[Cerchio] G8: interrogati dai Ros due compagni della FAI

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Autor: Umanità Nova redazione torinese
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Asunto: [Cerchio] G8: interrogati dai Ros due compagni della FAI
G8: interrogati dai Ros due compagni della FAI

Comunicato

Venerdì 20 settembre due compagni della FAI di Torino e della redazione del settimanale anarchico Umanità Nova sono stati interrogati dai carabinieri in qualità di (secondo la questurinesca dicitura) "persone informate dei fatti" in merito alla loro partecipazione alle manifestazioni contro il G8 a Genova nel 2001.
Le domande vertevano, oltre che sulla loro personale posizione, sugli eventuali rapporti con centri sociali (Pinelli e Inmensa) e, quel che stava più a cuore ai signori in divisa, con manifestanti stranieri. È stato anche chiesto loro se conoscevano alcuni compagni federati.
I carabinieri hanno posto un particolare interesse al loro ruolo di collegamento politico e logistico in occasione delle manifestazioni contro il G8.
I compagni si sono ovviamente limitati a rivendicare il loro percorso politico di ferma opposizione alle feroci politiche liberticide dei G8.

Non si può dire che l’interessamento delle forze del disordine nei confronti degli anarchici giunga inaspettato. È da oltre un anno che poliziotti dalle più diverse divise, giornalisti di destra e di "sinistra" criminalizzano il movimento anarchico nelle sue diverse componenti, tentando in tal modo di "giustificare" la feroce repressione attuata a Genova nei giorni del G8. Loro hanno caricato, massacrato, gasato e torturato decine di migliaia di manifestanti. Loro hanno ammazzato a colpi di pistola Carlo Giuliani. Loro, torturatori ed assassini, pretendono di giudicare un movimento sceso in piazza per dare voce a chi non ha voce, agli oppressi, agli sfruttati, ai senzaterra, ai senz’acqua, ai chi, nel nord come nel sud del pianeta, lotta contro un mondo intollerabile. Un anno orsono hanno tentato di colpire l’intero movimento contro la globalizzazione, oggi concentrano le loro "attenzioni" verso le aree più radicali, verso chi, come dicevamo nei nostri manifesti di un anno f!
a, sos
tiene che "lo Stato ed il capitalismo sono irriformabili".
Gli anarchici della FAI, all’interno del cartello "Anarchici contro il G8", sono stati presenti a Genova sin dal 9 giugno, quando in una città ancora non (troppo) militarizzata si sono messi in relazione con una popolazione di cui conoscevano le grandi tradizioni di lotta, resistenza, solidarietà.
Il 19 luglio erano ancora a Genova a fianco dei migranti, di quei migranti che il governo di "sinistra" prima e quello di destra poi vogliono ridurre allo status di schiavi.
Il 20 luglio erano a Sampierdarena, nella Genova operaia, con i lavoratori in sciopero politico contro il G8, che affrontavano la "loro" zona rossa quotidianamente sui luoghi del lavoro salariato, nelle fabbriche, scuole, uffici, dove ogni giorno si consuma lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Gli anarchici federati avevano voluto e sostenuto con comitati locali di appoggio quella giornata di sciopero, convinti che la radicalità dell’opposizione sociale si gioca sulla radicalità dei contenuti e non sulla spettacolarizzazione mediatica dello scontro di piazza.
Ed infine il 21 luglio, con l’immagine di un ragazzo di vent’anni ammazzato dai carabinieri di fronte agli occhi, erano sul lungo mare di Genova, dove solo la generosa solidarietà degli abitanti, ha fatto argine alla ferocia di chi non aveva ancora appagato la propria sete di sangue.

Oggi, ad un anno di distanza dai tragici giorni del G8, nel nostro paese la resistenza contro le politiche liberticide dello stato e del padronato è sempre più forte, non stupisce quindi l’attenzione delle forze della repressione statale verso il movimento anarchico e, segnatamente, verso militanti della Federazione Anarchica Italiana che ricoprono incarichi di rilievo nella redazione del settimanale Umanità Nova.

La Federazione Anarchica Italiana, nel ribadire il proprio impegno nelle lotte contro la globalizzazione, nel movimento operaio, per le libertà dei lavoratori migranti, nell’opposizione al militarismo ed alla guerra, respinge ogni tentativo di criminalizzazione del movimento anarchico. Oggi come ieri, "padroni di nulla, servi di nessuno, andiamo all’arrembaggio del futuro".

La Commissione di Corrispondenza della FAI