[Cerchio] Ratio del nazismo

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Dolce Tuula, il tuo apprezzamento mi fa ben sperare che ci sia almeno
qualche "eletto" ;-))) ancora in grado di districarsi nella comprensione del
mio alquanto "iniziatico" linguaggio ;-))) ... d'altronde, è pur vero che
comincio a essere un po' stufo di preoccuparmi di questioni ... "di stile",
nè, ad essere sincero, mi sono mai effettivamente impegnato più di tanto a
modificare il mio modo di scrivere! Al contrario di Paolone, non ho mai
avuto grande fiducia nella possibilità di sedimentare granchè, sul piano
della consapevolezza critica, attraverso la "rete" ... il flusso
comunicazionale è troppo veloce e ridondante, e raramente stimola a quel
"laborioso" approfondimento individuale che invece la situazione imporrebbe.
Per quanto riguarda il testo da me segnalato, credo che ti converrebbe
segnalare al libraio prescelto, la casa editrice presso cui inoltrare la
tua ordinazione (o altrimenti, potresti contattarla direttamente tu stessa):
COOPERATIVA COLIBRI
VIA COTI ZELATI 49
20030 PADERNO DUGNANO (MI)
TELL: 02-99040402 (Uffici)
E-mail: colibri2000@???
L'autore del libro in oggetto, Bruno Rizzi, deceduto intorno al '77 - mi
pare -, attraversò l'esperienza del primo Pcd'I e della "diaspora
quartinternazionalista", per ritrovarsi infine "cane sciolto", in forza
soprattutto di una sua originalissima interpretazione critica della vexata
questio della "natura sociale dell'Urss", che egli condensò in una prima
elaborazione stampata in Francia fra le due guerre, col titolo "La
bureaucratisation du Monde". Tale testo informò di sè l'estenuante
dibattito "a sinistra" sugli esiti del 17 in Russia, ma pur ottenendo ampia
udienza sul piano internazionale, fu assolutamente ostracizzato (coma al
solito) in Italia, dove non riuscì nemmeno a trovare un editore sinchè, nel
1967, fu infine stampato a spese dello stesso autore, col titolo "Il
collettivismo burocratico". Soltanto dieci anni dopo, nel 1977, trovò
spazio nel catalogo della casa editrice Sugarco, dove il già rampante Craxi
trovò modo di assumerne l'oggettiva valenza antipiccista in chiave affatto
strumentale, ai fini della sua personalissima battaglia contro il
"bottegone", allora diretto dal "suo" odiatissimo Berlinguer. La nuova
edizione ora stampata dalla Colibri, completa di ampie parti originariamente
"scartate" dall'autore, sembra offrire ... "suggestioni ragguardevoli" (ho
appena cominciato a sfogliarla, e non saprei ancora definirne la valenza
effettiva, al di là di un'innegabile ereticale "provocatorietà"),
soprattutto per una sorta di equiparazione/convergenza che viene
tratteggiata fra le due "opposte" esperienze di autoritarismo statolatrico
del bolscevismo e del nazismo, viste accomunate sul fronte di un'omologa
denuncia del Moloch "plutogiudaicomassonico" (SIC?!?!) del capitalismo ... e
qui, in effetti, c'è senz'altro bisogno di una lettura attenta, stanti gli e
chi evidenti di un certo mefitico maestrino di Predappio, ex
socialista-rivoluzionario ... il Leviatano statocratico contro il Moloch del
mercato capitalistico?!?!
Sperando di essere riuscito a farmi capire, almeno da te ;-))), ti abbraccio
Marco (M.)

----- Original Message -----
From: Tuula Haapiainen
To: cerchio@???
Sent: Sunday, September 22, 2002 10:21 AM
Subject: Re: [Cerchio] Ratio del nazismo


Caro Marco, grazie della segnalazione di questo libro. Vedo se lo si trova
da feltrinelli di Napoli.
Ma chi è costui, Rizzi?
In poche righe mi avete messo su, tu e Paolo, ciò che su Vapaavas
discussero per settimane ;-)))... soltanto perché non specificarono in
partenza le terminanti del termine..

Li, su vapaavas insomma diedero per scontato l'equazione 'razionalità' =
il Bene, da un lato, e
dall'altra 'razionalità' = oggettività, senza porsi il problema dei valori
etici.

A lungo non si capirono. S'appiccicarono. Inveirono l'uno contro l'altro,
chiamandosi 'tonti', filonazisti etc.
Finirono la discussione inveindo tutti contro l'Unione Sovietica e Marx, .
Così trovarono finalmente pace.

  tuula
    ----- Original Message -----
    From: karletto
    To: cerchio@???
    Sent: Sunday, September 22, 2002 12:53 AM
    Subject: Re: [Cerchio] Ratio del nazismo



    Premesso che il concetto di "razionale" di per sè mi pare necessiti
inderogabilmente di specificazioni determinanti, in assenza delle quali
credo si possa/debba convenire con quel tale che disse che tutto ciò che è
"reale è razionale", dal mio canto ritengo che l'esperienza storica del
nazional-socialismo abbia senz'altro "obbedito" a ben precise logiche di
razionalizzazione gestionale della "nazione germanica", comunque inscritte
nell'orizzonte di un autoritarismo statolatrico che costituì un elemento di
oggettiva omogeneità fra il risorgente dispotismo asiatico del socialismo
irrealizzato moscovita e il Leviatano totalitaristico del nazismo.
    Nel merito mi pare assolutamente suggestiva l'allucinata ed orrorifica
"utopia politicistica" di Bruno Rizzi, finalmente analizzabile nella prima
edizione completa della sua opera sul "collettivismo burocatico", or ora
stampata per i tipi delle Edizioni Colibri - Milano.
    Salut
    Marco (M.)
      ----- Original Message -----
      From: Pkrainer
      To: cerchio@???
      Sent: Saturday, September 21, 2002 5:17 PM
      Subject: Re: [Cerchio] Ratio del nazismo



      allora spiegaci di più: comunque il nazionalsocialismo descrive
perfettamente ciò che é, un misto di socialismo e di nazionalismo, un
socialismo in cui il bene collettivo si identifica con il bene della
nazione. Se consideri razionali socialismo e nazionalismo lo é pure il
fascismo che ne é il figlio somigliantissimo. Se non li consideri razionali,
quale ideologia politica sarebbe razionale?
        ----- Original Message -----
        From: Tuula Haapiainen
        To: cerchio@???
        Sent: Saturday, September 21, 2002 5:15 PM
        Subject: Re: [Cerchio] Ratio del nazismo



        Sono d'accordo con te, ma c'è stata un lungo dibattito su una lista
fin.se su questo.



        tuula
          ----- Original Message -----
          From: Pkrainer
          To: cerchio@???
          Sent: Saturday, September 21, 2002 3:05 PM
          Subject: Re: [Cerchio] Ratio del nazismo



          fenomeno razionale, mi pare una locuzione fumosa: io non definirei
nulla così
            ----- Original Message -----
            From: Tuula Haapiainen
            To: cerchio@???
            Sent: Saturday, September 21, 2002 3:41 PM
            Subject: [Cerchio] Ratio del nazismo



            Ma, secondo voi, si può definire il nazismo, o anche il
fascismo, "fenomeno razionale" nella sua essenza o intenzioni?


            Tuula


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          =
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Original Message=20
            ----- </DIV>
            <DIV=20
            style=3D"BACKGROUND: #e4e4e4; FONT: 10pt arial; font-color: =
black"=20
            align=3Djustify><B>From:</B> <A title=3DCyberscript@???=20
            href=3D"mailto:Cyberscript@tin.it">Tuula Haapiainen</A> =
</DIV>
            <DIV style=3D"FONT: 10pt arial" align=3Djustify><B>To:</B> =
<A=20
            title=3Dcerchio@???=20
            =
href=3D"mailto:cerchio@inventati.org">cerchio@???</A> </DIV>
            <DIV style=3D"FONT: 10pt arial" align=3Djustify><B>Sent:</B> =
Saturday,=20
            September 21, 2002 3:41 PM</DIV>
            <DIV style=3D"FONT: 10pt arial" =
align=3Djustify><B>Subject:</B>=20
            [Cerchio] Ratio del nazismo</DIV>
            <DIV align=3Djustify><BR></DIV>
            <DIV align=3Djustify><FONT face=3DArial color=3D#000000 =
size=3D2>Ma, secondo=20
            voi, si pu=F2 definire il nazismo, o anche il fascismo, =
"fenomeno=20
            razionale" nella sua essenza o intenzioni?</FONT></DIV>
            <DIV align=3Djustify>&nbsp;</DIV>
            <DIV align=3Djustify><FONT face=3DArial color=3D#000000=20
            =
size=3D2>Tuula</FONT></DIV></BLOCKQUOTE></BLOCKQUOTE></BLOCKQUOTE></BLOCK=
QUOTE></BLOCKQUOTE></BLOCKQUOTE></BODY></HTML>


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