[Cerchio] Sul movimento in Italia...

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Szerző: Ivan Settantasette
Dátum:  
Tárgy: [Cerchio] Sul movimento in Italia...
>From: "Fausto"

>avevo già buttato giù queste righe quando ho visto la risposta di >sergio,
>che rende completamente inutile quello che ho scritto.


C'è un vizio di forma! Io la risposta di Sergio non l'ho letta affatto.
Provvedere please.

>per semplificare ridurrò il tutto in due msg diversi:


>X IVAN: delle posizioni la tua è la più coerente. tu dici che casarini >è
>un pagliaccio, agnoletto è un moderato e noi perdiamo tempo dietro >questi
>due loschi figuri.


Beh, in sintesi...

>però mi sembra di avvertire che se non ci fosse casarini, se non ci >fosse
>agnoletto, non ti farebbe poi così schifo l'ala disobbediente. è >un
>problema di persone.


No. E' un problema di divergenze di vedute sui metodi,gli strumenti e le
pratiche che si utilizzano. Penso che Casarini e Agnoletto (in maniera
minore anche Caruso) costituiscano un problema per l'incisività delle
iniziative e indubbiamente sono il problema maggiore per il raccordo e
l'unità del movimento, tra l'ala disobbediente e quella antagonista che,
libere dalle lacerazioni interne e con un chiaro orizzonte strategico
possiederebbero una forza dirompente...

>siamo perlomeno d'accordo sull'inutilità di per se della parata >liturgica
>di sabato a roma, e sto con te su curzi che più come >direttore di
>liberazione vedrei meglio in pensione, insieme a buona >parte della
>redazione del giornale.


Bah... giornale è una parola grossa! Il problema di Curzi non è quello che
sia un destro e in fondo neppure che negli anni '70 sia stato uno tra i
peggiori infami, responsabile diretto di diversi arresti nei confronti dei
ragazzacci e delle ragazzacce del movimento di allora. Il problema di Curzi
è congenito, lui è convinto che l'agire da carogna sia un buon agire e
sarebbe pronto a rifarlo in qualsiasi momento.

>il punto essenziale per me è che agnoletto non è una moderato, ma uno >con
>posizoni estremamente radicali per me un grande che ha portato un >sacco di
>forza al movimento espandendolo alla società civile. posso >non essere
>daccordo sul ruolo dell'onu, ma una persona con cui mi >confronto.


Ne abbiamo parlato tanto, prima di Genova più o meno avevo i tuoi punti di
vista, dopo ha pisciato fuori dal vaso in troppe occasioni!
Il fare sbirresco con cui denunzia tutte le realtà che non si conformano al
suo inetto ed imbelle pacifismo mi fa rabbia!!

>vedi il tuo problema è questo: tu ti confronti solo con chi sta più a
>sinistra di te.


Non è vero! Voi ne siete la testimonianza vivente... ;o]

>per quanto riguarda il "mostro da prendere a sanpietrini" casarini >credo
>che abbia un unico vero difetto quello di essere stato più furbo >e
>lungimirante di 10 anni di autonomia operaia classica.


Questa, permettimi, è una colossale panzana!
Io sono forse più critico di te con quelle realtà (identificabili nell'area
della cosidetta "autonomia di classe") ancora ferme agli anni 70, ancorate a
quelle fruste parole d'ordine tra l'altro naturalmente senza alcuna
soluzione di continuità in una sorta di delirio autoreferenziale...
Che il modo di vedere la società e di interpretarne le forme dell'agire
politico siano radicalmente differenti da quelle che intercorrevano in the
seventy years beh... ne siamo tutti coscienti Fausto! Però non credo che
essere "più furbo e lungimirante" significhi diventare consulente di Livia
Turco e beccare i soldi da un governo che bombardava umanitariamente popoli
fuori dai confini e i diritti basilari dei proletari al proprio interno!
Oppure concertare finti scontri coi media e con le guardie in una sorta di
rappresentazione virtual-holliwodiana del conflitto che per converso è
drammaticamente reale e con i cui effetti ci troviamo a confrontarci tutti i
giorni in termine di oppressione/repressione e inibizione della propria
libertà.

Per fortuna però in Italia non esitono soltanto i criptomilitanti e il
nuovismo tutabianchista/disobbediente esistono vaste aree che partono dai
Cobas e attraversano tutte le realtà antagoniste,ad esempio la maggioranza
dei centri sociali e dei collettivi che non si riconoscono nella "carta di
Milano" per arrivare all'arcipelago associazionista refrattario alle logiche
distorte della disobbedienza come pratica di ribellione e di coinvolgimento.
Quest'area come ben sai è costituita da antagonisti, ribelli, autonomi,
sovversivi... insomma tutti (o quasi) bravi ragazzi!

>questo non vuol dire che condivida quello che dice casarini. vuol >dire
>come nel caso di agnoletto che col pasciuttaro casarinco io mi >voglio
>confrontare, proprio perchè so di poter avere argomentazioni (forse)
>superiori, ma fino a che non mi ci confronto non lo posso sapere.


Appunto esistono soggettività molto più interessanti e vive con cui
confrontarsi. Aggiungici che ne gioveresti in salute.

>solo che certe tue proposte sono improponibili. non mi pare che al di >là
>dell'attaco a casarini (più che hai disobbedienti) tu non torvi una >tua
>reale collocazione, perchè anche gli autonomi ti vanno abbastanza >stretti,
>e poi anche se non lo ammetterai mai la rete noglobal di >napoli non ti
>dispiace,


Non ho difficoltà ad ammettere le mie simpatie per la rete No Global
campana, ritengo siano di gran lunga tra le espressioni più belle e creative
di questo movimento. Prima di Genova è stato il 17 Marzo il punto più alto
di forza e di conflittualità! Li reputo ottimi compagni e devo confessare
che sono rimasto alquanto allibito nel vederli nella recente collocazione di
"sinistra interna ai disobbedienti", penso che nel prossimo futuro ci
riserveranno ulteriori positive evoluzioni.
L'unica cosa certa è che l'ottenebrato Caruso dovrebbe scostarsi e lasciarci
vedere il film in pace.

>stiamo ricostruendo da 0, e siccome partiamo da 0 non possiamo >prendere
>per oro colato la strada di un movimento che ha già fallito >una volta.


Non si può però semplicemente resettare quello che è un eccezionale
patrimonio politico e (contro)culturale a cui attingere e gli insegnamenti
che ne possiamo trarre.

>la pochezza politica di personaggi come paladini o bernocchi(...)


Al di là degli episodi penso che occorra guardare alla sostanza più che
all'esteriorità. Paladini e Bernocchi alla fine non sono neanche tanto male,
certo ci fosse Oreste Scalzone saremmo tutti più contenti...


>torno a ripetertelo per la ennesima volta: abbandona questo orpello >che ti
>porti dietro, liberati dal passato, dalla frasi fatte, >liberarsi non vuol
>dire ripudiare, ma prendere coscienza... vedrai che >poi la vivrai meglio
>perchè caro mio le cifre che spari sugli autonomi >io non le ho mai viste,
>forse qualche anno fa.
>la verità dimostrata anche a genova è che i disobbedienti sono sempre >più
>la maggioranza del movimento, sono sempre più la moltitudine


Non è l'autocelebrazione e glorificazione di se ne l'autosuggestione dei
propi numeri che ci può dare la misura della forza delle proprie posizioni.
Confido nella tua coscienza e capacità critica.

>CARI MA PERLOMENO UNA VOLTA OGNI TANTO LO MANTENIAMO STO SENSO DELLA
>MISURA E DELLA REALTA'??


E' propio perchè abbiamo il *senso della realtà* che ad essa non vogliamo
prostrarci e conformarci.
E' propio perchè abbiamo il *senso della misura* che percepiamo le enormi
potenzialità di questo movimento annichilite da azioni discutibili e da
un'approccio,ad esempio quello della non violenza a geometria variabile e
del pacifismo acefalo dei disobbedienti, profondamente errato e
squalificante.

>mi fa piacere se vieni a firenze a ottobre, non so quando e come ci
> >potremo vedere visto che da domani in poi vivrò più alla fortezza da
> >basso che a casa mia. ma se vieni fai uno squillo!!!!


Il lavoro per ora mi inibisce ogni anelito toscano. Dai primi di novembre
dovrei liberarmi... perfetto no?

>X TUTTI E DUE: ragà io non vi voglio convincere di niente. io la mia
> >scelta l'ho fatta da tempo e ne sono più che convinto


Le posizioni sono continuamente modificabili, non c'è nulla di statico... tu
qualche mese fa eri nemico giurato delle tutine, adesso ci fai quasi
comunella... domani tornerai sulla giusta via! Ne sono certo! :o)

>ma soprattutto io penserei a una dato fondamentale:
>noi veniamo da una sconfitta storica, e questa dato è >incontrovertibile,
>quindi va bene il gusto estetico per il passato, >per i favolosi annu 70, o
>gridare viulenza e cori da stadio contro >casarini, se questa cosa ancora
>vi diverte va bene, ma resta il fatto >che se andiamo al di là del gusto
>estetico e puntiamo alla sostanza, >beh... queste strade sono già state
>sconfitte.


Sono state sconfitte militarmente. E' bene ricordarlo. Cmq qui sta il nostro
metterci in gioco è riempire di sostanza rebelde e di coscienza sovversiva
gli spazi di vuoto che ci si parano davanti!

>io lo voglio costruire il movimento reale che abolisce lo stato di >cose
>permanente, ma non credo che questo passi per strade già battute >e
>sconfitte.


Appunto,non per ripetermi ma mi pare che conformarsi alle teorie casariniane
porti all'inerzia ed al fallimento più indecoroso.

>proprio perchè sono comunista, proprio perchè sono realista nel volere
> >l'impossibile cerco nuove strade di lotta, per un mondo nuovo contro >il
>quale combattiamo e per un mondo nuovo che voglio costruire.


Questo non stride affatto col mio punto di vista, giusto?

Io ritengo che il concetto di disobbedienza sia sbagliato dal punto di vista
semantico prima ancora che politico. I ribelli non disobbediscono o meglio
non si limitano a disobbedire ma cercano di combatterlo il sistema valutando
elasticamente ed in base alla situazione i mezzi migliori che si hanno a
disposizione.

Un saluto a pugno chiuso.

Ivan Settantasette.



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