[Cerchio] fly & drive

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Autor: Boccadorata
Data:  
Assunto: [Cerchio] fly & drive
----- Original Message -----
From: "Leonid Ilijc Brezhnev" <brezhnev@???>
To: <cerchio@???>
Sent: Wednesday, October 09, 2002 9:28 PM
Subject: Re: [Cerchio] fly & drive


At 19.58 09/10/2002, you wrote:
>è una domanda che non ha una risposta : come si fa a dire perchè non si

sono
>ancora fatte le cose che non si sono fatte?
>Anche perchè - e penso che lo condividerai - la rivoluzione non si può fare
>da soli essendo un evento storico da costruire collettivamente.


o da portare avanti con atteggiamenti, comportamenti, rifiuti quotidiani e
isolati,"drop out" dicevano negli anni sessanta?
lo chiedo, non lo so.

g:
che siano i comportamenti individuali alla base di qualsiasi cosa va da sè
in quanto i comportamenti di massa normalmente appartengono più alla
psicopatologia che all'azione umana propriamente detta.
Ciò che conta quindi è che le azioni e i gesti individuali possano federarsi
con un progetto comune.

>Magari potrei raccontarti come affronto la mia vita minuto per minuto e
>quali cose mi esaltano e dove mi sento carente oppure potrei dirti della
>frustrazione che provo quando interi settori della vita pubblica appaiono
>inconsapevoli e ingenui davanti alla storia


di certo sarebbe interessante.

g:
anche se non certo breve.....


>Per rimanere nel qui e ora, come sai, oggi gli operai di Termini Imerese
>hanno occupato la fabbrica e l'intero paese è con loro nella protesta per
>l'ingiusta sorte che gli tocca. Potrebbero decidere di chiudere i rapporti
>con lo stato e trasformare la fabbrica in un orto collettivo, vendere tutte
>le attrezzature e sequestrare poliziotti e preti finchè non arrivano tutti

i
>soldi di Agnelli che prima li ha messi al lavoro e adesso li molla nella
>merda.
>Invece probabilmente chiederanno un miracolo impossibile e cioè che il
>governo li iscriva tra gli aventi diritti a un sussidio finchè verranno
>dimenticati e dovranno prendere il treno per la Svizzera o passare dalla
>parte della mafia. Tanto le macchine non le compra più nessuno.
>Qualcuno di loro potrà barcamenarsi, qualcun altro chiedere nuove leggi.
>Certamente alcuni decideranno di darsi al crimine più o meno organizzato.
>Insomma voglio dire che se mancherà la fiducia in sè stessi come
>collettività che decide di costituirsi come rivoluzionaria contro lo stato

e
>fuori dall'economia non si potrà neppure cominciare a delineare un nuovo
>modello di mondo.


non credo che al momento ci sia una consapevolezza così diffusa della
propria condizione. non so davvero quante persone possano concepire un
rifiuto così radicale come quello che tu ipotizzi.
anche posti di fronte all'evidenza non scelgono di unirsi contro
l'oppressore comune, perchè non lo percepiscono come tale.
parlando per me: capire che stato, polizia, ecc. fossero nocivi è stato
frutto di un processo di studio e di apprendimento durato e costato tempo,
quanti operai della fiat hanno avuto gli stessi mezzi e e hanno seguito gli
stessi percorsi?
trasformare la fabbrica in orto, dici tu. bello.
ma non credo possa più nascere (purtroppo) come idea spontanea, tali e
tanti sono i processi "denaturalizzanti" ai quali si è sottoposti
giornalmente. serve educazione.
la reazione "spontanea" è ormai "andiamo dai sindacati". contro ogni
evidenza, lo ammetto.
ma è così.

g:
la spontaneità e l'innocenza, come diceva Vaneigem nel "Trattato" si
conquistano e si costruiscono non sono certo già disponibili soprattutto in
presenza dell'alienazione odierna.
E' come se tutti vivessimo "sotto copertura" come agenti segreti schiavi di
un dominio che non ci appartiene per niente ma ci attraversa profondamente
anche nel fisico. Le reazioni tipo "andiamo al sindacato" sono più risposte
pavloviane che azioni umane spontanee
Sono d'accordo con te che la presa di coscienza del dominio e della
dannosità delle istituzioni costa tempo e fatica. Questa fatica però può
essere alleviata dal fatto che certi percorsi possono essere condivisi.
Condividere i percorsi di presa di coscienza permette anche di costruire una
rete di relazioni adeguata laddove ci siano le condizioni oggettive per far
accadere qualcosa.
Quindi ne approfitto per dire al dolce Karletto (che tanto non può tirarsi
indietro e dire che si è stufato perchè non gli credo - smack) che anche se
si ripetono le stesse cose non importa se a farlo sono persone diverse in
tempi diversi. Appunto essendo un percorso individuale tutti sono
indispensabili.
Bisogna anche capire che facendolo si prendono anche dei rischi. E per primo
il rischio di restare orfani delle istituzioni, delle leggi, dei preconcetti
e delle regole già scritte. Perlomeno finchè non saremo in grado di creare
equilibri nuovi.



>Questo nuovo mondo per quanto già presente nell'immaginario individuale di
>tutti gli appassionati della rivoluzione non può essere attuato che nella
>pratica collettiva.
>Questa pratica comincia dalla critica e del completo rifiuto di ogni potere
>separato (e quindi di ogni istituzione)
>Solo facendo questo primo importante passo che crea discontinuità e provoca
>una rottura storica con il presente si può cominciare l'esperienza
>realizzativa del desiderio.
>Cazzo, barcamenarsi non è rivoluzionario e tu lo sai e non fare finta di

non
>saperlo.
>Se poi giochiamo a dire perchè non cominci prima tu che poi se mi sta bene
>io ti seguo, scusa ma non ci gioco.
>
>ciao
>
>gilda
>
>----- Original Message -----
>From: "marina" <fe11408@???>
>To: <cerchio@???>
>Sent: Wednesday, October 09, 2002 4:07 PM
>Subject: Re: [Cerchio] fly & drive
>
>scusate ma com'é che non state facendo ancora la rivoluzione allora?
>non é che io non sia in accordo con te su quel che non funziona. é su come
>dovrebbe funzionare dopo che non ci arrivo. é quale tipo di convivenza ci
>dovrebbe essere che non fosse un'altra e poco diversa legge del piú forte.
>se me lo spiegate magari la rivoluzione la faccio io. ma a occhi bendati no
>grazie preferisco barcamenarmi per migliorare l'esistente.
>m
>ps. e non sviate dicendo che non ci sono spazi di migliramento. vorrei

tanto
>una risposta vera su come tu vedi un ipotetico "dopo"
>
> > Da: "Boccadorata" <boccadorata@???>
> > Risposta: cerchio@???
> > Data: Wed, 9 Oct 2002 13:34:57 +0200
> > A: <cerchio@???>
> > Oggetto: Re: [Cerchio] fly & drive
> >
> > cara marina, non riesco a rispondere quotando perchè i testi si sono un
>po'
> > confusi.
> > Diciamo solo che occorre intendersi su cosa sia "il contratto": ad

esempio
> > una tua libera adesione a un progetto collettivo deciso all'unanimità

tra
> > affini?
> > Questo potrebbe funzionare davvero solo se ogni e qualsiasi altro potere
> > fosse assente.
> > Ed allora entreremmo nell'ambito dell'autogestione generalizzata ovvero
>di
> > una vera e propria rivoluzione in atto attraverso la quale i singoli
> > individui assumono coscienza del potere che hanno e dell'impossibilità

di
> > rivolgersi ad entità altre per stabilire le priorità e le scelte da

farsi
>e
> > anche per dare senso alle cose del mondo in una nuova prospettiva.
> > Significa imparare a contare solo su ciò che si è in grado di fare
> > direttamente. E il percorso sarebbe molto complesso e articolato.
>Abbastanza
> > lungo e importante tanto da modificare anche tutti gli individui
> > profondamente. Del resto quello che più mi interessa è proprio questo
> > percorso e le sorprese che può riservare a ciascuno di noi.
> > Insomma un "contratto " oggi, senza scalzare il potere dominante sarebbe
> > inutile, secondo me, o peggio, un altro modo per dilazionare i profondi
> > cambiamenti necessari.
> > Come fai a decidere questo o quello se contemporaneamente devi

sottostare
> > alle regole economiche e giuridiche imposte che ti levano tutto lo

spazio
>e
> > l'energia e le risorse?
> > Anche i tuoi eventuali soci hanno gli stessi problemi quotidiani e

quindi
> > tutto continua sempre di merda: non vorrei che la coscienza dovesse
> > continuare a significare solo il senso di colpa per ogni disgrazia

creata
> > dal sistema: guerra, malattie, incidenti stradali ecc... Insomma loro
> > decidono e loro sono responsabili:
> > L'unica responsabilità (non piccola davvero) che riconosco a me stessa è
>di
> > permettere che a decidere siano sempre loro.
> > Nel frattempo le mie azioni condizionate (essenzialmente lavorare e
> > consumare) sono riconducibili alla mera sopravvivenza e temo di non

avere
> > voglia di incidere socialmente se non per scalzare il meccanismo in modo
> > radicale.
> > La scommessa è questa, inutile nascondercelo e non è con il

"cittadinismo"
> > che andremo lontano.
> > Possiamo anzi vedere come questo ci possa persino sviare e

addomesticare
> > meglio (leggi social forum, girotondi e altri passatempi)
> >
> > ciao, Gilda
> >
> > ----- Original Message -----
> > From: "marina" <fe11408@???>
> > To: <cerchio@???>
> > Sent: Wednesday, October 09, 2002 12:23 PM
> > Subject: R: [Cerchio] fly & drive
> >
> >
> > Paolo non far finta di essere ottuso che non lo sei. Non parlo di
> > proibizionismo, parlo di autobus, di piedi, dell'amico astemio che ti da
> > uno strappo, di taxi se puoi.
> >
> > -----Messaggio originale-----
> > Da: cerchio-admin@??? [mailto:cerchio-admin@inventati.org] Per
> > conto di Pkrainer
> > Inviato: mercoledì 9 ottobre 2002 11.07
> > A: cerchio@???
> > Oggetto: Re: [Cerchio] fly & drive
> >
> >
> > ----- Original Message -----
> > From: "marina" <fe11408@???>
> >> certo se va sbronzo a piedi non mi stira
> > sicuro...
> >
> >
> > allora la soluzione starebbe nel mettere mescite ptrossime alle case,
> > così
> > uno non piglia la macchina...oppure c'é anche il proibizionismo, che
> > anche
> > lui riduce il numero dei consumatori, poi comporta altri problemi....
> >
> > Paolo non far finta di essere ottuso che non lo sei. Non parlo di
> > proibizionismo, parlo di autobus, di piedi, dell'amico astemio che ti da
> > uno strappo, di taxi se puoi.
> >
> >>> uanti vanno a 130? secondo me neppure tu vai a 130, se posso
> > prmettermi...
> >
> >> si. io si.
> >
> > e se cambiassero i limiti?
> >
> > Andrei a 130 comunque. Anzi spesso manco li tocco. E le volte in cui mi
> > è capitato magari guidando macchine affittate di rendermi conto che
> > avevo alzato la velocità senza rendermene conto mi sono spaventata da
> > sola. Anzi guarda io i limiti li metterei sotto forma di dispositivo che
> > impedisce di andare sopra un certo limite direttamente nel motore. E in
> > culo la fiat.
> >
> >
> >
> >
> >> non facciamo esempi assurdi, saddam é una questione politica da
> > risolvere
> >> con la diplomazia.
> >
> > anche Hitler avresti risolto con la dip,lomazia, dicono i radicali, e
> > non é
> > che sia una stronzata del tutto; e anche lo sbronzone potresti risolvere
> > con
> > la persuasione, allora, e la diplomazia.
> >
> > Se lo sbronzane mi ascolta come guida no.
> >
> >> i matti son ben altro territorio e gli stupratori pure.
> > inoltre non parlo di rinchiudere parlo di far pagare una pacca di soldi
> > e
> > togliere la patente
> >
> > qui ti mostri ingenua: se togli la patente a uno e quello guida ancora
> > va in
> > galera, sapessi quanti ce ne stanno in galera!
> >
> > E qui torniamo al discorso che io e te abbiamo una convinzione
> > incompatibile di fondo
> >
> > qualsiasi tipo di
> > contravvenzione conduce alla galera, se uno non ottempera. Con lo stato
> > o
> > cedi o c'é l'ergastolo: la cosa non si nota, perché più o meno tutti
> > cedono,
> > i più fin da principio
> >
> >
> >> a che mette in pericolo la mia vita per arrivare con 3
> > minuti di anticipo a parnazo da mamma, al lavoro o al cinema. o chi non
> > puó
> > andare a piedi o in autobus a farsi una bella serata di liquorini.
> >
> > fa quel che gli pare: ti pare ammissibile subordinare i suoi minuti ai
> > uoi, - ipotetici, perché finora sei sopravissuta
> >
> > si. Se i miei minuti sono di vita o no si
> >
> >
> >
> >> si. delego. delego perché non sono in grado di difendermi da sola da
> > chi ma
> > fa del male e mi toglie la mia di libertá. delego perché non credo nella
> > bontá del mio vicino di casa
> >
> > ti conviene cambiare casa, se pensi che i tuoi vicini sono così cattivi
> > da
> > preferire il supproto dei carabinieri
> >
> > si faceva per dire
> >
> >> e detesto il mio prossimo nel 90 per cento dei
> > casi.
> >
> > questo credo sia il tuo errore: ciascuno é il prossimo del suo prossimo.
> > Nella folla tutti hanno disgusto per la folla. Non sarebbe il caso di
> > rifuggire dall'essere prossimo, dall'essere folla? il rifiuto della
> > delega,
> > a questo serve
> >
> > io non ho disgusto per la folla. A me fanno schifo tantissimi tizi presi
> > anche da soli. Siccome purtroppo però nella folla ci vivo è difficile
> > pensare di essere individuo del tutto. Anche senza deleghe la folla mi
> > circonda comunque. Lo vedi che non funziona?
> >
> >> no, é vero, non funziona granché ma nelle situazioni non scelte
> > (intendo non io te e altre persone simpatiche e intelligenti e
> > tolleranti)
> > l'altro metodo funziona ancora meno.
> >
> > su queale esperienza, non necessariamente tua, ti fondi? non pensi che
> > Carlo
> > Giuliani avrebbe preferito vivere ventidue anni libero e finire tirato
> > sotto
> > da un ubriaco in un mondo senza patenti (ammesso che la gente correrebbe
> > ubriaca avendo mille altre possibilità a disposizione, e non del tutto
> > concesso) che ammazzato da uno di quelli che vigilano da mane a sera sul
> > rispetto delle leggi?
> >
> > Non lo so e non lo conoscevo quindi non posso saperlo. Credo non lo
> > conoscessi nemmeno tu. Credo che avrebbe semplicemente preferito essere
> > vivo.
> >
> > tu mi potrai dire, e me l'hai effettivamente detto,
> > che i carabinieri secondo te non dovtrebbero ammazzare i compagni ma
> > fare
> > altre cose, che reputi giusti. A questo ti si risponde che la
> > maggioranza ha
> > stabilito quel che devono fare i carabinieri e reputa più pericolosi i
> > no
> > global degli ubriachi, e perciò va bene così...
> >
> > paolo io non affermo, io domando, esprimo i miei dubbi e le mie
> > incoerenze e le mie incertezze. Ti chiedo come posso conciliare la mia
> > libertà di andare in bici o a piedi per strada con la libertà tua di
> > andare ai 200. una risposta non l'ho avuta se non quella della legge del
> > più forte che non mi soddisfa punto. Quanto ai carabinieri è evidente
> > che vivo in una società che non la pensa come me, ma questo non mi
> > impedisce di pensare che sia cambiabile.
> >
> > devi rassegnarti all'idea che le cose si tengono fra loro, e che
> > qualsiasi
> > cosa scegli, se ne porta dietro molte che non vorresti ma che stanno
> > attaccate alla prima.
> >
> > Ecco appunto anche tu però! Non contarmi che con quel che vorresti tu il
> > mondo sarebbe un luogo idilliaco in cui tutti intonerebbero un corale
> > volemosebbene perché non né così. Sarebbe un mondo di merda uguale ma
> > con altre modalità.
> >
> > E' un po' come l'herpes, o lo scolo: che cosa ci
> > vuole, basta tenere indosso le mutande!
> >
> > Le mutande e il niente sono gli estremi in mezzo ci sta il goldone che a
> > qualcosa serve. Ecco ame piacerebbe trovare un buon goldone tra il
> > ciclista e lo sbronzane alla guida
> >
> > la società presuppone tutta una serie di nessi, e, una volta che deleghi
> > ad
> > altri a provvedere per te, te li devi sucare: se non deleghi, beninteso,
> > sorgono altri problemi.
> >
> > Ecco appunto
> >
> > Altrimenti accetti la società, la legge, i
> > carabinieri, l'Onu, i limiti di velocità, etc. : a quel punto però se
> > vieni
> > messo in minoranza (e il meccanismo é tale che d'ora in avanti sarai
> > sempre
> > in minoranza, perché quelli che comandano comandano tutti contro di te,
> > come
> > ci hanno mostrato bene Blair, e cinque anni di Ulivo, e vedrai Lula...)
> > devi
> > cooperare attivamente alla'inculata che ti assestano, ed é il caso
> > attuale.
> > In cambio del ritiro della patente a quagttro sbronzoni,
> >
> > peccato che non la ritirano quasi mai
> >
> > ti devi mangiare
> > tutta la merda che c i mettono nel pia
> > , e - a rigore - non
> > dovrestineoppure lagnarti,
> >
> > perché?
> >
> > perché l'hai voluto tu.
> >
> > Risposta errata. Posso accettare un "contratto sociale" tra me e gli
> > altri ma non è detto che debba piacermi il mopdo in cui è realizzato
> >
> > Lo so che girano i
> > coglioni. Ma a me pare più verosimile trovare soluzioni caso per caso
> > agli
> > sbronzoni, agli uccellatori, a quelli che ti palpano in tram, etc.
> > piuttosto
> > che figurarmi un governo degno, che agisca per ciò che io reputo il
> > bene.
> >
> > insisto : come mi difendo se sono un passante, un fringuello, una
> > ragazzina?
> >
> > Aggiungi, quand'anche dovesse verificarsi, che in ongi caso saresti
> > nient'altro che un suddito, destinato a una vita oscura, un pèerpetuo
> > minorenne. perché questa é la condizione del governato (se ci pensi
> > basta il
> > vocabolo...). E d'altronde la pretesa di essere protetti non é propria
> > dei
> > bambini, "a noi piccoli, sono i grandi che ci devono badare" ed eccoti i
> > grandi...Berlusconi, Blair, Putin, Saddam, Bush?
> >
> > Ti rimando alla mia risposta sull'applicazione di un contratto
> > m
> >
> >
> >
> > per cancellarsi dalla lista, andare su
> > https://www.inventati.org/mailman/listinfo/cerchio
> >
> >
> >
> > per cancellarsi dalla lista, andare su
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>per cancellarsi dalla lista, andare su
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buona giornata di merdra

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