Autore: cerchio@inventati.org Data: Oggetto: [Cerchio] l'era della vanvera
gia', pero' ho scoperto sabato scorso che pure gli anarchici sono
spocchiosissimi e se fai un discorso pratico (mi ero limitata a suggerire
di parlare con la gente per strada - anche utilizzando telestreet - di
come abolire le carceri sostituendo a queste pene alternative) m'hanno
trattata da deficiente (loro parlano dell'abolizione dello stato, mica
vanvere)
ok, l'astensione gia' la pratico, ma visto che non mi piacciono i voli
pindarici ma qualcosa di pratico da fare e manifestare ogni giorno, alle
riunioni non ci vado piu' perche' m'hanno tolto tutto l'entusiasmo
laura
> MI Scuso per l'autosegnalazione
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> L'Ulivo e l'Era della Vanvera
> Data: Mercoledì, 09 ottobre @ 12:07:04 CEST
> Argomento: Mercato e democrazia
>
>
> di Paolo Trezzi
> Non so se la riflessione che sto per fare sia la più ragionevole o la
> più emotiva, in questo momento (che è più di disgusto che di
> smarrimento) che l?Ulivo è morto suicida.
>
> Io credo che il caso dell?Ulivo ed ancor più dei suoi leader sia, in
> termini astronomici, uguale a quello degli astri già spenti da milioni
> di anni, la cui luce continua a giungere fino ai nostri occhi
> increduli. Ho un vizio antico, malgrado la zavorra che ho già in casa,
> ritaglio alcuni articoli di giornale, lo faccio forse con l?inconscia
> speranza di poter verificare se le cose dette in questa o quella
> occasione poi vengono rispettate. Per questo ricordo le dichiarazioni
> di Rutelli, D?Alema, Cossutta, sulla guerra di oggi e di ieri e su
> molto altro. Gli storici, non v?è dubbio, definiranno quest?epoca del
> Polo e dell?Ulivo, sebbene per ragioni diverse, l?Era della Vanvera. Ed
> ancora una volta non ci sarebbe da stupirsi.
>
> Vorrei, con educazione, però sperare che la maggioranza degli elettori
> di un grande partito e più in generale di un grande schieramento, che
> sono milioni, finalmente decidessero di smettere di far pesare solo la
> propria virtuosa assenza. Ho questa cattiva, ma credo reale,
> convinzione. L?elettore (la stragrande maggioranza) del centrosinistra
> non sollecita, non interroga, non chiede conto ai suoi politici,
> tantomeno ai suoi amministratori, di quello che fanno. Non ci può
> salvare un (riuscito?) girotondo. La paura di Berlusconi ha paralizzato
> la critica.
>
> Forse questa fine ingloriosa dell?Ulivo, che partecipa ai girotondi che
> gridano no alla guerra e poi venti giorni dopo se ne dimentica, sarà
> salutare. Spazzerà via facce che non ci rappresentano. Lasciando la
> flebile speranza che altri politici, per il tempo che resterà a questa
> Legislatura, si alleneranno, a Lecco come a Roma addirittura a pensare
> a quello che dicono, operazione che fino ad oggi è stata resa
> impossibile dalla fatica di ricordarsi in che modo si deve dirlo,
> impegnati com?erano a copiare ordinari politici del Polo.
>
> Un elettore saggio del centrosinistra, la prossima volta che si andrà
> alle urne, credo che finalmente si ricorderà di tutto questo disgusto.
> Ricercando una maggioranza credibile, senza fronzoli strumentali che
> hanno, come si è visto, il solo scopo di raggranellare qualche deputato
> in più, malgrado anche i sassi capiscano che quel deputato in più, una
> volta al governo o al Parlamento, farà di tutto per silurarlo. Per
> quanto mi riguarda una cosa è certa: non voterò mai più una sinistra a
> fisarmonica che va da Antonio Rusconi a Diliberto, e da Bankitalia al
> Leoncavallo. Per rispetto di me stesso, ma anche per aiutare la
> sinistra a rispettarsi, in quel caso dichiaro già la mia desolata
> astensione.
>
> Sono infatti desolatamente stanco di continuare a vedere, da anni,
> nell?Amministrazione Provinciale di Lecco come a Roma comportamenti
> politici che scimmiottano la destra per continuare a definirli
> contraddizioni in seno al popolo.
>
> Paolo Trezzi
>
> Centro Khorakhané Lecco
>
> ugomoi@???