[Cerchio] previti Vs Berlusconi

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Autor: Khorakhané-Trezzi
Data:  
Asunto: [Cerchio] previti Vs Berlusconi
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Sar=E0 ingenuit=E0 ma la cosa che fa pi=F9 ribrezzo e schifo =E8 che =
devono mettertela nel culo prima che tu dica cose che sai e che dovresti =
dire subito.

Paolo Kh


Il documento in otto punti consegnato ieri
dall'ex ministro al presidente Casini
Mancuso: cos=EC Berlusconi
=E8 ricattato da Previti
di GIUSEPPE D'AVANZO

ROMA - Filippo Mancuso li definisce "i fatti dimostrativi circa i =
rapporti fra Silvio Berlusconi e Cesare Previti". Otto "fatti" che, =
secondo l'ex Guardasigilli e transfuga di Forza Italia, sostengono =
l'accusa lanciata il 20 settembre nell'aula di una commissione Giustizia =
alle prese con la "legge Cirami". Suonava cos=EC, la denunzia: "Il =
presidente Berlusconi non =E8 psicologicamente e moralmente libero (...) =
Dica Berlusconi che io sto mentendo quando asserisco che egli non =E8 =
libero davanti a Cesare Previti, e che non =E8 libero cos=EC nel =
Parlamento e nel Paese di svolgere moralmente il proprio compito".

Gli otto "fatti" sono contenuti nel documento che l'onorevole ha =
consegnato al presidente della Camera Pierferdinando Casini al termine =
del suo intervento. Qui di seguito ne pubblichiamo una sintesi.

1. Via del Plebiscito. "Nel pomeriggio del 28 giugno 2000 - scrive =
Mancuso - vengo inaspettatamente chiamato nello studio di Berlusconi, in =
via del Plebiscito dove trovo presenti Pisanu, Letta e, mi pare, =
saltuariamente Paolo Bonaiuti. L'esigenza di questa riunione nasceva da =
due telefonate ricevute da Berlusconi: la prima, da parte di Giuliano =
Amato, allora presidente del Consiglio, e l'altra da parte dell'on. =
Fassino, ministro di Grazia e Giustizia, entrambe aventi ad oggetto =
l'amnistia e/o condono, allora attuale per molteplici ragioni =
(ricorrenza giubilare, sollecitazioni vaticane, situazione =
penitenziaria...).

La seconda conversazione telefonica approda alla conclusione che il =
giorno dopo vi sarebbe stato un incontro ufficioso sul tema fra =
Berlusconi e Fassino. Dopo di che vengono decise subito due cose: che =
sarebbe stato esclusivamente il sottoscritto ad accompagnare Berlusconi =
all'incontro, e che noi due ci mettessimo subito al lavoro per la =
preparazione della necessaria piattaforma propositiva della questione. =
(...)


Mentre =E8 in corso la consultazione preparatoria tra me e Berlusconi, =
fa ingresso nello studio Letta, il quale, evidentemente nella veste di =
chi filtra le telefonate, dice cos=EC: "Presidente, c'=E8 per te al =
telefono Cesare Previti che vuole parlarti subito". Mai avrei immaginato =
di ascoltare il formalissimo Berlusconi esplodere in una cos=EC furiosa =
reazione verbale negativa, una vera e propria esplosione di insofferenza =
e di stanchezza psicologica sigillata dal seguente ordine di servizio =
per Letta: "Digli, a questo signore, che non voglio assolutamente n=E9 =
vederlo, n=E9 sentirlo, neanche per telefono. Basta! Basta! Non si =
faccia vedere!". (...)

Vedo allora Letta, evidentemente non persuaso, avanzare subito il =
seguente invito: "Presidente, ascoltami, =E8 meglio per tutti che tu gli =
risponda, =E8 assolutamente necessario farlo. Vieni al telefono e =
rispondigli". Il presidente esegue l'invito con l'aria di sentirlo alla =
stregua di una "proposta che non si pu=F2 rifiutare". Il breve colloquio =
telefonico seguitone non saprei dire quale risultato abbia poi avuto. =
Sta di fatto per=F2 che, conclusolo, Berlusconi ancora in preda a forte =
agitazione, torna a sedersi davanti a me e parla come segue: "Scusami, =
Filippo, hai capito quali sono i miei rapporti con Previti? Non mi =
lascia in pace; a suo tempo per il ministero di Grazia e Giustizia, e =
via via un'infinit=E0 di pretese incessanti nella stessa materia. =
Ricordalo!"".

2. Michele Saponara. "Nel corso della presente legislatura, per ben due =
volte, questo collega deputato, onestamente attento al divenire =
"dell'eterna questione Berlusconi-Previti", mi dice di sapere per certo =
che la preoccupazione di quest'ultimo (Previti) intorno alle note =
procedure di Milano era giunta a un tale punto di esasperazione da =
inviare all'altro (Berlusconi) una missiva di certissimo contenuto =
ultimativo. Nella quale, Previti latineggiava il seguente allusivo =
avvertimento: Simul stabunt simul cadent".

3. Gaetano Pecorella. "Siamo al vicino tempo della discussione alla =
Camera del disegno di legge sulle rogatorie. Io pi=F9 volte mi lamento =
della eccessiva rigidit=E0 delle posizioni di Forza Italia sugli =
emendamenti dell'opposizione. Mi sento contestare con concetti del =
genere: "Letta non vuole, Letta ha telefonato dicendo che la materia, =
per noi, =E8 bloccata". Ci=F2 essenzialmente ad opera della coppia =
danzante Elio Vito e Antonio Leone, capogruppo e vice capogruppo di F.I. =
alla Camera (...)

In occasione di uno di tali miei dissensi, Gaetano Pecorella, presidente =
della commissione Giustizia, con irritazione e preoccupazioni visibili, =
mi partecipava di sua iniziativa un suo stato d'animo: "Non ne posso =
pi=F9 dell'avvocato Previti, che parrebbe l'unico avvocato esistente; =
non mi d=E0 pace con le sue continue pressioni, che talvolta accompagna =
con la inverosimile asserzione che io, con la pretesa fiacchezza nella =
conduzione del mio ruolo, starei dimostrando di 'volerlo in galera'." =
Gli chiedo perch=E9 non liquida la questione. Pecorella mi ribatte: 'E' =
molto difficile, tu sai chi c'=E8 dietro, c'=E8 Berlusconi'".

4. Iole Santelli. "Non si voglia ritenerla cosa inelegante, ma ai fini =
della pienezza del quadro di subordinazione di Berlusconi =E8 =
impossibile non tener conto della vicenda assai imbarazzante della =
nomina all'alta responsabilit=E0 di sottosegretario alla Giustizia di =
una giovane semisconosciuta neoparlamentare (Iole Santelli), gi=E0 =
interna allo studio Previti. Pacificamente e all'evidenza trattasi di =
nomina proposta da Berlusconi, ma di esclusiva provenienza e diretto =
interesse previtiani, solo queste essendo le credenziali per tali =
designazione e nomina".

5. Il giudice costituzionale. "Durante la primavera di quest'anno, =
Berlusconi abbandona la sua stessa personale designazione (Filippo =
Mancuso, ndr). Ne segue la surrogazione di tale candidatura con quella =
di un intimo, attuale e continuativo sodale professionale dello studio =
Previti (Romano Vaccarella, ndr): surrogazione da quest'ultimo prima =
ventilata e poi chiaramente comunicata al sottoscritto. Si tratta di una =
designazione anch'essa voluta dal predetto personaggio (Previti) e =
formalizzata in un repentino e notturno mutamento di linea da parte di =
Berlusconi il quale, poi, una volta raggiunta la elezione del neo =
designato, non esita a dar fuori con una esclamazione piuttosto =
confessoria ("E' andata bene!") pronunciata addirittura nella solenne =
sede del Quirinale".

6. La legge Cirami. "La vicenda =E8 ancora in atto. Senato e Camera sono =
stati e sono da mesi alla frusta di una cosiddetta "urgenza e =
necessit=E0", l'una e l'altra artificiose e strumentali. Motivo reale e =
determinante di cosiffatto andamento: il dover consegnare a tutti i =
costi il "prodotto finito" (...) Un "prodotto finito" mirato alla =
specifica finalit=E0 di avvantaggiare i processi milanesi dell'on. =
Previti, finalit=E0 purtroppo forte dell'indispensabile via libera del =
titolare unico del potere formale di comando politico, cio=E8 =
Berlusconi".

7. Cronologia. "La semplice cronologia costituisce un elemento anch'esso =
probatorio.

1 marzo 2002: istanza alla Cassazione per la remissione del giudizio per =
Previti.

30 maggio/3 luglio, la Corte di Cassazione accetta di sollevare la =
questione di legittimit=E0 costituzionale dell'articolo 45 (remissione).

5 luglio, viene presentato il disegno di legge Cirami al Senato.

31 luglio, Berlusconi asserisce di non conoscere il motivo dell'urgenza.

1 agosto, il Senato approva il d.d.l Cirami.

30 agosto, Berlusconi muta d'avviso, senza mai fornirne una =
giustificazione, e dichiara che la Cirami costituisce una urgente =
priorit=E0 politica e istituzionale del governo. La logica espressa da =
questa cronologia non potrebbe essere pi=F9 stringente di com'=E8 nel =
confermare il sistema di sbarramento apprestato da Previti".

8. Scioglimento delle Camere. "Tali minacce sono pervenute sia dal =
presidente della commissione Giustizia Pecorella sia dallo stesso =
presidente del Consiglio. Il senso di tali minacce =E8 quello di una =
intimidazione ripetuta, a carico dei parlamentari che si apprestano a =
votare o a rivotare la materia, a temere le conseguenze di un eventuale =
rigetto della Cirami, vale a dire lo scioglimento presidenziale della =
Camere. Minacce, inaudite e irresponsabili, che sottintendono la =
possibilit=E0 che la maggioranza scontenta imponga al presidente della =
Republica di compiacerla con l'immediato esercizio del potere di =
scioglimento. Nessuno, tra gli eccessi di questa vicenda, dimostra pi=F9 =
di questo l'intensit=E0 e la spregiudicatezza dell'interesse messo in =
campo".

(26 settembre 2002)=20


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Filippo Mancuso li definisce "i fatti dimostrativi circa i rapporti =
fra
Silvio Berlusconi e Cesare Previti". Otto "fatti" che, =
secondo
l'ex Guardasigilli e transfuga di Forza Italia, sostengono l'accusa =
lanciata il
20 settembre nell'aula di una commissione Giustizia alle prese con la
"legge Cirami". Suonava cos=EC, la denunzia: "Il =
presidente
Berlusconi non =E8 psicologicamente e moralmente libero (...) Dica =
Berlusconi che
io sto mentendo quando asserisco che egli non =E8 libero davanti a =
Cesare
Previti, e che non =E8 libero cos=EC nel Parlamento e nel Paese di =
svolgere moralmente
il proprio compito".<br>
<br>
Gli otto "fatti" sono contenuti nel documento che l'onorevole =
ha
consegnato al presidente della Camera Pierferdinando Casini al termine =
del suo
intervento. Qui di seguito ne pubblichiamo una sintesi.<br>
<br>
<b><span style=3D'font-weight:bold'>1. Via del Plebiscito.</span></b> =
"Nel
pomeriggio del 28 giugno 2000 - scrive Mancuso - vengo inaspettatamente
chiamato nello studio di Berlusconi, in via del Plebiscito dove trovo =
presenti
Pisanu, Letta e, mi pare, saltuariamente Paolo Bonaiuti. L'esigenza di =
questa
riunione nasceva da due telefonate ricevute da Berlusconi: la prima, da =
parte
di Giuliano Amato, allora presidente del Consiglio, e l'altra da parte =
dell'on.
Fassino, ministro di Grazia e Giustizia, entrambe aventi ad oggetto =
l'amnistia
e/o condono, allora attuale per molteplici ragioni (ricorrenza =
giubilare,
sollecitazioni vaticane, situazione penitenziaria...).<br>
<br>
La seconda conversazione telefonica approda alla conclusione che il =
giorno dopo
vi sarebbe stato un incontro ufficioso sul tema fra Berlusconi e =
Fassino. Dopo
di che vengono decise subito due cose: che sarebbe stato esclusivamente =
il
sottoscritto ad accompagnare Berlusconi all'incontro, e che noi due ci
mettessimo subito al lavoro per la preparazione della necessaria =
piattaforma
propositiva della questione. (...)<br>
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Berlusconi, fa ingresso nello studio Letta, il quale, evidentemente =
nella veste
di chi filtra le telefonate, dice cos=EC: "Presidente, c'=E8 per te =
al
telefono Cesare Previti che vuole parlarti subito". Mai avrei =
immaginato
di ascoltare il formalissimo Berlusconi esplodere in una cos=EC furiosa =
reazione
verbale negativa, una vera e propria esplosione di insofferenza e di =
stanchezza
psicologica sigillata dal seguente ordine di servizio per Letta: =
"Digli, a
questo signore, che non voglio assolutamente n=E9 vederlo, n=E9 =
sentirlo, neanche
per telefono. Basta! Basta! Non si faccia vedere!". (...)<br>
<br>
Vedo allora Letta, evidentemente non persuaso, avanzare subito il =
seguente
invito: "Presidente, ascoltami, =E8 meglio per tutti che tu gli =
risponda, =E8
assolutamente necessario farlo. Vieni al telefono e rispondigli". =
Il presidente
esegue l'invito con l'aria di sentirlo alla stregua di una =
"proposta che
non si pu=F2 rifiutare". Il breve colloquio telefonico seguitone =
non saprei
dire quale risultato abbia poi avuto. Sta di fatto per=F2 che, =
conclusolo,
Berlusconi ancora in preda a forte agitazione, torna a sedersi davanti a =
me e
parla come segue: "Scusami, Filippo, hai capito quali sono i miei =
rapporti
con Previti? Non mi lascia in pace; a suo tempo per il ministero di =
Grazia e
Giustizia, e via via un'infinit=E0 di pretese incessanti nella stessa =
materia.
Ricordalo!"".<br>
<br>
<b><span style=3D'font-weight:bold'>2. Michele Saponara.</span></b> =
"Nel
corso della presente legislatura, per ben due volte, questo collega =
deputato,
onestamente attento al divenire "dell'eterna questione
Berlusconi-Previti", mi dice di sapere per certo che la =
preoccupazione di
quest'ultimo (Previti) intorno alle note procedure di Milano era giunta =
a un
tale punto di esasperazione da inviare all'altro (Berlusconi) una =
missiva di
certissimo contenuto ultimativo. Nella quale, Previti latineggiava il =
seguente
allusivo avvertimento: Simul stabunt simul cadent".<br>
<br>
<b><span style=3D'font-weight:bold'>3. Gaetano Pecorella.</span></b> =
"Siamo
al vicino tempo della discussione alla Camera del disegno di legge sulle
rogatorie. Io pi=F9 volte mi lamento della eccessiva rigidit=E0 delle =
posizioni di
Forza Italia sugli emendamenti dell'opposizione. Mi sento contestare con
concetti del genere: "Letta non vuole, Letta ha telefonato dicendo =
che la
materia, per noi, =E8 bloccata". Ci=F2 essenzialmente ad opera =
della coppia
danzante Elio Vito e Antonio Leone, capogruppo e vice capogruppo di F.I. =
alla
Camera (...)<br>
<br>
In occasione di uno di tali miei dissensi, Gaetano Pecorella, presidente =
della
commissione Giustizia, con irritazione e preoccupazioni visibili, mi
partecipava di sua iniziativa un suo stato d'animo: "Non ne posso =
pi=F9
dell'avvocato Previti, che parrebbe l'unico avvocato esistente; non mi =
d=E0 pace
con le sue continue pressioni, che talvolta accompagna con la =
inverosimile
asserzione che io, con la pretesa fiacchezza nella conduzione del mio =
ruolo,
starei dimostrando di 'volerlo in galera'." Gli chiedo perch=E9 non =
liquida
la questione. Pecorella mi ribatte: 'E' molto difficile, tu sai chi =
c'=E8 dietro,
c'=E8 Berlusconi'".<br>
<br>
<b><span style=3D'font-weight:bold'>4. Iole Santelli.</span></b> =
"Non si
voglia ritenerla cosa inelegante, ma ai fini della pienezza del quadro =
di
subordinazione di Berlusconi =E8 impossibile non tener conto della =
vicenda assai
imbarazzante della nomina all'alta responsabilit=E0 di sottosegretario =
alla
Giustizia di una giovane semisconosciuta neoparlamentare (Iole =
Santelli), gi=E0
interna allo studio Previti. Pacificamente e all'evidenza trattasi di =
nomina
proposta da Berlusconi, ma di esclusiva provenienza e diretto interesse
previtiani, solo queste essendo le credenziali per tali designazione e
nomina".<br>
<br>
<b><span style=3D'font-weight:bold'>5. Il giudice =
costituzionale.</span></b>
"Durante la primavera di quest'anno, Berlusconi abbandona la sua =
stessa
personale designazione (Filippo Mancuso, ndr). Ne segue la surrogazione =
di tale
candidatura con quella di un intimo, attuale e continuativo sodale
professionale dello studio Previti (Romano Vaccarella, ndr): =
surrogazione da quest'ultimo
prima ventilata e poi chiaramente comunicata al sottoscritto. Si tratta =
di una
designazione anch'essa voluta dal predetto personaggio (Previti) e =
formalizzata
in un repentino e notturno mutamento di linea da parte di Berlusconi il =
quale,
poi, una volta raggiunta la elezione del neo designato, non esita a dar =
fuori
con una esclamazione piuttosto confessoria ("E' andata bene!")
pronunciata addirittura nella solenne sede del Quirinale".<br>
<br>
<b><span style=3D'font-weight:bold'>6. La legge Cirami.</span></b> =
"La
vicenda =E8 ancora in atto. Senato e Camera sono stati e sono da mesi =
alla frusta
di una cosiddetta "urgenza e necessit=E0", l'una e l'altra =
artificiose
e strumentali. Motivo reale e determinante di cosiffatto andamento: il =
dover
consegnare a tutti i costi il "prodotto finito" (...) Un
"prodotto finito" mirato alla specifica finalit=E0 di =
avvantaggiare i
processi milanesi dell'on. Previti, finalit=E0 purtroppo forte
dell'indispensabile via libera del titolare unico del potere formale di =
comando
politico, cio=E8 Berlusconi".<br>
<br>
<b><span style=3D'font-weight:bold'>7. Cronologia.</span></b> "La =
semplice
cronologia costituisce un elemento anch'esso probatorio.<br>
<br>
1 marzo 2002: istanza alla Cassazione per la remissione del giudizio per
Previti.<br>
<br>
30 maggio/3 luglio, la Corte di Cassazione accetta di sollevare la =
questione di
legittimit=E0 costituzionale dell'articolo 45 (remissione).<br>
<br>
5 luglio, viene presentato il disegno di legge Cirami al Senato.<br>
<br>
31 luglio, Berlusconi asserisce di non conoscere il motivo =
dell'urgenza.<br>
<br>
1 agosto, il Senato approva il d.d.l Cirami.<br>
<br>
30 agosto, Berlusconi muta d'avviso, senza mai fornirne una =
giustificazione, e
dichiara che la Cirami costituisce una urgente priorit=E0 politica e
istituzionale del governo. La logica espressa da questa cronologia non =
potrebbe
essere pi=F9 stringente di com'=E8 nel confermare il sistema di =
sbarramento apprestato
da Previti".<br>
<br>
<b><span style=3D'font-weight:bold'>8. Scioglimento delle =
Camere.</span></b>
"Tali minacce sono pervenute sia dal presidente della commissione
Giustizia Pecorella sia dallo stesso presidente del Consiglio. Il senso =
di tali
minacce =E8 quello di una intimidazione ripetuta, a carico dei =
parlamentari che
si apprestano a votare o a rivotare la materia, a temere le conseguenze =
di un
eventuale rigetto della Cirami, vale a dire lo scioglimento =
presidenziale della
Camere. Minacce, inaudite e irresponsabili, che sottintendono la =
possibilit=E0
che la maggioranza scontenta imponga al presidente della Republica di
compiacerla con l'immediato esercizio del potere di scioglimento. =
Nessuno, tra
gli eccessi di questa vicenda, dimostra pi=F9 di questo l'intensit=E0 e =
la
spregiudicatezza dell'interesse messo in campo".<br>
<br>
<i><span style=3D'font-style:italic'>(26 settembre 2002)</span></i> =
<o:p></o:p></span></font></p>

<p class=3DMsoNormal><font size=3D3 face=3D"Times New Roman"><span =
style=3D'font-size:
12.0pt'><o:p>&nbsp;</o:p></span></font></p>

</div>

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