[Cm-crew] cicloattivisti cinesi

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Un po' di storia spicciola del biciattivismo in cina. Tratto da: Buoi di ferro
: la rivoluzione nell'agricoltura cinese / William Hinton. - Torino : Einaudi,
1972.
L'autore (americano) rimase in cina dal 47 al 53 dove raccolse queste
testimonianze nella scuola per trattoristi che organizzò nelle zone rosse
dello shangdong, la terra natale di confucio.
Qui sotto parla del direttore della scuola Li.

"Aveva cominciato prestissimo a interessarsi a tutto ciò che avesse a che fare
colla meccanica. Quando le biciclette fecero la loro apparizione in quella
regione sperduta [i.e.: Sichuan primi decenni del '900] egli era stato il
primo a possederne una. Dopo aver imparato a pedalare Li insegnò anche agli
inservienti della scuola, agli addetti alle pulizie, ai cuochi ed ai loro
apprendisti, agli acquaioli, creandosi fra loro un grande seguito.
- Dissi loro di non preoccuparsi se qualche cosa si fosse rotto, ma di farmelo
sapere, così avremmo potuto smontare la parte rotta e ripararla noi stessi,
imparando nello stesso tempo come era fatta. Non sono mai stato geloso della
mia bicicletta, non la tenevo solo per me, e il risultato fu che anche gli
altri la sentivano come una cosa loro. Così se ne prendevano grande cura.
- Finì che il gruppo dei ciclisti si rivelò molto utile al movimento
studentesco. Proprio in quel periodo gli studenti del Sichuan erano molto
attivi. I giapponesi stavano invadendo la Cina del Nord dopo aver occupato la
Manchuria, ed il Guomingdang [Kuomingtang - KMT/GMD, il partito nazionalista
di Chang Kai-shek / Jiang Jieshi] reagiva arrestando i cinesi che
protestavano. La cosa indignò noi studenti, che organizzammo vari scioperi di
massa per costringere il governo a prendere le misure necessarie per difendere
la nazione.
- Bene, naturalmente gli scioperi vennero repressi. Il governo mandò i soldati
a presidiare gli ingressi delle scuole e delle università e cercò di impedire
i contatti fra gli studenti. Ma noi riuscimmo lo stesso. Molti si chiedono
come riuscissimo a farlo.
- Il segreto stava nel mio gruppo di ciclisti. nessuno sospettava che quei
ragazzi avessero qualche legame con noi. Andavano e venivano a loro piacere e
così eravamo in grado di mandare messaggi dovunque volessimo."



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"La testa è tonda
per far girare le idee"