Szerző: inoltro Dátum: Tárgy: [Lecce-sf] Documenti Riunione Nazionale
Carissime/i,
domenica 13 ottobre si è tenuta a Firenze una riunione nazionale
del Movimento dei Social Forum che ha visto la
presenza di 14 Social Forum territoriali e 15 reti/organizzazioni/
associazioni nazionali.
Di seguito si riportano :
- la mozione approvata sulla generalizzazione
dello sciopero del 18 ottobre
- l'appello ai Social Forum in vista del Forum Sociale
Europeo.
E' stato approvato anche un documento sulle iniziative
da intraprendere contro la guerra preventiva in Iraq che vi sarà inviato
al più presto.
saluti a tutte/i
Bsf
Per il 18 ottobre è indetto da CGIL, COBAS, CUB, RDB, SIN-COBAS e da
altre organizzazioni del sindacalismo di base, uno sciopero generale.
Questo sciopero cade in una situazione caratterizzata dai preparativi
della guerra preventiva di Bush contro l'Irak, del permanente attacco
militare di Sharon contro i palestinesi; in Italia, siamo di fronte
allo smantellamento di intere fabbriche della Fiat, a una Finanziaria
di ulteriore distruzione dello Stato sociale e di privatizzazioni, alla
deregolamentazione del mercato del lavoro, alla cancellazione dell'art.
18 dello Statuto.
Nel successo dello sciopero generale sono impegnati i social forum,
che, come già in occasione di quello del 16 aprile, si propongono di
generalizzare lo sciopero.
Generalizzazione significa coinvolgere:
- il precariato in tutte le sue forme; il 16 ottobre ci sarà la
giornata internazionale per la sovranità alimentare e per il lavoro
contadino entro cui si svolgeranno manifestazioni contro
il 'mcsfruttamento'; è una giornata simbolo contro la precarietà, l'uso
selvaggio della flessibilità del lavoro, il mobbing, i bassi salari, e
contro il 'cibo unico'
- i migranti, che sono parte integrante delle lotte del lavoro
per nuovi diritti universali di cittadinanza a prescindere dalla
nazionalità, contro la legge Bossi-Fini, che richiama in vita forme di
vero e proprio schiavismo;
- le e i giovani, nelle cui persone precarietà e formazione si
intrecciano, veri e propri precari in formazione;
- i quartieri e i territori;
- attivare lo sciopero del consumo contro un mondo e un modo di
vita sempre più mercificato.
La generalizzazione rafforza lo sciopero delle lavoratrici e lavoratori
dipendenti sottoposti da anni, compresi quelli dei governi di
centrosinistra, alla compressione dei redditi, alla diminuzione
dell'occupazione, alla distruzione dei diritti, in modo da gettare
anche loro nell'insicurezza.
La Fiat è l'emblema di queste politiche di 'macelleria sociale': alle
lavoratrici e ai lavoratori della Fiat va tutta la nostra solidarietà.
La collettività deve intervenire sulla crisi della Fiat, per sostenere
le lotte delle lavoratrici e dei lavoratori e per dare prospettive di
occupazione nuova e di qualità; la collettività deve intervenire per
superare la crisi dell'auto impostando una politica della mobilità
capace di garantire il diritto di ognuno a muoversi senza che questo
sia legato all'auto privata ma a forme di trasporto pubblico, a
rinnovati assetti delle città e del territorio, finora subordinati agli
interessi privati dell'industria automobilistica.
I social forum faranno sentire il loro no:
- alla guerra contro l'Irak 'senza se e senza ma', 'con l'ONU o senza
l'ONU';
- alla legge Bossi-Fini, schiavista e razzista;
alla Finanziaria di distruzione dello Stato sociale;
- alla privatizzazione e mercificazione delle risorse e dei beni
pubblici sociali - dall'acqua all'energia, dalla scuola alla sanità,
scelte fatte già dagli stessi governi di centrosinistra;
- alla deregolamentazione del mercato del lavoro, e
all'annullamento dei diritti del lavoro individuali e collettivi.
I social forum sono per :
- la difesa e l'estensione dell'art. 18 dello Statuto; per questo
sosterremo i referendum sui diritti sindacali, così come sosterremo i
referendum per abrogare la legge sulla parità scolastica e quelli per
la difesa dell'ambiente;
- il reddito sociale per contrastare le politiche di workfare;
- una carta dei diritti del lavoro precaria e atipico;
- la riqualificazione di servizi pubblici a garanzia del diritto
all'istruzione, alla salute e alla previdenza;
- la democrazia sindacale, perché le lavoratrici e i lavoratori abbiano
il potere decisionale sulle piattaforme e gli accordi sindacali, che
richiede nuove regole sulla rappresentanza sindacale.
Riunione nazionale del Movimento dei Social Forum
Firenze 13 ottobre 2002
Mancano ormai soltanto alcune settimane al primo Forum Sociale Europeo che
si terrà a Firenze nei giorni dal 6 al 10 novembre. Abbiamo di fronte una
occasione straordinaria per costruire mobilitazioni su scala continentale e
per mettere in rete i movimenti sociali di tutta Europa.
Veniamo da Genova. Siamo stati protagonisti delle mobilitazioni contro la
guerra infinita in Afghanistan e la razzista legge Bossi-Fini. Abbiamo
attraversato al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici le lotte e gli
scioperi contro l'assalto governativo ai diritti fondamentali di chi lavora.
Pensiamo che i diritti debbano essere uguali per tutti e tutte, lavoratori
fissi o precari, nativi o migranti. Ora ci stiamo mobilitando di nuovo
contro la guerra di Bush, Blair e Berlusconi contro l'Irak, con o senza
l'Onu.
Abbiamo aperto la porta alla possibilità di un'altra politica, che rifiuti
il neoliberismo, la guerra e il razzismo e le mille compatibilità e i troppi
compromessi che in questi anni hanno accompagnato il dispiegarsi delle
politiche della globalizzazione liberista.
Sono stati i movimenti, siamo stati noi, ad avviare il processo verso il
primo FSE, aprendolo consapevolmente ad altri soggetti nello spirito di
Porto Alegre. Stiamo costruendo uno spazio aperto e vi dobbiamo portare i
nostri corpi, le nostre pratiche e i nostri contenuti.
Incontreremo i movimenti sociali di tutta Europa, da Est a Ovest, da Nord a
Sud, e insieme a loro riempiremo le strade e le piazze di Firenze per la
prima mobilitazione europea contro la guerra. Insieme costruiremo incontri e
reti e daremo vita alla prima assemblea dei movimenti sociali europei.
Insieme mostreremo che l'Europa di Schengen e del Patto di Stabilità non è
l'unica possibile. Insieme vogliamo iniziare a costruire l'altra Europa.
Facciamo appello a tutti i Social Forum, a tutte le realtà di movimento e a
tutte le reti nazionali perché si mobilitino per costruire iniziative locali
e mobilitazioni verso il FSE di Firenze.
Perché a Firenze viva di nuovo lo spirito di Genova, perché da Firenze nasca
un'altra Europa possibile.