著者: Livio Colombo 日付: 題目: [Cm-crew] Perplessità Bologna firenze
una riga di spiega: ho scritto questo messaggio all'espy (volevo
mandarglielo in privato) e un attimo prima di spedirlo lui ha scritto il
messaggio "Perplessità Bologna firenze" delle 21.27. Io allora ho
mandato questo senza cambiare niente prima ancora di leggere il suo,
solo aggiungendo la prima frase tra parentesi, dove dico che però lo
mando alla ML anziché in privato. Solo che mi sono sbagliato e ho
lasciato il suo indirizzo anziché mettere quello della ML, per cui non
si capisce più nulla. Anche perche dopo ho scritto in ML un altro
messaggio alle 22.28 che fa riferimento a questo qui che in ML non c'era
ancora. Allora adesso correggo e lo giro alla ML. Lo metto nel "thread"
del suo messaggio così le cose sono forse un po' più chiare. Insomma
spero di essere stato chiaro sennò fa assolutamente lo stesso anche
perchè queste sono mie pippe mentali. Comunque l'ordine è il seguente:
messaggio dell'espy delle 21.27; questo messaggio qui (scritto senza
leggere il suo); messaggio mio delle 22.08. Se a qualcuno interessa se
lo può leggere, se no lo cancelli pure.
vostro livio
Espy wrote:
> Ciao a tutti sono stato chiamato in causa e vediamo di dare qualche
> mia opinione rispetto a Firenze.
caro espy
[ho appena finito di scriverti questa lunga mail qua sotto e prima di
spedirla ho visto che tu mi hai preceduto! Allora te la mando subito
ancora prima di leggere la tua. Volevo scriverti prima alla tua casella
privata, per poi socializzare il contenuto e discutere collettivamente
in un secondo tempo, ma tu hai scritto in ML e così lo faccio anch'io.
ciao livio]
provo a scriverti quello che ieri ho fatto un po' fatica, nella
concitazione della biiretta da rattazzo, a spiegare a voce (a proposito
di firenze).
Primo: capisco (perlomeno credo di capire) quello che dicevi ieri, e
rispetto la tua posizione, ma non lo condivido. Credimi, dire che la
rispetto ma non la condivido non è una formula vuota che molti usano
spesso (l'ha usata anche oggi fassino nella lettera al corriere dove ha
detto 'rispetto gino strada ma noi non siamo come lui'), la rispetto
davvero, ma è una posizione che credo venga da un punto di vista, in
partenza, molto distante dal mio.
Dici che firenze non sarà come genova 2002, e su questo non c'è dubbio.
Firenze avrà per centro la manifestazione del 9 contro la guerra (a
proposito il sito del fse non dice ancora nulla, forse farebbero bene ad
aggiornarlo...), e tu dici che la presenza di una massa critica alla
manifestazione non ci sta. Forse hai ragione ma non ho personalmente mai
parlato massa critica. A blicero, di indymedia che proponeva alla massa
critica di venire a firenze rispondevo (gli ho risposto qualche giorno
fa in ML) "credo che quello che può succedere (e che spero succeda) è un
po' quello che è successo per genova a luglio di quest'anno: una calata
ciclica che è già di per se un grande laboratorio creativo, con le
pensate come quella di barberino che ne rafforzano decisamente il
senso". Tutto qui.
Mi piace la possibilità di interagire con una serie di
laboratori/seminari/conferenze che si muovono attorno a argomenti che
sento abbastanza vicino a quello che si fa al giovedì sera qui a mi
l'ano, o anzi, abbastanza vicini a tutto quello che facciamo muovere
attorno a quello che facciamo al giovedì sera a milano: la ML, la
zerocrazia, la comunicazione orizzontale, l'obliquità.
Tu dici che a firenze la massa critica non ci sta perché saranno giorni
di studio e di conferenze. Boh, detta così me la vedo come un posto dove
c'è della gente chiusa dentro delle tristi aule, dove c'è un ordine del
giorno, dove c'è qualcuno che presiede l'assemblea, dove c'è una lista
degli iscritti, dove ci sono un po' di persone che espongono la loro
lezioncina, dove c'è gente che non è d'accordo ma non lo dice, dove
qualcuno attacca qualcun altro, perchè c'è sempre un bel problema di
auto-rappresentanza e di auto-referenzialità. Esattamente quello che ho
visto alla prima riunione del milano social forum (le solite facce) e ho
detto 'mamma siamo ancora qui', e non ci sono più andato.
Firenze purtroppo sarà anche questo, anche se di certo spero di no.
Vorrei che fosse sì simile a genova 2001, dove sembrava ci fosse una
maggior disponibilità all'ascoltare le differenze, ma l'esperienza dei
social forum che sono seguiti spesso è scivolata nelle vecchie
dinamiche. Ci sono state certo esperienze grandi , bicig8 è una di
queste, ma anche, credo, i social forum che sono nati in quei posti
(soprattutto nei paesi o in piccole città) dove non c'era mai stato
prima un grande 'movimento'. Non è stato così in luoghi dove il
'movimento' esisteva da sempre. Milano appunto, roma, napoli: le solite
facce, le solite parole d'ordine, la solita gestione del potere (il
potere che non è solo quello che esprimono le forze dell'ordine).
A firenze saranno giorni di conferenze, ma io alle conferenze non ci
sarò. Se andrò a firenze ci vorrò andare in bici, perché è l'unico mezzo
di trasporto che possiedo, e poi ci vorrò andare con altri ciclisti con
i quali spero di condividere un'idea di mondo diverso possibile (e credo
di condividerla anche con te). Credo che questo sia anche bicig8 (io
non ne faccio parte ma lo immagino). Quello sarà il mio seminario.
Se ci sarà una massa critica forse ne farò parte.
Dici che non sai come firenze in quei giorni potrebbe prendere una CM.
La guarderà come un corpo estraneo? Come un gruppo di soggetti
politicamente adolescenti? Bambinoni politicamente adolescenti?Non lo
vedo affatto come un problema. Le stesse contraddizioni che seminiamo
qui al giovedì sera, va benissimo di spargerle anche in un luogo dove si
viene a dire che un altro mondo è possibile.
Se alla manifestazione contro la guerra la bici sarà di impiccio la
spingerò per il manubrio, oppure manifesterò al di fuori del corteo la
mia opposizione alla guerra (anche sulle manifestazioni siamo ancorati a
degli schemi duri a morire, del tipo 'compagni cordone' se no niente).
Ma contro la guerra la tragedia e il massacro voglio metterci lo
sberleffo, la risata che li seppellirà, anche se dovrò scappare per
salvare la buccia. E questo un po' è stato genova quest'anno, non un
monumento grigio e retorico (tutti noi l'abbiamo capito, qualcuno no, e
non ha capito un cazzo), ma una festa. 'Se non posso ballare non voglio
fare parte della tua rivoluzione' ha detto emma goldman, lì mi ci
ritrovo e in poco altro.
un abbraccio e a presto
livio