----- Original Message -----
From: "Gian Maria" <gian_mariax@???>
> Innanzi tutto prima di sparare bombe sulle cifre,come tanto di moda di
> questi tempi, meglio pigiare un paio di tasti in più sulla tastiera ed
> evitare di spararle grosse: i morti per cirrosi in italia sono circa 15-16
> mila di cui 6-7 mila riconducibili all'alcol mentre quelli per tabagismo
> sono 90 mila senza distinguo tra cancri vari...
credevo che si capisse che le cifre le mettevo giù per fare un esempio, e le
inventavo, o le ricostruivo a memoria sulla base delle menate televisive.
Soprattutto perché mi pareva evidente che non annetto nessunissima
importanza a queste statistiche: non sono contrario a nessun tipo di morte
in particolare, preferisco occuparmi della vita e del suo senso
e gli zero, se permetti, > quando stanno a destra contano (in Italia anche di più...). Ma che bella
> scoperta che tutti muoiono...complimenti, però dalla tua sottile
> intelligenza mi aspettavo qualcosa meglio (come il paragone col condannato a > morte curato per essere gassato in piena forma...paragone d'effetto certo,
> ma poco pertinente). Certo...se uno non si schianta con la macchina a 20
> anni magari poi scampa fino a 92 e nel frattempo fa tre figli ma questo è un > particolare del tutto insignificante.
sì, abbastanza
Non vedo dove stia il meccanismo che > se uno non si schianta in macchina deve per forza andare a cercare di farsi > del male in altra maniera. Ovviamente si può ribadire che magari essendosi
> salvato dallo schianto a 20 anni a 22 si fulmina facendo cadere il phon
> nella vasca da bagno...possibilissimo. Dato per certo l'assunto che se uno
> non muore schiantato o fulminato prima o poi sarà tenuto a rendere conto al > buon Caronte dei misfatti compiuti in vita terrena. C'è, credo...ma sono
> convinto che se ti impegni puoi trovare da ridire anche su questo, che
> morire di morte naturale a 92 anni sia un filo differente che di morte
> violenta a 22.
per chi muore, certo: e infatti suggerirei alle persone un attimo di
prudenza, se il loro obiettivo é una vita lunga e una morte naturale; ma,
vista complessivamente, la cosa é priva di qualsiasi rilevanza, Fino a
pervenire al pazzesco quando la società pretende di obbligare alla prudenza
il singolo, quasi che sulla sua sorte avesse maggiore competenza di lui
stesso. E' qui che il buonsenso evapora, e si fa spazio al delirio
mercantile, che é quel che accade oggi
Però ti prego risparmiami la filippica sulla vita squallida e > meschina...non perchè la tua è forse così, deve esserlo anche quella di
> tutti i 20enni eventualmente salvatisi dallo schiantarsi in auto per merito > (o colpa...così faccio contento anche te) di una qualsiasi iniziativa volta > a questo fine. Paolo tesoro caro, sommo demagogo dall'innato zelo
> critico...il buon senso che tanto decanti come tua virtù è sostenuto da
> radicalismi che con esso stridono come i freni di un TIR carico che viene
> giù dall'autocamionabile della Cisa...già il fatto di arrogarti il diritto
> di giudicare il tuo buon senso come "buono" è una sopravvalutazione del
> tutto opinabile e soggetiva
il buonsenso é un modo di dire, che riprendo dalla lingua italiana, così
come ce lo regala: ed é un prodotto sociale, non é che ciascuno ha il
proprio buonsenso, né il mio, perciò, é migliore di quello altrui. Se mai,
alcuni ne usano di più e altri di meno
e pure ammesso che il tuo sia veramente buono > come senso, come si può essere sprovvisti di un briciolo di buon senso da
> non avere nemmeno il minimo sospetto (va di moda il legittimo lo so...ma che > ci vuoi fare, accontentati) di non avere ragione qualche volta o di avere,
> giustamente, la tua ragione ma di non ammettere quelle degli altri o di
> pensare anche solo per un attimo che non è così scontato che sia giusto per > forza come la pensi tu.
su moltissime cose non ho le idee chiare: su quelle non scrivo, o - se
scrivo - é per chiedere, per interrogare, per imparare. Qui, nello
specifico, é una cosa di quelle che ciascuno vede col suo punto di vista,
non occorre nulla di particolare. Lo so che i più la vedono diversamente d a
me: io lo collego alla domesticazione galoppante e alla coscienza da schiavi
che é abdata maturando negli scorsi due secoli. Se ci sono altri argomenti,
sentiamoli. La questione é che, ad argomenti come quelli che vi ho
sottoposto, si oppongono di solito postulati che non riesco a condividere.
Tipo quello che é meglio che uno - uno astratto, non tu o io - muoia a 92
invece che a 22. Dipende da che cosa fa inquei 70 anni di diffeerenza,
direi. L'idea che esserci sia un bene in sé, pone il senso dedlla vita fuori
dalla vita stessa: trovo che sia una schifezza. E' un discorso che ha senso
solo se uno é un credente nella vita eterna - e anche lì, visto che la morte
non é la morte, alla fine , che importanza ha? - altrimenti, la questione di
come uno vive il proprio tempo, si fa centrale. E il prezzo che viene fatto
pagare a tutti per far morire qualcuno di morte naturale invece che di morte
violenta, io lo trovo incommensurabilmente troppo alto. Anche perché, é
vero, l'obiettivo mi pare ridicolo: ma non solo. Perché é un prezzo troppo
alto in assoluto. E si fonda sull'idea che bene e male (nello specifico una
vita lunga risopetto a una vita breve) siano cose indiscutibili, oggettive.
Sei intransigentemente arroccato sulle tue > posizioni, intollerante, fastidiosamente fatalista, lucidamente delirante in > certi passaggi...
mi osservi, eh?
ma quasi ti ammiro sai...nonostante ti reputi un blablabla, > mutuo chi disse che per cambiare il mondo bisogna veramente sognarselo...
non so chi l'abbia detto, ma mi paiono buone parole