A Maria Teresa: ti invio quel documento sull'acqua distribuito nel corso
dell'iniziativa sulla casa ecologica...vedi cosa te ne pare e se si può
distribuire
UN SISTEMA CHE FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI
Dopo il nulla di fatto del summit di Johannesburg, che aveva come scopo
quello di ridiscutere il sistema di produzione attuale in rapporto con l
ambiente, si fa sempre più allarmante la crisi che attraversa la nostra
società in tutte le sue articolazioni.
I potenti della terra hanno dato ancora prova che alle leggi del mercato
globale non può essere anteposto alcun diritto dei popoli a vivere in un
ambiente più sano e che quindi la ricerca del così detto sviluppo
sostenibile sia solo una chimera o una mistificazione gettata in pasto ai
media per dire che anche loro sono portatori di buoni propositi.
Il caso dellacqua e delle risorse idriche mondiali in questo senso è
emblematico. I cambiamenti climatici e luso non sostenibile delle risorse
naturali da parte delluomo e dellattuale sistema di produzione, pongono
oggi più che mai il problema acqua oltre che in termini qualitativi anche in
termini quantitativi.
Già nel 1995 Ismail Serageldin, vicepresidente della Banca Mondiale sostenne
che: <<Nel prossimo secolo le guerre scoppieranno per lacqua, non per il
petrolio o per motivi politici>>. Infatti, già da qualche anno stiamo
assistendo, in varie zone del mondo, tensioni tra Stati per lo sfruttamento
di fonti di approvvigionamento comuni. Senza dimenticare tutte quelle lotte
interne generate dalla povertà in cui le popolazioni si trovano a causa
della penuria dacqua o di una sua non equa distribuzione tra le classi
sociali. Insomma, lacqua sta diventando un bene per pochi.
Basti pensare che 1 miliardo e 400 milioni di persone nel mondo non hanno
accesso allacqua potabile, mentre per più di 2 miliardi la qualità dell
acqua lascia a desiderare. Inoltre, si stima che 200 milioni di bambini
muoiono ogni anno a seguito del consumo di acqua insalubre e per le cattive
condizioni sanitarie che ne derivano. E evidente che è in atto un processo
di mercificazione che sta trasformando lacqua da bene patrimoniale dell
umanità e bisogno umano di base a un prodotto di lusso su cui lucrare
profitti.
Il business dellacqua, su cui si sono catapultate molte delle più grandi
multinazionali mondiali (vedi Danone e Nestlè), si sta allargando
velocissimamente guadagnando fette strategiche del mercato mondiale.
In Italia, nellultimo decennio la produzione nazionale di acque minerali è
passata da 6.100 milioni di litri a 9.150, per un giro daffari totale di
circa 4.500 miliardi di lire lanno (va ricordato, inoltre, che la
pubblicità per lacqua minerale in Italia è al secondo posto di
investimenti). Andamento che riflette come ormai anche nel più semplice
gesto quotidiano, come bere un bicchiere dacqua, abbiamo introiettato i
messaggi di un pensiero consumista omologante dove anche una merce
voluttuaria come lacqua minerale viene percepita come un bene necessario.
Anche in materia di gestione dellacqua le multinazionali hanno fiutato l
odore di un grande business e già stanno facendo i conti con il fenomeno di
abdicazione delle strutture pubbliche in favore di soggetti privati.
In Europa il processo di privatizzazione per la gestione dei servizi idrici
rispetto alla gestione pubblica non sembra, però, dare i risultati sperati
aprendo delle contraddizioni:
· In Inghilterra e nel Galles, lobiettivo della profittabilità è stato
raggiunto a scapito dei consumatori e della qualità del servizio;
· In Francia, con il caso Grenoble, si è passati dalla privatizzazione alla
rimunicipalizzazione e in generale sono stati individuati ricorrenti
irregolarità, quali restrizioni della concorrenza, scarsa trasparenza,
aumenti tariffari, rapporti impari tra autorità locali e gestori,
corruzione;
· In Germania i gestori dei servizi idrici si oppongono alla
liberalizzazione nel settore idrico, preoccupati della eventuale diminuzione
della qualità del servizio.
In Italia proprio in questa fase, con lapplicazione della legge Galli e con
lart.35 della finanziaria, sta partendo la trasformazione delle aziende
speciali e dei consorzi pubblici in società di capitali sancendo un
passaggio grave e irreversibile verso la privatizzazione dei servizi
pubblici locali.
Pertanto come Genzano social forum crediamo sia importante attivare una
serie di iniziative ben articolate che riescano ad unire diverse sfere da
quella culturale a quella ambientale, da quella lavorativa a quella dei
diritti:
· Campagne di educazione ambientale nelle scuole e di auto-educazione
popolare per iniziare ad applicare la regola delle 5 R Rispetta
Ripensa Riduci Riusa Ricicla per non dimenticare come già dalle scelte
quotidiane e dagli stili di vita si può iniziare ad esprimere il proprio
dissenso per le scelte in atto;
· Creare nuove forme di democrazia partecipativa perché i cittadini non solo
devono essere al centro del processo decisionale, ma partecipi del
finanziamento di tutto il ciclo di utilizzo dellacqua;
· Aprire piattaforme di lotta ai processi di privatizzazione in atto che
riescano ad unire i cittadini, per assicurare a tutti laccesso allacqua
perché diritto inoppugnabile, e i lavoratori che da queste politiche si
vedono relegare nel mondo della precarietà e della flessibilità.
GENZANO SOCIAL FORUM
Assemblea tutti i mercoledì alle ore 19 presso la Casa delle Associazioni
Via Tevere, 10 Genzano di Roma
http://web.tiscali.it/GenzanoSF
genzanosf@???