[Cm-crew] corsera

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Autore: andrea
Data:  
Oggetto: [Cm-crew] corsera
avevo letto la lettera e stavo anch'io per inoltrarla.
poche considerazioni: se il maratoneta (ma era lui?) gli ha messo le mani
addosso ha sbagliato, non capisco perché si debba usare violenza contro uno
sconosciuto; è proprio quello che accade tra autoimmobilisti, quindi non è
che la riproposizione di un meccanismo da cui liberarsi, e soprattutto
idiota.
poi se il tizio dice che non ha capito chi eravamo, per cosa eravamo
riuniti, etc etc, significa che dobbiamo intensificare gli sforzi di
comunicazione, ossia più volantini in primo luogo. questa è soprattutto
un'autocritica.
non vorrei passare per il buonista di turno, alcuni tra gli stessi anarchici
"storici" dicevano che la violenza è l'ultima risorsa dell'uomo giusto. a me
non pare che siamo messi così male.
mi ricollego a questo per dire che ho sentito, a volte, rivolgere agli
autoimmobilisti frasi tipo 'che ti venga il cancro' o 'ti sparo'. mia nonna
dice che non sono cose belle. forse ha ragione lei.
ciao
andrea

----- Original Message -----
From: "Giovanni Pesce" <giovanni_pesce@???>
To: <cm-crew@???>
Sent: Saturday, October 12, 2002 1:23 PM
Subject: [Cm-crew] corsera - opinioni su cm


dal corsera pagione milanesi, lettera a Vergani. L'inizio è alquanto
deprimente, per fortuna Vergani ci difende....
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Caro Vergani, venerdì sera, 4 ottobre, sono stato mio malgrado coinvolto da
una curiosa manifestazione di ciclisti per le strade di Milano. Premetto
che, come professionista, mi occupo di trasporti e, in particolare, di
mobilità urbana sostenibile; come cittadino, utilizzo raramente la mia
automobile privata, preferendo acquistare un abbonamento mensile per i mezzi
pubblici. Dunque, intorno alle 23 sono giunto con la mia auto in piazza
della Conciliazione. Mentre ero fermo al semaforo, ho scorto una ventina di
ciclisti fermi in mezzo alla strada che discutevano animatamente su dove
«attuare il blocco del traffico». Ho imboccato via XX Settembre e con mia
grande sorpresa mi sono reso conto di essere finito nel bel mezzo di un
corteo su due ruote composto da qualche centinaio di partecipanti. Nessuna
identità palese dello sparuto gruppo di manifestanti, nessuno striscione,
nessun simbolo. Soltanto un gruppo di persone evidentemente molto
coraggiose, a tal punto da mirare con le loro biciclette dritto dritto verso
le pochissime auto in circolazione, obbligandole a fermarsi. Incuriosito dal
fuori programma serale, ho deciso di abbassare il finestrino e attendere.
Alle mie orecchie sono arrivati insulti verso i pochi automobilisti presenti
e calorose ingiunzioni a spegnere il motore. Cosa che, naturalmente, mi sono
ben guardato dal fare. Nel giro di pochi attimi ho scorto un uomo correre a
piedi verso la mia auto con una mascherina antigas a parziale copertura del
viso. Prima ancora di capire quello che stava accadendo, sono stato colpito,
per fortuna malamente e senza gravi conseguenze, in pieno volto. Pochi
attimi, ed il corteo era improvvisamente terminato, con in coda una volante
della polizia municipale. Chi è il soggetto promotore di tale iniziativa
che, seppure idealmente condivisibile, mi è parsa molto ingenua sia per le
scelte che per gli strumenti utilizzati, a partire dal luogo e dall¹orario,
fino alla totale assenza di comunicazione politica verso la cittadinanza?
Sarei altresì felice se tale iniziatore misterioso, o chi per esso, fosse
talmente gentile da presentarmi pubblicamente le proprie scuse.
Mauro Ravasio
La mamma degli stupidi e dei violenti è sempre incinta. Quel tipo che, a
volto coperto, l¹ha colpita e gli umori punitivi di cui lei è stato
testimone e vittima non sono davvero in linea con il movimento «Critical
Mass», nato dieci anni fa a San Francisco da un gruppo di ciclisti per
rivendicare le strade delle metropoli, strappandole alla preponderante e
inquinante protervia delle auto. Quel gruppo è diventato uno sterminato
esercito, radicale, anarchico, allegro, sbeffeggiante ma non violento. Da
noi, il movimento è attecchito da qualche mese. Dispiace che le sue
potenzialità - insieme a Ciclobby e alla Federazione amici della bicicletta
potrebbe imporre al Comune una politica per le due ruote - siano imbrattate
da qualche venatura tanto rabbiosa da «armare» il pugno. Comunque, è un
segnale. L¹inquinamento sta accendendo gli animi. La misura è colma.
Non servono provvedimenti tampone: occorre una politica radicale a partire
dalla chiusura del centro storico dai Bastioni spagnoli.
Bisogna davvero adottare provvedimenti che permettano l¹uso cittadino della
bicicletta.

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