R: [Cerchio] Appello degli intellettuali e degli artisti nor…

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Autor: liliana
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Betreff: R: [Cerchio] Appello degli intellettuali e degli artisti nordamericani contro la guerra
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grazier liliana
davvero ..........grazie
At 19.46 23/09/02 +0200, you wrote:
>ho provato a chiedere informazioni alla rivista Latinoamericana che aveva
>diffuso l'appello nella traduzione italiana. Se rispondono ti faccio sapere.
>
>Ciao
>paola
>>----- Original Message -----
>>From: <mailto:liliana@radiobase.net>liliana
>>To: <mailto:cerchio@inventati.org>cerchio@???
>>Sent: Monday, September 23, 2002 3:54 PM
>>Subject: Re: [Cerchio] Appello degli intellettuali e degli artisti
>>nordamericani contro la guerra
>>
>>avrei bisogno di indirizzi dove trovare i pacifisti americani ciao
>>lilianaAt 14.20 23/09/02 +0200, you wrote:
>>>"NON NEL NOSTRO NOME"
>>>
>>>Questo appello degli intellettuali e degli artisti nordamericani contro la
>>>guerra sta circolando in questi giorni nella rete telematica; noi lo
>>>riprendiamo nella traduzione italiana diffusa da Latinoamerica
>>>
>>>"Che non si dica che negli Stati Uniti la gente non abbia fatto niente
>>>quando il suo Governo ha dichiarato una guerra senza limiti e ha instaurato
>>>nuovi mezzi di repressione. I firmatari di questo appello invitano la
>>>popolazione nordamericana a reagire alle politiche e alle restrizioni
>>>generali che sono emerse dopo l'11 settembre, mettendo in pericolo le
>>>popolazioni del mondo. Noi crediamo che le persone e le nazioni hanno
>>>diritto alla determinazione del proprio destino, liberi da qualsiasi
>>>coercizione militare delle grandi potenze. Crediamo che tutte le persone
>>>detenute o perseguite dal governo degli Stati Uniti debbano avere gli stessi
>>>diritti. Crediamo che fare domande, criticare e dissentire sono attitudini
>>>che devono essere valorizzate e protette. Noi crediamo che le persone di
>>>coscienza debbano assumere la responsabilita' delle azioni dei loro governi
>>>e, soprattutto, dobbiamo opporci alle ingiustizie commesse in nostro nome.
>>>
>>>Invitiamo tutti i nordamericani ad opporsi alla guerra e alla repressione
>>>che e' stata lanciata al mondo dall'amministrazione Bush. E' ingiusta,
>>>immorale e illegittima. Decidiamo di essere parte in causa con i popoli del
>>>mondo. Anche noi abbiamo osservato con angoscia i terribili fatti dell'11
>>>settembre del 2001. Anche noi abbiamo pianto le migliaia di vittime
>>>innocenti e ci siamo terrorizzati di fronte alla orribile carneficina che ci
>>>ha portato alla memoria scene simili avvenute in Bagdad, Panama o, una
>>>generazione fa, in Vietnam. Anche noi ci siamo domandati, come milioni di
>>>statunitensi, com'e' stato possibile che sia successo tutto questo. Pero',
>>>mentre il dolore era appena cominciato, i pregiudizi piu' vecchi hanno
>>>scatenato il loro spirito di vendetta coniando un ordine semplicistico:
>>>"buoni contro cattivi", che e' stato subito adottato da tutti i mezzi di
>>>comunicazione, sottomessi e impauriti. Ci hanno detto che il solo fatto di
>>>formulare domande su questi terribili fatti sfiorava il tradimento. Non ci
>>>doveva essere nessun dibattito, ne' spazio per i dubbi etici o politici.
>>>L'unica risposta possibile era la guerra fuori e la repressione dentro casa.
>>>In nostro nome l'amministrazione Bush, con la quasi unanimita' del
>>>Congresso, ha attaccato l'Afghanistan e si e' arrogata, insieme ai suoi
>>>alleati, il diritto di distruggere forze militari in qualunque luogo e
>>>momento.
>>>
>>>Le brutali ripercussioni si sono fatte sentire dalle Filippine alla
>>>Palestina, dove i carrarmati e i bulldozer israeliani hanno tracciato un
>>>terribile sentiero di distruzione e morte. E il governo si sta attrezzando
>>>per intraprendere una guerra totale in Iraq, un paese che non ha nessuna
>>>relazione con i tragici attentati dell'11 settembre. Che razza di mondo
>>>sara' questo se si permette al Governo degli Stati Uniti di lanciare
>>>comandi, assassini e bombe dove gli fa piu' comodo? In nostro nome, il
>>>Governo ha creato negli Stati Uniti due classi di cittadini: quelli a cui,
>>>almeno a loro, hanno promesso i diritti elementari del sistema legislativo e
>>>quelli che, ora, pare non abbiano nessun diritto. Il Governo ha arrestato
>>>piu' di mille immigrati e li ha segretamente incarcerati, senza limite di
>>>tempo. Centinaia di persone sono state deportate e centinaia sono ancora in
>>>prigione. Per la prima volta negli ultimi dieci anni, le regole per
>>>l'immigrazione sono stati applicate in modo diseguale. In nostro nome, il
>>>Governo ha scatenato un'ondata di repressione nella societa'. Il portavoce
>>>del presidente ha intimidito la gente dicendo: "Attenzione a quello che
>>>dite" e la visione degli accadimenti espressa dagli artisti, dagli
>>>intellettuali e dai professori e' stata distorta, attaccata o eliminata. Il
>>>cosiddetto "Atto Patriottico", insieme ad una miriade di strumenti simili in
>>>tutto il paese, da' alla polizia nuovi e piu' ampli poteri di investigazione
>>>e sequestro, sotto la copertura dei procedimenti segreti. In nostro nome
>>>l'esecutivo usurpa gli atti e le funzioni degli altri rami del Governo. Un
>>>ordine esecutivo ha messo in funzione i tribunali militari. E' sufficiente
>>>una firma del presidente per definire "terrorista" un determinato gruppo di
>>>persone.
>>>
>>>Dobbiamo prendere molto seriamente i governatori quando parlano di una
>>>guerra che durera' una generazione e quando parlano di un nuovo ordine.
>>>Stiamo di fronte a una nuova politica imperiale verso il mondo e a una
>>>politica interna che genera e manipola la paura per limitare i diritti
>>>fondamentali. C'e' una strategia mortale negli accadimenti di questo ultimo
>>>mese che deve essere vista cosi' com'e' e contro la quale dobbiamo
>>>resistere. Molte volte, nella storia, la gente ha indugiato a resistere fino
>>>a quando era troppo tardi. Il presidente Bush ha dichiarato: "O con noi, o
>>>contro di noi". Questa e' la nostra risposta: noi neghiamo che egli possa
>>>parlare a nome di tutti i nordamericani. Noi non consegnamo le nostre
>>>coscienze in cambio di una vana promessa di sicurezza. Diciamo no in nostro
>>>nome. Noi ci neghiamo di far parte di questa guerra e rinneghiamo tutte le
>>>azioni fatte in nostro nome o per il nostro bene. Tendiamo invece la mano a
>>>chi nel mondo soffre per la conseguenza di queste decisioni. Mostreremo la
>>>nostra solidarieta' con le parole e con le azioni. I firmatari di questo
>>>appello invitano tutti i nordamericani a unirsi a questa sfida. Applaudiamo
>>>e appoggiamo tutte le proposte che si faranno, ogni volta che riconosceremo
>>>l'esigenza di fare molto per porre fine a questa pazzia. Noi siamo stati
>>>ispirati dalla decisione dei riservisti israeliani che, assumendone i rischi
>>>in prima persona, hanno dichiarato che c'e' un limite e si sono negati di
>>>prestare il loro servizio a Gaza e nei territori occupati. Noi siamo stati
>>>ispirati dai numerosi esempi di resistenza e di coscienza che ci offre la
>>>storia degli Stati Uniti: da chi ha combattuto la schiavitu' a chi ha posto
>>>fine alla guerra in Vietnam non obbedendo agli ordini, o negandosi a
>>>ingrossare le fila o appoggiando chi opponeva resistenza. Non permettiamo
>>>che il mondo, che oggi ci osserva, si disperi per il nostro silenzio e per
>>>la nostra incapacita' di azione. Facciamo in modo che tutti possano sentire
>>>il nostro impegno. Resisteremo di fronte alla macchina da guerra e alla
>>>repressione e faremo tutto il possibile per frenarla."
>>>
>>>Firmano: Michael Albert; Laurie Anderson; Edward Asner, attore; Rosalyn
>>>Baxandall,storica; Russell Banks, scrittore; Jessica Blank, attrice e
>>>drammaturga; Medea Benjamin, Global Exchange; William Blum, scrittore;
>>>Theresa Bonpane; Fr. Bob Bossie, SCJ; Leslie Cagan; Henry
>>>Chalfant,produttore cinematografico; Bell Chevigny, scrittore; Paul
>>>Chevigny, docente di Diritto; Noam Chomsky, politologo e linguista; Robbie
>>>Conal, pittore; Stephanie Coontz, storica; Kimberly Crenshaw, docente di
>>>Diritto; Kia Corthron, drammaturga; Kevin Danaher, Global Exchange; Ossie
>>>Davis, attore; Mos Def, musicista; Carol Downer, direttrice del Centro
>>>Femminista di Salute per le Donne; Eve Ensler, drammaturga; Leo Estrada,
>>>professore dell'UCLA; John Gillis, scrittore; Rutgers Jeremy Matthew Glick,
>>>editore di "Another World Is Possible"; Suheir Hammad, scrittore; Rakaa
>>>Iriscience, interprete di hip hop; David Harvey, antropologo; Erik Jensen,
>>>attore e drammaturgo; Casey Kasem Robin D.G. Kelly; Martin Luther King III;
>>>Barbara Kingsolver; C. Clark Kissinger, "Refuse and Resist!"; Jodie Kliman,
>>>psicologa; Yuri Kochiyama; Annisette & Thomas Koppel, cantanti e
>>>compositori; Dave Korten, compositore; Tony Kushner, drammaturgo; James
>>>Lafferty, direttore esecutivo della "National Lawyers Guild" a Los Angeles;
>>>Rabbi Michael Lerner, editore del "Tikkun Magazine"; Barbara Lubin; Anuradha
>>>Mittal, condirettore dell'Istitut for Food and Development Policy/Food
>>>First; Malaquias Montoya, scultore; Robert Nichols, scrittore; Rev. E.
>>>Randall Osburn, vicepresidente della Southern Christian Leadership
>>>Conference; Grace Paley; Jeremy Pikser, sceneggiatore; Juan Gomez Quinones,
>>>storico; Michael Ratner, presidente del Center for Constitutional Rights;
>>>Adrienne Rich, poetessa; Boots Riley, artista hip hop; David Riker,
>>>produttore cinematografico; Edward Said; Starhawk Michael Steven Smith,
>>>della National Lawyers Guild; Bob Stein, pubblicitario; Gloria Steinem;
>>>Alice Walker; Naomi Wallace, drammaturga; Rev. George Webber, presidente
>>>emerito del NY Theological Seminary; Leonard Weinglass, avvocato; John Edgar
>>>Wideman; Saul Williams e Howard Zinn, storici.
>>>
>>>
>>>http://www.informationguerrilla.org/non_nel_nostro_nome.htm
>>>
>>>
>>>per cancellarsi dalla lista, andare su
>>>https://www.inventati.org/mailman/listinfo/cerchio


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Content-Type: text/html; charset="us-ascii"

<html>
<font size=3><br>
grazier liliana&nbsp; <br>
davvero ..........grazie<br>
At 19.46 23/09/02 +0200, you wrote:<br>
</font><blockquote type=cite class=cite cite><font face="arial" size=2>ho
provato a chiedere informazioni alla rivista Latinoamericana che aveva
diffuso l'appello nella traduzione italiana. Se rispondono ti faccio
sapere.</font><font size=3><br>
&nbsp;<br>
</font><font face="arial" size=2>Ciao</font><font size=3><br>
</font><font face="arial" size=2>paola</font><font size=3><br>
<blockquote type=cite class=cite cite>----- Original Message ----- <br>
<b>From:</b> <a href="mailto:liliana@radiobase.net">liliana</a> <br>
<b>To:</b>
<a href="mailto:cerchio@inventati.org">cerchio@???</a> <br>
<b>Sent:</b> Monday, September 23, 2002 3:54 PM<br>
<b>Subject:</b> Re: [Cerchio] Appello degli intellettuali e degli artisti nordamericani contro la guerra<br><br>
avrei bisogno di indirizzi dove trovare i pacifisti americani ciao lilianaAt 14.20 23/09/02 +0200, you wrote:<br>
<blockquote type=cite class=cite cite>"NON NEL NOSTRO NOME"<br><br>
Questo appello degli intellettuali e degli artisti nordamericani contro la<br>
guerra sta circolando in questi giorni nella rete telematica; noi lo<br>
riprendiamo nella traduzione italiana diffusa da Latinoamerica<br><br>
"Che non si dica che negli Stati Uniti la gente non abbia fatto niente<br>
quando il suo Governo ha dichiarato una guerra senza limiti e ha instaurato<br>
nuovi mezzi di repressione. I firmatari di questo appello invitano la<br>
popolazione nordamericana a reagire alle politiche e alle restrizioni<br>
generali che sono emerse dopo l'11 settembre, mettendo in pericolo le<br>
popolazioni del mondo. Noi crediamo che le persone e le nazioni hanno<br>
diritto alla determinazione del proprio destino, liberi da qualsiasi<br>
coercizione militare delle grandi potenze. Crediamo che tutte le persone<br>
detenute o perseguite dal governo degli Stati Uniti debbano avere gli stessi<br>
diritti. Crediamo che fare domande, criticare e dissentire sono attitudini<br>
che devono essere valorizzate e protette. Noi crediamo che le persone di<br>
coscienza debbano assumere la responsabilita' delle azioni dei loro governi<br>
e, soprattutto, dobbiamo opporci alle ingiustizie commesse in nostro nome.<br><br>
Invitiamo tutti i nordamericani ad opporsi alla guerra e alla repressione<br>
che e' stata lanciata al mondo dall'amministrazione Bush. E' ingiusta,<br>
immorale e illegittima. Decidiamo di essere parte in causa con i popoli del<br>
mondo. Anche noi abbiamo osservato con angoscia i terribili fatti dell'11<br>
settembre del 2001. Anche noi abbiamo pianto le migliaia di vittime<br>
innocenti e ci siamo terrorizzati di fronte alla orribile carneficina che ci<br>
ha portato alla memoria scene simili avvenute in Bagdad, Panama o, una<br>
generazione fa, in Vietnam. Anche noi ci siamo domandati, come milioni di<br>
statunitensi, com'e' stato possibile che sia successo tutto questo. Pero',<br>
mentre il dolore era appena cominciato, i pregiudizi piu' vecchi hanno<br>
scatenato il loro spirito di vendetta coniando un ordine semplicistico:<br>
"buoni contro cattivi", che e' stato subito adottato da tutti i mezzi di<br>
comunicazione, sottomessi e impauriti. Ci hanno detto che il solo fatto di<br>
formulare domande su questi terribili fatti sfiorava il tradimento. Non ci<br>
doveva essere nessun dibattito, ne' spazio per i dubbi etici o politici.<br>
L'unica risposta possibile era la guerra fuori e la repressione dentro casa.<br>
In nostro nome l'amministrazione Bush, con la quasi unanimita' del<br>
Congresso, ha attaccato l'Afghanistan e si e' arrogata, insieme ai suoi<br>
alleati, il diritto di distruggere forze militari in qualunque luogo e<br>
momento.<br>
<br>
Le brutali ripercussioni si sono fatte sentire dalle Filippine alla<br>
Palestina, dove i carrarmati e i bulldozer israeliani hanno tracciato un<br>
terribile sentiero di distruzione e morte. E il governo si sta attrezzando<br>
per intraprendere una guerra totale in Iraq, un paese che non ha nessuna<br>
relazione con i tragici attentati dell'11 settembre. Che razza di mondo<br>
sara' questo se si permette al Governo degli Stati Uniti di lanciare<br>
comandi, assassini e bombe dove gli fa piu' comodo? In nostro nome, il<br>
Governo ha creato negli Stati Uniti due classi di cittadini: quelli a cui,<br>
almeno a loro, hanno promesso i diritti elementari del sistema legislativo e<br>
quelli che, ora, pare non abbiano nessun diritto. Il Governo ha arrestato<br>
piu' di mille immigrati e li ha segretamente incarcerati, senza limite di<br>
tempo. Centinaia di persone sono state deportate e centinaia sono ancora in<br>
prigione. Per la prima volta negli ultimi dieci anni, le regole per<br>
l'immigrazione sono stati applicate in modo diseguale. In nostro nome, il<br>
Governo ha scatenato un'ondata di repressione nella societa'. Il portavoce<br>
del presidente ha intimidito la gente dicendo: "Attenzione a quello che<br>
dite" e la visione degli accadimenti espressa dagli artisti, dagli<br>
intellettuali e dai professori e' stata distorta, attaccata o eliminata. Il<br>
cosiddetto "Atto Patriottico", insieme ad una miriade di strumenti simili in<br>
tutto il paese, da' alla polizia nuovi e piu' ampli poteri di investigazione<br>
e sequestro, sotto la copertura dei procedimenti segreti. In nostro nome<br>
l'esecutivo usurpa gli atti e le funzioni degli altri rami del Governo. Un<br>
ordine esecutivo ha messo in funzione i tribunali militari. E' sufficiente<br>
una firma del presidente per definire "terrorista" un determinato gruppo di<br>
persone.<br><br>
Dobbiamo prendere molto seriamente i governatori quando parlano di una<br>
guerra che durera' una generazione e quando parlano di un nuovo ordine.<br>
Stiamo di fronte a una nuova politica imperiale verso il mondo e a una<br>
politica interna che genera e manipola la paura per limitare i diritti<br>
fondamentali. C'e' una strategia mortale negli accadimenti di questo ultimo<br>
mese che deve essere vista cosi' com'e' e contro la quale dobbiamo<br>
resistere. Molte volte, nella storia, la gente ha indugiato a resistere fino<br>
a quando era troppo tardi. Il presidente Bush ha dichiarato: "O con noi, o<br>
contro di noi". Questa e' la nostra risposta: noi neghiamo che egli possa<br>
parlare a nome di tutti i nordamericani. Noi non consegnamo le nostre<br>
coscienze in cambio di una vana promessa di sicurezza. Diciamo no in nostro<br>
nome. Noi ci neghiamo di far parte di questa guerra e rinneghiamo tutte le<br>
azioni fatte in nostro nome o per il nostro bene. Tendiamo invece la mano a<br>
chi nel mondo soffre per la conseguenza di queste decisioni. Mostreremo la<br>
nostra solidarieta' con le parole e con le azioni. I firmatari di questo<br>
appello invitano tutti i nordamericani a unirsi a questa sfida. Applaudiamo<br>
e appoggiamo tutte le proposte che si faranno, ogni volta che riconosceremo<br>
l'esigenza di fare molto per porre fine a questa pazzia. Noi siamo stati<br>
ispirati dalla decisione dei riservisti israeliani che, assumendone i rischi<br>
in prima persona, hanno dichiarato che c'e' un limite e si sono negati di<br>
prestare il loro servizio a Gaza e nei territori occupati. Noi siamo stati<br>
ispirati dai numerosi esempi di resistenza e di coscienza che ci offre la<br>
storia degli Stati Uniti: da chi ha combattuto la schiavitu' a chi ha posto<br>
fine alla guerra in Vietnam non obbedendo agli ordini, o negandosi a<br>
ingrossare le fila o appoggiando chi opponeva resistenza. Non permettiamo<br>
che il mondo, che oggi ci osserva, si disperi per il nostro silenzio e per<br>
la nostra incapacita' di azione. Facciamo in modo che tutti possano sentire<br>
il nostro impegno. Resisteremo di fronte alla macchina da guerra e alla<br>
repressione e faremo tutto il possibile per frenarla."<br><br>
Firmano: Michael Albert; Laurie Anderson; Edward Asner, attore; Rosalyn<br>
Baxandall,storica; Russell Banks, scrittore; Jessica Blank, attrice e<br>
drammaturga; Medea Benjamin, Global Exchange; William Blum, scrittore;<br>
Theresa Bonpane; Fr. Bob Bossie, SCJ; Leslie Cagan; Henry<br>
Chalfant,produttore cinematografico; Bell Chevigny, scrittore; Paul<br>
Chevigny, docente di Diritto; Noam Chomsky, politologo e linguista; Robbie<br>
Conal, pittore; Stephanie Coontz, storica; Kimberly Crenshaw, docente di<br>
Diritto; Kia Corthron, drammaturga; Kevin Danaher, Global Exchange; Ossie<br>
Davis, attore; Mos Def, musicista; Carol Downer, direttrice del Centro<br>
Femminista di Salute per le Donne; Eve Ensler, drammaturga; Leo Estrada,<br>
professore dell'UCLA; John Gillis, scrittore; Rutgers Jeremy Matthew Glick,<br>
editore di "Another World Is Possible"; Suheir Hammad, scrittore; Rakaa<br>
Iriscience, interprete di hip hop; David Harvey, antropologo; Erik Jensen,<br>
attore e drammaturgo; Casey Kasem Robin D.G. Kelly; Martin Luther King III;<br>
Barbara Kingsolver; C. Clark Kissinger, "Refuse and Resist!"; Jodie Kliman,<br>
psicologa; Yuri Kochiyama; Annisette & Thomas Koppel, cantanti e<br>
compositori; Dave Korten, compositore; Tony Kushner, drammaturgo; James<br>
Lafferty, direttore esecutivo della "National Lawyers Guild" a Los Angeles;<br>
Rabbi Michael Lerner, editore del "Tikkun Magazine"; Barbara Lubin; Anuradha<br>
Mittal, condirettore dell'Istitut for Food and Development Policy/Food<br>
First; Malaquias Montoya, scultore; Robert Nichols, scrittore; Rev. E.<br>
Randall Osburn, vicepresidente della Southern Christian Leadership<br>
Conference; Grace Paley; Jeremy Pikser, sceneggiatore; Juan Gomez Quinones,<br>
storico; Michael Ratner, presidente del Center for Constitutional Rights;<br>
Adrienne Rich, poetessa; Boots Riley, artista hip hop; David Riker,<br>
produttore cinematografico; Edward Said; Starhawk Michael Steven Smith,<br>
della National Lawyers Guild; Bob Stein, pubblicitario; Gloria Steinem;<br>
Alice Walker; Naomi Wallace, drammaturga; Rev. George Webber, presidente<br>
emerito del NY Theological Seminary; Leonard Weinglass, avvocato; John Edgar<br>
Wideman; Saul Williams e Howard Zinn, storici.<br><br>
<br>
<a href="http://www.informationguerrilla.org/non_nel_nostro_nome.htm" eudora="autourl">http://www.informationguerrilla.org/non_nel_nostro_nome.htm</a><br><br>
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per cancellarsi dalla lista, andare su <a href="https://www.inventati.org/mailman/listinfo/cerchio" eudora="autourl">https://www.inventati.org/mailman/listinfo/cerchio</a></font></blockquote></blockquote></blockquote></html>

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