Commissione Preparatoria
del congresso di fondazione del
(nuovo)Partito comunista italiano
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Partecipare allattuazione del piano in due punti per costituire il partito
comunista proposto dalla CP:
1. elaborare il Manifesto Programma del partito a partire dal Progetto
pubblicato dalla Segreteria Nazionale dei CARC nel 1998;
2. costituire Comitati di Partito clandestini provvisori che invieranno i
loro delegati al congresso di fondazione che approverà il Manifesto
Programma e lo Statuto del partito ed eleggerà il Comitato Centrale che a
sua volta ristrutturerà dallalto in basso i Comitati di Partito.
23 settembre 02
Comunicato
Combattere questo governo di assassini che infanga l'immagine del nostro
paese agli occhi di tutto il mondo!
Promuovere la solidarietà delle masse popolari italiane con i lavoratori
immigrati e con le masse popolari dei paesi oppressi dai gruppi e dagli
Stati imperialisti!
Le stragi consumate in queste ultime settimane al largo delle coste della
Sicilia hanno messo drammaticamente in risalto il ruolo criminale che lo
Stato italiano svolge da anni contro i lavoratori immigrati e le masse
popolari dei paesi oppressi. Nel nostro paese possono entrare e fare i porci
comodi loro gli agenti USA, gli agenti dei sionisti e di altri paesi
imperialisti, possono entrare e fare i porci comodi loro tutti quelli che il
Vaticano invita per i suoi servizi, possono entrare e fare i porci comodi
loro i ricchi di tutto il mondo. Ma chi viene per sfuggire alla miseria e a
cercare un lavoro, è costretto a entrare in Italia di soppiatto, a mettersi
nelle mani di contrabbandieri, a pagare a caro prezzo per sfuggire ai
militari che controllano i confini, a rischiare la vita e spesso a perderla.
Questo avviene a causa della persecuzione di classe e razziale che permea la
legislazione e l'attività dello Stato dei gruppi imperialisti.
Il governo della banda Berlusconi e tutti i gruppi imperialisti italiani
(dalla Confindustria, al Vaticano, alla Mafia) portano la piena
responsabilità delle stragi di lavoratori immigrati, di donne e di bambini
che si ripetono, e con frequenza crescente, ai confini del nostro paese.
Essi portano la piena responsabilità del traffico di uomini, donne e bambini
che vengono deportati in Italia e in Europa dai paesi coloniali e
semicoloniali e dagli ex paesi socialisti: destinati alla prostituzione,
agli esperimenti "scientifici" (al modo messo in uso dai medici nazisti e
continuato negli istituti di ricerca USA) e alla asportazione di organi per
i trapianti, usati come schiavi e come lavoratori supersfruttati, privi
anche di quei minimi diritti che una parte dei lavoratori italiani ancora è
riuscita a preservare dalla rapina della borghesia imperialista.
Inutilmente i portavoce della borghesia imperialista italiana danno la colpa
agli "scafisti", ai "mercanti di carne umana" e ai contrabbandieri. Questi
sono solo l'ultima ruota del carro, gli infami esecutori di un traffico
infame che la borghesia imperialista ha suscitato, promuove e sfrutta; essi
riescono a svolgere il loro sporco lavoro solo grazie alle leggi che lo
Stato italiano ha approvato contro l'immigrazione dei lavoratori e alla
persecuzione dei lavoratori immigrati che esso conduce sull'intero
territorio; essi sono solo i pesci piccoli, la manovalanza di un sistema in
cui per fare profitti tutto è lecito, in cui i capitalisti sacrificano ogni
diritto e ogni dignità dei lavoratori per rispondere alle richieste del
mercato capitalista e alle sue leggi, per aumentare la competitività delle
proprie merci e i profitti. L'invocazione ricorrente degli esponenti del
governo della banda Berlusconi agli altri Stati imperialisti della Unione
Europea perché "collaborino alla difesa delle frontiere meridionali della
UE" contro gli immigrati, è solo la manifestazione della complicità che lega
tutti i gruppi e gli Stati imperialisti in questa sporca e sanguinosa guerra
contro i lavoratori dei paesi coloniali e semicoloniali e degli ex paesi
socialisti.
Nel corso degli ultimi trent'anni la borghesia imperialista ha obbligato
tutti gli Stati da essa dipendenti ad aprire le frontiere ai suoi capitali e
a dare ogni licenza ai gruppi imperialisti e ai loro agenti perché
saccheggiassero e sfruttassero le risorse di ogni paese in ogni modo che a
loro convenisse. Essa ha imposto che le sue imprese industriali, minerarie,
petrolifere, turistiche, agricole e di collocamento di rifiuti tossici e
nocivi avessero piena libertà d'azione: così ha cacciato i contadini dalle
loro terre e ha ulteriormente peggiorato le già misere condizioni di vita
delle grandi masse popolari. Ha imposto in ogni paese ai governi di
eliminare i servizi pubblici, le attività economiche pubbliche (il settore
statale dell'economia) e le sovvenzioni per l'acquisto dei beni di prima
necessità perché usassero le loro entrate innanzitutto per pagare i prestiti
usurai che essa imponeva e con cui premiava i propri agenti e servi e
aprissero il mercato del paese all'esportazione delle merci da essa prodotte
in eccedenza a livello mondiale. Approfittando dell'indebolimento del
movimento comunista mondiale e del prevalere in esso del revisionismo
moderno, essa ha soffocato o corrotto i movimenti di liberazione nazionale
dei paesi coloniali e semicoloniali, ha messo in seria difficoltà la
rivoluzione democratica in corso in quei paesi, ha stravolto e corroso i
paesi socialisti fino a farli crollare, ha corrotto i partiti comunisti fino
alla scomparsa di gran parte di essi o alla loro trasformazione completa in
partiti borghesi. L'importante ruolo che ha avuto il Vaticano in questa
opera di cui oggi centinaia di milioni di persone soffrono le conseguenze,
lo condanna definitivamente a essere bersaglio delle masse popolari di tutto
il mondo che lotteranno per un nuovo superiore ordinamento sociale. Forte
della sua vittoria sul movimento comunista, la borghesia imperialista ha
messo e mantenuto al potere in ogni paese governi, partiti e personaggi
disposti a opprimere il proprio popolo e a metterlo a completa disposizione
delle imprese dei gruppi imperialisti. Nei paesi già socialisti essa ha
imposto regimi monopolizzati dai peggiori speculatori formatisi nei
trent'anni di direzione dei revisionisti moderni (1956-1989) e dai gruppi
fascisti e nazisti dell'emigrazione anticomunista che dopo la seconda guerra
mondiale si erano insediati in Europa, negli USA, in Australia, in Sudafrica
e in altri paesi capitalisti. I governi, i movimenti e i partiti che non si
sono rassegnati a queste imposizioni, essa li ha boicottati, li ha additati
come banditi e nemici della libertà dei capitalisti, li ha isolati e
denigrati, li ha infiltrati e destabilizzati, ha suscitato ribellioni contro
di essi e li ha rovesciati. Gli Stati che non è ancora riuscita a ridurre ai
propri servizi o si ribellano alle sue crescenti pretese, essa li chiama
stati banditi e li fa bersaglio di pressioni e aggressioni di ogni genere: è
il caso di Cuba, della Corea del Nord, dell'Irak, dello Zimbabwe e di altri
paesi che la borghesia imperialista ha messo al bando.
Ai lavoratori che essa con le proprie operazioni economiche e politiche
costringe a lasciare le loro terre, la borghesia imperialista chiude le
frontiere dei paesi imperialisti e li sottopone a limitazioni, regolamenti e
soprusi di ogni genere. Quando riescono a entrare, essi restano privi di
diritti e costretti a subire ogni angheria delle pubbliche autorità e dei
privati (dal padrone di casa all'industriale), pena la reclusione nei campi
di concentramento e l'espulsione. Per sopravvivere essi sono costretti ad
accettare i lavori più sporchi, nelle condizioni peggiori e ai salari più
bassi; è ovvio che in queste condizioni una parte di essi si incanala nel
vasto campo delle attività criminali che, indipendentemente da loro, si
espandono in ogni paese imperialista e la borghesia usa anche questo per
rafforzare la persecuzione contro tutti gli immigrati. La legge Bossi-Fini
ora, come prima la legge Napolitano-Del Turco, regolamentano e legalizzano
le mille angherie ufficiali che si aggiungono a quelle private e di fatto e
le supportano.
In questo modo la borghesia imperialista ottiene numerosi vantaggi.
- Anzitutto dispone di una abbondante manodopera a buon mercato, costretta a
lavorare senza alcun riguardo alla salute e alla sicurezza, senza limiti di
tempo e con la massima flessibilità, a salari inferiori persino a quelli
contrattuali: insomma anticipano i rapporti di lavoro che con la legge Treu
del '97 e con la legge delega in approvazione al Parlamento la borghesia
vuole imporre a tutti i lavoratori italiani.
- In secondo luogo dispone di una massa di manovra con cui ricatta
continuamente e da ogni lato la massa dei lavoratori italiani: dalla
minaccia di sostituirli con i lavoratori immigrati fino alla minaccia di
delocalizzare le aziende nei paesi oppressi. De Benedetti, Benetton, Agnelli
sono i maestri di questi ricattatori.
- In terzo luogo devia contro i lavoratori immigrati l'indignazione e la
ribellione di una parte dei lavoratori italiani per le condizioni di vita e
di lavoro che devono subire da parte della borghesia imperialista: essa
cerca di promuovere una "guerra tra poveri" per indebolire la resistenza dei
lavoratori italiani e immigrati alla sua rapina. Bossi è il portabandiera
ufficiale di questa "crociata" e le canaglie fasciste si distinguono per le
loro imprese vigliacche contro i più deboli e indifesi.
- In quarto luogo usa la presenza dei lavoratori immigrati, la miserabile
condizione in cui sono costretti, la "guerra tra poveri" che essa alimenta,
i conflitti che ne derivano per giustificare l'aumento delle misure
repressive, per rafforzare le forze pubbliche e private di polizia e
ampliare i poteri arbitrari di cui dispongono, per elargire più soldi e
potere al clero e al Vaticano che con ipocrisia e profitto amministrano la
beneficenza e l'assistenza, per aumentare il suo sistema di controllo sulla
popolazione e restringere i diritti civili, per fomentare il riarmo, per
incoraggiare l'arroganza del corpo degli ufficiali e degli alti funzionari e
proteggere le loro attività e iniziative extralegali.
- In quinto luogo essa usa la popolazione dei paesi oppressi come serbatoio
di reclute per la malavita organizzata e per reclutarvi spie, poliziotti e
soldati che lavorino al suo servizio contro le masse popolari italiane e dei
paesi oppressi.
La persecuzione e lo sfruttamento economico e politico dei lavoratori
immigrati si saldano così
- con la politica di rapina che i gruppi imperialisti conducono contro i
lavoratori e le masse popolari italiane limitando ed eliminando le conquiste
di civiltà e di benessere che avevamo strappato sotto la direzione del
vecchio movimento comunista: dall'assistenza sanitaria, alla pensioni, ai
diritti sul posto di lavoro, alla scala mobile, ai Contratti Collettivi
Nazionali di Lavoro, al diritto allo studio, al diritto di sciopero, ecc.
ecc.: la legge delega sul lavoro, l'attacco all'art. 18 e la sequela di
leggi e leggine in corso di approvazione in Parlamento rafforzano questo
corso;
- con l'aggressione dei paesi coloniali, semicoloniali ed ex socialisti da
parte degli Stati imperialisti a cui lo Stato italiano partecipa oramai
direttamente con almeno 10.000 soldati già impegnati sul campo, senza limiti
di spesa e con un impegno crescente: la spedizione degli Alpini in
Afganistan patrocinata da Berlusconi e dal ministro Antonio Martino è solo
l'ultimo episodio in ordine di tempo.
È per condurre più liberamente e su scala più vasta questa politica che la
borghesia imperialista italiana e in particolare la Confindustria, il
Vaticano, la Mafia, la Massoneria, le agenzie USA e gli altri maggiori
gruppi di potere hanno affidato il governo del paese alla banda di fascisti,
razzisti, avventurieri, speculatori, clericali e mafiosi che Berlusconi ha
raccolto attorno a sé grazie alle ricchezze e alle relazioni accumulate in
decine di anni di attività mafiose all'ombra dei governi democristiani e
craxiani. Ma la politica condotta dai gruppi imperialisti e dal loro Stato
non è casuale, non è frutto di ignoranza o di arretratezza culturale, né
della particolare abitudine a delinquere della banda Berlusconi. È una
politica dettata dagli interessi dei gruppi imperialisti e dalle necessità
che l'ordinamento sociale capitalista impone ad ognuno di essi, stante la
grave crisi generale del capitalismo in corso. Lo dimostra il fatto che la
banda Berlusconi in ogni campo non fa che continuare, aggravandola, la
politica seguita dai governi di centro-sinistra che l'hanno preceduta. Lo
dimostra il fatto che in ogni paese imperialista (dagli USA alla Spagna) la
borghesia segue politiche analoghe a quelle della banda Berlusconi.
Per uscire da questa situazione, per impedire che essa si aggravi ancora,
anche solo per rallentare il suo peggioramento c'è un solo modo: la
mobilitazione della classe operaia e delle masse popolari per creare un
nuovo movimento di lotta contro i capitalisti e i loro governi, per
promuovere e appoggiare la rinascita del movimento comunista, per creare
condizioni favorevoli alla ricostruzione di un nuovo vero partito comunista.
Ogni speranza riposta in un ripensamento che parta dall'interno della
borghesia imperialista è un'illusione. Noi comunisti dobbiamo senza posa
spiegarlo e mostrarlo alle masse popolari, in particolare ai lavoratori
avanzati, man mano che gli avvenimenti confermeranno la nostra propaganda.
Cofferati semina promesse che se anche andasse al potere non potrebbe
mantenere, anche se ci credesse e lo volesse, perché per governare avrebbe
bisogno del consenso del grosso della borghesia imperialista italiana e
internazionale. Il Vaticano fa belle dichiarazioni di amore universale, di
solidarietà e a favore della pace, ma collabora a man bassa in ogni campo
con la banda Berlusconi e con gli altri gruppi e Stati imperialisti. Se solo
si considera che contro le imprese brigantesche dei gruppi e degli Stati
imperialisti esso non mette in campo neanche un decimo dell'influenza morale
di cui si avvalse per contrastare il movimento comunista, risulta chiaro che
il Vaticano cerca solo di approfittare dei sentimenti di solidarietà e
dell'indignazione delle masse popolari contro quelle imprese brigantesche
per accrescere la sua parte nella spartizione del bottino che quelle imprese
brigantesche procurano.
Solo con la rinascita del movimento comunista le masse popolari dei paesi
imperialisti e dei paesi oppressi metteranno fine all'attuale corso delle
cose. L'unità di tutti i lavoratori nella lotta contro la borghesia
imperialista, il suo ordinamento sociale e il suo ordine internazionale, la
solidarietà tra lavoratori e masse popolari dei paesi imperialisti e i
lavoratori immigrati e le masse popolari dei paesi oppressi sono un aspetto
imprescindibile della comune lotta per l'avvenire e il progresso degli uni e
degli altri.
Uniamoci con i proletari e i popoli oppressi di tutto il mondo, nella lotta
contro la borghesia imperialista, per promuovere la rinascita del movimento
comunista, per creare un nuovo superiore ordinamento sociale, per instaurare
il socialismo.
Trasformiamo la guerra che la borghesia imperialista conduce capillarmente e
quotidianamente contro le masse popolari, in una guerra rivoluzionaria che
le masse popolari conducono con consapevolezza sempre maggiore, in modo
organizzato e prendendo l'iniziativa nelle proprie mani, fino a eliminare
l'ordinamento sociale della borghesia imperialista.
I lavoratori immigrati uccisi dalla borghesia ai confini del nostro paese
sono nostri morti, come i morti sul lavoro, come le vittime del profitto,
della speculazione e della barbarie che la borghesia conserva e ci impone in
ogni campo.
W il (nuovo)Partito Comunista Italiano!
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