[Forumlucca] Fwd: indagine sulla globalizzazione a Lucca - r…

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Autor: Franco Busoni
Data:  
Temat: [Forumlucca] Fwd: indagine sulla globalizzazione a Lucca - rassegna stampa


>From: "Giulio Sensi" <g.sensi80@???>
>To: <duranti.curione@???>,"Giulio Sensi"
><g.sensi80@???>,<pierbart@???>,"Virginio Bertini"
><vg.bertini@???>,"Tommaso Panigada"
><tommaso.panigada@???>,<francesco.fenudi@???>,<gicavalli@???>,<giu.nardini@???>,"Franco
>Busoni" <bucefal@???>,"marcantonio" <marcantonio.lunardi@???>
>Subject: indagine sulla globalizzazione a Lucca - rassegna stampa
>Date: Fri, 11 Oct 2002 21:25:10 +0200
>
>ciao, sperando di fare cosa gradita e utile vi invio una rassegnina stampa
>sullo studio sulla globalizzazione a Lucca (e non solo)
>invio anche a gruppo Lu_cia per tenere in archivio
>un abbraccio
>a risentirci
>giulio
>p.s. se credete opportuno girate anche alla lista forum lucca dato che io
>non vi sono inserito
>ciaciao
>p.p.s. non so chi gestisce la vendita e le scorte dei dossier ma sarebbe
>urgente fare avere alla sede di mani tese delle copie che vendiamo
>abbastanza di questo materiale (siamo aperti ogni giorno in corso garibaldi
>141)
>se qualcuno responsabile di questo si può mettere in contatto con me o può
>portare una trentina di copie direttamente nella nostra sede...
>(mio cell. 3280687153)
>
>
>       domenica 6 ottobre 2002
>       Indagine sulla globalizzazione a Lucca
>       Il Social Forum presenta
>       i risultati della sua ricerca

>
>       di Giulio Sensi

>
>       LUCCA. Prosegue l'attenzione alle tematiche della globalizzazione e 
>degli effetti sul nostro territorio da parte del Lucca Social Forum che 
>mercoledì presenterà dalle 21, alla Pia Casa, un dossier del gruppo di 
>lavoro tematico. «Abbiamo proseguito lo studio iniziato lo scorso anno - 
>afferma Virginio G. Bertini, segretario aggiunto della Cgil - sulla 
>globalizzazione nel nostro territorio e su come cambia la vita della 
>gente».
>       «Abbiamo approfondito l'indagine negli aspetti economici ma anche 
>sociali e ambientali, osservando i cambiamenti degli ultimi dieci anni».
>       Il dossier è stato pubblicato in alcune centinaia di copie e si 
>intitola «Un'altra Lucca è in costruzione».
>       «La prima parte - dice ancora Bertini - esprime il senso della 
>nostra ricerca e le difficoltà incontrate dal momento che non esistono 
>osservatori sui fenomeni della globalizzazione del nostro territorio ma 
>abbiamo dovuto attingere a diverse fonti. Le maggiori fonti sono state le 
>persone in carne e ossa: coloro che hanno la conoscenza più approfondita e 
>vissuta dei fenomeni legati alla globalizzazione come i sindacalisti di 
>diverse categorie, i delegati sindacali e i lavoratori».
>       L'indagine è stata in larga parte portata avanti dalla Cgil ma ha 
>attinto anche ai dati delle istituzioni e istituti di ricerca per quanto 
>riguarda soprattutto le questioni sociali e ambientali.
>       «Un'altra parte - sottolinea Franco Busoni del Lucca Social Forum - 
>è stato un tentativo di leggere i fatti fra le righe della cronaca 
>cittadina degli ultimi tempi. Abbiamo preso il punto di vista di chi si 
>colloca nella parte medio bassa della nostra società stratificata e per chi 
>la globalizzazione non è sinonimo di ricchezza ma è destino di sofferenza. 
>Fatti che esprimono un disagio crescente e che sono ogni giorno molteplici 
>come i piccoli furti e altri fenomeni simili che riguardano sia i nostri 
>concittadini che gli immigrati».
>       «Ma abbiamo lavorato anche su altri temi come quello della 
>concentrazione della ricchezza che spesso avviene secondo percorsi illegali 
>e l'impotenza delle istituzioni di fronte a fenomeni dilaganti come i 
>problemi ambientali, in un'ora di pioggia mezza provincia finisce 
>sott'acqua».
>       Il lavoro contiene anche alcuni strumenti di comprensione dei 
>fenomeni come il glossario e il quadro delle problematiche esposte a 
>livello nazionale e globale ed è il primo passo verso un progetto stabile.
>       «Da questo lavoro - sostiene Luca Lera dell'Arci - è emersa l'idea 
>di un progetto di servizio civile, cioè per ragazze e ragazzi retribuiti, 
>in appoggio all'osservatorio permanente sui processi della globalizzazione. 
>E' un progetto per cinque persone volto a rilevare gli indicatori economici 
>e sociali significativi che permettano. Sarà previsto anche un supporto 
>informatico che funzionerà da interfaccia per chi ne vorrà sapere di più».
>       Un osservatorio permanente sulla globalizzazione a Lucca quindi che 
>prenderà le mosse dalla serata di mercoledi in cui gli esponenti del Social 
>Forum illustreranno il dossier con l'apporto anche dell'economista Rodrigo 
>Rivas, del delegato sindacale della Georgia Pacific Corporation Giovanni 
>Ferrari, di Luca Baccelli, docente universitario del dipartimento di 
>Diritto Pubblico dell'ateneo pisano, di Don Bruno Frediani, direttore del 
>Ceis e di Luca Simoncini del Coordinamento dei comitati lucchesi.

>
>
>--------------------------------------------------------------------------
>
>             domenica 6 ottobre 2002
>             LA PROTESTA
>             Centinaia in piazza e in corteo
>             per ribadire il no alla guerra

>
>             g.s.

>
>             LUCCA. «Basta guerre». Era questo lo slogan dello striscione 
>che apriva ieri il corteo pacifista, organizzato dalle associazioni e 
>gruppi lucchesi che nei giorni scorsi avevano lanciato un'appello alla 
>mobilitazione per opporsi ad ogni prospettiva di attacco armato all'Iraq. 
>Alcune centinaia di persone si sono ritrovate in piazza San Michele e 
>intorno alle 17 il corteo si è incamminato verso piazza San Frediano. Una 
>sfilata che è stata aperta dagli esponenti del Lucca Social Forum e che ha 
>visto la partecipazione di molti giovani colorati e gioiosi ma decisi a 
>pronunciare la propria contrarietà alla guerra. «E' tutto il nostro amore 
>contro tutto il vostro odio» gridavano i ragazzi presenti che hanno animato 
>la manifestazione anche con musiche e balli. «Una ragione dichiarata non 
>c'è - hanno scritto i Giovani Comunisti sul loro volantino - ma noi 
>sappiamo che si tratta di petrolio, controllo, dominio sulle vite di 
>milioni di donne, uomini, bambine, bambini e che ci saranno ancora morte e 
>distruzione».
>             Erano presenti anche i giovani dell'assemblea spazi 
>autogestiti e non è mancata una folta presenza di militanti di Rifondazione 
>Comunista e dell'Arci come di molti altri gruppi.

>
>--------------------------------------------------------------------
>
>
>             mercoledì 9 ottobre 2002
>             PRESENTAZIONE ALLE 21
>             Dossier del Social Forum sulla globalizzazione a Lucca

>
>
>             LUCCA. Grandi corporations acquistano i gioielli lucchesi del 
>tissue, del packaging, delle cartiere o della meccanica, della chimica. Ma 
>anche i maggiori gruppi lucchesi del converting e delle cartiere si 
>espandono a loro volta in Francia, in Spagna, in Polonia e maglifici, 
>calzaturifici, imprese tessili lucchesi si delocalizzano e nascono aziende 
>di filiera in Romania, Tunisia, Slovenia, Turchia, Vietnam, India, Cina.
>             Molte di esse sono controllate da capitali originariamente 
>lucchesi, ma oggi i capitali non hanno più identità nazionale.
>             Le imprese godono di una libertà di movimento illimitata e 
>perdono progressivamente ogni responsabilità nei confronti del territorio: 
>questa è la globalizzazione, anche a Lucca.
>             È questa la posizione del Lucca Social Forum che invata alla 
>presentazione dei risultati sulla ricerca dedicata a Lucca-globale, 
>prevista oer stare alla Pia Casa alle ore 21.
>             «Chi non gode di eguale libertà di movimento sono però i 
>lavoratori, le famiglie, l'ambiente - dice il Lucca Social Forum -. Lo 
>hanno sperimentato sulla propria pelle i lavoratori della Cantoni, della 
>Bertolli, della Manifattura Tabacchi.
>             «Lo vivono gli abitanti di Paganico, con i fenomeni di 
>subsidenza che minacciano abitazioni, strade, persone e cose. Anche a Lucca 
>le imprese chiedono lavoro flessibile e allora il lavoro viene e va, 
>scompare dopo essere apparso, viene spezzato e sottratto dopo tre o sei 
>mesi, mentre le regole del gioco per assumere e licenziare pretendono di 
>cambiare senza appello. Cresce l'incertezza generale e la paura. Ci sono 
>allora gruppi e modi di concepire il lavoro e la vita che ci minacciano? 
>Chi sono? Dove li scopriamo?».
>             Il patto che è stato stretto nel Lucca Social Forum è quello 
>di mettersi alla costruzione di un altro mondo possibile, fondato 
>innanzitutto sul protagonismo diretto degli uomini e delle donne.
>             «La vita stessa nella nostra comunità ci spinge alla 
>resistenza contro il neoliberismo - dice il Social Forum -. Questa sera 
>partecipiamo allora alla Pia Casa alla presentazione di "Un'altra Lucca è 
>in costruzione". Introducono: Virginio Bertini, segretario provinciale 
>Cgil; Franco Busoni, Lucca Social Forum; intervengono: Rodrigo Rivas, 
>economista; Giovanni Ferrari delegato sindacale Georgia Pacific 
>Corporation; Luca Baccelli, docente università di Pisa; Don Bruno Frediani 
>direttore Ceis; Luca Simoncini, coordinamento dei comitati; modera il 
>dibattito: Donatella Francesconi, giornalista.
>             «Il Lucca Social Forum con le pagine di "Un'altra Lucca è in 
>costruzione" promuove un progetto per un osservatorio permanente, per 
>conoscere la globalizzazione nel nostro territorio e inventare una nuova 
>resistenza.
>             «L'impegno per onorare il nostro patto infatti non rimanda a 
>tempi sprofondati nel futuro o solo ad altri luoghi di terre lontane, ma 
>nasce qui e ora, nella realtà del nostro territorio e del nostro vivere 
>quotidiano.
>             «Basta guardare, ascoltare, parlare e osare mettersi in 
>cammino e camminando continuare ad interrogare - conclude il Social Forum 
>-. Il progetto dell'osservatorio è allora semplicemente quello di aguzzare 
>di più la vista, aprire di più le orecchie, amplificare di più le voci».

>
>
>             venerdì 11 ottobre 2002
>             «Lavoro pericoloso e precario»
>             Social Forum: «41 morti in sei anni
>             A tempo il 70 per cento dei contratti»

>
>             di Giulio Sensi

>
>             LUCCA. Un dossier agile ma denso di dati, problematiche e 
>spunti quello presentato dal Lucca Social Forum nell'auditorium della Pia 
>casa davanti a un'affollata assemblea. Centrale l'illustrazione della 
>specificità dell'economia globalizzata lucchese e del suo impatto sociale e 
>ambientale con ampia gamma di dati e delle diverse problematiche. Per il 
>Social Forum gli effetti negativi sono molti.
>             «L'occupazione nelle grandi aziende sta calando 
>spaventosamente o scomparendo come nei casi della Cantoni, della Bertolli e 
>della Manifattura Tabacchi, si sta indebolendo il modello polisettoriale - 
>si afferma nel dossier - che era stato una ricchezza per la nostra città e 
>stanno scomparendo alcuni settori produttivi mentre altri sono in crisi. 
>Nei settori dominanti giungono le multinazionali che stanno comprando 
>grandi fette di economia lucchese. Le ristrutturazioni sono all'ordine del 
>giorno e a rimetterci sono sempre i lavoratori».
>             Altro effetto, sottolineato nel corso dell'assemblea, è la 
>precarizzazione del lavoro. Aumenta il sommerso e aumentano anche i 
>contratti a tempo determinato che alcuni anni fa erano il 40% mentre adesso 
>sono giunti al 70%.
>             Contemporanenamente stanno peggiornado ulteriormente le 
>condizioni di lavoro. Nel dossier si evidenzia che aumentano i morti, dal 
>1996 ben 41, oltre a 3000 feriti, nelle aziende del territorio e gli 
>effetti sull'ambiente non sono da meno.
>             Inoltre Lucca risulta essere la terza città in Toscana per il 
>consumo di suolo davanti a città come Firenze e Pisa e ha una delle più 
>alte quantità di rifiuti prodotti. Sempre meno sono le aree agricole e in 
>aumento c'è anche la subsidenza dovuta ad attività industriali. Il tasso 
>d'inquinamento è alto e si accompagna alla fragilità del territorio dovuta 
>all'eccessiva cementificazione. Superiore alla media, secondo il dossier 
>del Social Forum, è il tasso di tumori ai polmoni nella nostra città. 
>Intanto cresce il disagio sociale. I tentativi di suicidio sono saliti da 
>1,9 a 26 ogni 100mila abitanti e l'immigrazione è triplicata in tre anni 
>portando il naturale carico di necessità di spazi, case e accoglienza che 
>viene disatteso costantemente.
>             Il dossier compie una lettura attenta della cronaca lucchese 
>mettendo in luce i problemi che i fatti degli ultimi tempi fanno emergere e 
>che secondo il Social Forum sarebbero legati alla globalizzazione.
>             Questi i principali problemi: polarizzazione sociale con 
>l'aumento dei reati e dei tentativi di furto legati alla povertà di alcune 
>fasce di cittadini; crescita economica senza apporto di occupazione; 
>intreccio fra economia legale e illegale e impotenza delle istituzioni 
>locali nell'affrontare queste problematiche.
>             Infine spazio ad alcuni «strumenti» per capire meglio la 
>globalizzazione come un glossario e una bibliografia. Nel dossier è 
>illustrato anche il progetto di osservatorio permanente sulla 
>globalizzazione che il Social Forum avvierà nei prossimi mesi.

>
>                   venerdì 11 ottobre 2002
>                   GLI INTERVENTI
>                   «La globalizzazione fa male
>                   occorre pensare a un'altra città»

>
>                   g.s.

>
>                   LUCCA. La globalizzazione abita qui. E fa male. È questo 
>il messaggio che il Lucca Social Forum ha voluto lanciare l'altra sera 
>durante la presentazione del dossier «Un'altra Lucca è in costruzione». In 
>apertura Virginio Bertini ha illustrato le novità che la globalizzazione 
>presenta per il territorio lucchese. «Le novità sono molteplici - ha detto 
>il sindacalista - e sono negative. Lo sviluppo sempre più ineguale per i 
>diversi settori e zone del nostro territorio, l'agricoltura che tende a 
>zero, la delocalizzazione, processo che porta a spostare sempre più la 
>produzione all'estero dove i costi sono inferiori, l'arrivo massiccio di 
>capitali stranieri in ogni settore, la concentrazione dei capitali in poche 
>mani, nei settori produttivi ma anche bancario, la privatizzazione dei 
>servizi come acqua, gas e farmacie». Franco Busoni ha illustrato il 
>progetto di osservatorio permanente, mentre don Bruno Frediani, direttore 
>del Ceis, ha ricordato come il modello di sviluppo in atto sta portando a 
>un livello di benessere sempre più basso.
>                   Ha poi preso la parola un delegato sindacale della 
>Georgia Pacific, azienda multinazionale con uno stabilimento a Castelnuovo. 
>Dura la sua testimonianza durante la quale Giovanni Ferrari ha denunciato 
>il pesante clima che vivrebbero i lavoratori di questa azienda da quando è 
>stata rilevata dalla Georgia Pacific.
>                   Infine l'intervento di Rodrigo Rivas, economista fuggito 
>dal Cile con una condanna a morte nel 1973, che ha sottolineato 
>l'importanza che il lavoro del Social Forum sulla globalizzazione a Lucca 
>contiene e il fatto che in tutta Europa non esistano studi significativi 
>sull'impatto della globalizzazione nelle comunità locali.

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