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Carissime e carissimi,
qui di seguito i tre verbali (allegato A), stesi dai tre coordinatori, =
del lavoro dell'incontro del 6 luglio scorso. Non abbiamo voluto =
unificarli in un unico testo, per lasciare in evidenza anche le =
differenze di approccio e metodo di lavoro che ne emergono. Riteniamo =
infatti importante esercitarsi a fare delle diversit=E0 ricchezza prima =
che difficolt=E0.
Vi sottoponiamo anche (allegato B) un primo contributo di Bianca Dacomo =
al prossimo incontro, che riflette e rilancia al meglio la discussione e =
le proposte scaturite nelle ultime riunioni del Gruppo Territorio.
Pensiamo possa essere una buona traccia di lavoro comune a cui speriamo =
seguano altri contributi.
Il prossimo incontro/seminario, a cui invitiamo tutti i partecipanti a =
quello del 6 luglio e le molte persone interessate che per diversi =
motivi non hanno potuto parteciparvi, si terr=E0
Sabato 26 ottobre ore 10.30 - 17.30 presso l'ass. Olinda (ex Paolo Pini)
Per ragioni organizzative e logistiche vi preghiamo di confermare la =
vostra presenza a questo stesso indirizzo e-mail.
Ognuno pu=F2 invitare all'incontro altre persone interessate a =
contribuire al progetto, purch=E8 ne segnali la partecipazione in tempo =
utile.
ARRIVEDERCI A PRESTO
Il Gruppo Territorio del MSF
Allegato A
"Costruiamo insieme il Forum permanente della nuova socialit=E0 =
metropolitana"
Seminario promosso dal Gruppo Territorio del Milano Social Forum
presso Associazione Olinda Milano 6 Luglio 2002-09-14
Cenni dell'intervento introduttivo di Sergio Bonriposi:
a.. E. Galeano: "I poveri, quelli veri, sono coloro che sono sempre in =
tanti e sono sempre soli."
a.. Nell'epoca della competizione globale e della precariet=E0 la =
citt=E0 tende alla desertificazione delle relazioni e degli spazi. Tende =
ad essere agglomerato di solitudini e di interessi in competizione =
piuttosto che luogo di un patto condiviso, di relazione solidale, di =
convivenza di diversit=E0. Una citt=E0 non citt=E0 insomma.
a.. La "moderna" metropoli si trasforma secondo un modello che non =
contiene pi=F9 alcuna comunit=E0, n=E9 le le diverse culture, abilit=E0, =
memorie, specializzazioni, tradizioni e quindi neppure alcuno scambio =
reale e nessuna progettualit=E0 specifica, peculiare, reale, di s=E9. Le =
"molte citt=E0" tendono a diventare un unico ammasso suddiviso =
funzionalmente in luoghi e ruoli ognuno e tutti con lo stesso senso e =
rispondenti alle stesse finalit=E0: competizione, massimo profitto =
individuale da tutto, potere di controllo, immagine.
a.. Questo modello di citt=E0 non ha pi=F9 un suo progetto, non ne ha =
bisogno, semplicemente tende a conformarsi al progetto globale =
eterodiretto. Per questo la progettualit=E0 non pu=F2 che venire dalle =
mille forme di resistenza all'imbarbarimento della forma e della =
sostanza della vita urbana, al degrado dei "luoghi", all'omologazione =
delle diversit=E0, delle peculiarit=E0, delle intelligenze e delle =
culture.
a.. Un "Progetto vivente", che sorga da nuove forme di espressione =
della societ=E0 civile, da momenti e strumenti di democrazia radicale e =
partecipativa, =E8 dunque l'unico progetto possibile. Esso nasce dai =
diversi e molti soggetti della societ=E0 che, individualmente e =
collettivamente, resiste e adotta forme possibili di autodifesa della =
propria qualit=E0 umana, diversit=E0 culturale, speranza comunitaria.
a.. La citt=E0 attuale non =E8 un deserto. Ci sono ancora spazi =
disponibili ad essere luoghi riconoscibili della di una nuova =
socialit=E0 urbana. C'=E8 soprattutto una vasta rete di soggettivit=E0 =
"insorgenti", dotata di scarsa visibilit=E0 e nessuna voce pubblica che =
chiede di dispiegare il suo "racconto" della citt=E0, di diventare =
soggetto diffuso e riconosciuto di nuova possibile progettualit=E0. =
Questo =E8 il compito che intendiamo responsabilmente assumerci. Siamo =
qui oggi con l'obbiettivo di verificare, mettere a fuoco e soprattutto =
condividere significati, modi e strumenti dell'azione comune per =
realizzarlo.
Gruppo di lavoro n=B0 1=20
Partecipano (alcuni parzialmente): Stefania Castoldi, Elena Granata, =
Cristian Novak, Eliana Scaravaggi, Franca Caffa, Gianni Scaburri, =
Ombretta Fortunati, Alfredo Calderazzo, Demetrio Conte, Alberto Ricci, =
Carlo Molteni, Marco Mischiatti, Timoteo Uciliola, Stefano Nutini, Anna =
(casapace), Natale (grondanord), Francesco Staro, Carlo Vicari, Rossana =
Torri, Sergio Bonriposi.
Evidenze dal dibattito:
a.. Esiste un vasto fenomeno di insorgenza nella societ=E0 civile =
cittadina, ma =E8 tutto
spezzettato. Le grandi manifestazioni lo fanno intuire ma non lo =
raccontano e non lo possono rappresentare. Manca di mettere insieme la =
voglia di progettare, anche concretamente. (Ombretta Fortunati)
a.. L'interland =E8 ricco di esperienze associative e di =
progettualit=E0 locali, magari legate
a singole rivendicazioni, ma pi=F9 che in citt=E0 sono isolate, con un =
grande bisogno
di federarsi, di riferimento che dia continuit=E0 e prospettiva. (Eliana =
Scaravaggi)
a.. Le trasformazioni della citt=E0 (anche in senso urbanistico) ti =
cambiano la vita, la vita ditutti i giorni. Dobbiamo partire dalla vita =
cambiata per criticare il modello di citt=E0 che viene imposto e =
raccogliere la progettualit=E0 alternativa diffusa. (Ombretta Fortunati)
a.. I soggetti del nostro lavoro sono tutti coloro che subiscono le =
stesse politiche che colpiscono i pi=F9 deboli. Ma i ghetti sono in =
grado oggi di produrre soggettivit=E0 e autorganizzazione? Oppure i =
nostri referenti non possono che essere quelli che si occupano di =
povert=E0 e di emarginazione? Con chi costruire il Forum? (Franca Caffa)
a.. Bisogna costruire dal basso ma facendo qualcosa di esemplare che =
cambi l'orizzonte il modo di guardare al futuro collettivo. (Franca =
Caffa)
a.. Mettere in moto un lavoro diffuso di controprogettazione dello =
spazio pubblico in contrasto con l'idea di spazio come fattore di =
business. Spazio gratuito, uso gratuito della spazio urbano, contro il =
modello in cui tutto =E8 a pagamento. (Carlo Molteni)
a.. La ricerca, universitaria e non, deve mettersi al servizio del =
"progetto vivente". Attenzione alle logiche di potere presenti nel =
nostro mondo. (Elena Granata)
a.. Raccogliere e far esprimere in progettualit=E0 urbana la =
vivacit=E0 delle comunit=E0 extracomunitarie. (Cristian Novak)
a.. Occorre far funzionare uno o pi=F9 luoghi di informazione =
permanente in una citt=E0 che vive di propaganda anzich=E8 di =
informazione. (Franca Caffa)
a.. Dobbiamo rivolgerci ai soggetti della moltitudine, creare =
relazioni orizzontali tra questi soggetti e non con i "vertici" =
precostituiti. Il cambiamento deve attraversare noi stessi, il nostro =
modo di operare. Previlegiare l'inchiesta e la comunicazione reciproca, =
evitare la propaganda di s=E9 e la delega. (Gianni Scaburri)
a.. Promuovere modalit=E0 di collaborazione concreta muovendo =
strumenti di alternativa reale (microfinanza,
consumo solidale, aiuto reciproco, ecc .) per aiutare a liberare "spazi" =
di vita cittadina, e orizzonti nell'immaginario collettivo. (Anna)
a.. Valorizzare la potenzialit=E0 progettuale contenuta nella vasta =
area del "disagio" non tanto chiamandola al conflitto, ma aiutandola a =
produrre piccole comunit=E0 solidali. Per questo bisogna avere rapporti =
chiari, significativi e costruttivi con la complessa realta urbana del =
"terzo settore". (Demetrio Conte)
a.. I Comitati di quartiere e di zona esprimono la volont=E0 generale =
di conquistare o almeno non abbassare la qualit=E0 della vita. Bisogna =
aiutarli ad ottenere vittorie anche parziali, ad ottenere successi =
visibili, per fornire a s=E9 stessi e a tutti alternative progettabili. =
(Marco Mischiatti)
a.. Quello che manca, vivendo a Milano, =E8 il senso della =
"comunit=E0" e della responsabilit=E0 che deriva dal sentirsene parte. =
Bisogna da qualche parte, anche a titolo esemplere, aiutare la gente a =
riguadagnare questa dimensione. (Stefania Castoldi)
a.. L'area dell'antagonismo, che comprende i "Centri sociali =
autogestiti", pone la questione del rapporto tra progetto e =
riappropriazione degli spazi, della vita, del senso. Il progetto senza =
lotta non produce riappropriazione e quindi non produce modificazioni =
nell'immaginario collettivo dominato dalla realpolitik. Dovremo perci=F2 =
combinare la costruzione di "progetto vivente" con l'attenzione e la =
gestione di "vertenze" specifiche e generali. Dovremo essere capaci di =
porre "ordini del giorno" alla citt=E0 e alle istituzioni. (Alfredo =
Calderazzo)
a.. Costruire pazientemente un forum che sia punto di riferimento =
reale, luogo vivo di conoscenza reciproca e di intenso scambio di =
esperienze, di utile contaminazione di ottiche progettuali. (Stefano =
Nutini)
a.. Bisogna creare vere e ripetute opportunit=E0 di relazione e di =
comunicazione senza "consumare" iniziative ed eventi. Cercare sempre la =
massima qualit=E0 delle relazioni intessute. (Timoteo Uciliola)
a.. Tessere con pazienza la rete, ma anche creare situazioni di forte =
impatto e attenzione cittadina; per fare un esempio: perch=E9 non =
occupare e utilizzare "La Fabbrica del vapore"? (qualcuno)
INCONTRO DEL 6.7.02 - TAVOLO 2 (Lorena)
Presentazione dei partecipanti al tavolo di lavoro n. 2 e note sul loro =
principale interesse e possibile/prevedibile coinvolgimento.
FRANCESCA - Q.re Isola - Ricercatrice universitaria, (Comunit=E0 in =
Corso) definisce la lotta dell'Isola un'opposizione creativa alla =
citt=E0 della moda e per la valorizzazione della realt=E0 viva del =
quartiere. Partecipa all'incontro per cercare insieme agli altri il COME =
FARE emergere e "tenere in rete" le risorse esistenti.
ALBERTO RICCI - ingegnere attivo all'interno dell'Ordine, appassionato =
terzo settore, volontariato in Uganda. E' curioso di vedere cosa si =
muove sul territorio e come si pu=F2 connettere.
PAOLO - Cascina Torchiera - E' venuto a vedere come si pu=F2 CONVERGERE =
PER SOSTENERE I SINGOLI PROGETTI. Vive una situazione di grande =
tensione: aspettano lo sgombero per agosto, porta un volantino su =
un'iniziativa per sabato 13, il bisogno immediato di Paolo sarebbe =
trovare subito appoggio contro la manovra normalizzatrice di Albertini =
(recupero degli spazi occupati dai centri sociali e punizione della =
Torchiera per l'appoggio dato ai Rom), ma si rende conto che oggi non =
pu=F2 far altro che informare personalmente i partecipanti di ci=F2 che =
sta succedendo e interrogarsi, come gli altri, sul come connettersi al =
di l=E0 delle emergenze.
LELLA - si occupa del disagio degli adulti - Coop Cascina Cuccagna - =
tante realt=E0 esistono e resistono in vario modo: dobbiamo trovare il =
modo di avere da tutto ci=F2 una ricaduta politica.
GRAZIA DE BENEDETTI - Ex insegnante, giornalista free lance rivista =
"Dialogo" - coop teatro quartiere (oggi fallita) ora collabora con =
redaz. "Milano 4" - fa parte della coop Cascina Cuccagna e del SF zona =
4. Per lei ci sono due ordini di problemi, strettamente connessi: il =
primo (suo principale interesse) =E8 come far arrivare informazioni =
dalla citt=E0 invisibile e sommersa alla massa delle persone non =
coinvolte e che addirittura ne ignorano l'esistenza. Il secondo =E8 come =
connettere, far dialogare, collaborare, le pi=F9 diverse realt=E0 =
antagoniste per unire non solo sforzi ma elaborazione e competenze =
indispensabili per intervenire su realt=E0 di grande complessit=E0: es. =
Qt.re4 vastissimo con enormi problemi di aree dismesse: ex Motta, FS =
P.ta Vittoria, ex Redaelli, Montedison ecc. - resistere e rilanciare su =
questo terreno richiede oltre ad ingenti forze, grande variet=E0 e =
vastit=E0 di competenze.
PIETRO CARMINE - architetto - progetti in Africa e Belice - insegnante - =
progetti di architettura bioecologica - attivo nel Gruppo Documentazione =
ed ora Gruppo Territorio.
ENRICA FUMAGALLI - Gruppo Documentazione
SERGIO BARACCO - Studente da un anno a Milano. Sconfortato dal clima che =
ha trovato =E8 interessato a conoscere le realt=E0 esistenti sul =
territorio vedere come si muovono e come possono dialogare.
FEDERICO PEDROCCHI - Movie - raccolta di memorie (foto - storia orale) =
relativa a soggetti, etnie, movimenti. Operazione di salvaguardia non =
museale di un patrimonio in via di distruzione, cui possiamo ancora =
attingere. "Arrivare alla sensibilit=E0 delle persone", far leva su =
aspetti simbolici, sulla percezione-riconoscimento delle proprie radici =
(esempio della lotta per la salvaguardia di Castellazzo di Bollate in =
cui =E8 stata strategica la presentazione al paese del film "Il sole =
sorge ancora" per far emergere un senso di appartenenza ormai sopito e =
per fondare su questa nuova sensibilit=E0 l'opposizione alla distruzione =
speculativa ed il desiderio di riappropriarsi creativamente di un pezzo =
della propria vita).
Problema prioritario: come fare ad organizzarsi senza creare meccanismi =
autoritari ed autoreferenziali.
ETTORE - Falegnameria di Olinda. Tra tentennamenti ed errori, tra =
gruppuscoli ed organizzazioni autoreferenziali in questi 20 anni molte =
"piccole cose", molte relazioni personali hanno lavorato per far =
crescere insieme spazio-capacit=E0 professionale e tanti piccoli "tarli" =
che nel loro piccolo si oppongono nei fatti al mercato globale.
PINUCCIA VIRGILIO - Insegnante al Feltrinelli - Comitato contro il piano =
di ristrutturazione del Feltrinelli. Fondamentale partire da s=E9 per =
instaurare relazioni autentiche e reciprocamente utili. Necessit=E0 di =
allargare confronto e vertenzialit=E0: non si pu=F2 affrontare il =
problema specifico della distruzione del singolo istituto Feltrinelli =
senza inquadrarlo nel discorso pi=F9 generale della distruzione di =
patrimonio delle strutture storiche della cultura, perdita di tradizione =
e di memoria, senza vedere questa operazione nella pi=F9 generale =
perdita di senso della scuola (spazi di passaggio sempre pi=F9 svuotati =
di relazione, edifici prefabbricati, squallidi e anonimi, fino alla =
distruzione del valore dei titoli di studio ecc.).Molto desiderosa di =
trovare connessioni e confronto. Tentativo di collegamento col =
Politecnico. Le istituzioni non accettano nessun confronto. Disposta a =
lavorare su un progetto di rete.
LORENA NICARDI - Pedagogista - Gruppo Territorio - Coordinamento =
operatori sociali - Lavoro su difficolt=E0 relazionali e =
d'apprendimento, disadattamento sociale e scolare sia in ambito =
educativo che riabilitativo. Necessit=E0 di connessione, ricerca =
confronto, azione comune. Necessit=E0 di far emergere come problema =
sociale il dilagante malessere dei bambini soprattutto in citt=E0: =
comparsa massiccia di malattie psichiche rarissime nei bambini =
(depressione - stanchezza cronica), aumento vertiginoso di immaturit=E0 =
affettiva e neuropsicologica, agitazione e impaccio motorio, disturbi =
dell'attenzione ecc. E' tanto pi=F9 difficile far emergere il dolore dei =
bambini quanto pi=F9 vengono occultate le cause della malattia e del =
disadattamento: generale perdita di senso, di spazio, di tempo, di =
respiro, di rapporti liberi, di contatto con la realt=E0 propria e degli =
adulti: tutto mediato da competitivit=E0 e consumismo. Questo =E8 =
esattamente il terreno che qualsiasi lotta per la difesa dei diritti dei =
bambini condivide con l'intero movimento antagonista. Da dove partire =
per connetterci? Qual =E8, non la priorit=E0, ma il primo passo =
possibile?
Si uniscono al tavolo nel pomeriggio
FILIPPO NUMEROSO - Naga - Medico Unit=E0 mobile - Lavoro con situazione =
di gravissima emarginazione - immigrati clandestini, senza dimora ecc.
SERGIO DE LA PIERE - Gruppo Territorio ...sociologo - insegnante...
PRINCIPALI TEMI EMERSI
Il bisogno di rete non parte solo dalla necessit=E0 di fare =
un'opposizione pi=F9 dura ed efficace, ma soprattutto dalla necessit=E0 =
di mettere in gioco nuove e pi=F9 complesse progettualit=E0: costruire =
rete per produrre eventi e progetti battendo anche strade inusuali (vedi =
esempio Isola: capacit=E0 di mobilitazione ma anche richiesta di fondi =
alla fondazione Cariplo) Ampiamente condivisa l'idea del progetto =
vivente.
Sottolineato da alcuni il pericolo degli apparati: necessit=E0 di =
vigilare anche sulle proprie pratiche e sulla propria comunicazione: =
importanza di generare eventi reali, organizzare fatti concreti =
piuttosto che dedicarsi dall' "azione politica". Importante che ciascuno =
continui a fare il proprio lavoro, che, via via che si amplia ed =
approfondisce crea contraddizioni. Il bisogno reale e non ideologico =
della rete si impone a questo punto sia per rilanciare la nostra azione =
reale, sia per gestire a tutti i livelli possibili, le contraddizioni =
suscitate da tale azione.
Quale valore aggiunto con la rete?
a.. Avere pi=F9 peso nei rapporti con le istituzioni
b.. Rendere possibile e pi=F9 efficace la comunicazione sia =
all'esterno che all'interno (creare un'immagine pi=F9 forte e pi=F9 =
precisa di s=E9 e della propria pratica sia al proprio interno che =
all'esterno)
c.. Avere accesso a competenze diverse e riuscire in questo modo a far =
fronte alle scarse risorse e alla fatica di gestire progetti complessi.
d.. Reciproco supporto-assistenza anche dal punto di vista =
immediatamente pratico del lavoro quotidiano.
e.. Fermo restando che ciascuno resta col proprio carico di lavoro e =
di cose pratiche da sbrigare, =E8 importante avere nella citt=E0 altri =
punti di riferimento che, come dimostrano esperienze di contatto e =
condivisione reale (ma anche il clima che si =E8 creato oggi intorno a =
questo tavolo), consentono non solo di "usare" spazi e risorse ulteriori =
ma (ci=F2 che forse alla lunga =E8 pi=F9 importante) di stabilire legami =
simbolici e affettivi con le persone e le loro realt=E0.
Forum permanente.
Diverse perplessit=E0 sull'idea di Forum, che fa pensare pi=F9 a =
confronti di idee che non a relazioni concrete in vista di azioni reali =
complesse: dalla progettualit=E0 alla vertenzialit=E0. Va bene il Forum =
se =E8 la punta dell'iceberg, cio=E8 se d=E0 voce ad un lavoro pi=F9 =
profondo, complesso e condiviso. Si insiste molto sul partire sempre da =
s=E9, dalla propria esperienza e realt=E0 e sull'utilit=E0 di confronto =
prima di tutto su questo terreno piuttosto che su quello delle idee o =
peggio delle linee politiche. C'=E8 invece unanimit=E0 su questo bisogno =
di rete, fermo restando che nessuno sa con precisione come iniziare a =
costruirla. Pare evidente che occorrano strumenti e spazi (reali e =
virtuali) per dare non solo vita ma anche possibilit=E0 di sopravvivenza =
alla rete, che come ha chiarito Alfredo in riunione plenaria, =E8 un =
organo soggetto a continui flussi e riflussi, si riempie e si svuota (se =
non vuole irrigidirsi, autoriferirsi e diventare altro da s=E9): =E8 =
utile per=F2 che, nei momenti in cui si svuota, non sparisca. Gli =
"strumenti" vanno pensati anche in questo senso.
Note sui contributi emersi nel Gruppo di lavoro 3
"La citt=E0 che progetto / la citt=E0 da gettare"
A cura di Giorgio Ferraresi
Al gruppo di lavoro partecipano (con diversi tempi di presenza, nella =
tarda mattinata e nel primo pomeriggio): Giorgio Ferraresi (Polit. =
Milano, LPE/DiAP, che coordina la discussione); Bianca Dacomo; Claudia =
Semenza (Casa della Pace); Lucio Oldani (Social Forum Zona 4); =
Marianella Sclavi (Polit. Milano, DiAP); Marina Balestra; Massimo De =
Giuli (Lilliput, ACEA); Sergio Pellizzoni (Boscoincitt=E0); Roberto =
Acerboni (Ass. Perman. Barona); Roberto Rosso (Punto Rosso, Attac); =
Salvatore Amura (Comune di Pieve Emanuele). Assistono brevemente: =
Vittorio Pozzati (Comune Mezzago), Maurizio Cabras (Ecopolis).
Il Gruppo discute sulla base della griglia proposta anche agli altri 2 =
Gruppi di lavoro (1. "La citt=E0 della periferia / la citt=E0 =
antagonista", coord. Sergio Bonriposi; 2. "La citt=E0 dell'altro /la =
citt=E0 altra", coord. Lorena Nicardi).
La griglia proponeva due quadri.
Il primo riguardante "la rete" (il "Forum permanente") dei soggetti =
insorgenti /operanti a Milano; che si articolava nei punti:=20
a1 senso (della rete)
a2 utilit=E0 / valore aggiunto
a3 struttura /strumenti
a4 spazio pubblico: luogo "interno"
a5 spazio pubblico: luogo "esterno" / interfaccia con la citt=E0
a6 altro (modalit=E0, tempi ,impegni personali)=20
il secondo i temi emergenti eventualmente proposti come temi comuni; sui =
quali si =E8 convenuto in partenza di:=20
. definire 2/3 priorit=E0
. partire da s=E9 (dalle proprie tematiche) e dalla relazione con l' =
"altro".
I temi avrebbero dovuto essere articolati in diversi aggregati tematici =
(b1, b2, b3, ..).
In realt=E0 il Gruppo ha discusso e portato contributi essenzialmente =
sulla questione a) della "rete" e sulle sue articolazioni, ampiamente =
sviluppate; dando solo qualche indicazione a lato, (semplici appunti =
sparsi nel corso della discussione sulla rete) su b), i temi.=20
In ordine quindi alla questione della rete e della sua concezione e =
possibile configurazione sono emerse le note pi=F9 rilevanti.
(a1) Sul senso della proposta della rete e sulla sua rilevanza:
. La citt=E0 / non luogo richiede la formazione di uno spazio cittadino =
(Roberto).
. "Riprendere la citt=E0", riappropriarci della dimensione urbana =
(Lucio)=20
. La citt=E0 per=F2 c'=E8, ci sono molte esperienze attive; si tratta di =
lavorarci dentro, di costruire ulteriormente, sviluppando la coscienza =
di s=E9: far uscire le esperienze dalla solitudine e separatezza anche =
se gradi di autonomia (tempi "lenti" di costruzione di pratiche =
autonome) sono assai utili (Pelizzoni).=20
. La territorializzazione =E8 il senso della rete; un nesso tra luoghi e =
esperienze disperse, un nuovo "luogo comune" (Barona).
. La rete =E8 anche un altro modo di "fare politica", che non delega o =
rivendica solo; esprimere un voce comune (o un dialogo interattivo) dei =
soggetti sociali come progetto in atto. Un nuovo evento nella citt=E0 o =
meglio la manifestazione pubblica di un evento che gi=E0 vive (Giorgio =
F.).=20
. Democrazia degli interessi dei soggetti sociali: pratica democratica e =
progettualit=E0 diretta che tende a divenire progettualit=E0 =
multicentrica. (Marianella S.)
. La rete dei soggetti sociali in Milano pu=F2 contare su una potenziale =
relazione attiva con la rete dei comuni esterni in formazione per =
l'attuazione della "Carta del Nuovo Municipio" e per la strutturazione =
della partecipazione radicale (bilancio partecipativo, rapporto tra =
democrazia rappresentativa e democrazia diretta, scenari di ecosviluppo =
locale): la sperimentazione in fase di avvio prevede anche una relazione =
con la citt=E0 di Milano, dove data l'inesistenza di un interesse =
dell'amministrazione si pu=F2 configurare solo come relazione con la =
rete dei soggetti sociali (una ricerca /azione comune?) (S. Amura, ass. =
Pieve Emanuele)
(a2) Su ci=F2 che la formazione della rete pu=F2 dare in pi=F9 (valore =
aggiunto) alle esperienze in campo:
. La rete pu=F2 produrre solidariet=E0 reciproca, empatia; questa =
discussione sulla rete =E8 gi=E0 uno dei luoghi dove si manifesta questo =
valore della relazione. E comunque (come detto sopra) la relazione =E8 =
bene che si fondi su radici di autonomia delle diverse esperienze, sul =
consolidamento di ci=F2 che produce la "solitudine fertile" nella =
sperimentazione specifica e/o locale. (Pellizzoni).
. Rete solidale: possibilit=E0 di sviluppo di temi generali =
"comprendenti", che divengano temi comuni; e di metodi condivisi. Su =
questa base: rete come possibilita di interlocuzione forte con =
l'istituzione comunale . (B. Dacomo).
. Radicamento come base che pu=F2 sviluppare presenza nella citt=E0 =
(Milena).
. Visibilit=E0 delle esperienze nella citt=E0; "egemonia" nella scena =
urbana e rispetto all'amministrazione. (Lucio, Z.4).
(a3) Struttura, strumenti
. Si tratta di basarsi sull'impegno diretto (dall'interno di s=E8, delle =
proprie pratiche) assumendosi dei ruoli anche di significato generale, =
"facendo una parte". (Marina)
. Far convergere terminali locali di autorganizzazione gi=E0 =
strutturati. (Zona 4)
. La struttura e gli strumenti potrebbero fondarsi su "progetti =
esemplari" (maturati in alcune esperienze) proposti anche agli altri =
nella rete: (Pellizzoni)
. Fondare la rete sulla espressione di cultura e capacit=E0 di proposta =
(variamente in atto) contrapponendola alla stupidit=E0 (della gestione =
amministrativa o del mercato) (egemonia, ancora, o progettualit=E0 =
esemplare come sopra?). (Lucio)
. Strutturare un luogo pubblico (casa della Pace. Claudia). Vedi altre =
proposte specifiche in altro punto
. Attuare un monitoraggio delle esperienze in corso; gi=E0 in atto =
processi di questo tipo. (Massimo)
. Necessario un "archivio" delle esperienze di progetto e presenza =
sociale in atto, come memoria di s=E9, attiva, in registrazione continua =
(traduzione strumentale del partire da s=E9); ed un lavoro continuo di =
minima ma sistematico, non volontaristico, basato sull'incrocio di =
ricerca e azioni/progetti in corso (ricercatori, universit=E0?). =
(Giorgio F.)
. Reperire alcune elementari risorse per reggere un lavoro appunto non =
volontaristico. (risorse umane, ricerche in atto, fondazioni, =
universit=E0). (varie notazioni).
(a4) Luogo: "interno" ed "esterno" (interfaccia) con la citt=E0:
. Luogo "interno" o dell'autorganizzazione (sede fisica o luogo =
,metaforico, sito, ecc.): sembra necessario in una forma o nell'altra. =
(Varie notazioni)
. Possibilit=E0 / opportunit=E0 che ora la rete sia ospitata da =
strutture gi=E0 esistenti, da una o pi=F9 esperienze di presenza =
sociale. (Barona)
. Essenziale comunicare costantemente o in modo ricorrente (stabilmente, =
affidabilmente: "la piazza", "il muro". Diversi esempi dati (non =
riproducibili negli stessi termini ma come sollecitazioni): PlaV a de =
Majo; Speaking corner; un muro dei Da tze bao; media informatici / =
internet. (Giorgio F.)
. Evitare strumenti novecenteschi. Rappresentare la diversit^, la =
molteplicit^, l' "altro" (Marianella S.)
. Ognuno porti un tema (in successione?) nella piazza / spazio pubblico =
da definire.=20
(a5) Altre questioni
Relazioni con l'istituzione:
. Il governo della citt=E0 non =E8 "il perverso": al suo interno =
esistono contraddizioni e ci sono spazi agibili nel quadro =
amministrativo. Nell'azione sociale (progetto , proposta) non deve =
essere obbligatoria la condivisione della azione "contro" =
l'amministrazione. Il problema =E8 piuttosto aprire uno spazio pubblico =
ed una sperimentazione del nostro progetto sociale, che interferiscano =
con lo spazio amministrativo. (Pellizzoni)
. E' necessario occuparsi dell'istituzione : pi=F9 =E8 chiusa alla =
partecipazione ed ostile pi=F9 bisogna impegnarsi ad aprire uno spazio =
di confronto, cominciando ad aprire uno spazio pubblico autocostruito ma =
non incomunicante con l'istituzione /conflitto, spazi agibili. (varie =
notazioni)
Modi di porsi
. Solidariet=E0 tra progetti ed esperienze sociali; piuttosto che =
alternativa=20
. Nella mancanza di identit=E0 della citt=E0, cogliere i flussi che =
l'attraversano (Roberto?)
(b) I temi (solo accenni):
(b1) Possibile tema comune: servizi come agibilit=E0, spazio pubblico. =
(Barona)
(b2) Il parco come spazio pubblico reale; esempio: la festa nel parco a =
tema, su diversi temi (in diversi momenti); incontro con possibili =
diversi interlocutori nella citt=E0, (Pellizzoni, altre notazioni)
(b3) Progetti e iniziative per "culture altre" (Lucio)
(b4) Non violenza e pace come tema base; e interculturalit=E0 come =
sostanza della citt=E0.=20
Allegato B
a.. Dando per acquisiti - almeno tra di noi - i contenuti =
dell'Appello, origine e giustificazione del Progetto,
a.. avendo letto le sintesi dei tre conduttori all'incontro di luglio,
a.. ripensando a quanto ci siamo detto
a.. raccogliendo la sollecitazione di Lorena ad immaginare ed =
esprimere un disegno di Progetto che anzitutto ci piaccia, ci solleciti =
a lavorarci con l'entusiasmo e il gusto che sono premessa indispensabile =
a dare gambe a qualunque impresa,
b.. accettando la contaminazione di una gioiosa fantasticheria con le =
insopprimibili remore opposte dalla ragione, dal senso, dalla =
praticabilit=E0 tecnica e politica, dalla mediazione,
provo a costruire una traccia di percorso non ideologico ma operativo, =
che spero si incontri/scontri con i percorsi inventati da tutti voi.
Il Forum permanente dell"altra Milano"
Uno spazio pubblico concreto (non virtuale) aperto dove l'altra Milano =
periodicamente (il 15 di ogni mese?) si ritrovi, si riconosca, informi =
la citt=E0, scambi e discuta esperienze, progetti azioni: l'obiettivo =
=E8 far emergere, rendere visibile.=20
Uno spazio fisso (una piazza nella bella stagione, un luogo chiuso in =
inverno) o che potrebbe cambiare ogni volta (se abbiamo gli strumenti =
tecnici di comunicazione tempestiva) alternando la citt=E0 =
all'hinterland, ricco di proposte (al Pini ha offerto collaborazione =
l'assessore del Comune di Pieve Emanuele, "Carta del Nuovo Municipio").
L'identit=E0 pubblica e non privata (anche se sarebbe pi=F9 facile =
utilizzare sedi di associazioni, es. Casa Pace) di questo spazio, se =
dovesse anche essere frutto di un'azione rivendicativa nei confronti =
della pubblica amministrazione, sarebbe un primo segnale importante =
dell"altra Milano" che afferma il suo diritto all'esistenza e alla =
visibilit=E0.
Questo spazio potrebbe essere lanciato con una grande festa, =
individuando "testimoni" del mondo della cultura, dell'arte, della =
politica, della solidariet=E0 che ne siano animatori e insieme =
protagonisti. Poche parole per spiegare il progetto e i suoi contenuti, =
che sarebbe bello far emergere dai diversi momenti della festa e dalle =
forme in cui la festa stessa riesce a suggerire ai presenti modi di =
viverla insieme (ballo, cibo, gioco, .).
Importante coinvolgere i media.
Quando? Potrebbe essere, anche simbolicamente, a primavera: avremmo il =
tempo di organizzare il secondo incontro, discutere la proposta, =
suddividere i compiti, cercare gli spazi e strutturare un calendario.
Gli appuntamenti successivi potrebbero essere "a tema", e assunti =
organizzativamente di volta in volta dalle associazioni/gruppi/singoli =
che partecipano al progetto, e aggregandosi liberamente potrebbero =
scegliere le forme dell'incontro: autopresentazione, discussione, =
organizzazione di un'azione, festa, spettacolo, .
Fino a quando? Qui si misureranno le volont=E0 e le forze messe in campo =
da tutti perch=E9 questo non sia un happening ma diventi un "progetto =
vivente", cio=E8 in continua costruzione, di "altra citt=E0", e il Forum =
non solo uno spazio ma strumento di confronto e di crescita.
I miei perch=E9 di questa idea:
a.. =E8 realmente aperta alla citt=E0, aspetto non secondario del =
nostro progetto;
b.. =E8 realmente visibile;
a.. =E8 realmente "vivente", perch=E9 aggrega e disaggrega liberamente =
ogni volta, e mette in gioco le capacit=E0 di proposta di quelli che ci =
stanno;
b.. =E8 una spina "permanente" nel cuore della citt=E0 dominante;
c.. propone una partecipazione non necessariamente da subito =
impegnata-impegnativa, lascia le porte aperte ai curiosi, ai timidi, =
agli indecisi, ai passanti occasionali;
d.. apre una possibilit=E0 in pi=F9 per la rete: non solo relazioni =
tra realt=E0 esistenti ma loro potenziale allargamento, e occasione per =
la nascita di nuovi soggetti;
e.. ..e poi mi piace molto, e sarebbe quindi coerente con le mie =
scelte di lavorare solo (quasi) se mi diverto anche.
Uno spazio concreto privato/pubblico chiuso, che ospiti anche gli =
strumenti operativi minimi (telefono, computer) necessari alla =
costruzione e al coordinamento del progetto: dovrebbe essere abbastanza =
centrale nella citt=E0, o comunque raggiungibile facilmente (MM), se =
possibile (temo sia un'utopia) aperto su strada perch=E9 ci si possa =
capitare anche per caso. Ma avrebbe un significato simbolico non =
indifferente anche una stanza dentro una sede universitaria che si =
occupi di territorio (Politecnico? Bicocca?), e immagino a costi zero..
Dovrebbe essere agibile anche come "sede" per incontri/laboratori che i =
diversi soggetti del progetto decidessero di avviare coordinandosi =
liberamente tra loro, superando cos=EC nei fatti eventuali ( o molto =
probabili) "etichette identitarie" legate alle sedi di appartenenza =
(utilizzo anche serale, possibili difficolt=E0).
L'archivio =E8 ospitato in questo spazio: come il Forum, =E8 "vivente", =
cio=E8 si costruisce strada facendo, e raccoglie la memoria delle =
esperienze in corso. Archivio di testi, fotografie, video, materiale =
sonoro, qualsiasi materiale con il quale le diverse esperienze scelgano =
di raccontarsi. Ma anche archivio informatizzato, sistematizzato, =
facilmente accessibile alla consultazione.
E' frutto di ricerca sulla "citt=E0 insorgente", molto ancora da =
scoprire, ma vive anche dell'apporto e dell'aggiornamento costante che i =
soggetti delle esperienze in atto sapranno garantire.=20
Non =E8 un deposito di materiali, ma uno strumento indispensabile di =
lavoro: per mettere in relazione esperienze simili, confrontare =
metodologie in atto, costruire alleanze, suggerire intrecci e percorsi. =
E' un servizio che pu=F2 aiutare a crescere l'"altra citt=E0": un nodo =
di rete dove convergono terminali di esperienze e da cui ripartono =
direzioni nuove.
Costruire questo spazio e il suo contenuto richiede molte energie, e =
risorse umane in grado poi di garantirne il funzionamento. Credo si =
debbano attivare forze al di l=E0 del nostro gruppo.
_____________________________________________
Abbiamo gli spazi - chiusi e aperti - abbiamo l'archivio: e adesso dove =
andiamo?
Io penso che a questo punto si sarebbero create le condizioni per agire, =
e non =E8 poco: momenti di visibilit=E0, di incontro, di informazione, =
possibilit=E0 di scambio e confronto.
Non credo molto ai percorsi o ai gruppi di lavoro creati a tavolino, =
anche se magari sulla base di ipotesi assolutamente corrette. O si =
decide di fare ricerca - o anche ricerca-azione se vogliamo darle =
maggior concretezza - o la decisione di costruire un tavolo di lavoro, =
perch=E9 il tavolo non si svuoti di partecipazione e di senso in breve =
tempo, deve essere sorretta da un'urgenza, da una necessit=E0 forte =
legata al progetto che si sta portando avanti: ci si cerca e magari si =
fanno pezzi di strada insieme per rafforzarsi, per scambiare competenze =
specifiche, metodologie, materiali.
Dal confronto magari nasce la necessit=E0 di ri-orientare i diversi =
progetti, o di aggregarli, e qui nasce il gruppo, che ha una sua =
autogiustificazione intrinseca.
E' solo una riflessione personale, che so poco condivisa; e che mi porta =
a immaginare per l'incontro di ottobre un nostro lavoro preparatorio di =
questo tipo:=20
- riprendiamo l'elenco (aggiornato da Sergio B.) e vediamo se =
realisticamente abbiamo le forze e i tempi per proseguire con i contatti =
"ad personam-gruppo" o se dobbiamo trovare altre forme di =
contatto-convocazione;=20
- raccogliamo tutti gli imput venuti dall'incontro precedente (leggendo =
le 3 sintesi ce ne sono tanti, basta farne un elenco unico e ragionato, =
molto sintetico, per punti) e proviamo a vedere se su quella base =E8 =
possibile prefigurare un percorso condiviso, fatto di aggregazioni =
tematiche e/o per area territoriale e/o per stato di avanzamento del =
progetto e/o per confronti metodologici, e/o per allargamento di =
piattaforme vertenziali, ecc.(percorso del progetto complessivo, non per =
l'incontro).
Sulla base di quello che dicevo prima, penso che l'eventuale =
aggregazione in "tavoli di lavoro" (perch=E9 questo sarebbero) di questo =
tipo dovrebbe essere del tutto libera, nei tempi e nelle forme, e =
verificarsi strada facendo, per capire se e in quali casi andr=E0 a =
costituire il famoso "valore aggiunto". In questo senso, a differenza di =
Sergio D., non ne farei l'ossatura del progetto, ma nell'incontro si =
potrebbe provare a testarla come ipotesi.=20
L'incontro potrebbe svolgersi in due momenti:
1.. proposta e discussione sugli spazi e l'archivio
2.. ragionamento sul percorso, ed eventuali laboratori che provino a =
prefigurare le aggregazioni (tavoli di lavoro) sopra indicate, non come =
nell'incontro precedente su parole-chiave belle ma un po' "di fantasia", =
ma su basi molto operative a partire da quello che sono le realt=E0 =
presenti
Si dovrebbe concludere con la comunicazione dei lavori dei laboratori, =
da cui ricavare indicazioni su come procedere, decisione sulla proposta =
spazi-archivio, assunzione di responsabilit=E0 e suddivisione dei =
compiti, con tappe-scadenze da stabilire l=EC, tutti insieme.
___________________________________________
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</HEAD>
<BODY bgColor=3D#ffffff>
<DIV><FONT size=3D4>
<P align=3Djustify>Carissime e carissimi,</P>
<P align=3Djustify>qui di seguito i tre verbali (allegato A), stesi dai =
tre=20
coordinatori, del lavoro dell’incontro del 6 luglio scorso. Non =
abbiamo voluto=20
unificarli in un unico testo, per lasciare in evidenza anche le =
differenze di=20
approccio e metodo di lavoro che ne emergono. Riteniamo infatti =
importante=20
esercitarsi a fare delle diversit=E0 ricchezza prima che =
difficolt=E0.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>Vi sottoponiamo anche (allegato B) un primo =
contributo di=20
Bianca Dacomo al prossimo incontro, che riflette e rilancia al meglio la =
discussione e le proposte scaturite nelle ultime riunioni del Gruppo=20
Territorio.</P>
<P align=3Djustify>Pensiamo possa essere una buona traccia di lavoro =
comune a cui=20
speriamo seguano altri contributi.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>Il prossimo incontro/seminario, a cui invitiamo tutti =
i=20
partecipanti a quello del 6 luglio e le molte persone interessate che =
per=20
diversi motivi non hanno potuto parteciparvi, si terr=E0</P>
<P align=3Dcenter></P><B>
<P align=3Dcenter>Sabato 26 ottobre ore 10.30 – 17.30 presso =
l’ass. Olinda (ex=20
Paolo Pini)</P>
<P align=3Djustify></P></B>
<P align=3Djustify>Per ragioni organizzative e logistiche vi preghiamo =
di=20
confermare la vostra presenza a questo stesso indirizzo e-mail.</P>
<P align=3Djustify>Ognuno pu=F2 invitare all’incontro altre =
persone interessate a=20
contribuire al progetto, purch=E8 ne segnali la partecipazione in tempo =
utile.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>ARRIVEDERCI A PRESTO</P>
<P align=3Djustify>Il Gruppo Territorio del MSF</P></FONT>
<P align=3Djustify></P>
<P></P>
<P align=3Djustify>Allegato A</P><B><FONT size=3D4>
<P align=3Djustify>"Costruiamo insieme il Forum permanente della nuova =
socialit=E0=20
metropolitana"</P></B>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>Seminario promosso dal Gruppo Territorio del Milano =
Social=20
Forum</P>
<P align=3Djustify>presso Associazione Olinda Milano 6 Luglio =
2002-09-14</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>Cenni dell’intervento introduttivo di Sergio =
Bonriposi:</P>
<P align=3Djustify></P>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>E. Galeano: "I poveri, quelli veri, sono coloro che sono sempre in =
tanti e=20
sono sempre soli."</LI>
<P></P></UL>
<P align=3Djustify></P>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>Nell’epoca della competizione globale e della precariet=E0 =
la citt=E0 tende=20
alla desertificazione delle relazioni e degli spazi. Tende ad essere=20
agglomerato di solitudini e di interessi in competizione piuttosto che =
luogo=20
di un patto condiviso, di relazione solidale, di convivenza di =
diversit=E0. Una=20
citt=E0 non citt=E0 insomma.</LI>
<P></P></UL>
<P align=3Djustify></P>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>La "moderna" metropoli si trasforma secondo un modello che non =
contiene=20
pi=F9 alcuna comunit=E0, n=E9 le le diverse culture, abilit=E0, =
memorie,=20
specializzazioni, tradizioni e quindi neppure alcuno scambio reale e =
nessuna=20
progettualit=E0 specifica, peculiare, reale, di s=E9. Le "molte =
citt=E0" tendono a=20
diventare un unico ammasso suddiviso funzionalmente in luoghi e ruoli =
ognuno e=20
tutti con lo stesso senso e rispondenti alle stesse finalit=E0: =
competizione,=20
massimo profitto individuale da tutto, potere di controllo, =
immagine.</LI>
<P></P></UL>
<P align=3Djustify></P>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>Questo modello di citt=E0 non ha pi=F9 un suo progetto, non ne ha =
bisogno,=20
semplicemente tende a conformarsi al progetto globale eterodiretto. =
Per questo=20
la progettualit=E0 non pu=F2 che venire dalle mille forme di =
resistenza=20
all’imbarbarimento della forma e della sostanza della vita =
urbana, al degrado=20
dei "luoghi", all’omologazione delle diversit=E0, delle =
peculiarit=E0, delle=20
intelligenze e delle culture.</LI>
<P></P></UL>
<P align=3Djustify></P>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>Un "Progetto vivente", che sorga da nuove forme di espressione =
della=20
societ=E0 civile, da momenti e strumenti di democrazia radicale e =
partecipativa,=20
=E8 dunque l’unico progetto possibile. Esso nasce dai diversi e =
molti soggetti=20
della societ=E0 che, individualmente e collettivamente, resiste e =
adotta forme=20
possibili di autodifesa della propria qualit=E0 umana, diversit=E0 =
culturale,=20
speranza comunitaria.</LI>
<P></P></UL>
<P align=3Djustify></P>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>La citt=E0 attuale non =E8 un deserto. Ci sono ancora spazi =
disponibili ad=20
essere luoghi riconoscibili della di una nuova socialit=E0 urbana. =
C’=E8=20
soprattutto una vasta rete di soggettivit=E0 "insorgenti", dotata di =
scarsa=20
visibilit=E0 e nessuna voce pubblica che chiede di dispiegare il suo =
"racconto"=20
della citt=E0, di diventare soggetto diffuso e riconosciuto di nuova =
possibile=20
progettualit=E0. Questo =E8 il compito che intendiamo responsabilmente =
assumerci.=20
Siamo qui oggi con l’obbiettivo di verificare, mettere a fuoco e =
soprattutto=20
condividere significati, modi e strumenti dell’azione comune per =
realizzarlo.</LI>
<P></P></UL>
<P align=3Djustify></P>
<DIR>
<P align=3Djustify></P></DIR><B>
<P align=3Djustify>Gruppo di lavoro n=B0 1 </P></B>
<P align=3Djustify>Partecipano (alcuni parzialmente):<B> Stefania =
Castoldi, Elena=20
Granata, Cristian Novak, Eliana Scaravaggi, Franca Caffa, Gianni =
Scaburri,=20
Ombretta Fortunati, Alfredo Calderazzo, Demetrio Conte, Alberto Ricci, =
Carlo=20
Molteni, Marco Mischiatti, Timoteo Uciliola, Stefano Nutini, Anna =
(casapace),=20
Natale (grondanord), Francesco Staro, Carlo Vicari, Rossana Torri, =
Sergio=20
Bonriposi.</P>
<P align=3Djustify></P></B>
<P align=3Djustify> </P>
<P align=3Djustify> </P>
<P align=3Djustify>Evidenze dal dibattito:</P>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>Esiste un <B>vasto fenomeno di insorgenza</B> nella societ=E0 =
civile=20
cittadina, ma =E8 tutto</LI>
<P></P></UL>
<DIR>
<DIR>
<P align=3Djustify>spezzettato. <B>Le grandi manifestazioni lo fanno =
intuire ma=20
non lo raccontano</B> e non lo possono rappresentare. Manca di =
<B>mettere=20
insieme la voglia di progettare,</B> anche concretamente. (Ombretta=20
Fortunati)</P>
<P align=3Djustify></P></DIR></DIR>
<UL><B>
<P align=3Djustify>
<LI>L’interland =E8 ricco di esperienze associative</B> e di =
progettualit=E0=20
locali, magari legate</LI>
<P></P></UL>
<DIR>
<P align=3Djustify>a singole rivendicazioni, ma pi=F9 che in citt=E0 =
sono isolate,=20
<B>con un grande bisogno</P>
<P align=3Djustify>di federarsi,</B> di riferimento che dia continuit=E0 =
e=20
prospettiva. (Eliana Scaravaggi)</P>
<P align=3Djustify></P></DIR>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>Le trasformazioni della citt=E0 (anche in senso urbanistico) ti =
cambiano la=20
vita, la vita ditutti i giorni. Dobbiamo <B>partire dalla vita =
cambiata</B>=20
<B>per criticare il modello</B> di citt=E0 che viene imposto <B>e=20
raccogliere</B> <B>la progettualit=E0 alternativa diffusa. =
</B>(Ombretta=20
Fortunati)</LI>
<P></P></UL>
<P align=3Djustify></P>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>I soggetti del nostro lavoro sono tutti coloro che subiscono le =
stesse=20
politiche che colpiscono i pi=F9 deboli. Ma i ghetti sono in grado =
oggi di=20
produrre soggettivit=E0 e autorganizzazione? Oppure i nostri referenti =
non=20
possono che essere quelli che si occupano di povert=E0 e di =
emarginazione?=20
<B>Con chi</B> <B>costruire il Forum?</B> (Franca Caffa)</LI>
<P></P></UL>
<P align=3Djustify></P>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>Bisogna <B>costruire dal basso ma facendo</B> <B>qualcosa di =
esemplare=20
</B>che cambi l’orizzonte il modo di guardare al futuro =
collettivo. (Franca=20
Caffa)</LI>
<P></P></UL>
<P align=3Djustify></P>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>Mettere in moto un lavoro diffuso di <B>controprogettazione dello =
spazio=20
pubblico</B> in contrasto con l’idea di spazio come fattore di =
business.=20
<B>Spazio gratuito, uso gratuito della spazio urbano,</B> contro il =
modello in=20
cui tutto =E8 a pagamento. (Carlo Molteni)</LI>
<P></P></UL>
<P align=3Djustify></P>
<UL><B>
<P align=3Djustify>
<LI>La ricerca, universitaria e non, deve mettersi al servizio del =
"progetto=20
vivente".</B> Attenzione alle logiche di potere presenti nel nostro =
mondo.=20
(Elena Granata)</LI>
<P></P></UL>
<P align=3Djustify></P>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>Raccogliere e far esprimere in progettualit=E0 urbana la =
<B>vivacit=E0 delle=20
comunit=E0 extracomunitarie</B>. (Cristian Novak)</LI>
<P></P></UL>
<P align=3Djustify></P>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>Occorre far funzionare <B>uno o pi=F9 luoghi di informazione =
permanente</B>=20
in una citt=E0 che vive di propaganda anzich=E8 di informazione. =
(Franca=20
Caffa)</LI>
<P></P></UL>
<P align=3Djustify></P>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>Dobbiamo <B>rivolgerci ai soggetti della moltitudine, creare =
relazioni=20
orizzontali tra questi soggetti</B> e non con i "vertici" =
precostituiti. Il=20
cambiamento deve attraversare noi stessi, il nostro modo di operare.=20
Previlegiare <B>l’inchiesta e la comunicazione reciproca,</B> =
evitare la=20
propaganda di s=E9 e la delega. (Gianni Scaburri)</LI>
<P></P></UL>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify> </P>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>Promuovere modalit=E0 di collaborazione concreta muovendo =
strumenti di=20
alternativa reale (microfinanza,</LI>
<P></P></UL>
<DIR>
<DIR>
<P align=3Djustify>consumo solidale, aiuto reciproco, ecc .) per =
<B>aiutare a=20
liberare "spazi" di vita cittadina,</B> e orizzonti =
nell’immaginario collettivo.=20
(Anna)</P>
<P align=3Djustify></P></DIR></DIR>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>Valorizzare la potenzialit=E0 progettuale contenuta nella vasta =
area del=20
"disagio" non tanto chiamandola al conflitto, ma aiutandola a =
<B>produrre=20
piccole comunit=E0 solidali.</B> Per questo bisogna avere rapporti =
chiari,=20
significativi e costruttivi con la complessa realta urbana del =
<B>"terzo=20
settore".</B> (Demetrio Conte)</LI>
<P></P></UL>
<P align=3Djustify></P>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>I Comitati di quartiere e di zona esprimono la volont=E0 generale =
di=20
conquistare o almeno non abbassare la qualit=E0 della vita. Bisogna =
aiutarli ad=20
<B>ottenere vittorie anche parziali,</B> <B>ad ottenere successi =
visibili,</B>=20
per fornire a s=E9 stessi e a tutti alternative progettabili. (Marco=20
Mischiatti)</LI>
<P></P></UL>
<P align=3Djustify></P>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>Quello che manca, vivendo a Milano, =E8 il <B>senso della =
"comunit=E0"</B> e=20
della responsabilit=E0 che deriva dal sentirsene parte. Bisogna da =
qualche=20
parte, anche a titolo esemplere, aiutare la gente a riguadagnare =
questa=20
dimensione. (Stefania Castoldi)</LI>
<P></P></UL>
<P align=3Djustify></P>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>L’area dell’antagonismo, che comprende i "Centri =
sociali autogestiti",=20
pone la questione del rapporto tra <B>progetto e riappropriazione =
degli spazi,=20
della vita, del senso.</B> Il progetto senza lotta non produce=20
riappropriazione e quindi non produce modificazioni =
nell’immaginario=20
collettivo dominato dalla realpolitik. Dovremo perci=F2 combinare la =
costruzione=20
di "progetto vivente" con l’attenzione e la <B>gestione di =
"vertenze"=20
specifiche e generali.</B> Dovremo essere capaci di <B>porre "ordini =
del=20
giorno"</B> alla citt=E0 e alle istituzioni. (Alfredo Calderazzo)</LI>
<P></P></UL>
<P align=3Djustify></P>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>Costruire pazientemente un <B>forum che sia punto di riferimento =
reale,=20
luogo vivo di conoscenza reciproca e di intenso scambio di esperienze, =
di=20
utile contaminazione di ottiche progettuali.</B> (Stefano Nutini)</LI>
<P></P></UL>
<P align=3Djustify></P>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>Bisogna <B>creare vere e ripetute opportunit=E0 di relazione e di=20
comunicazione</B> senza "consumare" iniziative ed eventi. Cercare =
sempre la=20
massima qualit=E0 delle relazioni intessute. (Timoteo Uciliola)</LI>
<P></P></UL>
<P align=3Djustify></P>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>Tessere con pazienza la rete, ma <B>anche creare situazioni di =
forte=20
impatto e attenzione cittadina;</B> per fare un esempio: perch=E9 non =
occupare e=20
utilizzare "La Fabbrica del vapore"? (qualcuno)</LI>
<P></P></UL>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify> </P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify> </P>
<P align=3Djustify>INCONTRO DEL 6.7.02 - TAVOLO 2 (Lorena)</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify> </P><B>
<P align=3Djustify>Presentazione dei partecipanti al tavolo di lavoro n. =
2 e note=20
sul loro principale interesse e possibile/prevedibile =
coinvolgimento.</P></B>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>FRANCESCA – Q.re Isola – Ricercatrice =
universitaria, (Comunit=E0=20
in Corso) definisce la lotta dell’Isola un’opposizione =
creativa alla citt=E0 della=20
moda e per la valorizzazione della realt=E0 viva del quartiere. =
Partecipa=20
all’incontro per cercare insieme agli altri il COME FARE emergere =
e "tenere in=20
rete" le risorse esistenti.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>ALBERTO RICCI – ingegnere attivo =
all’interno dell’Ordine,=20
appassionato terzo settore, volontariato in Uganda. E’ curioso di =
vedere cosa si=20
muove sul territorio e come si pu=F2 connettere.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>PAOLO – Cascina Torchiera – E’ =
venuto a vedere come si pu=F2=20
CONVERGERE PER SOSTENERE I SINGOLI PROGETTI. Vive una situazione di =
grande=20
tensione: aspettano lo sgombero per agosto, porta un volantino su =
un’iniziativa=20
per sabato 13, il bisogno immediato di Paolo sarebbe trovare subito =
appoggio=20
contro la manovra normalizzatrice di Albertini (recupero degli spazi =
occupati=20
dai centri sociali e punizione della Torchiera per l’appoggio dato =
ai Rom), ma=20
si rende conto che oggi non pu=F2 far altro che informare personalmente =
i=20
partecipanti di ci=F2 che sta succedendo e interrogarsi, come gli altri, =
sul come=20
connettersi al di l=E0 delle emergenze.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>LELLA – si occupa del disagio degli adulti =
– Coop Cascina=20
Cuccagna – tante realt=E0 esistono e resistono in vario modo: =
dobbiamo trovare il=20
modo di avere da tutto ci=F2 una ricaduta politica.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>GRAZIA DE BENEDETTI – Ex insegnante, =
giornalista free lance=20
rivista "Dialogo" – coop teatro quartiere (oggi fallita) ora =
collabora con=20
redaz. "Milano 4" – fa parte della coop Cascina Cuccagna e del SF =
zona 4. Per=20
lei ci sono due ordini di problemi, strettamente connessi: il primo (suo =
principale interesse) =E8 come far arrivare informazioni dalla citt=E0 =
invisibile e=20
sommersa alla massa delle persone non coinvolte e che addirittura ne =
ignorano=20
l’esistenza. Il secondo =E8 come connettere, far dialogare, =
collaborare, le pi=F9=20
diverse realt=E0 antagoniste per unire non solo sforzi ma elaborazione e =
competenze indispensabili per intervenire su realt=E0 di grande =
complessit=E0: es.=20
Qt.re4 vastissimo con enormi problemi di aree dismesse: ex Motta, FS =
P.ta=20
Vittoria, ex Redaelli, Montedison ecc. – resistere e rilanciare su =
questo=20
terreno richiede oltre ad ingenti forze, grande variet=E0 e vastit=E0 di =
competenze.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>PIETRO CARMINE – architetto – progetti in =
Africa e Belice –=20
insegnante – progetti di architettura bioecologica – attivo =
nel Gruppo=20
Documentazione ed ora Gruppo Territorio.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>ENRICA FUMAGALLI – Gruppo Documentazione</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>SERGIO BARACCO – Studente da un anno a Milano. =
Sconfortato dal=20
clima che ha trovato =E8 interessato a conoscere le realt=E0 esistenti =
sul=20
territorio vedere come si muovono e come possono dialogare.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>FEDERICO PEDROCCHI – Movie – raccolta di =
memorie (foto – storia=20
orale) relativa a soggetti, etnie, movimenti. Operazione di salvaguardia =
non=20
museale di un patrimonio in via di distruzione, cui possiamo ancora =
attingere.=20
"Arrivare alla sensibilit=E0 delle persone", far leva su aspetti =
simbolici, sulla=20
percezione-riconoscimento delle proprie radici (esempio della lotta per =
la=20
salvaguardia di Castellazzo di Bollate in cui =E8 stata strategica la=20
presentazione al paese del film "Il sole sorge ancora" per far emergere =
un senso=20
di appartenenza ormai sopito e per fondare su questa nuova sensibilit=E0 =
l’opposizione alla distruzione speculativa ed il desiderio di =
riappropriarsi=20
creativamente di un pezzo della propria vita).</P>
<P align=3Djustify>Problema prioritario: come fare ad organizzarsi senza =
creare=20
meccanismi autoritari ed autoreferenziali.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>ETTORE – Falegnameria di Olinda. Tra =
tentennamenti ed errori,=20
tra gruppuscoli ed organizzazioni autoreferenziali in questi 20 anni =
molte=20
"piccole cose", molte relazioni personali hanno lavorato per far =
crescere=20
insieme spazio-capacit=E0 professionale e tanti piccoli "tarli" che nel =
loro=20
piccolo si oppongono nei fatti al mercato globale.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>PINUCCIA VIRGILIO - Insegnante al Feltrinelli – =
Comitato contro=20
il piano di ristrutturazione del Feltrinelli. Fondamentale partire da =
s=E9 per=20
instaurare relazioni autentiche e reciprocamente utili. Necessit=E0 di =
allargare=20
confronto e vertenzialit=E0: non si pu=F2 affrontare il problema =
specifico della=20
distruzione del singolo istituto Feltrinelli senza inquadrarlo nel =
discorso pi=F9=20
generale della distruzione di patrimonio delle strutture storiche della =
cultura,=20
perdita di tradizione e di memoria, senza vedere questa operazione nella =
pi=F9=20
generale perdita di senso della scuola (spazi di passaggio sempre pi=F9 =
svuotati=20
di relazione, edifici prefabbricati, squallidi e anonimi, fino alla =
distruzione=20
del valore dei titoli di studio ecc.).Molto desiderosa di trovare =
connessioni e=20
confronto. Tentativo di collegamento col Politecnico. Le istituzioni non =
accettano nessun confronto. Disposta a lavorare su un progetto di =
rete.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>LORENA NICARDI – Pedagogista – Gruppo =
Territorio –=20
Coordinamento operatori sociali – Lavoro su difficolt=E0 =
relazionali e=20
d’apprendimento, disadattamento sociale e scolare sia in ambito =
educativo che=20
riabilitativo. Necessit=E0 di connessione, ricerca confronto, azione =
comune.=20
Necessit=E0 di far emergere come problema sociale il dilagante malessere =
dei=20
bambini soprattutto in citt=E0: comparsa massiccia di malattie psichiche =
rarissime=20
nei bambini (depressione – stanchezza cronica), aumento =
vertiginoso di=20
immaturit=E0 affettiva e neuropsicologica, agitazione e impaccio =
motorio, disturbi=20
dell’attenzione ecc. E’ tanto pi=F9 difficile far emergere =
il dolore dei bambini=20
quanto pi=F9 vengono occultate le cause della malattia e del =
disadattamento:=20
generale perdita di senso, di spazio, di tempo, di respiro, di rapporti =
liberi,=20
di contatto con la realt=E0 propria e degli adulti: tutto mediato da =
competitivit=E0=20
e consumismo. Questo =E8 esattamente il terreno che qualsiasi lotta per =
la difesa=20
dei diritti dei bambini condivide con l’intero movimento =
antagonista. Da dove=20
partire per connetterci? Qual =E8, non la priorit=E0, ma il primo passo=20
possibile?</P>
<P align=3Djustify></P></FONT><B>
<P>Si uniscono al tavolo nel pomeriggio</P></B>
<P> </P>
<P> </P><FONT size=3D4>
<P>FILIPPO NUMEROSO – Naga – Medico Unit=E0 mobile – =
Lavoro con situazione di=20
gravissima emarginazione – immigrati clandestini, senza dimora =
ecc.</P>
<P>SERGIO DE LA PIERE – Gruppo Territorio …..sociologo =
–=20
insegnante…..</P></FONT><B>
<P align=3Djustify> </P><FONT size=3D4>
<P> </P>
<P> </P>
<P>PRINCIPALI TEMI EMERSI</P>
<P> </P></B>
<P>Il bisogno di rete non parte solo dalla necessit=E0 di fare =
un’opposizione pi=F9=20
dura ed efficace, ma soprattutto dalla necessit=E0 di mettere in gioco =
nuove e pi=F9=20
complesse progettualit=E0: costruire rete per produrre eventi e progetti =
battendo=20
anche strade inusuali (vedi esempio Isola: capacit=E0 di mobilitazione =
ma anche=20
richiesta di fondi alla fondazione Cariplo) Ampiamente condivisa =
l’idea del=20
progetto vivente.</P></FONT>
<P> </P><FONT size=3D4>
<P> </P>
<P>Sottolineato da alcuni il pericolo degli apparati: necessit=E0 di =
vigilare=20
anche sulle proprie pratiche e sulla propria comunicazione: importanza =
di=20
generare eventi reali, organizzare fatti concreti piuttosto che =
dedicarsi dall’=20
"azione politica". Importante che ciascuno continui a fare il proprio =
lavoro,=20
che, via via che si amplia ed approfondisce crea contraddizioni. Il =
bisogno=20
reale e non ideologico della rete si impone a questo punto sia per =
rilanciare la=20
nostra azione reale, sia per gestire a tutti i livelli possibili, le=20
contraddizioni suscitate da tale azione.</P>
<P>Quale valore aggiunto con la rete?</P>
<UL>
<LI>Avere pi=F9 peso nei rapporti con le istituzioni</LI>
<LI>Rendere possibile e pi=F9 efficace la comunicazione sia =
all’esterno che=20
all’interno (creare un’immagine pi=F9 forte e pi=F9 =
precisa di s=E9 e della propria=20
pratica sia al proprio interno che all’esterno)</LI>
<LI>Avere accesso a competenze diverse e riuscire in questo modo a far =
fronte=20
alle scarse risorse e alla fatica di gestire progetti complessi.</LI>
<LI>Reciproco supporto-assistenza anche dal punto di vista =
immediatamente=20
pratico del lavoro quotidiano.</LI>
<LI>Fermo restando che ciascuno resta col proprio carico di lavoro e =
di cose=20
pratiche da sbrigare, =E8 importante avere nella citt=E0 altri punti =
di=20
riferimento che, come dimostrano esperienze di contatto e condivisione =
reale=20
(ma anche il clima che si =E8 creato oggi intorno a questo tavolo), =
consentono=20
non solo di "usare" spazi e risorse ulteriori ma (ci=F2 che forse alla =
lunga =E8=20
pi=F9 importante) di stabilire legami simbolici e affettivi con le =
persone e le=20
loro realt=E0.</LI></UL>
<P>Forum permanente.</P>
<P>Diverse perplessit=E0 sull’idea di Forum, che fa pensare pi=F9 =
a confronti di=20
idee che non a relazioni concrete in vista di azioni reali complesse: =
dalla=20
progettualit=E0 alla vertenzialit=E0. Va bene il Forum se =E8 la punta =
dell’iceberg,=20
cio=E8 se d=E0 voce ad un lavoro pi=F9 profondo, complesso e condiviso. =
Si insiste=20
molto sul partire sempre da s=E9, dalla propria esperienza e realt=E0 e =
sull’utilit=E0=20
di confronto prima di tutto su questo terreno piuttosto che su quello =
delle idee=20
o peggio delle linee politiche. C’=E8 invece unanimit=E0 su questo =
bisogno di rete,=20
fermo restando che nessuno sa con precisione come iniziare a costruirla. =
Pare=20
evidente che occorrano strumenti e spazi (reali e virtuali) per dare non =
solo=20
vita ma anche possibilit=E0 di sopravvivenza alla rete, che come ha =
chiarito=20
Alfredo in riunione plenaria, =E8 un organo soggetto a continui flussi e =
riflussi,=20
si riempie e si svuota (se non vuole irrigidirsi, autoriferirsi e =
diventare=20
altro da s=E9): =E8 utile per=F2 che, nei momenti in cui si svuota, non =
sparisca. Gli=20
"strumenti" vanno pensati anche in questo senso.</P>
<P> </P>
<P> </P>
<P> </P>
<P>Note sui contributi emersi nel Gruppo di lavoro 3</P>
<P>"La citt=E0 che progetto / la citt=E0 da gettare"</P>
<P>A cura di Giorgio Ferraresi</P>
<P>Al gruppo di lavoro partecipano (con diversi tempi di presenza, nella =
tarda=20
mattinata e nel primo pomeriggio): Giorgio Ferraresi (Polit. Milano, =
LPE/DiAP,=20
che coordina la discussione); Bianca Dacomo; Claudia Semenza (Casa della =
Pace);=20
Lucio Oldani (Social Forum Zona 4); Marianella Sclavi (Polit. Milano, =
DiAP);=20
Marina Balestra; Massimo De Giuli (Lilliput, ACEA); Sergio Pellizzoni=20
(Boscoincitt=E0); Roberto Acerboni (Ass. Perman. Barona); Roberto Rosso =
(Punto=20
Rosso, Attac); Salvatore Amura (Comune di Pieve Emanuele). Assistono =
brevemente:=20
Vittorio Pozzati (Comune Mezzago), Maurizio Cabras (Ecopolis).</P>
<P>Il Gruppo discute sulla base della griglia proposta anche agli altri =
2 Gruppi=20
di lavoro (1. "La citt=E0 della periferia / la citt=E0 antagonista", =
coord. Sergio=20
Bonriposi; 2. "La citt=E0 dell'altro /la citt=E0 altra", coord. Lorena =
Nicardi).</P>
<P>La griglia proponeva due quadri.</P>
<P>Il primo riguardante "la rete" (il "Forum permanente") dei soggetti=20
insorgenti /operanti a Milano; che si articolava nei punti: </P>
<P>a1 senso (della rete)</P>
<P>a2 utilit=E0 / valore aggiunto</P>
<P>a3 struttura /strumenti</P>
<P>a4 spazio pubblico: luogo "interno"</P>
<P>a5 spazio pubblico: luogo "esterno" / interfaccia con la citt=E0</P>
<P>a6 altro (modalit=E0, tempi ,impegni personali) </P>
<P></P>
<P>il secondo i temi emergenti eventualmente proposti come temi comuni; =
sui=20
quali si =E8 convenuto in partenza di: </P>
<P>. definire 2/3 priorit=E0</P>
<P>. partire da s=E9 (dalle proprie tematiche) e dalla relazione con l'=20
"altro".</P>
<P>I temi avrebbero dovuto essere articolati in diversi aggregati =
tematici (b1,=20
b2, b3, ..).</P>
<P>In realt=E0 il Gruppo ha discusso e portato contributi essenzialmente =
sulla=20
questione a) della "rete" e sulle sue articolazioni, ampiamente =
sviluppate;=20
dando solo qualche indicazione a lato, (semplici appunti sparsi nel =
corso della=20
discussione sulla rete) su b), i temi. </P>
<P>In ordine quindi alla questione della rete e della sua concezione e =
possibile=20
configurazione sono emerse le note pi=F9 rilevanti.</P>
<P>(a1) Sul senso della proposta della rete e sulla sua rilevanza:</P>
<P></P>
<P>. La citt=E0 / non luogo richiede la formazione di uno spazio =
cittadino=20
(Roberto).</P>
<P>. "Riprendere la citt=E0", riappropriarci della dimensione urbana =
(Lucio) </P>
<P>. La citt=E0 per=F2 c'=E8, ci sono molte esperienze attive; si tratta =
di lavorarci=20
dentro, di costruire ulteriormente, sviluppando la coscienza di s=E9: =
far uscire=20
le esperienze dalla solitudine e separatezza anche se gradi di autonomia =
(tempi=20
"lenti" di costruzione di pratiche autonome) sono assai utili =
(Pelizzoni). </P>
<P>. La territorializzazione =E8 il senso della rete; un nesso tra =
luoghi e=20
esperienze disperse, un nuovo "luogo comune" (Barona).</P>
<P>. La rete =E8 anche un altro modo di "fare politica", che non delega =
o=20
rivendica solo; esprimere un voce comune (o un dialogo interattivo) dei =
soggetti=20
sociali come progetto in atto. Un nuovo evento nella citt=E0 o meglio la =
manifestazione pubblica di un evento che gi=E0 vive (Giorgio F.). </P>
<P>. Democrazia degli interessi dei soggetti sociali: pratica =
democratica e=20
progettualit=E0 diretta che tende a divenire progettualit=E0 =
multicentrica.=20
(Marianella S.)</P>
<P>. La rete dei soggetti sociali in Milano pu=F2 contare su una =
potenziale=20
relazione attiva con la rete dei comuni esterni in formazione per =
l'attuazione=20
della "Carta del Nuovo Municipio" e per la strutturazione della =
partecipazione=20
radicale (bilancio partecipativo, rapporto tra democrazia =
rappresentativa e=20
democrazia diretta, scenari di ecosviluppo locale): la sperimentazione =
in fase=20
di avvio prevede anche una relazione con la citt=E0 di Milano, dove data =
l'inesistenza di un interesse dell'amministrazione si pu=F2 configurare =
solo come=20
relazione con la rete dei soggetti sociali (una ricerca /azione comune?) =
(S.=20
Amura, ass. Pieve Emanuele)</P>
<P>(a2) Su ci=F2 che la formazione della rete pu=F2 dare in pi=F9 =
(valore aggiunto)=20
alle esperienze in campo:</P>
<P>. La rete pu=F2 produrre solidariet=E0 reciproca, empatia; questa =
discussione=20
sulla rete =E8 gi=E0 uno dei luoghi dove si manifesta questo valore =
della relazione.=20
E comunque (come detto sopra) la relazione =E8 bene che si fondi su =
radici di=20
autonomia delle diverse esperienze, sul consolidamento di ci=F2 che =
produce la=20
"solitudine fertile" nella sperimentazione specifica e/o locale.=20
(Pellizzoni).</P>
<P>. Rete solidale: possibilit=E0 di sviluppo di temi generali =
"comprendenti", che=20
divengano temi comuni; e di metodi condivisi. Su questa base: rete come=20
possibilita di interlocuzione forte con l'istituzione comunale . (B.=20
Dacomo).</P>
<P>. Radicamento come base che pu=F2 sviluppare presenza nella citt=E0 =
(Milena).</P>
<P>. Visibilit=E0 delle esperienze nella citt=E0; "egemonia" nella scena =
urbana e=20
rispetto all'amministrazione. (Lucio, Z.4).</P>
<P>(a3) Struttura, strumenti</P>
<P>. Si tratta di basarsi sull'impegno diretto (dall'interno di s=E8, =
delle=20
proprie pratiche) assumendosi dei ruoli anche di significato generale, =
"facendo=20
una parte". (Marina)</P>
<P>. Far convergere terminali locali di autorganizzazione gi=E0 =
strutturati. (Zona=20
4)</P>
<P>. La struttura e gli strumenti potrebbero fondarsi su "progetti =
esemplari"=20
(maturati in alcune esperienze) proposti anche agli altri nella rete:=20
(Pellizzoni)</P>
<P>. Fondare la rete sulla espressione di cultura e capacit=E0 di =
proposta=20
(variamente in atto) contrapponendola alla stupidit=E0 (della gestione=20
amministrativa o del mercato) (egemonia, ancora, o progettualit=E0 =
esemplare come=20
sopra?). (Lucio)</P>
<P>. Strutturare un luogo pubblico (casa della Pace. Claudia). Vedi =
altre=20
proposte specifiche in altro punto</P>
<P>. Attuare un monitoraggio delle esperienze in corso; gi=E0 in atto =
processi di=20
questo tipo. (Massimo)</P>
<P>. Necessario un "archivio" delle esperienze di progetto e presenza =
sociale in=20
atto, come memoria di s=E9, attiva, in registrazione continua =
(traduzione=20
strumentale del partire da s=E9); ed un lavoro continuo di minima ma =
sistematico,=20
non volontaristico, basato sull'incrocio di ricerca e azioni/progetti in =
corso=20
(ricercatori, universit=E0?). (Giorgio F.)</P>
<P>. Reperire alcune elementari risorse per reggere un lavoro appunto =
non=20
volontaristico. (risorse umane, ricerche in atto, fondazioni, =
universit=E0).=20
(varie notazioni).</P>
<P>(a4) Luogo: "interno" ed "esterno" (interfaccia) con la citt=E0:</P>
<P>. Luogo "interno" o dell'autorganizzazione (sede fisica o luogo =
,metaforico,=20
sito, ecc.): sembra necessario in una forma o nell'altra. (Varie =
notazioni)</P>
<P>. Possibilit=E0 / opportunit=E0 che ora la rete sia ospitata da =
strutture gi=E0=20
esistenti, da una o pi=F9 esperienze di presenza sociale. (Barona)</P>
<P>. Essenziale comunicare costantemente o in modo ricorrente =
(stabilmente,=20
affidabilmente: "la piazza", "il muro". Diversi esempi dati (non =
riproducibili=20
negli stessi termini ma come sollecitazioni): Pla<FONT =
face=3DSymbol>V</FONT> a de=20
Majo; Speaking corner; un muro dei Da tze bao; media informatici / =
internet.=20
(Giorgio F.)</P>
<P>. Evitare strumenti novecenteschi. Rappresentare la diversitˆ, =
la=20
molteplicitˆ, l' "altro" (Marianella S.)</P>
<P>. Ognuno porti un tema (in successione?) nella piazza / spazio =
pubblico da=20
definire. </P>
<P>(a5) Altre questioni</P>
<P>Relazioni con l'istituzione:</P>
<P>. Il governo della citt=E0 non =E8 "il perverso": al suo interno =
esistono=20
contraddizioni e ci sono spazi agibili nel quadro amministrativo. =
Nell'azione=20
sociale (progetto , proposta) non deve essere obbligatoria la =
condivisione della=20
azione "contro" l'amministrazione. Il problema =E8 piuttosto aprire uno =
spazio=20
pubblico ed una sperimentazione del nostro progetto sociale, che =
interferiscano=20
con lo spazio amministrativo. (Pellizzoni)</P>
<P>. E' necessario occuparsi dell'istituzione : pi=F9 =E8 chiusa alla =
partecipazione=20
ed ostile pi=F9 bisogna impegnarsi ad aprire uno spazio di confronto, =
cominciando=20
ad aprire uno spazio pubblico autocostruito ma non incomunicante con=20
l'istituzione /conflitto, spazi agibili. (varie notazioni)</P>
<P>Modi di porsi</P>
<P>. Solidariet=E0 tra progetti ed esperienze sociali; piuttosto che =
alternativa=20
</P>
<P>. Nella mancanza di identit=E0 della citt=E0, cogliere i flussi che=20
l'attraversano (Roberto?)</P>
<P> </P>
<P>(b) I temi (solo accenni):</P>
<P>(b1) Possibile tema comune: servizi come agibilit=E0, spazio =
pubblico.=20
(Barona)</P>
<P>(b2) Il parco come spazio pubblico reale; esempio: la festa nel parco =
a tema,=20
su diversi temi (in diversi momenti); incontro con possibili diversi=20
interlocutori nella citt=E0, (Pellizzoni, altre notazioni)</P>
<P>(b3) Progetti e iniziative per "culture altre" (Lucio)</P>
<P>(b4) Non violenza e pace come tema base; e interculturalit=E0 come =
sostanza=20
della citt=E0. </P></FONT><FONT size=3D2>
<P></P></FONT><FONT size=3D4>
<P> </P></FONT><B><I>
<P align=3Djustify> </P></B></I><FONT size=3D4>
<P align=3Djustify>Allegato B</P><B><I>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify> </P>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>Dando per acquisiti – almeno tra di noi – i contenuti =
dell’Appello,=20
origine e giustificazione del Progetto,</LI>
<P></P></UL>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>avendo letto le sintesi dei tre conduttori all’incontro di =
luglio,</LI>
<P></P></UL>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>ripensando a quanto ci siamo detto</LI>
<P></P></UL>
<UL></B>
<P align=3Djustify>
<LI>raccogliendo la sollecitazione di Lorena ad immaginare ed =
esprimere un=20
disegno di Progetto che anzitutto ci piaccia, ci solleciti a lavorarci =
con=20
l’entusiasmo e il gusto che sono premessa indispensabile a dare =
gambe a=20
qualunque impresa,</LI>
<P></P>
<P align=3Djustify>
<LI>accettando la contaminazione di una gioiosa fantasticheria con le=20
insopprimibili remore opposte dalla ragione, dal senso, dalla =
praticabilit=E0=20
tecnica e politica, dalla mediazione,</LI>
<P></P></UL>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>provo a costruire una traccia di percorso non =
ideologico ma=20
operativo, che spero si incontri/scontri con i percorsi inventati da =
tutti=20
voi.</P></I>
<P align=3Djustify></P><B>
<P>Il Forum permanente dell"altra Milano"</P></B>
<P align=3Djustify></P><B><U>
<P align=3Djustify>Uno spazio pubblico</B> concreto <I>(non =
virtuale)</I>=20
<B>aperto</B></U> dove l’altra Milano periodicamente <I>(il 15 di =
ogni=20
mese?)</I> si ritrovi, si riconosca, informi la citt=E0, scambi e =
discuta=20
esperienze, progetti azioni: l’obiettivo =E8 far emergere, rendere =
visibile. </P>
<P align=3Djustify>Uno spazio fisso <I>(una piazza nella bella stagione, =
un luogo=20
chiuso in inverno)</I> o che potrebbe cambiare ogni volta <I>(se abbiamo =
gli=20
strumenti tecnici di comunicazione tempestiva)</I> alternando la citt=E0 =
all’hinterland, ricco di proposte <I>(al Pini ha offerto =
collaborazione=20
l’assessore del Comune di Pieve Emanuele, "Carta del Nuovo =
Municipio")</I>.</P>
<P align=3Djustify>L’identit=E0 pubblica e non privata <I>(anche =
se sarebbe pi=F9=20
facile utilizzare sedi di associazioni, es. Casa Pace)</I> di questo =
spazio, se=20
dovesse anche essere frutto di un’azione rivendicativa nei =
confronti della=20
pubblica amministrazione, sarebbe un primo segnale importante dell"altra =
Milano"=20
che afferma il suo diritto all’esistenza e alla visibilit=E0.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>Questo spazio potrebbe essere lanciato con una grande =
festa,=20
individuando "testimoni" del mondo della cultura, dell’arte, della =
politica,=20
della solidariet=E0 che ne siano animatori e insieme protagonisti. Poche =
parole=20
per spiegare il progetto e i suoi contenuti, che sarebbe bello far =
emergere dai=20
diversi momenti della festa e dalle forme in cui la festa stessa riesce =
a=20
suggerire ai presenti modi di viverla insieme <I>(ballo, cibo, gioco,=20
…).</P></I>
<P align=3Djustify>Importante coinvolgere i media.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>Quando? Potrebbe essere, anche simbolicamente, a =
primavera:=20
avremmo il tempo di organizzare il secondo incontro, discutere la =
proposta,=20
suddividere i compiti, cercare gli spazi e strutturare un =
calendario.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>Gli appuntamenti successivi potrebbero essere "a =
tema", e=20
assunti organizzativamente di volta in volta dalle =
associazioni/gruppi/singoli=20
che partecipano al progetto, e aggregandosi liberamente potrebbero =
scegliere le=20
forme dell’incontro: autopresentazione, discussione, =
organizzazione di=20
un’azione, festa, spettacolo, …</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>Fino a quando? Qui si misureranno le volont=E0 e le =
forze messe=20
in campo da tutti perch=E9 questo non sia un happening ma diventi un =
"progetto=20
vivente", cio=E8 in continua costruzione, di "altra citt=E0", e il Forum =
non solo=20
uno spazio ma strumento di confronto e di crescita.</P>
<P align=3Djustify></P><I>
<P align=3Djustify>I miei perch=E9 di questa idea:</P>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>=E8 realmente aperta alla citt=E0, aspetto non secondario del =
nostro=20
progetto;</LI>
<P></P>
<P align=3Djustify>
<LI>=E8 realmente visibile;</LI>
<P></P></UL>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>=E8 realmente "vivente", perch=E9 aggrega e disaggrega liberamente =
ogni volta,=20
e mette in gioco le capacit=E0 di proposta di quelli che ci =
stanno;</LI>
<P></P>
<P align=3Djustify>
<LI>=E8 una spina "permanente" nel cuore della citt=E0 dominante;</LI>
<P></P>
<P align=3Djustify>
<LI>propone una partecipazione non necessariamente da subito=20
impegnata-impegnativa, lascia le porte aperte ai curiosi, ai timidi, =
agli=20
indecisi, ai passanti occasionali;</LI>
<P></P>
<P align=3Djustify>
<LI>apre una possibilit=E0 in pi=F9 per la rete: non solo relazioni =
tra realt=E0=20
esistenti ma loro potenziale allargamento, e occasione per la nascita =
di nuovi=20
soggetti;</LI>
<P></P>
<P align=3Djustify>
<LI>……e poi mi piace molto, e sarebbe quindi coerente con =
le mie scelte di=20
lavorare solo (quasi) se mi diverto anche.</LI>
<P></P></UL>
<P align=3Djustify></P></I><B><U>
<P align=3Djustify>Uno spazio</B> concreto privato/pubblico =
<B>chiuso</B></U>, che=20
ospiti anche gli strumenti operativi minimi (telefono, computer) =
necessari alla=20
costruzione e al coordinamento del progetto: dovrebbe essere abbastanza =
centrale=20
nella citt=E0, o comunque raggiungibile facilmente (MM), se possibile =
<I>(temo sia=20
un’utopia)</I> aperto su strada perch=E9 ci si possa capitare =
anche per caso. Ma=20
avrebbe un significato simbolico non indifferente anche una stanza =
dentro una=20
sede universitaria che si occupi di territorio <I>(Politecnico? =
Bicocca?)</I>, e=20
immagino a costi zero..</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>Dovrebbe essere agibile anche come "sede" per=20
incontri/laboratori che i diversi soggetti del progetto decidessero di =
avviare=20
coordinandosi liberamente tra loro, superando cos=EC nei fatti eventuali =
<I>( o=20
molto probabili) </I>"etichette identitarie" legate alle sedi di =
appartenenza=20
<I>(utilizzo anche serale, possibili difficolt=E0)</I>.</P>
<P align=3Djustify></P><B>
<P align=3Djustify>L’archivio</B> =E8 ospitato in questo spazio: =
come il Forum, =E8=20
"vivente", cio=E8 si costruisce strada facendo, e raccoglie la memoria =
delle=20
esperienze in corso. Archivio di testi, fotografie, video, materiale =
sonoro,=20
qualsiasi materiale con il quale le diverse esperienze scelgano di =
raccontarsi.=20
Ma anche archivio informatizzato, sistematizzato, facilmente accessibile =
alla=20
consultazione.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>E’ frutto di ricerca sulla "citt=E0 =
insorgente", molto ancora da=20
scoprire, ma vive anche dell’apporto e dell’aggiornamento =
costante che i=20
soggetti delle esperienze in atto sapranno garantire. </P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>Non =E8 un deposito di materiali, ma uno strumento =
indispensabile=20
di lavoro: per mettere in relazione esperienze simili, confrontare =
metodologie=20
in atto, costruire alleanze, suggerire intrecci e percorsi. E’ un =
servizio che=20
pu=F2 aiutare a crescere l’"altra citt=E0": un nodo di rete dove =
convergono=20
terminali di esperienze e da cui ripartono direzioni nuove.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P>Costruire questo spazio e il suo contenuto richiede molte energie, e =
risorse=20
umane in grado poi di garantirne il funzionamento. Credo si debbano =
attivare=20
forze al di l=E0 del nostro gruppo.</P><I>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>_____________________________________________</P></I>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify><B><I>Abbiamo gli spazi – chiusi e aperti =
– abbiamo l’archivio:=20
e adesso dove andiamo?</P>
<P align=3Djustify></P></B>
<P align=3Djustify>Io penso che a questo punto si sarebbero create <U>le =
condizioni </U>per agire, e non =E8 poco: momenti di visibilit=E0, di =
incontro, di=20
informazione, possibilit=E0 di scambio e confronto.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>Non credo molto ai percorsi o ai gruppi di lavoro =
creati a=20
tavolino, anche se magari sulla base di ipotesi assolutamente corrette. =
O si=20
decide di fare ricerca – o anche ricerca-azione se vogliamo darle =
maggior=20
concretezza – o la decisione di costruire un tavolo di lavoro, =
perch=E9 il tavolo=20
non si svuoti di partecipazione e di senso in breve tempo, deve essere =
sorretta=20
da un’urgenza, da una necessit=E0 forte legata al progetto che si =
sta portando=20
avanti: ci si cerca e magari si fanno pezzi di strada insieme per =
rafforzarsi,=20
per scambiare competenze specifiche, metodologie, materiali.</P>
<P>Dal confronto magari nasce la necessit=E0 di ri-orientare i diversi =
progetti, o=20
di aggregarli, e qui nasce il gruppo, che ha una sua autogiustificazione =
intrinseca.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>E’ solo una riflessione personale, che so poco =
condivisa; e che=20
mi porta a immaginare per </I><B>l’incontro di ottobre </B><I>un =
nostro lavoro=20
preparatorio di questo tipo: </P>
<P align=3Djustify>- riprendiamo l’elenco (aggiornato da Sergio =
B.) e vediamo se=20
realisticamente abbiamo le forze e i tempi per proseguire con i contatti =
"ad=20
personam-gruppo" o se dobbiamo trovare altre forme di =
contatto-convocazione;=20
</P>
<P align=3Djustify>- raccogliamo tutti gli imput venuti =
dall’incontro precedente=20
(leggendo le 3 sintesi ce ne sono tanti, basta farne un elenco unico e=20
ragionato, molto sintetico, per punti) e proviamo a vedere se su quella =
base =E8=20
possibile prefigurare un percorso condiviso, fatto di aggregazioni =
tematiche e/o=20
per area territoriale e/o per stato di avanzamento del progetto e/o per=20
confronti metodologici, e/o per allargamento di piattaforme vertenziali, =
ecc…(percorso del progetto complessivo, non per =
l’incontro).</P>
<P align=3Djustify>Sulla base di quello che dicevo prima, penso che =
l’eventuale=20
aggregazione in "tavoli di lavoro" (perch=E9 questo sarebbero) di questo =
tipo=20
dovrebbe essere del tutto libera, nei tempi e nelle forme, e verificarsi =
strada=20
facendo, per capire se e in quali casi andr=E0 a costituire il famoso =
"valore=20
aggiunto". In questo senso, a differenza di Sergio D., non ne farei =
l’ossatura=20
del progetto, ma nell’incontro si potrebbe provare a testarla come =
ipotesi. </P>
<P align=3Djustify></P></I>
<P align=3Djustify>L’incontro potrebbe svolgersi in due =
momenti:</P>
<OL>
<P align=3Djustify>
<LI>proposta e discussione sugli spazi e l’archivio</LI>
<P></P>
<P align=3Djustify>
<LI>ragionamento sul percorso, ed eventuali laboratori che provino a=20
prefigurare le aggregazioni (tavoli di lavoro) sopra indicate, non =
come=20
nell’incontro precedente su parole-chiave belle ma un po’ =
"di fantasia", ma su=20
basi molto operative a partire da quello che sono le realt=E0 =
presenti</LI>
<P></P></OL>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>Si dovrebbe concludere con la comunicazione dei =
lavori dei=20
laboratori, da cui ricavare indicazioni su come procedere, decisione =
sulla=20
proposta spazi-archivio, assunzione di responsabilit=E0 e suddivisione =
dei=20
compiti, con tappe-scadenze da stabilire l=EC, tutti insieme.</P>
<P align=3Djustify></P><I>
<P align=3Djustify>___________________________________________</P>
<P align=3Djustify></P></FONT><FONT color=3D#0000ff size=3D4>
<P align=3Djustify> </P>
<P align=3Djustify></P></I></FONT><FONT size=3D4><B>
<P> </P></B>
<P> </P><B>
<P> </P>
<P> </P>
<P> </P></B>
<P> </P>
<P> </P><B>
<P> </P></B>
<P align=3Djustify> </P>
<P align=3Djustify> </P>
<P align=3Djustify> </P>
<P align=3Djustify> </P>
<P align=3Djustify> </P></FONT></DIV></BODY></HTML>
------=_NextPart_000_0016_01C26E0A.7A101D80--