carissimi amici delle liste cerchio, libertari, redditolavoro, telestreet,
ainfos, qui_papillon, ecosolidale, sexyshock
ho appena letto un piccolo libretto "Quando la patria chiama ditele che
s'impicchi" e questa lettera che riporto qui sotto di Gino Strada
mi sono resa ridicola per circa un annetto girando per le piazze con certe
cianfrusaglie addosso, pentole sulla testa, vestita da vagabonda,
rappresentando meglio che potessi con quanto avevo a disposizione alcune
idee relative alla contrarieta' alla guerra, al sostegno di un reddito di
cittadinanza, al diritto di godersi il mondo in ogni sua parte senza
necessita' di permessi, all'abolizione delle carceri. I miei messaggi non
erano quasi mai diretti solo alla piazza canonica prescelta dai vari gruppi;
me li portavo appresso sull'autobus, sul treno, per le strade circostanti, e
facevano sicuramente piu' effetto al di fuori del contesto della
manifestazione, proprio perche' espressi al di fuori della conformita'.
Ci sono molti ragazzi che indossano orecchini e borchie e ciuffi colorati
tutti i giorni - manifestandosi "diversi" - ma a me non e' chiaro il loro
messaggio, cioe' non so cosa vogliano dire esattamente perche' non e'
scritto da nessuna parte.
Allora io vorrei lanciare un appello: facciamo delle targhette, cosi' come
le fanno le grandi sartorie di tutto il mondo, da attaccare su ogni abito o
borsa, come sto tentando di fare io con il nastro adesivo che pero' non
regge e dopo un po' casca. "Non in mio nome" va benissimo, e' chiarissimo, e
altri se ne possono fare sugli altri argomenti; e bisogna portarseli sempre
appresso, cosi' come si mettono le mutande sotto e le calze, sopra bene in
evidenza, per vederci, per salutarci, per farci un sorriso riconoscendoci in
mezzo alla gente, per avere e dare un'idea di quanti siamo veramente, con
coraggio. L'idea del fazzoletto bianco e' carina, ma ci sono altre
questioni, e bisogna estenderla a tutto, secondo me, cosi' come dice Bifo,
ad una diversa visione che prepari altri mondi.
laura
p.s. a sexyshock: ne dobbiamo fare una bellissima sulla libera sessualita',
per ridurre la violenza in quelle terribili carceri in cui si sono cacciate
le famiglie
> > Subject: Una lettera di Gino Strada
> >
> >
> > >
> > > Uno Straccio di PACE
> > >
> > > Cari amici,
> > >
> > > "Fuori l'Italia dalla guerra", firmato ormai da oltre duecentomila
> > persone, non è più soltanto un appello, ma diventa una iniziativa per
> > sensibilizzare i cittadini, le famiglie italiane.
> > >
> > > Siamo convinti - e ne abbiamo ogni giorno nuove conferme - che la
grande
> > maggioranza dei nostri concittadini sia contraria alla guerra, in
> > particolare alla nuova guerra contro l'Iraq che è ormai all'orizzonte.
> > >
> > > Per rendere visibile questa "opinione pubblica" che crediamo
trascurata
> e
> > oscurata da molti giornali e televisioni, chiediamo un gesto, una
> > testimonianza: appendere stracci bianchi, bandiere di pace, alle
finestre
> e
> > ai balconi delle nostre case e dei luoghi di lavoro ma anche annodare un
> > piccolo straccetto bianco al polso, alla borsetta, allo zaino, alla
> > bicicletta, al guinzaglio del cane: ovunque sia visibile.
> > >
> > > Uno straccio di pace è un modo semplice per far sapere che vogliamo
> > trovare nuove forme di stare insieme, nuovi modi per risolvere i
problemi
> > che non siano la violenza, il terrorismo, la guerra.
> > >
> > > Dobbiamo vincere una sorta di pudore, di timidezza, e dobbiamo credere
> che
> > sia possibile: se i duecentomila che hanno firmato l'appello di
> Emergency -
> > e ogni giorno diecimila persone si aggiungono all'elenco - esponessero
uno
> > straccio di pace - la cosa non potrebbe più essere ignorata o censurata.
> > >
> > > Duecentomila stracci di pace potrebbero addirittura rappresentare una
> > massa critica capace di innescare una reazione a catena.
> > >
> > > E'una scommessa difficile, ma non dobbiamo perderla. O riusciamo a
> tenere
> > "Fuori l'Italia dalla guerra" o non sarà possibile neppure tenere la
> guerra
> > fuori dall'Italia.
> > >
> > > E' un impegno che vi chiediamo, è la prima di tante iniziative che,
> > insieme con altre organizzazioni, vi proporremo per i prossimi mesi.
> > >
> > > Tenere l'Italia fuori dalla guerra è davvero nelle nostre mani.
> > >
> > > Buon lavoro a tutti noi
> > >
> > > Gino Strada
> > > --
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