Autore: Pkrainer Data: Oggetto: [Cerchio] Cimmo: un paese in mano alla delinquenza
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From: "marina" <fe11408@???>> > la domandina semplice semplice é la seguente: ma l'organizzazione della societá (chiamarlo stato nel seguente
esempio mi sembra troppo, lo é diventato poi) quando nasce? secondo me
quando un gruppo di persone decisero di vivere insieme per evitare di
crepare e si accorsero che poiché non si stavano tutti simpatici era
necessario avere un paio di semplici abitudini (regole?) che permettessero
la convivenza.
no, non é andata così, lo vediamo sia dai racconti degli antichi, sia delle
esperienza fatte con i popoli periferici socializzati forzosamente di
recente, sia induttivamente dai risultati ottenuti. Qualche abbozzo di quel
che descrivi c?è stato nei cantoni svizzeri e anche nella rivoluzione
americana, ma sono esperienze minoriatrie e da tempo riassorbite. Il potere
separato e la proprietà, che sono uno il rispecchiamento dell'altra, nascono
da un desiderio assai umano, e per molti aspetti ancora sospeso nel presente
e forse anche nel futuro, quello di stagliare la luce dell'individuo dalla
nebbia della comunità. Nasce dalla scoperta che la nostra fortuna e la
nostra disgrazia sono qualcosa di distinto dalla fortuna e la disgrazia di
nostro fratello. Che se lui scopa e io no, lui viene e io no. La società (e
lo stato che ne é l'impalcatura rigida, l'armatura) nasce paradossalmente
dalla volontà di affermazione individuale. E' proprio il fortunato, il
realizzato, l'alfa, quello che per primo fronteggia la prospettiva della
decadenza, dell'invecchiamento, del passare del tempo. Probabilmente é la
progressiva conversione a una vita stanziale che rende evidente l'idea del
passare del tempo e del deperimento dell'individuo del tempo. Oggi sono
forte, ma altri saranno più forti domani. Ma io posso usare la mia forza dio
gogi per far sì che nessuno possa sorpassarmi domani, perché anche domani
quando sarò debole e le donne non mi vorrebbro più, io comandi e trombi come
prima, meglio di prima. Occorre che la mia forza divenga potere, che la mia
forza utilizzi l'altrui forza, per il mio interesse. Occorre che domani, le
cose non vengano pesate daccapo, ché si vdrebbe subito che io non sono più
quello d'un tempo, ma si usi ancora il vecchio criterio, che il giudizio di
oggi divenga la legge di domani, che il possesso di goggi divenga la
proprietà di domani. Di qui l'introduzione del concetto di eredità, che fa
sì che i giovani si distacchiono dal presente, ma costruiscano il futuro
dipendendo dal passato. E quindi la sottomissione delle donne e una rigida
regolamentazione sessuale: perché la discendenza deve essere patrilineare e
certa, in maniera che i figli garantiscano i padri da cui erditeranno; e
perché solo dove la sessualità é ridotta amerce, si può pensare di scambiare
potere contro figa, che é poi il segreto profondo della società gerarchica.
Perché la figa é tutto, é il piacere che li contiene tutti, ed il senso che
li spiega tutti giacché lì stanno il piacere e la discendenza, l'esserci e
l'essere, il momento e la proiezione nel tempo. La primna penuria, quella
che fa d a modello a tutte le penurie (e a tutte le proprietà, soluzione
fittizia e causa reale della penurtia) , é sessuale. Anche qui,
probabilmente é la stanzialità, che metteva a contatto permanente maschi e
femmine (che nelle comunità nomadi stavano spesso separati) a creare
quell'ingorgo d'emozioni, per cui il desiderio non trovava soddisfazione
esauriente. Anche le migliori condizion i di vita, che prolungavano la vita
in età relativamente tarda, quando attrattive e vigore scemvano, finì per
creare pressioni in tal senso. Solo alcuni popoli, da principio, furono
attraversati da questa lebbra, la penuria orgastica: ma il processo di
sottomissione e di sfruttamento é intrinsecamente imperialistico. Gli stessi
meccanismi che avevano consentito il trionfo della gerarchia all'interno
rese le nazioni gerarchiche molto più forti di quelle comunitarie, perché il
gerarchico di basso livello aveva motivo di credere che sottomettendo nuovi
popoli, il suo posto sarebbe risultato più elevato, maggiori le sue
ricchezze, più garantito il suo lignanggio, moltiplicate le sue chance di
intingere senza posa.
Piaciuto il film preistorico? manca solo Piero Angela, ovvero il figlio...
> io non dubito che sarebbe piú bello essere tutti persone deliziose e vivere in pace senza regole, ma non é cosí. la maggior parte
degli esseri umani, forse anche io, non mi sembra capace di viviere senza
prevaricare. anche nelle cazzate.
m
credo che la fregatura stia nel pretendere di vivere in pace - notare fra
l'altro questa società la pace che ci offre...- senza regole. In pace non é
detto: io dico liberi. A volte in pace e a volte no, chi può dirlo?
pretendere, per vivere in pace, di affidarsi allo stato, mi pare come chi
volesse, per non avere rotture di coglioni, rimanere un eterno bambino. Non
é più tranquilla la vita di chi non conta nulla, cui tutto viene dato
(pensate al reddito di cittadinanza)? peccato che sia la vita, appunto, di
chi non conta nulla