Szerző: Pkrainer Dátum: Tárgy: R: [Cerchio] venire con Gesu
----- Original Message -----
From: "Khorakhané-Trezzi" <ugomoi@???>
> è anche vero, che può capitare che tua moglie lo fa con un altro e pensa a
> te.
> vale uguale?
>
> paolo Kh di ritorno da Barcellona giusto in tempo.....
E se tua moglie lo fa con un altro e intanto pensa a un terzo? io credo che
in realtà quello di pensare ad altri e altre, sia abbastanza frequente (vari
personaggi di Sade ne menano esplicito vanto); e se uno pensa alle bollette,
alla Champions League, al legittimo sospetto? a me pare che ci siano motti
più tabù oggi che in qualsiasi altra epoca in materia...si parte dal
presupposto che l'atto sessuale sia consustanziale con una particolare
consonanza del corpo e dell'anima. Ci si ama, quindi si tromba; e si tromba
nel momento in cui ci si ama più intensamente. Succede, certo, ed é pure
molto bello, ma é solo uno dei molti motivi per cui si copula; e copulare é
solo una delle molte cose che si possono fare e si fanno quando ci si ama.
Il nesso fra sessualità e amore, é sociale ed esterno al fatto, non gli é
così tanto intrinseco. La cosa pazzesca é che i passi avanti fatti dalle
donne quanto ad autonomia negli scorsi decenni, lungi dal denunciare la
mistificazione, l'hanno, si direbbe, consolidata. Tutto il delirio di
menzogne, sotterfugi e sofferenze, che quest'ambito solleva, io credo derivi
dalla pretesa di utilizzare la copula come termometro, come vero termometro
di un rapporto. Se ti amo, devo pensare a te continuamente, devo pensare
solo a te, devo trombare solo con te, devo desiderare solo te, ma a te ti
devo desiderare pressoché continuamente, con il corpo e con la mente come
prevede Julio Iglesias, idolo delle tardone e dei tardoni, inclusi quelli
precoci. Quindi se fai andare (il modo principale per fingere, sia detto fra
noi, é quello di lanciarsi con foga belluina, scuotendo partner e
suppellettili, così da venire presto, ma così potentemente da tacitare ogni
querimonia) ma pensi ad altro, non va bene; se invece sei tenero e dolce e
interessato, ma non fai andare, manco va bene. La maniera del marito di
Matilde, che é quella della cultura tradizionale, per cui uno si eccita
all'idea che quella donna é solo sua e di nessun altro. Gli altri la
desiderano, ma io me la fotto, e dai che ci dai. Non va bene. Quello che
considera l'espressione sessuale uno dei mille modi di comunicare e scopa
solo quando gli va se gli va, non va bene. Quello che ha una relazione
speciale con te, ma sarebbe propenso a relazionarsi in forma idraulica con
molte, con tutte quelle che lo incuriosiscono, con tutte quelle che vorrebbe
conoscere meglio, nemmeno va bene. L'amore, dice Vaneigem con parecchia
efficacia, é la passione d'unità in un momento comune. Ora un momento può
essere lungo e ripetersi pure con una certa frequenza, ma rimane momento,
non diviene mai condizione permanente. Se anche le anime hanno qualcosa che
le incrocia senza scampo (ce n'é di amori così, lo posso garantire),
l'uccello segue o precede con tempi propri. Non é un caso se gli indiani
percepivano i genitali come una forza estranea, straniera, inscritta nel
corpo, un'ambasciata della donna nel corpo del maschio, e viceversa. Di qui
il senso del famoso simbolo di cui ora mi sfugge il nome, quello che sta
sulla bandiera coreana con le spirali e i puntini. Il puntino é appunto il
sesso che é pensato femminile nell'uomo e maschile nella donna, e perciò
capace di congiungersi con il proprio omologo, e di contrastarsi col suo
portatore...
A me pare che l'erotismo sia infinitamente più ricco e infinitamente più
semplice di come ce lo serve la nostra merdosa società. E che la modernità,
sotto le sembianze di una presunta liberazione, non abbia fatto altro che
scatenare le possibilità mercantili che gli erano proprie. Finché la
famiglia sussisterà, sarà sempre di più un miracolo che ci sia gente che
scopi