avvenne un fatto clamoroso. Intanto l'incidente venne reso
noto, anche se non nella sua reale dimensione, e non sempre accade così. Nel
1957 ci furono due incidenti di gravità paragonabile a Cernobil, uno a
Sellafield in Inghilterra ed uno negli Urali, URSS. Poco dopo si avrà il
fenomeno dei "bambini del Talidomide". Se oggi andiamo a confrontare le foto
di quei bimbi con quelli nati a Cernobil o nei pressi delle miniere di
uranio, o ancora, con i figli dei veterani delle guerre all'uranio,
troveremo clamorose somiglianze. Fu così che subito dopo Cernobil si mise in
moto la macchina propagandistica della mafia nucleare che fa capo a: il CEA,
il temibile Commissariato dell'Energia Atomica francese, quello che costruì
la centrale nucleare militare di Dimona in Israele, quello che sta
monopolizzando in Europa, assieme alla Bio-Rad, i test per la mucca pazza;
la IAEA, l'agenzia per l'energia atomica che nel 1957 fece l'accordo con
l'Organizzazione Mondiale dell Sanità per nascondere gli effetti delle
radiazioni sull'uomo e che più recentemente, vuole mandare ispettori in Iraq
"perché potrebbero avere armi chimiche", ma non manda la polizia
internazionale ad arrestare i responsabili delle guerre all'uranio
impoverito, arma condannata dall'ONU e da vari trattati internazionali
contro le armi disumane, con buona pace di Greenpeace; l'Euratom, che chiuse
tutti e due gli occhi sullo scandalo del traffico di uranio di Israele e non
disse niente per dieci anni; la BNFL, British Nuclear Fuel, l'azienda
britannica che ha collezionato più scandali e morti collaterali di Al
Capone; la NRC, Nuclear Regulatory Commission, che arrivò ad inventarsi un
dossier di 550 pagine per nascondere il fatto che Israele stava diventando
un altro paese che farà del ricatto nucleare, del terrorismo nucleare, il
principale strumento di politica estera; la Lockheed e la Boeing dell'uranio
sugli aerei di linea; la Honeywell e la Alliant Techsystem delle mine
ADAM/PDM (antiuomo, anticarro e radioattive); la tedesca Rehinmetall, e chi
più ne ha più ne metta. Che cosa si inventarono? Che la radioattività non è
pericolosa, al massimo qualche cancro alla tiroide e nulla più. Che scarsa
fantasia. Già negli anni '60 il National Cancer Institute degli USA, NCI, si
era inventato che il fallout radioattivo provocava solo cancri alla tiroide.
Questo perché il cancro alla tiroide è uno dei meno pericolosi, uno dei
pochissimi curabili secondo la scienza postnazista della radioterapia e
della chemioterapia. Il Cerno-panico tuttavia non è servito a scuotere e
svegliare la coscienza, soprattutto dei burocrati. E' di poco più di un mese
fa la lettera laconica del Prefetto di Trieste Grimaldi che, alla
cittadinanza preoccupata che gli chiedeva di divulgare il piano di emergenza
nel caso saltasse un sommergibile nucleare, rispondeva: non posso, il piano
è segreto... Ma come? Perché? In Svizzera, a pochi chilometri di distanza
geografica ma ad anni luce dalla nostra civiltà, i piani di emergenza
nucleare sono pubblici, ci sono i rifugi antiatomici, e anche i bambini
delle elementari partecipano alle regolariesercitazioni per essere pronti in
caso di incidente, cose da noi sconosciute qui in Italia. A Ginevra si è
laureato in medicina un italiano con la tesi: "Chi far entrare e chi no, nei
rifugi nucleari, in caso di guerra nucleare." Sarebbe da pubblicare.

La incultura del segreto

Il Segreto serve soprattutto a non rendere conto delle proprie azioni e a
ricattare la gente. Durante il regime hitleriano quello che succedeva nei
campi di concentramento era segreto. Chi vi finiva, faceva un viaggio di
sola andata. I responsabili dissero poi: ubbidivamo agli ordini. Ebbene,
certi ordini sono idioti e provocano danni immensi. Chi vi ubbidisce o è un
complice, o un codardo o un traditore, le tre cose non si escludono a
vicenda. La democrazia è basata sull'informazione del popolo il quale,
proprio in base ad essa, può effettuare delle scelte. Il Segreto fa parte di
un retaggio della guerra fredda che ha provocato più di un miliardo di
vittime. E se si pensa che metà della popolazione mondiale è destinata al
cancro, ce ne sono altri tre miliardi in fila. I 70 milioni di dossier
segreti raccolti dai Carabinieri in Italia potrebbero rivelarsi un
pericoloso strumento di persecuzione nel caso s'instauri un regime
illiberale, ma anche così rappresentano una brutta arma.

Il silenzio degli innocenti

E' importante che si sappia che esistono delle soluzioni solo quando i
problemi vengono impostati ed affrontati correttamente. Questo lo abbiamo
imparato a scuola, quando studiavamo matematica. La difficoltà maggiore che
dobbiamo affrontare consiste nel fatto che i media sono tradizionalmente
accentrati in gruppi di potere che non hanno come primo scopo quello di
informare le masse, o di salvarle, bensì di intrattenerle. Di divertirle, di
"tranquillizzarle". Così, la voce fuori dal coro, il semplice cittadino, non
ha oggi altra possibilità che affidare ad Internet il proprio messaggio. Su
Internet, il sito dell'Istituto Superiore della Sanità vale quanto quello di
Di Bella. E quello del Pentagono vale quanto il mio.

Ma sui media tradizionali, quelli che arrivano dalla signora Teresa
che-fa-la-spesa, certe verità non passano. E così accade che nessuno faccia
niente semplicemente perché non sa quello che sta succedendo. L'uomo
qualunque mette mano al portafogli e versa un contributo per la "Ricerca del
Vaccino contro il Virus Che Non Esiste". Ed i camici bianchi, appena il
nostro si volta, versano tutto sui conti bancari off-shore. Aveva ragione
Beppe Grillo quando diceva che almeno un'ora della giornata contro il cancro
andrebbe utilizzata per spiegare come si spendono i soldi raccolti. Avete
mai visto in televisione gli effetti della radioterapia e della chemio?

La cura c'è ma non si vuol vedere

Molte di queste nuove malattie sono provocate dall'inquinamento nucleare che
colpisce il sistema immunitario e rovina il patrimonio genetico
dell'umanità. Il problema era già stato evidenziato nel 1958 da Linus
Pauling e da Andrei Sakarov. Non si tratta solo dell'uranio e degli altri
isotopi radioattivi, ma anche dello stesso sistema di produzione
dell'uranio. L'uranio 235 viene estratto dall'esafluoruro di uranio, UF6. In
questo processo centinaia di migliaia di tonnellate di fluoro vengono
sparate nell'atmosfera ogni anno. Il fluoro è un alogeno, come il cloro, ed
è alla base dei gas nervini come il Soman ed il Sarin. Gli alogeni hanno un
effetto immunosoppressore che si somma all'effetto della contaminazione
radioattiva moltiplicandone i risultati dannosi sul sistema immunitario. Un
altro effetto della dispersione di alogeni non è di tipo fisico ma bensì
mentale. Il fluoro indebolisce le capacità cognitive e di coordinamento
delle persone. Per questo motivo venne segretamente utilizzato in Iraq e nei
Balcani nelle guerre umanitarie. Fu uno scienziato tedesco a proporre per
primo la fluorazione dell'acqua potabile per esaltare l'impatto della
macchina propagandistica sulle persone. Era uno dei sistemi per effettuare
meglio il lavaggio del cervello delle masse. Il consiglio venne seguito alla
lettera. Per approfondire, andatevi a rileggere "I Persuasori Occulti"
scritto da Vance Packard nel 1956 (The Hidden Persuaders).

Mettiamo fine al Nazismo

Le grandi società farmaceutiche nate dalla dissoluzione della IG-Farben,
quella che inventò il Zyklon-B, il gas per la "soluzione finale" contro i
deportati nei campi di concentramento, sono le stesse che oggi ci propongono
costosissimi medicinali dai mostruosi effetti collaterali. Si pensa forse di
porre fine alle sofferenze dei più deboli sterminandoli? L'esempio dell'Iraq
è clamoroso: dopo i bombardamenti all'uranio, niente vitamine. Il programma
Oil-for-Food, petrolio in cambio di cibo, non permette agli iracheni di
acquistare le vitamine. La vitamina "E", associata ad altre, svolge una
importante funzione di protezione del sistema immunitario.

Pertanto in questo programma UK-USA di sterminio pianificato, alla
popolazione irachena viene permesso di acquistare soltanto proteine e
carboidrati. Ma presto ci sarà un allentamento dell'embargo: gli daranno la
chemioterapia e, chissà, l'AZT per curare l'AIDS.

Non è ora di dir basta?